Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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28/06/2021 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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I prezzi USD del listino LME ritornano sui livelli di due ottave fa, unica eccezione il Rame, che sta crescendo meno del previsto |
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Le acciaierie aumentano i prezzi dei coils, pur sapendo che non potranno produrli prima del Gennaio 2022 |
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I recuperi dei prezzi non rendono tranquilli gli speculatori, complice anche la situazione degli scambi ridotti |
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Il Cobalto si rafforza, mentre il Molibdeno ha arrestato la sua corsa. I segnali sul Nichel ritornano ad essere positivi |
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La girandola dei prezzi ruota intorno ai rottami di demolizione, le acciaierie li richiedono, soprattutto se di bassa qualità |
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Il Dollaro USD è ancora forte, ma l’Euro sta recuperando terreno |
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Le tensioni sui noli non si attenuano, poche navi sulle rotte del minerale di ferro |
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La ripresa dei prezzi degli “industriali” alla Borsa LME era più che un’eventualità, vista la situazione del listino all’inizio della scorsa ottava. Le sorprese non sono comunque mancate. L’indice LMEX ci aiuta ad identificare quali metalli hanno sostanzialmente deluso e quali sono andati oltre le più rosee aspettative di crescita, ma quello che più interessa è come si evolveranno i prezzi a partire da oggi. L’indice di Borsa su base settimanale è cresciuto del 3,6%, ma alcuni metalli hanno “sovra-performato” questo livello di incremento. Nella classifica di merito, in cima ci sono il Nichel (+7,5%) e l’Alluminio (+4,4%), mentre tutti gli altri metalli si sono posizionati al di sotto della linea di progressione dell’indice di riferimento della Borsa LME, nell’ordine: Piombo (+3,3%), Rame (+3%), Zinco (+2,3%) e Stagno (+2%). La domanda è ora una: quali metalli manterranno il trend rialzista e quali ritorneranno sui loro passi? Nel mantenere l’ordine di merito di quanto appena rappresentato, al Nichel spetta la priorità su tutti. Il metallo ha aperto la scorsa ottava da un punto estremamente basso ed il suo riposizionamento verso l’alto risultava una opzione pressoché inevitabile. La cosa che ha sorpreso, è che il Nichel è andato ben oltre le aspettative più ottimistiche, il che porta a fare un’analisi più attenta. Lo slancio rialzista non è ancora esaurito, ma occorrerà fare molta attenzione, perché non sarà di lunga durata. Una situazione diametralmente opposta è quella dell’Alluminio, con il metallo che ha ancora discreti margini di miglioramento in riferimento alla quotazione USD 3mesi e un accumulo di denaro “lungo”, sì alto, ma con spazi ancora gestibili in ottica rialzista. La situazione per i metalli che si sono collocati sotto la soglia di crescita dell’indice LMEX, non è di certo omogenea. Il Piombo non avrà la possibilità di disegnare una curva in ulteriore rialzo, senza nulla togliere alla quotazione USD 3mesi attuale, che resta pur sempre la più alta degli ultimi due mesi. Il Rame deluderà le aspettative di chi lo voleva in forte recupero, l’attuale quotazione risulta un discreto bilanciamento tra domanda e offerta, con una leggera preponderanza di quest’ultima. Lo Zinco continuerà a popolare l’area attuale del grafico, mantenendo i prezzi più bassi degli ultimi 60 giorni. Lo Stagno non si scosterà dall’attuale tendenza, fatta di piccoli e costanti riposizionamenti rialzisti. |
