Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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05/07/2021 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Una Borsa LME divisa tra minimi e massimi, senza visioni di breve e medio periodo |
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In Vietnam il coil HRC viene venduto a un terzo in meno rispetto a quello prodotto in Europa; “cose di un altro mondo” |
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Un listino contratto e incerto nell’indirizzo generale, tutte le aspettative si concentrano sull’Argento |
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Il Cobalto conferma il suo buon momento, mentre il Molibdeno è in via di ridimensionamento |
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Una linea di coerenza sui prezzi dei rottami di acciaio non è ancora presente sul mercato. Nessuna prospettiva sui “non ferrosi” |
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Il Dollaro continua a premere sull’Euro, ora la parità virtuale è lontana di un punto percentuale a favore del “Biglietto Verde” |
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I titoli del settore minerario non seguono gli incrementi dei prezzi settimanali dei metalli |
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Il momento è quello di un sostanziale disorientamento. La giusta quantità di indicazioni è sicuramente un elemento che tutti si auspicano, ma individuare quanto questa misura rappresenti un dato significativamente apprezzabile ha motivazioni e validazioni del tutto personali. Il listino LME della scorsa ottava non ha di certo aiutato sulla via della chiarezza, né in termini generali, né nello specifico delle quotazioni di ciascun metallo. Le sedute della settimana hanno delineato delle situazioni contrapposte, con il solo Rame dare segnali di imminente risalita, mentre per quanto riguarda Alluminio, Piombo e Stagno, fasi di prezzi in crescita, ma da gestire con estrema attenzione. Nel mezzo si trovano Nichel e Zinco, senza un preciso indirizzo di tendenza, almeno in modo apparente ed è proprio da questi due metalli che parte l’analisi settimanale. Il Nichel continua a dare segnali di forte “nervosismo” con la quotazione LME che ne ha risentito sensibilmente. Il prezzo settimanale è rimasto sostanzialmente stabile tra i valori di apertura e chiusura di ottava, sebbene il metallo abbia fatto un’ennesima e seppur breve, escursione al di sotto dei 18mila USD 3mesi. Il dato che lascia una serie di dubbi sulla crescita duratura del prezzo del Nichel è ancora una presenza significativa di denaro “corto”, con alcuni che si aspettano un’imminente correzione al ribasso della quotazione USD 3mesi. Lo Zinco sta attraversando una fase di relativa debolezza, un trend avviato all’indomani del raggiungimento del prezzo di massimo relativo delle ultime tre settimane e che aveva visto crescere il prezzo USD 3mesi di oltre il 4%. Una situazione di correzione verso il basso che per lo Zinco si protrarrà per tutta la settimana. Il Rame ha fornito sensazioni piuttosto neutre in ambito prezzo futuro, ma non occorre dimenticare che nel corso delle ultime sedute di ottava la quotazione USD 3mesi è stata oggetto di un’azione di volatilità ribassista che il “metallo rosso” ha gestito in modo efficace e senza riportare eccessive perdite. Un contesto di stabilità attenderà il Rame nelle prossime sedute LME. L’Alluminio è il metallo che merita il maggior spazio di riflessione, vista la vitalità messa in mostra nelle scorse giornate di Borsa LME. La serie dei prezzi è stata totalmente positiva per tutto il periodo, anche con il rinforzo di un momento di volatilità rialzista che ha spinto l’Alluminio ai massimi delle ultime otto settimane. La tendenza permane rialzista, oltretutto contestualizzata in un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta. Il Piombo e lo Stagno correggeranno al rialzo le attuali quotazioni USD nei riferimenti 3mesi, anche se occorrerà verificare fino a che punto gli utilizzatori saranno disposti a confrontarsi con prezzi che potrebbero, nel breve periodo, diventare difficilmente sostenibili in fase di acquisto. |
