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11/04/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

Industriali LME e Leghe

Il listino si muove poco, ma i movimenti sul “fisico” stanno mettendo in evidenza una sempre più ridotta centralità della Borsa LME a livello globale

Acciai

I prezzi dei “piani” si raffreddano, ma potrebbe essere un’azione tardiva nel contrastare un ingresso in grande stile delle acciaierie cinesi sui mercati italiano ed europeo

Preziosi

Le crescite ridotte dei prezzi di Oro e Argento si contrappongono all’imprevedibilità della tendenza del Palladio

Medicale

Le incertezze sulle prospettive della crescita economica mondiale si riflettono anche sui prezzi dei metalli di riferimento del comparto

Rottami

I prezzi dei rottami di acciaio crescono in modo significativo anche sul mercato italiano. I metalli e le leghe sono ad un punto di svolta

Cambi

Il piano della Federal Reserve sui tassi ha ridato forza al Dollaro e così anche una nuova parità virtuale con l’Euro

Indicatori

La flessione degli indici è generalizzata, l’unico ad essere positivo è quello riferito ai titoli delle aziende minerarie

Industrali LME e Leghe

La settimana alla Borsa LME non è stata particolarmente movimentata, con tutti i metalli del listino procedere in un contesto di relativa stabilità. Gli utilizzatori vogliono vederci chiaro sul reale impatto che le sanzioni UE avranno sull’economia russa, troppo macchinose e non chiare nella loro applicabilità. La ricerca di canali alternativi di forniture di materie prime è in pieno fermento, attualmente il “fisico” si può trovare anche al di fuori dei canali tradizionali con scambi diretti tra le controparti, riducendo il ruolo del LME ad una semplice reportistica di prezzi per fissare le basi di trattativa. La quantità effettiva di denaro che ruota intorno alla Borsa londinese dei metalli non è quindi, in questo particolare momento, in grado di rappresentare il corretto livello degli scambi di “industriali” nel mondo. La fame di Dollari che la Russia ha, nonostante gli annunci propagandistici del Cremlino di accettare solo pagamenti in Rubli, è un dato di fatto, così come non è ancora chiaro il ruolo che avranno le ex repubbliche sovietiche dell’area asiatica nella “regolarizzazione” delle estrazioni minerarie di origine siberiana. L’effetto di una serie di “opportunistiche sviste” sull’applicazione delle sanzioni alla Russia, potrebbe avere come conseguenza la crescita considerevole di lotti di metalli non più sotto il diretto controllo del LME, ora reso possibile attraverso i movimenti dei tonnellaggi in entrata ed in uscita presso la rete dei magazzini autorizzati. Il denaro, nel senso materiale del termine e non come semplice raffigurazione della componente domanda in un contesto di Borsa, diventerà sempre più determinante nel tastare il polso di ciascun metallo nella formazione dei prezzi di riferimento. Il Rame nel corso dell’ultima ottava ha conosciuto bene questa situazione, chiudendo con un deprezzamento del valore USD 3mesi nell’ordine di quasi due punti percentuali dal suo massimo settimanale. L’attuale riferimento rappresenta comunque un buon punto d’incontro tra domanda e offerta, anche in vista di un periodo di scambi ridotti in Borsa per l’imminenza della Pasqua. L’Alluminio si trova nella stessa situazione del Rame, con scambi poco vivaci che hanno portato il metallo ad imboccare un trend ribassista, che nella prima decina di aprile ha prodotto un deprezzamento del valore Dollari 3mesi del 2,5%. La situazione di volatilità ribassista in atto, potrebbe dare ulteriore consistenza alla fase di ridimensionamento del prezzo LME dell’Alluminio. La leggera flessione che ha avuto lo Zinco nel corso della seduta di Giovedì 7 Aprile è stata prontamente corretta il giorno successivo, segno che l’attuale prezzo del metallo trova in area 4300 Dollari la sua collocazione ottimale, valore che oltretutto rappresenta la quotazione media del mese in corso. Le riserve sul Nichel sono ancora molte, soprattutto riferite alla tenuta dell’attuale prezzo di Borsa e anche per le voci sempre più insistenti provenienti dalla Cina, pronta a piazzare sui mercati ingenti quantità di questo metallo a prezzi estremamente competitivi. Il Piombo manterrà stabile la propria quotazione nonostante qualche cedimento nel corso dell’ultima settimana, il cui valore rappresenterà il nuovo punto di minimo relativo. La recente quotazione USD dello Stagno risulta molto gradita al mercato, anche se alcuni utilizzatori la considerano leggermente sostenuta per un eccesso di domanda, ma non tale da determinare l’avvio di una duratura azione rialzista.

