MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l.

Vuoi ricevere quotidianamente aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai? Accedi a MetalWeek™OLTRE: la piattaforma che ti permette di ottimizzare le tue strategie di acquisto grazie a dati e tabelle interattive e il nuovo REAL TIME.

Richiedi una prova, le prime due settimane sono gratuite.

RICHIEDI LA PROVA GRATUITA

02/05/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

Industriali LME e Leghe

Dall’analisi dell’indice LMEX le prospettive future della Borsa dei metalli industriali

Acciai

Il polo siderurgico di Taranto riduce sensibilmente la sua capacità produttiva, le possibili conseguenze sul mercato dei “piani”

Preziosi

I metalli preziosi non reggono il confronto con il “biglietto verde”, un difficile recupero per i prezzi di Oro e Argento

Medicale

La domanda rarefatta rimodula i prezzi di tutto il comparto, la crescita del prezzo del Cobalto è prossima allo zero

Rottami

Le possibili minori richieste di rottami da parte delle acciaierie, anticipano le diminuzioni dei prezzi. Una settimana da dimenticare per metalli e leghe

Cambi

I problemi strutturali dell’economia USA, nascosti dall’inaudita forza del Dollaro USD

Indicatori

Il mercato azionario continua ad essere confidente sul buon stato di salute del settore minerario

Industrali LME e Leghe

Il dato di massima sintesi sull’andamento dei prezzi di Borsa degli “industriali”, è quello dell’indice LMEX. Il calendario non sta assecondando il London Metal Exchange a disporre in modo continuativo della consuetudine delle cinque sedute settimanali, poiché la scorsa ottava, tra le due precedenti e l’attuale, è risultata essere la sola a disporre di una programmazione ordinaria, quindi senza giornate festive (il 2 Maggio la Borsa LME è chiusa per il “Early May Bank Holiday”). Le settimane corte nascondono sempre delle insidie, soprattutto nella seduta post-pausa ed in questo caso gli elementi di criticità non verranno meno, anche per effetto del dato di chiusura dell’indice LMEX riferito alla scorsa ottava, sceso del 4.5%, il peggior parziale dall’inizio dell’anno. I maggiori “contributori” di questa flessione sono stati i metalli che nel corso di questa prima parte del 2022 hanno prodotto le principali correzioni rialziste, vale a dire: Rame, Alluminio e Zinco. Il clima sul Rame, da un po’ di tempo a questa parte, non era dei migliori, nonostante la collocazione del prezzo USD 3mesi fosse ai massimi del periodo. Le scadenze tecniche di Borsa, oltre alle preoccupazioni legate al rallentamento generalizzato dell’economia mondiale, hanno spinto la quotazione del “metallo rosso” sotto la soglia dei 10mila Dollari, cosa che non accadeva dallo scorso febbraio, ora a lambire quella dei 9700, ma con la quasi certezza che anche questo limite verrà infranto verso il basso. La “soglia psicologica” non è un elemento che sta condizionando l’andamento di Borsa del solo Rame, ma anche di Alluminio e Zinco. L’Alluminio sta sfiorando la soglia dei 3mila Dollari 3mesi, portando a dato statistico la seduta del 7 Marzo, quando il riferimento di Borsa superò per alcuni frangenti quota 4mila. Le aspettative non sono quelle di un pronto recupero per l’Alluminio LME, ma piuttosto di una stabilizzazione del prezzo al livello attuale. La flessione dello Zinco è stata costante e continua per tutta la settimana scorsa, con il risultato di aver portato il prezzo 3mesi sotto la linea dei 4100 Dollari, importante considerare che la fase di correzione al ribasso non è ancora giunta a termine. Il Nichel è sinonimo di “paradosso”, la gestione artificiale del prezzo LME, ovvero troppo basso rispetto alle reali potenzialità del metallo, potrebbe finalmente finire. La Borsa e gli utilizzatori hanno la necessità di avere il Nichel quotato a tempo pieno e lasciato libero di fluttuare secondo le dinamiche di mercato, senza però attendere significative variazioni ribassiste a breve. La discesa del Piombo sta volgendo a conclusione, dopo due settimane di avare soddisfazioni per questo metallo. L’azione di correzione non potrà essere definita dirompente per il Piombo, sarebbe più corretto parlare di crescita progressiva. I tempi in cui il prezzo USD 3mesi dello Stagno macinava record su record, appartengono ormai al recente passato. L’attuale tendenza è quella improntata alla stabilità, questo sta a significare che il livellamento in area 40mila Dollari del prezzo LME dello Stagno sta mettendo d’accordo tutti quanti.