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Le acciaierie si interessano anche di psicologia, studiando le aspettative della propria clientela, questo sembra paradossale. Un produttore ha dichiarato che i prezzi dei coils HRC ritorneranno ad aumentare sensibilmente nel corso di questa settimana, questo per dare maggiori sicurezze ai propri clienti in un momento così difficile; francamente “una vera e propria presa in giro”, i Clienti meritano maggior rispetto. La confusione regna sovrana nel comparto dei “piani”, complice anche un’approssimata azione di “market intelligence” tra gli utilizzatori dei semilavorati. Vista la dichiarazione di questa acciaieria, i prezzi ritorneranno ad essere “virtuali”, in quanto ormai si sta parlando, apertamente, di consegne previste nel mese di Gennaio 2022. La possibilità di un ridimensionamento delle quotazioni potrebbe, a breve, trasformarsi in realtà, molte aspettative di un’ulteriore ascesa non sono al momento supportate da adeguate evidenze nel quarto trimestre 2021, soprattutto in Europa. Le “sirene” del piano Biden sulle infrastrutture riempiono le pagine dei giornali, ma tra noi e gli USA c’è di mezzo un mare, meglio dire un Oceano. Gli ultimi dati sul mercato italiano dei semilavorati degli acciai al carbonio, al netto delle “desiderate” delle acciaierie, risultano poco omogenei, con i “piani” che si dividono tra aumenti, come il laminato a freddo CRC e lo zincato a caldo HDG cresciuti rispettivamente dell’uno e del due per cento, differenziazione che ha permesso allo “zincato” di riposizionare a 20 Euro/tonnellata il differenziale rispetto al “freddo”. Il mercato del laminato a caldo HRC ha risentito di una diminuzione del 2%, ma come detto in precedenza, si sta parlando di ordini con consegne a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. La situazione dei “lunghi” risulta come sempre meno esasperata o esasperante, come meglio si creda. La barra per carpenteria rimane “inchiodata” ai massimi del periodo, dove la discriminante la fa la consegna, piuttosto che il prezzo. Il rebar Italia si colloca in crescita di 10 Euro, ma solo per i lotti di ridotto tonnellaggio. Una situazione opposta sta avvenendo in Turchia, dove il tondino CA resa FOB vede una diminuzione di 5 Euro/tonnellata per la clientela primaria e fino a 10 per i lotti commerciali. Il contesto è analogo per la vergella, con le produzioni europee in crescita di 10 Euro/tonnellata, mentre sulla piazza turca si registra una diminuzione del prezzo FOB fino a 10 Euro, sempre per tonnellata. |
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Un listino, come spesso è avvenuto nel corso di questo 2021, diviso in due, con Platino e Palladio in crescita e quotazioni sostanzialmente stabili per Oro e Argento. L’incremento dei prezzi di Platino e Palladio ha vivacizzato le vicende del comparto nel corso dell’ultima ottava, ma molti operatori considerano questa fase di correzione positiva una parentesi di breve durata. Il mese di luglio non rappresenterà quindi un periodo di sensibili variazioni, in ambito positivo, per i preziosi. Le crescite dei prezzi USD/ozt di Platino e Palladio, come appena detto, non saranno di lunga durata, anzi già nel corso di questa settimana gli effetti di alcuni aggiustamenti verso il basso prenderanno forza, riportando le quotazioni dei rispettivi metalli ai minimi del periodo. La relativa stabilità dei prezzi di Oro e Argento, trova giustificazione dalle ridotte quantità di scambi, segnali che stanno a dimostrare quanto, in questo momento, le mire del comparto speculativo sono verso altri mercati, in primo luogo quelli mobiliare e azionario. Le quotazioni vanno pur sempre seguite, anche se gli spazi operativi dei prezzi USD/ozt di Oro e Argento risultano piuttosto angusti. In termini di denaro sulle posizioni “lunghe”, l’Argento risulta avere una situazione migliore, seppur di poco, rispetto a quella dell’Oro. La natura “industriale” dell’Argento, ancora una volta fa la differenza nella visione generale del mercato, dove domanda e offerta risultano sostanzialmente bilanciate. Una cosa da ribadire sull’Argento è che il metallo si sta trovando in una fase di prezzo minimo prolungato, un elemento da non sottovalutare nel futuro imminente. La situazione di valore USD/ozt fortemente “compresso” riguarda anche l’Oro. Il risultato è quello di un prezzo che sta risentendo di un eccesso di denaro “lungo”, seppure non così determinante da procurare aggiustamenti di rilievo in ottica ribassista. |