Acciai

Una volta si diceva: “la Cina è vicina”, ma nel dirlo si sapeva che era molto lontana e non impensieriva nessuno, forse anche perché in pochi si interessavano delle vicende di un Paese che veniva considerato non influente nelle vicende del mondo, in primo luogo quello economico, basato sulla leva dei capitali investiti. Negli ultimi tre decenni i paradigmi si sono invertiti e la Cina è davvero diventata “vicina” e nessuno vuole più scherzare con questo colosso, che solo per una referenzialità statistica, tipicamente occidentale e atlantica, non la pone come prima potenza industriale del pianeta. L’Italia, da circa tre anni e quindi ancor prima dello scoppio della pandemia è stata studiata attentamente da molti ambienti del Governo cinese, trovando il nostro Paese ricco di immense potenzialità nel campo industriale e questo lo sapevamo già da noi, ma mal supportato dal comparto produttivo di base e dal settore finanziario-bancario. Il tessuto produttivo di come si sta producendo l’acciaio in Italia e il difficile accesso al credito da parte delle imprese, stanno minando fortemente la crescita strutturale della nostra economia manifatturiera. La Cina ci ha studiati, come detto, per anni, conosce tutto di noi e cosa più importante, ci ha fatto conoscere il livello qualitativo dei suoi prodotti, in quanto le acciaierie italiane, per non parlare dei due più grandi centri servizio a livello nazionale, hanno piazzato ingentissime quantità di coils, rebar e billette importandoli direttamente da questo paese, anche grazie alle clausole di salvaguardia UE. Il Governo cinese, forte del suo pragmatismo, ha deciso di mutare la propria strategia, ora che è in corso una guerra nel cuore dell’Europa. Il cambiamento che sta prendendo corpo è a dir poco sorprendente e innovativo, portato avanti con linearità e senza clamori. L’azione commerciale sarà condotta in modo propositivo e non più in modo remissivo, passando dal “venite a comprare” a “andiamo a vendere”. I numeri al momento stanno dalla loro parte, sui “piani” i differenziali dei prezzi superano il 30% e sui “lunghi”, tra essi il rebar, il dato si alza al 50. Un’osservazione di molti potrebbe essere quella delle problematiche legate alla logistica, ma se la Cina sta decidendo di sferrare un colpo così importante al nostro mercato domestico, avrà analizzato anche questo importante aspetto operativo. Non secondario risulterà anche l’aspetto finanziario, in questo caso i vantaggi saranno riservati alle Imprese che avranno i propri conti “in ordine” e gli indici di redditività più che adeguati nel rispetto degli esigentissimi standard di rating cinesi, che si tradurranno, per le più virtuose, in dilazioni di pagamento fino a 12 mesi. La mossa da parte dei principali colossi siderurgici cinesi è stata sicuramente “annusata” dai nostri acciaieri e non a caso, anche se in forma tardiva e con un contraddittorio aumento delle quotazioni dei rottami, stanno cercando di porre rimedio ad un fenomeno che potrebbe mettere in discussione molte certezze maturate nell’architettura contabile dei bilanci dell’esercizio 2021. Nei dati emersi dall’osservazione dei prezzi Italia dei “piani”, le variazioni sono tutte negative, con i laminati a freddo in calo del 3%, a caldo del 7 e gli zincati del 4. La reazione nord-europea è stata più compassata con il solo HDG riportare una flessione nell’ordine delle 50 Euro/tonnellata, mentre CRC e HRC non hanno fatto registrare variazioni nell’intervallo degli otto giorni. Il prezzo della billetta in Italia continua a crescere, il 2% in una settimana, mentre non hanno riportato variazioni i prodotti derivati dalla laminazione come il rebar, i profili commerciali e la vergella, quest’ultima invariata anche sul mercato europeo.

Preziosi

Nell’apparente tranquillità, la settimana di Borsa dei preziosi non è stata priva di interessanti spunti d’interesse. L’Oro, da questo punto di vista, è stato il più vivace contributore di questa particolare situazione di mercato. La quotazione USD/ozt del “metallo guida” è risultata in aumento rispetto ai valori medi registrati nelle settimane a cavallo tra marzo ed aprile. Un valore di per sé non eclatante, lo 0.8%, ma significativo nella sua evoluzione, con il denaro affluito in modo costante a partire da Mercoledì 6, giorno della più importante flessione del prezzo per oncia dell’Oro, che lo ha portato al minimo relativo sul mese di aprile. La ripresa, seppur contenuta, della quotazione di riferimento USD/ozt, lascia ben sperare sulla continuazione dell’indirizzo rialzista del metallo, anche se non si vedranno variazioni degne di grande importanza. Nel contesto dei piccoli passi anche l’Argento non è stato da meno, con la momentanea flessione accolta con favore da molti operatori, seguita da un rapidissimo riposizionamento sui valori di apertura d’ottava. La prudenza non dovrà essere abbandonata anche se le entità delle variazioni ribassiste in gioco non saranno sicuramente rilevanti. La marginalità del Platino, rispetto a Oro e Argento, troverà un’importante area di realizzi per coloro che hanno focalizzato una serie di investimenti “di prossimità” su questo metallo. Nella ridotta area degli intervalli dei prezzi in Dollari per oncia, il Palladio è quello che ha riportato la migliore performance, con una variazione positiva del 3% nelle ultime 24 ore settimanali di quotazione. Un dato questo da non sottovalutare, anche se il riposizionamento del valore in Dollari del Platino oltre quota mille, anche se raggiunto, non avrà le caratteristiche di un riferimento consolidato. L’escursione rialzista del prezzo del Palladio non è certamente un dato da sottovalutare, sebbene le voci legate alla reperibilità incerta di questo metallo in un futuro prossimo, rendono il prezzo USD/ozt estremamente variabile e quindi poco decifrabile nell’individuazione di un indirizzo previsionale sufficientemente stabile.

