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29/08/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

Industriali LME e Leghe

Una Borsa che ha guardato più alle dichiarazioni della FED che alla reale natura degli scambi degli “industriali”, gli sviluppi della politica monetaria USA non tarderanno a farsi sentire anche al London Metal Exchange

Acciai e Inossidabili

La bassa propensione alla domanda di semilavorati, così come il basso livello dei fiumi europei, innalzano la soglia di incertezza sui mercati. Gli inox sono in recupero

Preziosi

La fase di massima fluidità dei prezzi dell’intero listino, non consente di fare previsioni attendibili nel medio termine

Medicale

Il Cobalto riprende a crescere, mentre il Molibdeno ha, per il momento, mancato l’aggancio. Le prospettive sul Nichel iniziano ad essere più delineate

Rottami

I prezzi di metalli e leghe, in sensibile aumento rispetto ai dati di luglio, messi alla prova dei fatti. Le notizie dalla Turchia peseranno sulle quotazioni degli acciai in tutta Europa

Cambi

I tassi negli USA continueranno a salire, l’Euro rimane sotto la parità con il Dollaro

Indicatori

Una buona settimana per il comparto dei metalli, ora tutto dipenderà dalle nuove misure restrittive di FED e BCE

Industrali LME e Leghe

La consueta festività inglese del “Summer Bank Holiday”, che cade l’ultimo Lunedì di agosto, riduce di un giorno il numero di sedute LME settimanali da cinque a quattro, pertanto occorrerà gestire le consuete turbative che comportano le ottave corte, con l’aggiunta del reale inizio delle attività produttive dopo le vacanze estive e le reazioni a quello che hanno discusso a Jackson Hole i Governatori delle Banche Centrali di tutto il mondo. La consueta attesa per le dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve, a margine del summit svoltosi nel Wyoming, aveva una rilevanza maggiore rispetto al recente passato, principalmente per due fattori: la gestione della spirale inflazionistica negli USA e conseguentemente, come la FED intenderà gestire nel prossimo futuro la politica monetaria sul Dollaro. Le parole di Powell hanno tolto ogni illusione nei confronti di coloro che speravano da parte della Banca Centrale di un allentamento delle misure restrittive in ambito monetario e gli effetti si sono visti subito sulle sulle dinamiche di quotazione degli “industriali”, già nella seconda parte della seduta LME di Venerdì 26 Agosto. L’attenzione dovrà essere massima sugli sviluppi settimanali del Rame, il cui prezzo USD 3mesi potrebbe essere giunto ad un ennesimo massimo relativo. Uno degli elementi che lascia propendere ad una importante retrocessione del valore del principale metallo quotato in Borsa è l’eccessiva concentrazione di denaro “lungo”, il che non escluderà una massiccia dismissione di precedenti posizioni aperte con orientamenti rialzisti. La prova dei fatti si avrà già a partire da Martedì 30 Agosto, in questo ambito occorrerà prendere “con le molle” la nuova quotazione della barra di ottone in Italia, il cui prezzo ufficiale è cresciuto di 590 Euro/tonnellata rispetto al dato di fine luglio, un valore che, conti alla mano, risulta sovradimensionato di circa 150 Euro e che sarà destinato ad una ulteriore importante contrazione sulla base delle aspettative ribassiste del Rame. Il problema dell’eccesso di liquidità con indirizzo orientato al rialzo, dovrà essere affrontato anche dall’Alluminio. Il fatto che il metallo ha toccato valori importanti di quotazione, con il riferimento USD 3mesi che ha oltrepassato la soglia dei 2500 Dollari nel corso della seduta di Venerdì 26, mai più toccata da metà giugno, è un elemento di forte criticità per la tenuta del prezzo dell’Alluminio a questi livelli. Il listino non è fatto comunque di soli valori che puntano al ribasso, è il caso di Zinco, Nichel e Piombo. Lo Zinco, sebbene dovrà mettere in conto l’importante livello di correlazione che ha con il Rame, presenterà potenzialità di crescita significative, senza dimenticare che su questa materia prima aleggia pur sempre l’incertezza sulla filiera della raffinazione, alle prese con la crescita dei prezzi di gas e luce. Le tensioni sullo Zinco si stanno ripercuotendo inevitabilmente sulla lega Zama, risultata nella valorizzazione dei singoli elementi di composizione, in crescita di circa 100 Euro/tonnellata rispetto al valore di otto giorni fa. Il Nichel pare abbia trovato nelle ultime sedute LME una sorta di compromesso tra le opposte visioni previsionali di molti operatori. L’attuale punto di incontro si colloca su una linea di prezzo USD 3mesi decisamente bassa nell’area del grafico, il che lascia supporre ad una serie di correzioni rialziste, senza però mettere in secondo piano la situazione generale che regnerà in Borsa nel corso della settimana. Il Piombo ha chiuso un’ottava caratterizzata dalla fortissima variabilità nel riferimento in Dollari. La situazione è ora quella dell’avvio di un importante azione di riposizionamento rialzista, soprattutto alla luce della significativa perdita di valore subita dal Piombo a partire dalla seconda metà di agosto, di circa il 9% in rapporto al prezzo in Dollari 3mesi. Lo Stagno sarà atteso da una contenuta azione di ricollocazione ribassista, ma il fattore nel complesso più determinante è che sul metallo continua la fase di equilibrio tra domanda e offerta.

