Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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19/07/2021 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Il listino LME continua a dare segnali contrastanti; tra alti e bassi, l’ennesimo tentativo rialzista del Nichel |
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I prezzi devono rimanere alti a tutti i costi. Le acciaierie italiane sono disposte a tutto, settembre sarà il mese della verità |
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L’Argento ha mantenuto fede alle sue aspettative rialziste fino a quando le quotazioni degli altri preziosi sono rimaste in territorio positivo |
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Molibdeno a parte, il listino risente positivamente della crescita dei metalli strategici per il comparto |
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L’anomalia dei prezzi italiani dei rottami di acciaio continua; per i non ferrosi incombe l’incognita ferie |
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La pressione del Dollaro USD sull’Euro sposta ancora più lontana la parità virtuale tra le due valute |
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I noli “bulk” risentono del forte rallentamento delle attività portuali nel nord-Europa per i gravissimi eventi metereologici |
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La settimana della Borsa LME ha elaborato un listino finale che, oltre a fornire numerosi spunti di riflessione su come sarà questa ottava, ha dato indicazioni interessanti sugli sviluppi dei prezzi almeno fino alla prima metà di agosto. Una serie di sedute, quelle della scorsa settimana che, indice LMEX alla mano, hanno prodotto dei dati in linea con la cinquina precedente ed una variazione di solo lo 0,08%, in negativo, dell’indicatore complessivo di Borsa; eppure la realtà dei fatti è cambiata e non di poco, in questo lasso di tempo. Il prezzo USD 3mesi del Nichel, per esempio, è uscito notevolmente modificato, con una crescita su base ottava dell’1,8%, ma quello che più conta è dove il metallo vorrà arrivare tra breve. Il Nichel nel corso degli ultimi dodici mesi ci ha abituati a momenti di forti ascese del prezzo, alternati con altri di importanti “picchiate”, è quindi pertinente porsi la domanda se a questa fase espansiva ne seguirà una di contrazione. La struttura della quotazione USD del Nichel negli ultimi tempi è mutata profondamente, pertanto la connotazione di metallo soggetto a sensibili variazioni di prezzo in assi temporali ristretti è stata modificata con una costante e duratura progressione al rialzo, dove il minimo relativo registrato in un particolare frangente, ha costituito la base per la crescita successiva. Ora l’area del grafico popolata in questo frangente dal Nichel è prossima a diventare un nuovo trampolino di lancio per incrementi futuri. Il resto del listino, Stagno a parte, ha condotto una settimana di Borsa che ha visto i prezzi USD 3mesi dei metalli chiudere in prossimità dei valori di apertura periodo. Una panoramica generale che comunque non porta ad una sbrigativa soluzione nell’affermare che i prezzi in questa ottava saranno “piatti”. Il dato più deludente lo farà registrare lo Zinco, dopo una coppia di sedute, le ultime della scorsa settimana, abbiano messo in mostra una discreta concentrazione di interesse sul metallo, ma questo non vorrà dire che il prezzo USD sarà destinato a subire una correzione ribassista significativa. Un altro metallo da seguire con attenzione sarà l’Alluminio, la nuova escursione nel prezzo sotto la soglia dei 2500 USD non deve trarre in inganno, il recupero oltre questa quota sarà imminente. Il Rame avrà dalla sua un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta, quel che basta per far trascorrere al metallo un’ottava di relativa tranquillità. Il Piombo confermerà il suo buon momento con i prezzi in linea con quelli fatti registrare nelle ultime sedute e quindi con valori ai massimi degli ultimi 60 giorni. La corsa dello Stagno pare inarrestabile, l’interesse sul metallo non accenna a diminuire. Da sottolineare anche il fatto che da inizio giugno ogni chiusura di seduta rappresenta un nuovo record rispetto al precedente momento di massimo registrato nel Febbraio del 2011. |
