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24/10/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

Industriali LME e Leghe

Le vicende del “LME Week” peseranno nella determinazione settimanale dei listini di Borsa, una turbativa di mercato che inevitabilmente genererà dei trend imprevedibili

Acciai e Inossidabili

I prezzi dei “piani” tendono all’unificazione tra Italia e nord-Europa, sempre più basse le quotazioni di rebar e vergella

Preziosi

Il possibile allentamento delle politiche monetarie restrittive nei mesi prossimi determinerà un interesse crescente su tutti i metalli preziosi

Medicale

Il Cobalto ed il Molibdeno flettono verso il basso, curiosità per il Nichel, anche se il prezzo dei prossimi giorni non rappresenterà un parametro affidabile nel medio periodo

Rottami

I ferrosi mantengono i prezzi della settimana scorsa e anche qualcosa di più, di fronte ad una sempre più ridotta disponibilità di lotti sul mercato. I non ferrosi alle prese con la scarsa domanda e quotazioni in aumento

Cambi

L’Euro si mantiene stabile rispetto al Dollaro, BCE e FED orientate verso l’adozione di nuove misure restrittive sul credito

Indicatori

I titoli minerari sono premiati dalle Borse, molta incertezza sui prezzi legati alla componente “fisica” dei metalli

Industrali LME e Leghe

La settimana del LME Week è giunta. L’evento londinese del London Metal Exchange, più volte menzionato in questa sede, tanto da scandirne un vero conto alla rovescia, rappresenta se così lo possiamo definire, un’autentica “pietra d’inciampo” nelle dinamiche delle fissazioni delle quotazioni dei metalli industriali. Gli utilizzatori dovranno mettere in conto, da oggi e almeno fino a metà della prossima settimana, delle forzature sugli indirizzi dei prezzi visti negli ultimi tempi. Un evento sempre più elitario, un cerchio magico, nonostante le realtà dei fatti di questi ultimi tempi, elencabili in: pandemia, guerra russo-ucraina, politiche monetarie restrittive delle Banche Centrali e non ultima l’emergere di una crisi economica di gravità eccezionale, dovrebbe portare a delle riflessioni, improntate al pragmatismo, sul ruolo presente e futuro del London Metal Exchange. Le avvisaglie di una settimana dalla difficile interpretazione per le dinamiche di quotazione degli “industriali” si è già avuta in prossimità della chiusura di seduta di venerdì scorso, con tutti i metalli aver riportato dei sensibili innalzamenti di prezzo, su tutti il Rame, cresciuto di oltre 200 Dollari rispetto alla quotazione “official” USD 3mesi registrata qualche ora prima. L’eccesso di denaro “lungo” sarà quindi l’elemento da tenere sotto maggior controllo, anche se è fondamentale considerare la caratterizzazione degli scambi avvenuti alla Borsa LME in queste ultime settimane, il cui effetto è stato quello di quotazioni decisamente sottostimate per tutti i metalli. Le attenzioni generali saranno quindi concentrate sui prossimi movimenti del Rame, anche alla luce del balzo pomeridiano dello scorso 21 Ottobre. La situazione nel breve periodo sarà quindi rialzista per il “metallo rosso”, anche se le persistenti incertezze sulla crescita economica a livello globale, oltre all’imminenza di nuove manovre restrittive in chiave monetaria, con la BCE pronta ad adeguarsi in tal senso, renderanno l’escursione della crescita del Rame un evento occasionale. Lo Zinco sta trovando una forte resistenza a ricollocarsi oltre la soglia dei 3mila USD 3mesi, elemento di normalità fino all’inizio di ottobre, il simposio londinese potrà essere l’elemento di contorno per ritrovare il metallo oltre tale linea. Le conseguenze sui prezzi delle leghe di riferimento di Rame e Zinco, vale a dire Ottone e Zama, saranno inevitabili ed in chiave rialzista, da considerare comunque il limitato asse temporale di questi eventi, anche se le occasioni interessanti di acquisto sono già passate in archivio. L’Alluminio sta beneficiando di un contesto di relativo equilibrio tra domanda e offerta, le possibili tensioni che si manifesteranno in Borsa nei prossimi giorni influenzeranno sicuramente l’indirizzo del prezzo USD 3mesi con una connotazione di segno positivo. Il Nichel sarà il metallo dalla chiacchera più diffusa, soprattutto per gli eventi del marzo scorso e per lo strascico di polemiche sulla decisione del “delisting” e delle azioni legali tuttora in corso su quella vicenda. Il comparto speculativo ha già “alzato le antenne” sul Nichel ed in molti si auspicano di portare a casa delle marginalità interessanti sui movimenti rialzisti del metallo e in un frangente di tempo estremamente limitato. Il tonfo del Piombo va letto come un momentaneo aggiustamento negativo, la cui azione non è ancora giunta al suo epilogo, ma che evidenzia il suo elevato livello di variabilità, caratterizzazione che accompagnerà il metallo per lungo tempo. La parola fine alla parabola ribassista dello Stagno non è prossima a comparire, sebbene un limite fisiologico di minimo, a breve, dovrà essere trovato. La quotazione attuale del metallo risulta pari a quella di Giugno 2019, una decrescita compiuta in circa otto mesi e iniziata all’indomani del raggiungimento del suo massimo storico nello scorso febbraio.

