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27/06/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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L’imprevedibilità dei movimenti dei prezzi LME richiede la massima prudenza tra gli utilizzatori, difficile tracciare la mappa delle “buone occasioni” |
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I prezzi europei della vergella ritornano ai livelli dello scorso mese di febbraio, ora le quotazioni base di tutti i semilavorati di acciaio sono contenute nelle tre cifre |
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L’Oro e l’Argento puntano a correggere al rialzo i loro riferimenti di Borsa, momenti di difficoltà per Platino e Palladio |
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La situazione non cambia, Molibdeno in crescita e Cobalto in diminuzione, dubbi su Nichel e ferroleghe |
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Le incertezze del momento stanno paralizzando tutti gli scambi. Le acciaierie annunceranno a breve i calendari delle chiusure dei “piazzali” |
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Il Dollaro USD non corre più e l’Euro si avvicina alla parità virtuale di area 1.060 |
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L’indice LMEX fa registrare la peggior performance settimanale degli ultimi due anni |
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Un’eccezionale azione ribassista del listino degli “industriali” ha riportato indietro di oltre un anno la collocazione dell’indice della Borsa LME, per l’esattezza alla settimana numero 16 che faceva riferimento al mese di aprile (valore 3943). La diminuzione del 6.7% su base settimanale del LMEX risulta così essere la più importante di questo 2022, ma anche quella con il maggior scostamento negativo da 24 mesi a questa parte. Le aspettative di molti analisti erano quelle di assistere ad una “tempesta perfetta” con i prezzi di numerosissime commodity, tra esse i metalli, indirizzate verso livelli mai visti prima, ma la realtà dei fatti risulta essere l’opposto. Le quotazioni LME sono in caduta verticale, significativo in questo caso il crollo del prezzo del Rame ricollocatosi, rispetto al valore USD 3mesi, nel medesimo punto del Febbraio 2021 e ancora prima, del Gennaio 2013. La memoria storica aiuta semplicemente a ricordare che certi episodi in un passato più o meno recente si sono già manifestati, ma quello che deve essere tenuto ben presente è la contestualizzazione degli stessi in ambito economico e della politica internazionale. Il significativo ridimensionamento di tutti i metalli deve quindi essere analizzato alla luce dei fatti attuali, decisamente interconnessi tra loro e dagli esiti del tutto imprevedibili. In questa fase così articolata occorre quindi agire su un comune denominatore che può essere solamente rappresentato dai flussi di denaro che attualmente ruotano intorno a ciascun metallo. Del Rame si è accennato in precedenza, in quanto l’elemento più rappresentativo dell’intero listino LME, ma analizzando i suoi movimenti nelle ultime due settimane sta prendendo corpo un fenomeno che potrebbe mutare sensibilmente la definizione della sua struttura di prezzo e di conseguenza di tutti gli altri “industriali”. La contrazione del denaro sul “metallo rosso” non sta conoscendo attenuazione e questo sta a significare che il suo valore attuale di quotazione non sta generando interesse tra gli utilizzatori, pertanto non saranno da escludere ulteriori riposizionamenti ribassisti del riferimento USD 3mesi. L’Alluminio, dal punto di vista della sua nuova posizione del prezzo di Borsa, è sicuramente il metallo che subendo in anticipo la fase di decremento del riferimento USD 3mesi, sta evidenziando un momento di equilibrio tra le componenti domanda e offerta, questo a dimostrazione che l’attuale quotazione rappresenterà un elemento di stabilità anche per il mese di luglio. L’ulteriore contrazione della quota di denaro che interesserà lo Zinco nelle prime sedute della settimana, rappresenta l’evidenza che l’attuale prezzo di Borsa non è ancora quello ottimale per considerare questo metallo fuori dal trend ribassista. Gli elementi che invece metterà in mostra il Nichel saranno tra i più “nitidi” di tutto il listino LME, un contesto di crescita del prezzo, più che necessario, affinché si possa definitivamente chiudere la vicenda che si sta trascinando dallo scorso marzo. La flessione del Piombo è stata importante, con la soglia dei 2mila Dollari infranta verso il basso a distanza di quattordici mesi, il punto di ripresa del prezzo non è lontano, ma occorrerà attendere lo svolgimento di una serie di sedute dagli esiti deludenti. Lo Stagno è ancora il metallo con il valore USD/tonnellata più alto dell’intero listino, sebbene la quotazione media riferita al primo trimestre dell’anno in corso, risultasse il doppio rispetto all’attuale. Fa sicuramente effetto vedere il prezzo dello Stagno al di sotto dei 30mila USD e oltre, una situazione clamorosa che comunque non potrà essere di lunga durata. |
