Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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12/07/2021 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Gli elementi di interesse sono molti, a cominciare dagli sviluppi futuri dei prezzi LME di Alluminio e Nichel |
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L’effetto prezzi HRC di importazione vicino ai mille Euro tonnellata, inizia a farsi sentire. Dubbi sul mantenimento delle salvaguardie UE oltre il 2022 |
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La potenzialità di crescita del prezzo dell’Argento rappresenta un elemento di significativa incertezza per l’intero listino |
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Il Cobalto sempre più protagonista del comparto, anche il Titanio mostra una certa vivacità |
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La variabilità dei prezzi LME non aiuta la crescita dei volumi di rottami trattati. Un momento di pausa per le quotazioni dei ferrosi |
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Il Dollaro USD continua a pressare l’Euro, la parità virtuale resta sempre lontana, il differenziale è ora vicino al punto percentuale |
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Gli indici riferiti ai metalli restano ben impostati in ambito positivo, nonostante i prezzi altalenanti |
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La Borsa LME sta entrando nel suo periodo notoriamente più incerto, nelle prossime sei settimane, ossia fino alla fine di agosto, le definizioni dei prezzi USD subiranno delle dinamiche anomale rispetto alle normali conduzioni delle sedute e quindi nelle definizioni dei listini giornalieri. È questo il momento in cui il comparto speculativo finanziario ha la sua massima estensione operativa, agendo in un contesto di Borsa “sottile”, dove una seppur limitata quantità di scambi, su ciascun metallo, è in grado di produrre differenze di prezzo significative. Il contesto generale è tra i più tranquilli degli ultimi anni e decisamente più “piatto” rispetto a 12 mesi fa, anche se i prezzi sono nettamente più alti. Il raffronto all’indice LMEX è un elemento ampiamente esaustivo, rispetto ad un anno fa, l’indicatore generale dei prezzi LME è più alto del 47%. Non tutti i metalli stanno vivendo una fase di calma piatta, anzi due di essi, l’Alluminio ed il Nichel, nel corso delle ultime sedute hanno mostrato una vivacità molto interessante. L’Alluminio non ha retto alla forte spinta rialzista culminata il 5 Luglio, con il contestuale raggiungimento del prezzo massimo USD 3mesi dall’inizio di maggio. La flessione del prezzo che è seguita è stata la diretta conseguenza dell’attuale situazione generale della Borsa LME, più in mano agli utilizzatori che agli speculatori. Ora l’Alluminio è atteso ad un riposizionamento del prezzo USD 3mesi vicino a quota 2500, che rappresenta il valore medio del mese di luglio, fino a questo momento. La vicenda del Nichel è invece meno fluida, in quanto il metallo negli ultimi tempi non ha dato segnali di stabilità prolungata. Nel corso dell’ultima ottava il Nichel è stato in grado di passare da un contesto nettamente ribassista, meno 1,7%, ad uno decisamente rialzista, più 3,9%, questo in sole tre sedute, con la quotazione USD 3mesi di Venerdì 9 Luglio, essere la più alta degli ultimi 60 giorni. La propensione risulta ancora rialzista per il Nichel, ma occorre comunque considerare che il prezzo è in una fase di massimo relativo, anche se la definizione delle quotazioni sta avvenendo in un ambito di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta. Il Rame ha perso lo smalto dei giorni migliori, lasciando gli utilizzatori molto disorientati sull’approccio al “metallo rosso”. La recente spinta al rialzo del prezzo ha coinciso con l’incremento di un numero considerevole di posizioni “lunghe”, anche se sul finire dell’ultima seduta settimanale il “sentiment” rialzista pareggiava con quello ribassista. Lo Zinco ha dato evidenza che il metallo è attualmente ben collocato nel grafico e quindi sarà inserito in un ambito di prezzo stabile per tutta la settimana. Il Piombo si è spinto oltre il convenuto, toccando un prezzo USD che ha messo in mostra i limiti strutturali della quotazione raggiunta; ora il metallo è destinato ad un veloce e consistente ridimensionamento del suo valore. Lo Stagno continuerà nella sua serie positiva di correzione del prezzo, trovando sempre più fautori sulla tenuta dell’attuale quotazione USD 3mesi. |
