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21/02/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

Industriali LME e Leghe

L’equilibrio tra domanda e offerta sta producendo una situazione di Borsa priva di cambiamenti nel breve

Acciai

Le quotazioni dei “piani” continuano a crescere nel disinteresse generale del comparto manifatturiero

Preziosi

Le tensioni internazionali non condizionano in modo significativo le evoluzioni dei prezzi

Medicale

La mancanza di novità va letta come Cobalto e Nichel in crescita e Molibdeno in diminuzione

Rottami

Un contesto di mercato stabile per acciaio e metalli

Cambi

La riunione della FED sul futuro dei tassi USA è sempre più vicina e il Dollaro recupera sull’Euro

Indicatori

I noli restano stabili. Le Borse sono piuttosto fredde sui titoli del settore minerario

Industrali LME e Leghe

Il listino LME è entrato in una fase di stabilizzazione dei prezzi, situazione da non confondere con stabilità. Nel corso delle ultime settimane di Borsa gli “industriali” hanno subito degli aggiustamenti, che a velocità costante, hanno portato le rispettive quotazioni USD 3mesi ai massimi relativi del periodo. Una situazione molto particolare che denota, ancora di più, quanto il comparto speculativo-finanziario sia ormai ai margini di un contesto che lo ha visto come indiscusso protagonista nelle vicende LME degli ultimi vent’anni e più. Una navigazione attraverso la Borsa che richiederà attenzione nella lettura dei fenomeni di formazione dei prezzi, in modo da poter cogliere le cosiddette buone occasioni prefigurate dagli “storni” che inevitabilmente si presenteranno. Il Rame, alla luce di quanto appena detto, sta orbitando sempre di più sulla linea dei 10mila USD 3mesi, ma è importante sottolineare che non saranno previsti scossoni di rilevanza significativa nel corso di tutta questa ottava. La domanda di Alluminio “fisico” resta sempre a livelli alti, inducendo gli utilizzatori che operano in Borsa attraverso i broker, a ragionamenti molto sofisticati sull’evoluzione futura del prezzo USD 3mesi del metallo. Negli ultimi tempi la quotazione LME dell’Alluminio ha come raggiunto una sorta di maturità o se si preferisce di consolidamento del suo valore, effetto per il quale non si potranno intravvedere, almeno nel breve, degli aggiustamenti significativi verso il basso. Una situazione che risulta invece diametralmente opposta per quanto riguarda lo Zinco, attualmente protagonista di una finestra di opportunità di estremo interesse. La quotazione USD 3mesi nel corso delle ultime due ottave ha subito un interessante aggiustamento ribassista rispetto al massimo relativo toccato lo scorso 10 Febbraio. È comunque importante sottolineare che la fase che sta attraversando lo Zinco è solo il preludio di un nuovo momento di crescita. Il Nichel è in piena progressione rialzista, con un margine di crescita del prezzo USD 3mesi ancora sufficientemente ampio e che andrà quindi oltre la collocazione attuale, ora pari a quella “top” di fine gennaio. Il contesto generale di Borsa ha dato un forte slancio al Piombo, ricollocatosi così sulla linea dei valori medi del mese precedente. La crescita è stata importante, pertanto non è da escludere che sugli equilibri di formazione del prezzo di Borsa del Piombo possano prevalere, in ambito settimanale, dei momenti di storno. La soglia dei 44mila USD 3 mesi è solo uno dei tanti record infranti dallo Stagno negli ultimi due anni e andando avanti di questo passo non ci vorrà molto tempo per vedere aggiunta un’ulteriore migliaia al del prezzo in Dollari della quotazione LME 3 mesi.