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Le quotazioni dei semilavorati di acciaio seguono delle calendarizzazioni di aggiornamento molto differenti tra loro, la più diffusa in Europa è quella della cadenza settimanale, come accade per tutti i “piani”, ma in alcuni casi il momento dell’aggiornamento avviene una volta al mese. Nulla da eccepire al riguardo, è una consuetudine ben nota agli utilizzatori di queste tipologie di prodotti e può essere anche un buon modo per dialogare in modo costruttivo tra chi vende e chi acquista; i primi per “battagliare” con i concorrenti e per guadagnare ulteriori quote di mercato e i secondi per portare “a casa” prezzi buoni o come avvenuto negli ultimi diciotto mesi, tentare di ridurre al massimo l’entità degli aumenti. La vicenda del prezzo italiano della vergella, riferito al mese in corso, evidenzia i limiti di un aggiornamento effettuato con cadenza mensile, anziché settimanale. Le acciaierie che producono profili in rotoli in Italia hanno in sole quattro settimane annullato una serie di progressi sul prezzo Euro/tonnellata accumulati in un lasso di tempo di circa quattro mesi. La riduzione del prezzo EW della vergella Italia è stata pari a 200 Euro per tonnellata rispetto alla quotazione del mese precedente, questo anche per effetto dell’importante rivisitazione del prezzo, per il medesimo prodotto, da parte delle acciaierie dell’Europa occidentale, che per loro scelta adeguano settimanalmente i prezzi di riferimento e che nella scorsa ottava hanno ridotto di 140 Euro la quotazione base di mercato. A completamento del quadro sui “lunghi” e quindi sui prodotti da laminazione della billetta, che tra l’altro la scorsa settimana sulla piazza italiana non ha subito variazioni, da rimarcare la stabilità del prezzo della barra per carpenteria ed una piccola correzione in discesa per il rebar Italia, fissata in 10 Euro/tonnellata, da non sottovalutare quello che è avvenuto in Turchia, con il prezzo del tondino per le armature resa FOB, diminuito di 40 Euro al netto dei dazi vigenti in Europa. Una nota di “colore”, se così può essere considerata, riguarda i prezzi base di riferimento, di “lunghi” e “piani” ritornati tutti a tre cifre, un varco di soglia simbolico, che molto probabilmente segnerà la fine del lunghissimo periodo delle quotazioni “monstre” degli acciai al carbonio. Rimanendo in tema di riduzioni prezzi, la settimana dei “piani” ha visto molto attive le acciaierie italiane, proponendo cali significativi sui riferimenti di ottava: il laminato a freddo, meno 8%, lo zincato a caldo, meno 6%, mentre più contenuta è stata la riduzione del laminato a caldo, limitata a soli due punti percentuali. La risposta pervenuta dall’altro versante delle Alpi è stata meno incisiva del solito, con il CRC invariato, l’HDG in diminuzione del 2% e l’HRC unico a contrastare in modo efficace la riduzione italiana del pari allestimento, presentando il 3% di riduzione settimanale. |
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Il settore dei metalli preziosi non rappresenta un’eccezione, considerata come area di relativa tranquillità, intendendo per tranquillità un contesto di Borsa dove tutto possa avvenire con una certa prevedibilità e quindi logicità nella formazione dei prezzi di riferimento. A differenza dei metalli industriali, il settore dei preziosi non ha subito dei clamorosi ridimensionamenti dei prezzi di riferimento, ma affinché questo non accada occorre svolgere un’attenta ricognizione preventiva su possibili fenomeni degenerativi la cui conseguenza sarebbe un’ingovernabile deriva ribassista di tutti i prezzi del listino. Il dualismo Oro ed Argento rappresenta, nel suo insieme, il dato di riferimento più attendibile e affidabile per poter “tastare il polso” all’intero comparto. La settimana dell’Oro non è stata sicuramente brillante, con il valore di riferimento USD/ozt ritornato nell’area di minimo relativo che già aveva popolato a metà di questo mese. Le prospettive sono immancabilmente volte ad un miglioramento di questa situazione, anche se tale riposizionamento verso l’alto risulterà non determinante nei futuri sviluppi di tendenza per l’Oro. L’Argento avrà dalla sua parte una considerevole concentrazione di denaro che si è venuto ad accumulare su posizioni con aspettative “lunghe” e quindi nel corso di questa ottava l’indirizzo rialzista, seppure di modeste dimensioni, prenderà il posto al costante decrescere della quotazione USD/ozt messa in evidenza dal metallo la scorsa settimana. I ridotti margini di miglioramento dei prezzi di Oro e Argento, attesi a breve, non saranno di grande aiuto per il Platino, relegato quindi ai margini di un movimento di Borsa che inesorabilmente sarà destinato a correggere ulteriormente al ribasso il suo riferimento di mercato espresso in Dollari per oncia. L’appuntamento per vedere nuovamente in fase di crescita il prezzo del Platino è quindi rinviato di almeno una settimana e questo ritardo lo farà scivolare verso una nuova zona di minimo relativo, quindi prossima ai 900 USD/ozt. Il Palladio subirà anch’esso un ulteriore periodo di contrazione del prezzo in Dollari che, a differenza del Platino, potrebbe rappresentare l’avvio di una serie consecutiva di ottave dai marcati orientamenti ribassisti. |