Acciai

La notizia è giunta come un “fulmine a ciel sereno”, ma la drastica riduzione produttiva del polo siderurgico di Taranto, avrà delle forti ripercussioni sul mercato nazionale dei semilavorati “piani”. Una mancanza di tonnellate alla vendita che seppure avverrà in una situazione di mercato in sensibile contrazione nei consumi, avrà delle inevitabili conseguenze per la reperibilità dei coils, in modo particolare di “freddi” e “galvanizzati”. Il peso di questa improvvisa carenza di prodotti graverà sui centri servizio di rifilatura e taglio, che dovranno attivare dei nuovi canali di fornitura, indipendentemente dai quantitativi residui delle salvaguardie doganali. Su questo tema, l’elefantiaca burocrazia di Bruxelles sta pensando di abolire sui prodotti siderurgici ucraini le salvaguardie. Un atteggiamento a dir poco ipocrita, considerando che le consegne del Cremlino all’esercito russo sono quelle di privare l’Ucraina dello sbocco sul Mar Nero e la messa fuori uso sistematica dei più grandi impianti di produzione di acciaio. La “botta” di Taranto è ancora troppo calda ed il mercato dei “piani” non l’ha ancora metabolizzata, anche per via della serie di “ponti”, tra Pasqua e 25 Aprile, che hanno ridotto sensibilmente le attività lavorative nel corso della seconda parte dell’ultimo mese. La tendenza generalizzata è ancora quella di stimolare la domanda di coils, tanto che sul mercato nazionale tutti i “piani” hanno riportato delle diminuzioni importanti. Il CRC è sceso del 4%, l’HDG del 5 e l’HRC del 3. I ribassi sono stati meno accentuati nella parte settentrionale dell’Europa, con il laminato a freddo ridotto di un punto percentuale, mentre lo zincato a caldo e il laminato a caldo, entrambi del 2%. L’altra parte del comparto, quella dei “lunghi”, risente di equilibri meno omogenei rispetto a quella dei “piani” e dove le situazioni di ciascun ambito di mercato mutano da prodotto a prodotto. Il caso più significativo è quello dei profili commerciali per la carpenteria, in aumento del 2% rispetto alla settimana precedente, tutto questo nonostante il calo del 6% del prezzo della billetta. Le acciaierie produttrici di rebar sono state più attente a questa importante tendenza ribassista del prodotto di base per la laminazione, riducendo dell’1% il prezzo di riferimento settimanale del tondino per cemento armato. Il prezzo della vergella prodotta in Europa continua a non riportare variazioni degne di rilievo. È invece molto interessante quello che sta avvenendo in Turchia su rebar e vergella, entrambi diminuiti di 30 USD per tonnellata, vantaggio che non trova rispondenza nelle quotazioni in Euro, invariate rispetto ad otto giorni fa.

Preziosi

La semplice lettura dei numeri non rappresenta mai quello che realmente essi celano. È questo il caso dell’eterna contrapposizione tra Oro e Dollaro USD, un valore “pesato”, quello del metallo, a fronte di un’attribuzione elaborata su necessità politiche, quello della Divisa statunitense. Il debito pubblico USA è sempre più fuori controllo, un corollario di rilievi a dir poco “agghiaccianti”, sovrastati dal dato sull’inflazione, mai così alta dal 1982. Dallo scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina il rendimento del Treasury Bond decennale USA è passato da 1.918 a 2.938% di venerdì scorso, una crescita dell’1,2%, che in termini di redditività sui “future” legati all’andamento di questo titolo del debito pubblico federale, ha portato le banche d’investimento ed i più importanti operatori finanziari a generare margini vicini al 15%, senza dare un cent alle casse federali di Washington. Un investimento in denaro, quello del comparto speculativo, relativamente semplice da gestire, con un “driver”, il tasso dei T-Bond, il cui percorso di ascesa non è né stimabile, né presumibile, ma annunciato dallo stesso Governo statunitense. Il pragmatismo di un lingotto d’oro può molto poco nei confronti di un accumulo di ricchezza fatto di banconote colorate di verde. In effetti i dati sono impietosi, in soli sessanta giorni i Treasury Bond sono cresciuti dell’1,2% nel loro rendimento, l’attività speculativa ad essi legati ha prodotto un margine del 15%, mentre il valore dell’Oro è rimasto sostanzialmente stabile. I più ottimisti potranno dire che l’Oro ha tenuto, altri invece che non sia più in grado di proteggere un capitale formato dalla massa monetaria M1 e M2. Nella quotidianità delle vicende di Borsa strettamente legate alle quotazioni USD/ozt dei metalli preziosi, l’Oro sta dando seguito alla sua fase di debolezza, che perdurerà ancora per molte sedute. L’Argento concluderà la flessione del prezzo nei prossimi giorni, un elemento che va a propendere in tale direzione è determinato dal fattore “accumulo” di molta liquidità con finalità rialziste. Il Platino ha replicato il livello dello scorso 15 Dicembre, la giornata nera di tutti i metalli preziosi. Una soglia di prezzo che pareva non più riproporsi, ma che il metallo ha voluto esplorare nuovamente. Il grande punto di domanda che riguarda ora il Platino è la quantità di denaro con orientamento “lungo”, che sarà in grado di concentrare tra gli investitori da adesso in avanti. Un elemento, quello del denaro destinato alle aperture di posizioni, che risulterà determinante anche nelle vicende del Palladio. Il metallo sta destando uno scarso interesse dal punto di vista industriale, con il settore dell’auto, suo maggiore consumatore, in forte difficoltà nelle vendite. L’effetto è quello di un contesto di Borsa estremamente “sottile”, dove flussi di denaro, anche limitati nella loro entità, sono in grado di determinare significative variazioni di prezzo, come quella che potrà avvenire a breve con indirizzo ribassista.