Acciai

L’evoluzione dei prezzi dei semilavorati, indipendentemente dall’essere “piani” o “lunghi”, viene seguita dal comparto industriale con relativo distacco. Il motivo di questo “aplomb” poggia su tre elementi: il primo è la preoccupazione dei costi della componente energetica, il secondo è il problematico calo degli ordini ed il terzo, che riguarda più da vicino il comparto siderurgico, l’elevata giacenza di semilavorati presso i magazzini, in modo particolare di coil, nastri e lamiere. Il motivo di queste “iper-giacenze” è la combinazione di due fattori: la già citata contrazione degli ordini in portafoglio, soprattutto da parte dei settori trainanti nell’immediato dopo lockdown del Marzo - Aprile 2020 (automotive e bianco) e l’eccessiva richiesta di prodotti alle acciaierie, per evitare il rischio di rimanere senza materia prima da lavorare, finalizzata all’evasione degli ordini clienti. Il vero punto di svolta del tanto reclamizzato: “2021, anno d’oro per le acciaierie”. L’idea di concedere un bis sull’esercizio 2022 non è tramontata nei piani del settore siderurgico italiano, ma la strada sarà decisamente più irta di difficoltà ed imprevisti, a cominciare dai tonnellaggi che potenzialmente potranno essere assorbiti dal comparto manifatturiero, che sarà il vero giudice di questo verdetto. Gli utilizzatori di acciai non stanno facendo trasparire alcuna reazione sia difronte ai nuovi aumenti dei prezzi dei “piani”, sia rispetto ai timidi segnali di riduzioni delle quotazioni dei “lunghi”. Nel comparto dei coil le acciaierie italiane non stanno comunque scherzando, mettendo in evidenza che la parabola ribassista iniziata nel Settembre 2021 è da considerarsi definitivamente chiusa o per meglio dire, sospesa. Gli effetti su base settimanale sono i seguenti: laminato a freddo più 2%, zincato a caldo più 3%, mentre il laminato a caldo non ha riportato variazioni rispetto ad otto giorni fa. Un “sentiment” seguito anche dalla concorrenza nordeuropea con gli adeguamenti settimanali soprattutto concentrati sull’HRC e l’HDG, entrambi aumentati di un punto percentuale. Un clima differente è quello che si sta respirando sui “lunghi” dove la contrazione della domanda da parte della committenza sta “mettendo pressione” ai responsabili commerciali di molte acciaierie. Il risultato è quello di un’articolata risposta all’evidenza di questo riscontro, nonostante il prodotto di origine, la billetta da laminazione, continui a registrare incessanti aumenti. La scorsa ottava sul mercato italiano è cresciuta di un ulteriore 1%, portando a 100 Euro/tonnellata l’aumento medio nelle prime tre settimane di febbraio. Alla luce di questa variazione così importante, è utile verificare come le acciaierie italiane abbiano adeguato i prezzi dei prodotti di diretta derivazione da billetta, come i profili per carpenteria, il rebar e la vergella. I dati sono molto interessanti e vedono, a parità di periodo, delle rimodulazioni solo parziali nel rapporto billetta/semilavorati, tanto che il prezzo dei profili commerciali sta coprendo solo il 10% dell’aumento, quello del rebar il 50 e della vergella il 20. Una situazione di difficoltà strutturale nella gestione dell’offerta che si evince chiaramente nel prezzo di riferimento settimanale del tondino per cemento armato di produzione nazionale, la cui diminuzione è stata inserita in una forchetta tra i 10 ed i 20 Euro/tonnellata, resa franco acciaieria. Un contesto di mercato opposto, rispetto a quello turco, dove il rebar (resa FOB) ha fatto registrare un incremento settimanale medio nell’ordine di 15 Euro/tonnellata. Il panorama dei prezzi dei “lunghi” si completa con l’aggiornamento delle quotazioni internazionali della vergella, che sia in Europa, sia in Turchia, non ha riportato variazioni rispetto ai riferimenti precedenti.

Preziosi

L’evoluzione settimanale dei valori dei metalli preziosi ha fatto registrare un’interessante ripresa dei prezzi di Oro e Argento, sebbene i numeri della crescita in Dollari per oncia siano molto lontani dal preludio di una sindrome da “bene rifugio”, questo nonostante le tensioni diplomatiche sulla crisi ucraina restino alte. Il mercato si dovrà comunque convincere che a breve, per acquistare Oro, non si potrà scendere sotto quota 1900 USD/ozt, soglia che tra l’altro la scorsa ottava è già stata testata con discreto successo. L’orientamento è quindi cautamente rialzista in avvio di settimana, con un saldo positivo di 100 Dollari per oncia rispetto al dato di fine gennaio e un incremento di oltre il 5% su base mensile. Le forti resistenze alle spinte ribassiste che avevano interessato l’Argento fino a qualche giorno fa, si sono tramutate in punto di partenza per nuovi riposizionamenti in crescita del suo riferimento USD/ozt. Il momento è quindi propizio per movimenti “lunghi” sul metallo, considerando che il denaro sull’Argento non è ancora affluito in modo consistente. La consuetudine vuole che le fasi positive di Oro e Argento abbiano un forte influsso per il Platino e così è avvenuto. La scorsa ottava il metallo è cresciuto di oltre il 6% nel riferimento USD/ozt e vista la situazione positiva che attualmente sta interessando il comparto, non saranno da escludere degli ulteriori aggiustamenti rialzisti per il Platino, anche se non bisognerà abbassare la guardia, visto che con questo metallo gli speculatori non disdegnano mai di fare cassa in modi molto spicci. Il Palladio, seppure da molto tempo nell’area alta del suo grafico, non ha ancora avuto la forza di lanciarsi in un trend rialzista di ampio respiro. L’attuale quotazione in Dollari per oncia del Palladio è stabilmente oltre quota 2300, anche se non bisognerà sottovalutare la fase di volatilità ribassista che si è venuta a presentare sul finale della scorsa ottava, anche a causa della quantità eccessiva di denaro confluita sul metallo nelle ultime serie di sedute.