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Il tabù del prezzo del coil HRC al di sotto dei mille Euro per tonnellata è prossimo ad essere infranto per effetto di una serie di quotazioni, al netto dei dazi e delle rese di trasporto, che stanno assediando la “ridotta” degli acciaieri italiani ed europei. Le righe appena lette sembrano quelle di un dispaccio da un fronte di guerra e se scontro deve essere, che sia il “buon senso” ad essere vittorioso, quindi a favore degli utilizzatori di acciaio. Il terreno di azione del comparto siderurgico europeo si fa sempre più angusto, nonostante gli innumerevoli redazionali autoreferenziali pubblicati a mezzo stampa e via web, che continuano a dipingere la situazione di mercato con delle “nuance” di colore rosa. Il via ad un’azione decisa e determinata da parte dei principali centri servizio indipendenti potrebbe poi sortire il clamoroso effetto della sospensione, a Giugno del 2022 e con due anni di anticipo, l’adozione delle salvaguardie definite da Bruxelles nei confronti delle produzioni provenienti da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea. I prezzi dei “piani” che si sono visti la scorsa settimana evidenziano una certa fase di stallo dei valori di quasi tutti gli allestimenti sul mercato italiano, con la sola eccezione dello zincato a caldo HDG, cresciuto di un punto percentuale, tanto da ristabilire un ordine di valore, circa 10 Euro/tonnellata, con il CRC; stabile rispetto ad otto giorni fa la quotazione dell’HRC. Come detto all’inizio, il prezzo del laminato a caldo HRC risulta in sensibile calo in molte parti d’Europa. Le quotazioni delle “bobine calde” provenienti da Grecia, Bulgaria e Romania, evidenziano un valore, seppur di poco, inferiore ai mille Euro/tonnellata (resa CIF). Una situazione di mercato che ha dei forti condizionamenti provenienti dalle piazze di prossimità come Ucraina e Turchia, con le acciaierie di questi due Paesi proporre, al corrispettivo attuale in Euro, il prezzo di 840 per tonnellata, ovviamente al netto dei dazi vigenti sulle importazioni e rese di trasporto (FOB per l’Ucraina e CFR per la Turchia). In Italia il settore dell’edilizia sta mettendo in forte difficoltà il comparto dei “lunghi”, con il rebar di produzione nazionale non più ordinato da parte dei costruttori, in seguito alle recenti istanze di prezzo proposte dalle acciaierie. Il risultato è quello di un mercato sostanzialmente in stallo, sia per i prezzi, che per i consumi. La vergella risente di un’analoga situazione, con i produttori europei che hanno scelto di rimandare alla prossima settimana un eventuale cambio di prezzo, in aumento e raccogliendo, nel frattempo, informazioni tra i clienti su quello che sarà il loro dopo ferie. |
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L’interesse per l’Argento va oltre il semplice seguire l’evoluzione del suo prezzo di riferimento. Negli ultimi tempi questo metallo ha avuto un andamento pressoché lineare, stabilizzando la linea di quotazione a ridosso dei 26 Dollari per oncia, un fenomeno che si sta protraendo da quasi quattro settimane. Lo “sblocco” del prezzo dell’Argento darebbe di certo vita ad una reazione concatenata con gli altri metalli del listino, a cominciare dall’Oro. Il perdurare del bilanciamento tra domanda ed offerta è la vera causa della stabilità prolungata del prezzo dell’Argento e questo equilibrio pare non voglia subire mutamenti anche nel corso di questa settimana. L’Oro, come detto, attende forti sollecitazioni esterne, per poter muovere in modo significativo il suo riferimento USD. La “forbice” tra prezzo minimo e prezzo massimo è sempre più ridotta e questo elemento non rappresenta per l’Oro un dato dal risvolto positivo. L’effetto di un margine di azione a dir poco angusto, genera molto spesso dei fenomeni dai risvolti poco controllabili, i cui effetti hanno delle amplificazioni distorte e che raggiungono i livelli più esterni del mercato, popolato dai cosiddetti “cassettisti”, che poco si interessano delle vicende dell’Oro, pur avendolo tra i loro “asset”. La debolezza del prezzo dell’Oro, ovvero la situazione del momento, potrebbe indurre molti di questi investitori a degli smobilizzi diffusi sul metallo e la massa critica complessiva di queste operazioni di chiusura delle posizioni lunghe, andrebbe a generare un eccesso di offerta i cui effetti immediati produrrebbero una significativa diminuzione del prezzo USD/ozt. Una vicenda, quella dell’Oro, che pochi mesi fa ha visto protagonista il Platino, adesso alle prese con una cronica fase di stabilità e dai risvolti imprevedibili. Il metallo è ora in un frangente molto “nervoso”, dove gli investitori hanno imparato a pianificare delle strategie di investimento “mordi e fuggi”. La tendenza nel breve è quella di una correzione verso l’alto del prezzo del Platino, ma il trend potrebbe mutare in tempi rapidissimi, in base al “sentiment” degli investitori. Il Palladio conferma il suo momento positivo con un dato di Borsa a dir poco eccellente, nelle ultime tre ottave il prezzo USD/ozt è cresciuto del 10%, tanto da portare nuovamente il valore di riferimento ai livelli del lungo periodo di stabilità rilevato tra le settimane centrali di maggio e di giugno. |