Medicale

Il Cobalto continua a crescere nel solo riferimento di mercato, anche se ormai in frazione di punto percentuale. Negli ultimi otto giorni la crescita del “benchmark” riferito al metallo è stata dello 0.3%, una situazione diametralmente opposta a quella che sta avvenendo sul mercato dei prodotti industriali del Cobalto con la polvere ed il raffinato entrambi in calo dell’1.3% settimanale, mentre nello stesso periodo, la principale commodity in campo industriale, il solfato, ha subito una diminuzione del 5%. Un indirizzo che invece può solo essere confermato nella tendenza ribassista è quello del Molibdeno, in contrazione settimanale di un punto percentuale e che ha portato a due la flessione rilevata nell’intero mese di aprile. Una china ribassista sembrerebbe averla intrapresa anche il Titanio, con il suo “numero” di prezzo in flessione del 2.5%, un inizio incoraggiante verso una fase di normalizzazione, che comunque richiederà tempi relativamente lunghi. Il Nichel sta vivendo un momento di relativa stabilità nella determinazione del prezzo LME, sebbene la quantificazione effettiva del valore del metallo è un dato che in molti vorrebbero conoscere. Il fattore scarsa reperibilità sta giocando a favore della crescita del prezzo del Ferro-Cromo, con una sensibile ripresa del prezzo settimanale, attestatosi all’1.2% nel riferimento Dollari per libbra. Un momento di difficoltà invece per la base Tungsteno, ritornata a scendere dopo un periodo di relativa stabilità, negli ultimi otto giorni il calo è stato del 2% in rapporto al prezzo in Dollari per chilogrammo. Un’ultima considerazione va spesa sul valore effettivo di queste diminuzioni e rapportate al corrispettivo in Euro, visto il costante apprezzamento del “Biglietto verde” nei confronti della nostra Divisa, mai così debole dal lontano Gennaio 2017.

Rottami

La pesante correzione ribassista del prezzo del lamierino E8 rappresenta a pieno quella che è la situazione del mercato dei rottami di acciaio in Italia. La riduzione settimanale del principale sfrido industriale si è attestata intorno ai 30 Euro/tonnellata, con punte estreme fino a 50. Un mese di aprile estremamente particolare per la fissazione del valore del lamierino, con la prima parte in forte crescita e la seconda, all’opposto, in marcata riduzione, portando quasi a zero il differenziale del prezzo medio tra inizio e fine periodo. La necessità di ridurre l’immissione di rottami nei forni, ha indotto le acciaierie a rivedere al ribasso l’intero asse dei listini acquisti, senza escludere nessuna classifica, sebbene le demolizioni E3 e le torniture siano state marginalmente toccate da questa “sforbiciata”. L’indice settimanale MetalWeek sui rottami ha subito una sensibile contrazione nella determinazione dei valori medi delle materie prime acquistate dalle acciaierie, passando da 558.98 a 534.17, con una diminuzione di 24.81 Euro/tonnellata. I riflessi di una settimana non brillante alla Borsa LME si sono sentiti anche nel comparto dei “non ferrosi”, con i rottami di Rame, Alluminio e rispettive leghe, aver accusato maggiormente il colpo. Le richieste da parte di fonderie e raffinerie non sono alte per via di una domanda di semilavorati sempre più contratta. Una situazione che sta facendo comodo a chi vende e a chi acquista rottami, sebbene le aspettative siano di indirizzi contrapposti in termini di evoluzione futura dei prezzi. I commercianti non stanno rallentando gli acquisti di rottami di metalli e leghe, agendo sugli aggiustamenti dei prezzi medi e avendo come valido spunto la diminuzione dei valori degli “industriali” alla Borsa LME. Un fenomeno da non sottovalutare è comunque la stabilità dei valori “lowest” riferiti a Rame, Alluminio e Zinco, che va ad attenuare in modo significativo la riduzione dei prezzi dei rottami in rapporto ai valori effettivi di Borsa.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

RICHIEDI LA PROVA GRATUITA

Vorresti ottimizzare le tue strategie di acquisto metalli?

Grazie ad un costante monitoraggio dei principali mercati, i professionisti founder di Metalweek possono offrirti una consulenza ad hoc sulla base delle tue esigenze reali, aiutandoti a raggiungere una maggiore efficienza ed un rafforzamento del tuo potere contrattuale.

Parti con il piede giusto: prenota una consulenza con i professionisti di Metalweek

RICHIEDI UN APPUNTAMENTO
*in alternativa invia una mail a: info@metalweek.it

Segui tutte le nostre novità

 

Copyright © 2022 - Kairos Management s.r.l. · all rights reserved

%Csa:nominative% - %Csa:ivaFCode% - %Csa:address% - %Csa:city% - %Csa:cap% - %Csa:province% - %Csa:country% - %Csa:email% - %Csa:telephone%
Clicca qui per annullare la sottoscrizione