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La tensione sui prezzi pare allentarsi, allentamento non vuole dire assolutamente diminuzione e poi occorrerà verificare cosa intenderanno fare le acciaierie su questo tema. La domanda di semilavorati, in generale, risulta essere in calo, nel settore dei “piani” l’automotive da alcuni mesi non fa più i numeri di inizio 2021 ed il settore dei “lunghi” risente del rallentamento del comparto edile, messo sotto “shock” dagli incrementi dei prezzi dell’acciaio. Un consistente rilancio delle grandi opere infrastrutturali sarà determinante per ridare ridare fiato ad un settore in forte rallentamento a causa di un “giro” di liquidità non più fluido come un tempo. L’attesa di che cosa sarà settembre per il mercato degli acciai, passa quindi attraverso un mese di agosto che, solo in apparenza, sarà ininfluente per le dinamiche delle fissazioni dei prezzi dei semilavorati. Non esiste acciaieria italiana che abbia pensato di proporre ai propri dipendenti uno scaglionamento delle ferie, un po’ come avviene nel resto d’Europa; da noi, agosto è il mese delle ferie e resterà tale anche quest’anno. Un mese di produzione che avrebbe permesso, seppure con una capacità produttiva ridotta, di colmare i “gap” di ritardo delle consegne o per meglio dire di anticipare quelle più a lunga scadenza, fissate tra Novembre 2021 e Gennaio 2022. Il ragionamento degli acciaieri è quindi il seguente “meglio chiudere ad Agosto, mantenere lunghi i tempi di consegna e a Settembre annunciare eventuali ritardi di consegna, così i prezzi resteranno alti”, vista la scarsa attenzione che molte acciaierie e in questo anche i centri servizio di grandi dimensioni hanno riservato agli utilizzatori, non c’è nulla da essere sorpresi se il “ragionamento” stia passando nella testa di molti tra i loro CEO e direttori commerciali. Venendo alle dinamiche dei prezzi settimanali, da rilevare un calo generalizzato, di un punto percentuale, dei prezzi Italia di tutti e tre gli allestimenti dei “piani”, HRC, CRC e HDG, con laminato freddo e zincato caldo mantenere il differenziale di 10 Euro/tonnellata. Il comparto dei “lunghi”, come già detto in precedenza, sta vivendo con preoccupazione il rallentamento della domanda del settore delle costruzioni edili. Il rebar Italia non ha fatto registrare variazione di prezzo su base settimanale; di entità esigua la diminuzione del tondino CA di provenienza turca resa FOB, pari a 5 Euro/tonnellata. Il prezzo della vergella Italia, notoriamente fissata su base mensile, non ha fatto altro che ribadire gli aumenti settimanali del pari prodotto nord-europeo riscontrati nella prima quindicina di Luglio, ovvero tra i 30 ed i 60 Euro per tonnellata. |
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L’Argento sta dimostrando di essere il fulcro di tutto il sistema di correlazione dei prezzi tra i metalli preziosi. La struttura della quotazione del valore in Dollari per oncia dell’Argento si sta facendo sempre più complessa, anche in ottica previsionale, pertanto fin d’ora occorrerà proiettare il suo prezzo all’indomani delle ferie. Un esercizio di non facile elaborazione, soprattutto dopo quanto avvenuto sul finire della scorsa settimana. L’Argento ha tenuto fede alle aspettative rialziste che si erano manifestate in modo nitido una decina di giorni fa e la crescita dello 0,7%, avvenuta nel corso delle prime quattro sedute della scorsa ottava, lasciava intravvedere un percorso ben avviato di progressione della quotazione di riferimento USD. Un contesto di Borsa, distratto e innervosito da numerosi fattori esterni, ha prodotto un arretramento generalizzato di tutti i preziosi e l’Argento essendo in questo momento il metallo di riferimento del comparto, è stato quello che ha subito il maggiore impatto con un calo dell’1,6% nella sola seduta di Venerdì 16 Luglio. Una partenza dal basso per l’Argento, considerando che il prezzo di chiusura della scorsa ottava è risultato il più basso del mese di luglio. Non è detto che il metallo corregga, in tempi brevi, questa improvvisa flessione. L’Oro, sempre ai margini delle dinamiche esasperate di mercato, ha retto molto bene al ridimensionamento dell’Argento, rimanendo stabilmente al di sopra dei 1800 USD/ozt, livello che rappresenta anche il suo riferimento massimo nell’arco temporale delle ultime quattro settimane. Una sostanziale stabilità accompagnerà il decorso settimanale del prezzo dell’Oro, anche se non occorrerà dimenticare il contesto generale di Borsa, che potrebbe condizionare, seppure in modo marginale, la fase di attuale equilibrio. Le note più dolenti giungono da Platino e Palladio, soprattutto da quest’ultimo, all’indomani di una chiusura di ottava molto difficile. L’arretramento dei prezzi di Platino e Palladio interessa due contesti temporali molto differenti, settimanale per il primo, mensile per il secondo. Il Platino ripartirà dal prezzo USD/ozt di apertura della scorsa ottava, con uno scenario che sostanzialmente sarà indirizzato alla stabilità. Il Palladio, nella sola seduta di Venerdì 16, ha annullato quanto di buono aveva fatto nelle ultime quattro settimane, mettendo a segno una perdita del 5%. Una situazione di Borsa che si manterrà complicata per il Palladio anche nel corso delle prossime sedute, ma che nel contesto del breve periodo sarà un’ottima occasione di acquisto sul “fisico” o per aperture di posizioni lunghe. |