Acciai e Inossidabili

La maggior preoccupazione delle acciaierie in questo momento risulta essere quella della componente energia, un elemento che con il passare dei giorni riuscirà ad essere delineato sia in termini di maggiori costi delle utenze di gas ed elettricità, che nella determinazione degli inevitabili “extra costo” da imputare sui prezzi di vendita dei semilavorati. Le caselle dei prezzi dei “lunghi” e dei “piani” sono ancora in bianco sul mercato italiano e su quello nord-europeo risulta evidente una volontà attendista nella definizione dei “surcharges” da imputare per la crisi del prezzo del gas. Un ulteriore elemento di preoccupazione per le acciaierie del nord-Europa è l’abbassamento dei livelli d’acqua dei fiumi navigabili, rendendo difficoltoso il transito delle chiatte. Per avere un ordine di grandezza di questo grave problema di natura logistica occorre portare tutto in termini di tonnellaggio: una chiatta fluviale singola, trasporta mediamente tra le 1500 e le 1700 tonnellate, un volume d’impiego pari a quaranta carri ferroviari o circa settanta autoarticolati, tutto questo con impatti ambientali non indifferenti. Le criticità quindi, al momento, sono due, una dettata dai maggiori costi energetici e la seconda relativa all’impatto dei maggiori costi di movimentazione dei semilavorati dalle acciaierie agli utilizzatori finali; una componente di costo quest’ultima che non dovrebbe riguardare le produzioni nazionali visto il ridottissimo impiego delle chiatte fluviali in Italia e oltretutto per tratte limitate. Nell’imminenza della pubblicazione dei dati ufficiali da parte delle acciaierie sugli extra lega degli inossidabili per il mese di Settembre, occorrerà, anche in questo caso, verificare l’impatto che avranno i maggiori costi energetici sui processi produttivi e che inevitabilmente saranno superiori agli aumenti effettivi, che nel caso degli austenitici si collocheranno oltre alla crescita stimata di 0.06 Euro/chilogrammo per i principali allestimenti di lega e rapportati alle sole valorizzazioni delle composizioni chimiche di riferimento.

Preziosi

Le dinamiche di quotazione dei metalli preziosi risentono fortemente della situazione che si è venuta a creare nel campo della finanza internazionale. La ripresa dell’azione rialzista del Dollaro nei confronti di tutte le principali valute, potrebbe prendere dei risvolti di estremo interesse, in modo particolare sull’Oro. Uno degli elementi che ha ultimamente frenato la crescita del prezzo USD/ozt del metallo prezioso più rappresentativo del comparto, è stato quello della bassa incidenza degli interessi che il comparto speculativo-finanziario ha dovuto mettere in conto per dare sostegno alle operazioni sul mercato dei “future”. Un’affermazione questa che va spiegata con dovizia di particolari per essere compresa al meglio. Il capitale che occorre impiegare per gestire  delle operazioni con finalità speculative, fino a poco tempo fa, veniva sostanzialmente “dato” dalle Banche Centrali ai soggetti finanziari con l’obiettivo di stimolare l’economia, ma per mancanza di volontà nel vigilare in modo assiduo questo aspetto da parte degli Istituti di emissione, le somme elargite finivano per essere utilizzate in operazioni a forte marginalità da parte di banche e istituti finanziari, non sporadiche quelle sui metalli preziosi e particolarmente sull’Oro. La natura del capitale impiegato per gli investimenti finanziari, qualunque essi siano, muterà e quindi, come detto in precedenza, non verrà più “dato”, ma dovrà essere “preso” in prestito, dietro la corresponsione di un saggio di interesse alle Banche Centrali. I prezzi dei metalli preziosi, a rigor di logica, dovrebbero subire una profonda trasformazione nella metodologia di determinazione, con il ritorno del “fisico” nel ruolo di elemento centrale nella costruzione delle quotazioni. La situazione dell’Oro muterà e questo avverrà in tempi molto rapidi, attraverso un considerevole aumento del valore di riferimento indicato in Dollari per oncia. L’Argento subirà in modo meno tangibile una trasformazione in tal senso, in quanto questo metallo ha da sempre una considerevole contropartita formata da importanti impieghi nel comparto industriale. La flessione che ha subito il prezzo dell’Argento negli ultimi tempi avrà sicuramente una prosecuzione nei prossimi giorni, con un importante rinforzo del fenomeno. Il Platino, anche se storicamente segue le dinamiche evolutive del prezzo dell’Oro, tendenzialmente non risulta ancora pronto ad agganciare una probabile crescita del metallo guida e di conseguenza proseguirà con la fase ribassista della sua tendenza, acuita da un momento di volatilità del prezzo USD/ozt dai toni negativi. L’altalena del prezzo del Palladio sta continuando, a conferma di una precisa e ben orchestrata attività di natura speculativa. La tendenza della settimana è quella di un rinforzo della quotazione in Dollari per oncia, dopo la forte riduzione della scorsa ottava che aveva visto il Palladio riallinearsi ai prezzi di fine luglio.