Medicale

La consuetudine in molti casi non fa notizia ed in questo il Cobalto si contestualizza bene. Il metallo ha continuato nella sua infinita corsa rialzista, con il riferimento USD di mercato ritornato a crescere oltre il punto percentuale, dopo una lunga serie di incrementi frazionati. La stessa situazione si riscontra in ambito semilavorati con crescite settimanali significative per tutte e tre le tipologie di Cobalto, la polvere più 1,6%, il raffinato più 2 ed il solfato più 1,4. Le notizie continuano ad essere non buone per il Molibdeno, che ha ceduto un ulteriore 1,3% su base settimanale nel riferimento di mercato espresso in Dollari e dove non si prevedono spiragli di cambiamento nella direzionalità della sua quotazione, almeno a breve. Il Titanio viene riportato per il semplice ordine di menzione, ma è inevitabile aggiungere che su questo metallo non si intravvedono movimenti di prezzo, se non limitati agli aggiustamenti della componente valutaria tra Euro e Dollaro. Un ulteriore elemento di costante variabilità è riconducibile al Nichel, ancora in crescita nel riferimento LME. Il metallo è in fase rialzista sebbene prossimo alla soglia del massimo relativo di quattro settimane fa, una situazione di forte condizionamento per la definizione dei prezzi dei semilavorati che abitualmente usano la mensilità come intervallo di fissazione della quotazione e che hanno nel Nichel un’importante componente in composizione chimica. Le ferroleghe, dopo una pausa durata una decina di giorni, hanno ripreso il cammino della crescita, con la base Cromo salita dell’1,5% nel riferimento Dollari per libbra, mentre il Tungsteno ha riportato un incremento settimanale dello 0,8% nel valore espresso in Dollari per chilogrammo.

Rottami

Una situazione generale priva di spunti e soprattutto priva di sollecitazioni nelle richieste degli utilizzatori di rottami, indistintamente che essi operino nei comparti degli acciai, dei metalli o delle leghe. La Borsa LME, come detto in precedenza, non può essere definita stabile o ferma, con molti “industriali” pronti a tracciare dei trend più orientati al rialzo, che al ribasso. Gli osservati speciali saranno principalmente tre: il Rame, lo Zinco ed il Nichel, con l’aggiunta dell’Alluminio, ormai destinato a consolidare la sua posizione di prezzo in ambito LME. L’ago della bilancia, come sempre, resta la capacità di reperimento dei rottami da parte dei commercianti al cospetto di fonderie e raffinerie che per evadere gli ordini di semilavorati dovranno obbligatoriamente acquistare lotti di rottami di varie origini e specifiche. Una situazione che certo non sta dispiacendo ai commercianti, che nonostante gli scambi ridotti, vedono incrementare i valori economici dei loro piazzali. La fase di rallentamento dei consumi è evidente anche nel settore dei “ferrosi”, dove contrariamente a quello che sta avvenendo nel comparto dei metalli, la dialettica tra commercianti da una parte e mandatarie e acciaierie dall’altra, è sicuramente più fitta. I prezzi la scorsa settimana sono stati caratterizzati da andamenti altalenanti, con alcune classifiche, come il lamierino E8, passato in pochi giorni da ribassista a rialzista, seppure con scostamenti limitati ai 5 Euro per tonnellata tra i segni più e meno. Il dato risulta ancora più evidente dall’analisi dell’indice MetalWeek, registrando in via incrementale un valore Euro/tonnellata da 437.89 a 438.42, nell’arco di una settimana.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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