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Il comparto dei medicali ha ritrovato una vivacità che non si vedeva da tempo, questo anche grazie ad un nuovo livellamento dei prezzi dei principali metalli di riferimento. Il Cobalto pare avviato ad una fase di crescita consolidata e il dato di correzione positiva del prezzo USD di riferimento del 5% settimanale, non fa che confermare quanto visto finora. A supporto di questo interessante momento che sta vivendo il Cobalto, giungono in parallelo i segnali del mercato cinese, con i principali prodotti industriali del metallo in sensibile crescita negli ultimi otto giorni, più 3% per raffinato e polvere e più 5% per il solfato. In termini positivi è anche da vedere la costante diminuzione del Molibdeno, situazione che si sta protraendo dalla metà dello scorso mese, all’indomani del raggiungimento del prezzo record di sempre. La contrazione del prezzo settimanale del Molibdeno USD è stata del 2,5%, un valore che colloca il metallo ancora su una linea di prezzo decisamente alta, oltre il 25% sul prezzo medio 2021, ma che perlomeno evidenzia una fase di correzione verso valori di scambio più accettabili. Il mercato è molto confidente nella prosecuzione prolungata del momento ribassista del Molibdeno, nonostante la vivacità attuale degli scambi. In questo contesto di variabilità dei prezzi da segnalare il cambio di passo del Titanio USD, in crescita del 2%, dopo oltre sei settimane di prezzi stabili, all’opposto della quotazione in Euro, che nel solo mese di luglio ha visto il metallo crescere di due punti percentuali. L’osservato speciale della settimana sarà il Nichel, come già detto in precedenza, la spinta rialzista ha ritrovato nuovo vigore anche se non bisogna dimenticare che le recenti correzioni hanno portato il prezzo USD 3mesi LME in un’area del grafico di massimo relativo. Le ultime considerazioni sulla settimana del comparto medicale sono riservate alle ferroleghe. La forte carenza di “fisico” sul mercato europeo del Ferro-Cromo sta mettendo una forte pressione sul prezzo di riferimento Euro/chilogrammo, tanto che lotti di importanza non significativa sono stati scambiati con un prezzo unitario del 4% in più rispetto alla settimana precedente. Il Tungsteno ha beneficiato di questa fase di vivacità del mercato del settore, correggendo significativamente al rialzo il riferimento USD del 7% su base ottava. |
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L’altalena dei prezzi LME non fa di certo bene al comparto dei rottami non ferrosi. Il continuo sali e scendi delle quotazioni di Borsa e insieme a questo, il significativo ridimensionamento del Rame, ha come “cristallizzato” il settore. Un elemento da non sottovalutare è anche l’imminenza della chiusura per le ferie, dove fonderie e raffinerie stanno limitando, al semplice bisogno, gli acquisti di rottami. La speranza dei commercianti è quella di assistere ad una significativa ripresa dei prezzi LME tra la quarta settimana di agosto e la prima di settembre, ma molto farà il contesto generale della committenza industriale che, visti i dati di giugno, non sta riponendo grandi aspettative sull’ultimo quadrimestre 2021. I risvolti interessanti sui prezzi, in ogni caso non stanno venendo meno, soprattutto per i rottami di Alluminio e per quelli di Inox austenitico, grazie alla recente “evoluzione” del Nichel. La questione di fondo è solo una, l’incognita di quello che sarà il contesto di mercato alla riapertura del dopo ferie, con i commercianti che stanno soppesando nei prezzi di acquisto dei rottami il fattore “alea LME”. L’effetto si tramuta in una importante penalizzazione rispetto al valore economico dei lotti, che il comparto industriale vorrebbe meglio remunerati. Un momento di riflessione per il settore dei rottami di acciaio dopo le scorribande delle settimane precedenti, l’indice MetalWeek sui prezzi medi di acquisto delle acciaierie ha rilevato questo appiattimento dei valori passando da 467,06 Euro/tonnellata a 469,42 Euro/tonnellata. Le mandatarie hanno dato segnali molto chiari ai commercianti, concentrando i loro interessi sul rottame “frantumato”, la classifica E40, unico prezzo che ha subito una variazione, seppur contenuta a 5 Euro/tonnellata, su tutta la linea del listino. L’aumento del rottame frantumato denota un sensibile interesse da parte delle acciaierie per le materie prime “pronto forno” di qualità bassa o medio bassa, ad equiparare il rottame recentemente importato dalle acciaierie ed ora in fase di sbarco presso il sistema portuale di Venezia. Il “premio” concesso ai commercianti per la frantumazione è indubbiamente esiguo rispetto all’attività da svolgere, pertanto l’effetto sarà quello di una sensibile diminuzione dei prezzi delle demolizioni, a partire dalla classifica E1, vale a dire quella “pesante”. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra. |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA). |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali. |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee. |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide). |
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