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Una settimana decisamente interessante nel contesto mondiale del comparto dell’acciaio al carbonio, dove è sempre più palese quanto il mercato europeo sia sempre più ai margini del “mondo che conta”. I produttori europei, sempre pronti, di facciata, a fare fronte comune davanti alle tematiche politiche e molto legate all’autoreferenzialità, poco si curano di rendere conto ai “colleghi” dei Paesi vicini e soprattutto agli utilizzatori, dei comportamenti effettivamente tenuti nel quotidiano, come nel caso dell’importazione di 120mila tonnellate di rottame HMS 1/2 che presto invaderanno i piazzali delle acciaierie italiane. Un altro elemento che deve essere messo in grande evidenza è la scarsità di notizie che appositamente vengono filtrate dagli organi di informazione più vicini al settore siderurgico, come ad esempio la vicenda dei coils HRC prodotti in Vietnam. Nel corso dell’ultima settimana le acciaierie vietnamite hanno diffuso i nuovi prezzi per il laminato a caldo con validità otto giorni, in netta diminuzione rispetto al listino precedente e con la Cina che si è mossa pesantemente ad opzionare quanto più possibile gli “slot” di produzione disponibili. Il prezzo convertito in Euro ed anche in considerazione dell’attuale fase di debolezza della nostra Moneta, risulta pari a 750 Euro/tonnellata, resa CFR porti Cinesi. Una notizia che rende stridente il confronto tra il resto del mondo e la “piccola” e “cara” Italia degli acciaieri che anche questa settimana non hanno perso l’occasione per aumentare del 6% il coil HRC che, dati alla mano, porta al 37% il differenziale rispetto al pari prodotto vietnamita. Non per essere polemici o mal pensanti: ma, quante acciaierie europee e in particolare italiane, hanno ordinato coils in Vietnam questa settimana? Per rimanere in ambito nazionale e continuare a dare vita alle innumerevoli contraddizioni che ormai fanno parte del quotidiano per quanto riguarda il settore dei “piani”, da segnalare le quotazioni in calo dell’1% per il prezzo del laminato a freddo CRC e del 2% dello zincato a caldo HDG, le cui due quotazioni tornano equiparate. I “lunghi” non riportano variazioni di rilievo rispetto alla settimana precedente, con il rebar Italia in aumento di un punto percentuale, mentre la vergella di produzione europea ha mantenuto il precedente riferimento su base ottava. Gli aggiornamenti provenienti dalla piazza turca mostrano invece una sostanziale stabilità per il tondino CA e una crescita di 10 Euro/tonnellata per la vergella resa FOB. |
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Una fase di Borsa dove i prezzi hanno fatto registrare degli intervalli di fluttuazione estremamente ristretti. Un’ulteriore prova che gli equilibri tra domanda ed offerta sono estremamente “tirati” ed in modo particolare una situazione di scambi relativamente bassi su tutto il listino. Il metallo che può avere in serbo maggiori elementi per dissociarsi da questa visione generale di mercato, è l’Argento, soprattutto nella prospettiva di breve e medio periodo. Nel corso delle ultime quattro settimane il metallo ha subito un consistente ridimensionamento di valore, proprio all’indomani di una campagna speculativa rialzista che non ha dato gli effetti sperati e dove gli operatori più accorti ed esperti hanno “girato” le posizioni, da “lunghe” a “corte”, portandoli a guadagnare, in brevissimo tempo, il 6% del capitale investito. La situazione da qualche seduta pare volgere verso un “sentiment” più positivo, ma occorre pur sempre analizzare il tutto con molta cautela. Il prezzo attuale dell’Argento è certamente in un’area del grafico di significativo interesse, dove l’escursione verso il valore minimo del periodo rappresenta per il comparto industriale un’interessante occasione per ricollocare la media degli acquisti ad un livello più basso. L’Oro, a differenza dell’Argento, non rende con evidenza elementi tali da individuare una tendenza nitida nel corso delle prossime sedute che, in maniera orientativa, resterà sostanzialmente ancorata ai valori USD/ozt attuali. Il Platino, anche in questa ottava, continuerà a fornire una significativa mancanza di punti di riferimento in ottica di orientamento di tendenza, dopo i momenti della primavera scorsa con il prezzo USD/ozt ai massimi storici. Il Platino non è più trattato dagli operatori con sufficiente tranquillità, la conseguenza è quindi che anche le piccole escursioni di prezzo vanno a determinare delle “micro tendenze”, come avvenuto lo scorso venerdì e con il metallo alle prese con un avvio di fase di smobilizzo sulle posizioni “lunghe”. Il Palladio seppur lontano dalla ribalta di metallo protagonista, sta producendo segnali di significativa importanza. Il prezzo USD/ozt risulta in recupero già dalla scorsa ottava e in questa avrà sufficienti argomentazioni per confermare il trend impostato. |