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Le buone notizie si limitano al Molibdeno, negli ultimi otto giorni il solo metallo del comparto delle leghe per usi medicali capace di correggere in positivo (1%) il proprio riferimento USD di mercato, portando su base mensile il progresso del prezzo espresso in Dollari all’1,7%. Il Cobalto invece continua a flettere, con un dato di ottava estremamente deludente, la cui diminuzione è stata del 2.2% nel valore in Dollari e contribuendo in tal modo ad incrementare la variazione negativa totale sul mese di giugno al 13%. Le cose non vanno meglio in Cina, dove i semilavorati di Cobalto hanno continuato nella loro discesa, con polvere e raffinato in calo rispettivamente di sette e cinque punti percentuali; da sottolineare la correzione negativa del prezzo del raffinato, pari all’1.2% negli ultimi otto giorni, dopo che per ben due ottave questo prodotto aveva mostrato evidenti segnali di stabilità. Il Titanio prosegue nella fase di ridimensionamento, sebbene ancora sopra la media nella misura di riduzione rispetto agli altri metalli del comparto, aggiungendo al periodo precedente un ulteriore 8% di diminuzione. Il Nichel sarà centrale nella valorizzazione settimanale delle leghe del comparto, considerando che il metallo tenterà di resistere ai condizionamenti legati agli avvenimenti che avranno luogo alla Borsa LME nel corso di questa settimana. Nella fase diffusa di riposizionamento dei valori, le ferroleghe non costituiscono più l’eccezione, in modo particolare la base Cromo, che per la seconda ottava consecutiva ha subito un calo nella fissazione del valore di mercato espresso in Dollari USD per libbra con una diminuzione rapportata al periodo del 3%, che sommato alla precedente collocazione negativa settimanale del 2.6%, portano il ferrocromo a chiudere il mese di Giugno con un calo complessivo prossimo al 6%, ma ampiamente positivo se si considera il semestre, con un incredibile più 75%. Il Tungsteno ha invece fermato il suo periodo di flessione confermando il riferimento della settimana scorsa, in un analogo confronto sui vari periodi, il metallo ha fatto registrare queste variazioni: nel mese di giugno, meno 3.5%, mentre sul semestre il saldo di variazione si è chiuso a più 7% rapportato al valore Dollari per chilogrammo. |
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Non è il caso di voltarsi indietro e quindi pensare alle occasioni perdute, soprattutto da parte dei commercianti, nella diffusa intransigenza nel non accettare le quotazioni offerte dalle controparti. Il mercato dei metalli e delle leghe sta subendo una contrazione dei prezzi che, ad esclusione delle prime fasi del lockdown 2020, non si presentava con queste dimensioni da oltre un decennio. Il lasso di tempo riveste un’importanza fondamentale nel considerare come negli ultimi quindici anni le imprese del settore della raccolta dei rottami si siano evolute in ambito strutturale e così i loro volumi d’affari. Un comparto questo che ha sempre avuto il suo punto di forza nella spiccata propensione nella generazione della liquidità al suo interno, pertanto le fasi di implementazione delle rispettive strutture sono state realizzate senza richiedere denaro in prestito al sistema bancario e creditizio. L’auspicio è che questa fase dei mercati possa subire una rapida inversione di tendenza, almeno nei volumi scambiati. La visione d’insieme è comunque differente tra i due settori, ferrosi e non ferrosi, poiché i valori dei rispettivi sottostanti hanno messo i commercianti ad operare in modo più o meno prudenziale a seconda che si trattasse di rottami di acciaio o di metalli e leghe. La propensione all’accumulo è quindi una caratteristica del comparto dei ferrosi, mentre quella del rapido smobilizzo ha da sempre riguardato i non ferrosi. La contrazione dei fatturati 2022 sarà inevitabile, i dati sono incontrovertibili per due fattori, la diminuzione dei volumi venduti e la retrocessione dei prezzi che, dati alla mano, risultano in diminuzione per i metalli e le leghe di oltre il 12% dall’inizio dell’anno e del 6% circa su base 12 mesi, mentre per gli acciai del 25% sul primo semestre 2022 e del 15% rispetto lasso di tempo dell’annualità rapportata a giugno. Un’ulteriore incognita pesa sul comparto dei ferrosi ed è data dalla ancora non chiara definizione dei calendari di chiusura dei “piazzali” rottami delle acciaierie, che quasi sicuramente, vista la debolezza della domanda di semilavorati “lunghi” e “piani”, interesserà il periodo compreso tra la metà luglio e la metà di settembre. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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