Medicale

I numeri a volte vanno pesati non per la loro grandezza, ma per il significato che possono rivestire in un certo ambito. Il caso vuole che questa affermazione possa trovare un’appropriata contestualizzazione su quanto avvenuto ai principali metalli di riferimento del comparto delle leghe medicali. Il Cobalto, ma questo era nell’aria da un po’ di tempo, ha arrestato la sua corsa al rialzo, durata ininterrottamente dalla fine di Agosto del 2021, che da quella data ad oggi gli a permesso di crescere del 60% nel riferimento ufficiale di mercato rapportato al Dollaro. Una situazione, come appena detto, che era già notata per una persistente debolezza dei prezzi dei semilavorati di Cobalto sul mercato cinese, con i riferimenti di raffinato e solfato ulteriormente in calo, rispettivamente dello 0.2 e dello 0.4%, invariata invece la polvere di metallo. Un’analoga situazione sta avvenendo per quanto riguarda il Molibdeno con il valore ufficiale di mercato diminuito dello 0.7% su base settimanale. I numeri rilevati non lasciano intravvedere sensibili scostamenti per i prezzi di queste materie prime, ma sicuramente non possono lasciare indifferenti gli operatori del settore; in questo caso da sottolineare l’arresto della folle crescita del “numero” collegato al prezzo del Titanio, rimasto uguale a quello fissato otto giorni fa. Le voci di un sensibile rallentamento della domanda globale di materie prime stanno facendo riflettere su come il comparto siderurgico modificherà la propria strategia di approvvigionamenti. L’incognita Nichel aleggia sempre più incisiva sul comparto dei medicali, ora che a breve occorrerà modificare i parametri di adeguamento delle leghe a base di questo metallo, il mese scorso prontamente indicizzati sulla base della folle corsa al rialzo del suo riferimento LME, poi causa della sospensione dal listino lo scorso 8 Marzo e per i dieci giorni successivi. Una situazione pesante, legata all’incertezza del momento, si respira anche nel settore delle ferroleghe, con la base Cromo, sebbene ancora in crescita dello 0.3% nel riferimento in Dollari per libbra, ha visto un sensibile rallentamento del suo trend rialzista. Il Tungsteno si sta invece allineando al contesto generalizzato del momento, con una riduzione di un punto percentuale per quanto riguarda la quotazione settimanale espressa in Dollari per tonnellata.

Rottami

Non è certo da sottovalutare lo sforzo che le acciaierie italiane, seppure in modo tardivo, hanno messo in campo per adeguare i prezzi dei rottami rispetto a quello che si era già visto nel contesto europeo e sulla piazza turca. Le lamentele dei commercianti sono state accolte dalle mandatarie prima e immediatamente dopo dalle acciaierie, ma l’effetto potrebbe non avere una prospettiva di lungo periodo, vista la significativa inversione di tendenza dei prezzi di molte famiglie di semilavorati, in modo particolare dei “piani”. L’azione del rialzo è comunque riscontrabile consultando l’indicatore MetalWeek sui rottami, cresciuto, nell’ultima settimana, di 11 Euro/tonnellata e cosa ancora più importante, in aprile non aver mai riportato dati negativi nella variazione periodica, passando da 480.61 a 551.96 di venerdì, con un incremento complessivo di oltre 70 Euro/tonnellata, riferito al prezzo medio di acquisto da parte delle acciaierie italiane. Nei dati specifici di mercato, la settimana si è chiusa con il lamierino E8 in crescita di circa 15 Euro/tonnellata, mentre alcune tipologie di demolizioni, come la classifica E3, riportare fino a 20 Euro per tonnellata di incremento. I metalli e le leghe potrebbero essere prossimi all’uscita da quella fase di impasse che ha caratterizzato l’intero settore per molti mesi. La ragione di questo possibile sussulto trarrebbe origine da due fattori, uno di natura preventiva e l’altro legato ad un fattore contingente. L’aspetto preventivo riguarda per raffinerie e fonderie il non incappare in una sorta di totale incapacità comunicativa con i commercianti, dopo essersi negate più volte al contatto con i propri fornitori di rottami, sempre più “corteggiati” dagli utilizzatori dell’Europa del nord. Il secondo aspetto è quello della situazione in cui sta versando il mercato mondiale delle materie prime, tra essi i metalli a pieno titolo, dove la certezza sulla reperibilità non è più un dato assodato e dove l’epilogo ancora incerto del conflitto tra Russia e Ucraina, potrebbe portare alla creazione di nuove sfere d’influenza tra Russia, Cina e Turchia, che metterebbero ai margini l’intera Unione Europea nella gestione degli approvvigionamenti di molti rottami.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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