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Negli ultimi dieci giorni il prezzo USD del Cobalto aveva dato significative evidenze che la curva discendente fosse in una fase di arresto. Nei giorni scorsi il metallo ha finalmente evidenziato questo “sentiment”, con una progressione su base ottava di tutto rispetto, il 5%. Un’ulteriore spinta al trend rialzista del Cobalto è giunta dai prezzi dei prodotti industriali di utilizzo specifico del metallo, come raffinato, solfato e polvere, che sul mercato cinese hanno chiuso in crescita mediamente dello 0,5% rispetto agli otto giorni precedenti. Il prezzo del Cobalto USD è ora sotto l’attenta osservazione dei mercati e degli utilizzatori, è innegabile che in questo momento gli addetti ai lavori stiano attendendo dei chiari segnali di stabilizzazione dell’indirizzo della quotazione e soprattutto sulla quantità di denaro che ruoterà intorno al Cobalto. In sintesi, il peggio sembrerebbe ormai alle spalle. Una settimana importante lo è stata anche per il Molibdeno, che al contrario del Cobalto, ha messo in evidenza un prezzo USD in arretramento, seppure ampiamente prevedibile dopo il “picco” fatto registrare la settimana scorsa. Il calo è stato del 3,5% e nel corso di questa ottava il Molibdeno dovrà dimostrare se il riposizionamento verso il basso è stato un episodio sporadico o qualcosa di più. Gli elementi evidenziati negli ultimi giorni lascerebbero intendere che è in atto una sostanziale correzione ribassista del riferimento USD, soprattutto dopo due ottave che hanno proiettato il Molibdeno in un’area di prezzo dalla difficile sostenibilità. Il Titanio, come sta avvenendo da tempo, non ha mostrato segnali di cambiamento, con la sola discriminante dell’effetto valuta tra Euro e Dollaro USD. Il Nichel ha superato il suo momento di difficoltà, che aveva riportato la quotazione USD 3mesi a ripopolare la soglia a ridosso dei 17mila Dollari. Una diminuzione che in ogni caso non ha condizionato la definizione degli extra inox austenitici per il mese di luglio, ancora in sensibile aumento, rispetto a quelli del mese in via di conclusione. La situazione delle ferroleghe non è mutata negli ultimi giorni, con la base Cromo ancora in crescita di un punto percentuale nel riferimento USD per libbra e il Tungsteno USD in leggera correzione positiva, annullato dall’effetto cambio Euro/Dollaro, con la Divisa europea in recupero su quella USA. |
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La situazione in cui il comparto siderurgico ha portato il mercato dell’acciaio in Europa e nello specifico in Italia, sta assumendo ormai dei livelli “grotteschi”. L’ultima iniziativa delle acciaierie di casa nostra è stata quella di rimodulare l’ordine dei valori, leggi prezzi, delle classifiche legate alle demolizioni. Dagli ultimi aggiornamenti di mercato, la E1, riferita alle demolizioni pesanti, il rottame di qualità più bassa tanto per intenderci, ha subito un incremento su base settimanale nell’ordine di 20/30 Euro tonnellata; nel contempo la classifica E3, la cosiddetta “demolizione” ha subito una diminuzione in egual misura. In questa rivisitazione tutta “autoctona” del mercato dei rottami di acciaio, a beneficiarne sono state le torniture E5M, in crescita di circa 10 Euro/tonnellata, mentre il lamierino E8 è rimasto invariato. Una serie di partite di giro, che tra aumenti e diminuzioni, ha portato l’indice MetalWeek sui rottami di acciaio, contrarsi, su base ottava, di circa 12 Euro/tonnellata. La scelta da parte delle acciaierie di premiare, sotto forma di prezzo, i rottami di bassa qualità, ma in termini di peso rapportato all’ingombro decisamente interessante, ha la sola giustificazione nell’ulteriore massimizzazione profitti. Una politica sugli acquisti, quella attuale, che sicuramente premierà le acciaierie da un punto di vista reddituale, ma che risulta deficitario nel contesto qualitativo dei prodotti realizzati attraverso l’impiego di rottami di bassa affinazione siderurgica. Le lamentele di un forte decadimento prestazionale e qualitativo dei semilavorati impiegati dall’industria sono ormai tante, ma nessuno trova convenienza nel presentare i dovuti reclami alle acciaierie, per non rischiare di vedersi annullate le già risicate quantità di forniture in arrivo. Il mercato dei non ferrosi continua a trovarsi in una fase di “stallo”, sebbene per molti metalli, Rame a parte, le quotazioni LME hanno rimesso a posto molte situazioni. Il Nichel in questo caso rappresenta un caso di estremo interesse, con la quotazione di Borsa in significativo recupero e che ha riportato i prezzi dei rottami di inox austenitici a dei valori di rinnovato “appeal” tra le controparti. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra. |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA). |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali. |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee. |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide). |
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