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Il prezzo USD del Cobalto può essere considerato definitivamente in crescita. Il riferimento ufficiale di mercato del metallo è stato in correzione positiva del 6% rispetto agli otto giorni precedenti. A conferma di questa indicazione giungono riscontri in tal senso anche dalla Cina, con i prezzi del raffinato del solfato e della polvere, in aumento percentuale rispettivamente dell’1,3; 3,8 e 1,7. Lo spazio per un ulteriore incremento del valore USD del Cobalto è ancora possibile, considerando che la quotazione attuale del metallo è superiore del 7% rispetto alla media del 2021, ma inferiore del 10 se rapportata al livello massimo dell’anno in corso, registrata durante la seconda settimana di marzo. La fase regressiva del prezzo del Molibdeno è in piena evoluzione, nell’ultima ottava il prezzo USD di riferimento si è contratto del 10%, la seconda diminuzione consecutiva all’indomani della sua quotazione record fatta registrare nel corso della settimana 25/2021, ora la riduzione complessiva, dal livello massimo, è del 13%. Gli scambi attuali risultano più equilibrati tra domanda e offerta, ma non bisogna dimenticare che il Molibdeno sta ancora popolando la parte alta del grafico. L’unico elemento che porta a movimentare il prezzo del Titanio è quello valutario, in aumento nel valore in Euro per effetto del consistente apprezzamento del Dollaro USD nei confronti della Divisa europea. Nel suo andamento a sinusoide, il Nichel sta correggendo progressivamente verso l’alto il suo riferimento LME USD 3mesi e così è avvenuto anche la settimana scorsa. L’effetto rialzista, come detto, non è dai toni eclatanti, ma sono sempre meno coloro che pensano ad un Nichel in sensibile ridimensionamento. Sul versante delle ferroleghe, la vera discriminante è la componente valutaria del cambio Euro/Dollaro; al netto di questo elemento i prezzi delle basi Cromo e Tungsteno, espresse nei valori USD, non hanno subito variazioni, anche se sul Ferro-Cromo alcuni utilizzatori europei stanno subendo una certa reticenza alla vendita da parte dei commercianti di ferroleghe. |
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Non occorre fare uno sforzo di memoria nel ricordare quando i CEO delle acciaierie europee e tra esse tutte quelle italiane, sensibilizzavano un intervento da parte della Commissione Europea nello stabilire delle misure di protezione sull’esportazione di rottami di acciaio con destinazione Cina. Il paradosso è che sta avvenendo esattamente il contrario, con le acciaierie italiane pronte a ricevere e quindi a importare, proprio così, 120mila tonnellate di rottame HMS1/2. Una flotta di navi, tra le 20 e le 24 unità, alla fonda in prossimità dei porti di Marghera e Chioggia, è quindi pronta a sbarcare materia prima extra UE. La decisione di aumentare il prezzo della classifica E1 la scorsa settimana, trova un fondamento di logica alla luce di questa vicenda. Le operazioni di sbarco nei porti di Venezia inizieranno in questi giorni, pertanto la contingenza di avere del rottame di pari qualità da attingere sul mercato nazionale dei rottami, sta venendo meno. Le acciaierie hanno dato quindi ordine ai mandatari di correggere al ribasso di circa 20 Euro/ton i prezzi settimanali della classifica E1 e di aumentare, in egual misura, la demolizione E3, fuori da questi “giri di prezzo” il lamierino E8, sostanzialmente invariato. L’effetto di questo innesto di rottami con provenienza extra UE avrà delle pesanti ripercussioni sul panorama nazionale del settore dei rottami. In termini numerici 120mila tonnellate di rottami rappresentano un venir meno del “giro dei bilici” stimato in circa 4800 tratte e oltretutto a ridosso delle ferie. Il comparto dei “non ferrosi” continua a soffrire di una certa apatia negli scambi, sebbene qualche elemento di vivacità sembrerebbe affiorare sui rottami di Alluminio, ora che il prezzo LME del metallo è ritornato a crescere. Un dato che se da un punto di vista della definizione delle quotazioni dei rottami di Alluminio ha una certezza nella quantificazione economica in rapporto al valore di Borsa, potrebbe non essere così scontata e quindi fluida, nella definizione effettiva dei riferimenti di mercato. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra. |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA). |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali. |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee. |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide). |
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