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La conferma arriva da lontano, il Cobalto ritorna ad essere un metallo estremamente ricercato. Le notizie che giungono dalla Cina non fanno altro che confermare questo “sentiment”. Negli ultimi otto giorni il comparto industriale cinese che utilizza questo importante metallo ha dovuto subire una forte serie di aumenti per l’approvvigionamento dei prodotti specifici a base Cobalto, nel dettaglio: raffinato + 2,3%, polvere + 3% e solfato + 1,2%. La quotazione ufficiale di mercato, espressa in USD, ha invece fatto registrare una crescita su base ottava del 2%, mente per effetto del rafforzamento della Divisa statunitense il controvalore in Euro è salito del 2,55%. Il prezzo USD del Cobalto ha ancora notevoli margini di crescita e gli scettici, sulla reale tenuta del metallo nel breve-medio periodo, sono sempre meno numerosi. Un metallo che sta invece trovando notevoli difficoltà nel mantenere gli attuali livelli di quotazione è il Molibdeno, nonostante il riferimento ufficiale USD della scorsa settimana riportasse un valore in linea con il dato degli otto giorni precedenti. Lo scenario si sta modificando in modo radicale per il Molibdeno, sempre sul mercato cinese, lotti di metallo sono stati scambiati con valori nell’ordine del 10% in meno rispetto ai dati riscontrati in Europa e USA. Il Titanio continua a rimanere molto vivace con un incremento settimanale del prezzo USD dell’1,2% e dell’1,8 in Euro, una delle conseguenze è data dalla necessità di intervenire in modo importante nella correzione di lega per gli acciai realizzati con forno elettrico. Del Nichel ne abbiamo parlato lungamente in precedenza, unica considerazione da aggiungere è quella che tutti i metalli, Molibdeno a parte, stanno conoscendo una decisa rivalutazione dei prezzi, i cui effetti si stanno percependo su tutte le quotazioni di riferimento delle leghe per usi medicali. La correzione positiva per quanto riguarda le quotazioni delle ferro-leghe sta continuando in modo progressivo, per la base Cromo USD/lb una crescita del 2% settimanale che ha portato a più 6,5% il dato da inizio luglio. L’incremento di ottava per il Tungsteno è stato di quasi mezzo punto percentuale nel riferimento USD per chilogrammo. |
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Una volta ancora, le mandatarie hanno ricevuto disposizioni dalle acciaierie nel considerare il mercato italiano dei rottami di acciaio un fenomeno a sé stante rispetto a quello continentale. I prezzi sulla piazza domestica hanno subito due correzioni la scorsa settimana, ricollocando verso l’alto i prezzi di tutte le classifiche, in modo particolare l’attenzione è stata rivolta ancora sulla E40, il rottame ottenuto dalla lavorazione di scarti di media e bassa qualità attraverso la spezzonatura e la frantumazione. La frustrante ansia per il settore siderurgico italiano è quella di rimanere senza materia prima per alimentare i forni elettrici e quindi mettere a rischio l’elevato livello di redditività nelle vendite dei semilavorati, in particolare dei “piani”. L’orientamento dell’asse delle quotazioni dei rottami in Italia versa quindi in un contesto di inadeguatezza rispetto a quello che sta avvenendo nell’area europea, Turchia compresa. L’indice MetalWeek che riporta il valore medio degli acquisti dei rottami operati dalle acciaierie italiane ha fatto registrare un aumento di quasi 9 Euro/tonnellata (da 465,08 a 473,96) negli ultimi otto giorni, contro le diminuzioni, nello stesso periodo, degli HMS1/2 di Turchia, 8 Euro/tonnellata, delle pari classifiche trattate nel nord-Europa resa acciaierie, da 5 a 10 Euro e di 5 Euro per quella con imbarco da Rotterdam resa FOB. Le quotazioni di riferimento dei rottami di acciaio nell’area settentrionale dell’Europa sono comunque antecedenti ai gravissimi eventi metereologici che hanno colpito i Paesi di quella zona. Il mercato dei rottami in metallo e leghe risente sempre di più della fase di “avvitamento” dei prezzi LME, con la sola eccezione del Nichel, tale da imprimere una sensibile spinta al rialzo dei prezzi degli scarti di lavorazione derivanti dagli inox austenitici. I commercianti restano comunque dell’idea che, nonostante la fase positiva dei prezzi degli inossidabili, sia meglio trattenere i lotti sui loro piazzali piuttosto che metterli in vendita. Il tutto a scapito di un corretto flusso di trasferimento del valore del rottame, rispetto al progresso del prezzo del Nichel alla Borsa LME. Le quotazioni degli altri non ferrosi non hanno subito delle variazioni di rilievo e il periodo della chiusura per ferie si sta avvicinando sempre di più. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra. |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA). |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali. |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee. |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide). |
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