Medicale

Il Cobalto ha messo fine ad una spirale di diminuzioni che ha compresso il prezzo USD di oltre il 40% negli ultimi tre mesi. Per dare maggiore significato a questo crollo, occorre considerare che la stessa entità percentuale, ma in un contesto di crescita, aveva richiesto al Cobalto oltre dieci mesi (Luglio 2021 - Maggio 2022). L’incremento su base settimanale è stato del 3% rapportato al riferimento in Dollari ed anche in Cina i semilavorati a base di Cobalto hanno dato conferma di un mercato in fermento, con i prezzi di polvere e solfato cresciuti dell’1.5%, mentre il raffinato è salito del 2.8%. L’incertezza aleggia invece per quanto riguarda il Molibdeno, in calo di un punto percentuale rispetto al dato di otto giorni fa. Un arresto del trend rialzista avviato ad inizio agosto e successivamente stabilizzato nelle due settimane a seguire. Un episodio che al momento non preoccupa o almeno fino a quando non si manifesteranno chiaramente le istanze delle aziende siderurgiche sul Molibdeno ed i suoi sottoprodotti. Dei riscontri dovranno giungere anche dal Titanio, al fine di verificare quanto il dato convenzionale dell’attuale riferimento in Dollari possa ancora reggere nel breve termine. Una schiarita sembrerebbe esserci sul Nichel, ora che il metallo alla Borsa LME pare abbia raggiunto una soglia di compromesso tra domanda e offerta andando ad intercettare una linea di prezzo USD 3mesi già vista nella prima decade di agosto. L’attesa è alta anche nel comparto delle ferroleghe, con la base Cromo in sofferenza a causa della rallentata attività di richiesta da parte di fonderie ed acciaierie. La continua decrescita del prezzo in Dollari per libbra del Ferro-Cromo, anche in una fase di ridotti scambi, non è certo un elemento positivo, la scorsa settimana il prezzo USD del composto ha subito un ulteriore calo, riportando una contrazione dell’1%, ma determinante sarà la reazione degli utilizzatori a partire dai prossimi giorni. Un dato di rilievo è stato invece quello della crescita della base di Tungsteno, che ha prodotto una correzione al rialzo del prezzo USD/chilogrammo del 3%, sul quale graverà un ulteriore carico di aumento per gli acquisti regolati in Euro.

Rottami

Uno scenario decisamente mutato per i prezzi dei rottami di metalli e leghe rispetto al panorama di luglio. I commercianti saranno molto gratificati dal significativo incremento di valore dei lotti in giacenza presso i piazzali, anche se, come sempre accade, occorrerà fare i conti con la risultante delle richieste che giungeranno da fonderie e raffinerie, che muoveranno l’interesse all’acquisto solo al ricevimento degli orini da parte dei loro clienti. L’entità degli aumenti registrati è importante e riguarda indistintamente tutti i metalli, per la determinazione delle crescite dei prezzi ci aiuta l’indice LMEX, che nel mese è salito di oltre un punto e mezzo percentuale e di oltre dieci dal tonfo di metà luglio. Il lavoro, in questi giorni ripartirà o per meglio dire, si tenterà di farlo ripartire in maniera rapida, anche se le notizie che giungono sul fronte dei prezzi energetici, mettono in serio dubbio per molti utilizzatori la convenienza nel riavviare gli impianti fusori. La fluidità che caratterizzerà la formazione dei prezzi degli “industriali” alla Borsa LME sarà molto accentuata, pertanto non è da escludere che il vantaggio diffuso delle rivalutazioni dei prezzi dei rottami, venutosi a creare in questo mese, possa nelle prossime settimane subire un significativo ridimensionamento. Il comparto italiano dei ferrosi non potrà sottovalutare quanto avvenuto nelle ultime quattro settimane in Europa e nei mercati di prossimità, con un occhio particolare a quello turco. Negli ultimi giorni in Turchia si è registrata la diminuzione dell’1.4% per i rottami ricavati dalle demolizioni navali e del 3% per la classifica E6 (DKP). Una serie di notizie che vanno in forte contrasto con quello che si era registrato una decina di giorni fa nel nord-Europa, con il prezzo dell’HMS 1/2 ritornato a salire rispetto agli ultimi riferimenti di luglio.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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