Acciai e Inossidabili

Il dubbio di perdere una serie di buone occasioni sta attanagliando molti utilizzatori di semilavorati di acciaio, tutto questo alla luce degli ultimi aggiornamenti settimanali di “piani” e “lunghi”. La settimana scorsa un grande segnale di discontinuità fu dato dalle acciaierie del nord-Europa, imprimendo una forte accelerazione al ribasso, in modo particolare sul prezzo del CRC, il coil laminato a freddo, riposizionato il 6% in meno rispetto al dato di otto giorni prima. Le acciaierie italiane, forse colte impreparate da una tale ampiezza di correzione, hanno di riflesso adeguato nei giorni scorsi tutti gli allestimenti dei “piani” con diminuzioni di significativo interesse. Il prezzo, sul mercato italiano, del laminato a caldo e di quello a freddo sono ora ai prezzi del Febbraio 2021, mentre quello dello zincato, addirittura alla seconda settimana di gennaio e sempre dello stesso anno. Un percorso improntato da qualche tempo sulla rimodulazione al ribasso dei prezzi e che, a distanza di circa diciotto mesi, ha riportato i valori all’esatto momento in cui le dinamiche di mercato del post lockdown spingevano gli acciaieri a dire che ci sarebbe stata un’inesorabile corsa al rialzo dei riferimenti dei “piani” per almeno due anni e forse più. Le acciaierie collocate a nord delle Alpi stanno continuando a perseguire una politica di prezzi molto aggressivi sui coils, tanto che il loro HRC si trova allo stesso livello del “caldo” italiano e il CRC lontano solo 30 Euro rispetto a quello di casa nostra; l’HDG è l’unico allestimento che riporta ancora un differenziale importante sulla produzione domestica, quantificabile in circa 80 Euro/tonnellata. La situazione dei “lunghi” non discosta molto rispetto a quella dei “piani” con la billetta Italia ulteriormente ridimensionata nel prezzo di riferimento nella misura del 6% settimanale. Il nuovo scossone al ribasso del semilavorato di base per i prodotti laminati ha determinato notevoli cali sugli adeguamenti periodici, con il rebar a meno 3%, i profili per carpenteria a meno 1 e il riferimento mensile riconducibile alla vergella di produzione italiana in discesa del 13% rispetto al mese di settembre. L’acciaio in rotoli di origine nazionale risulta ora tra i 10 ed i 20 Euro/tonnellata più basso rispetto al pari allestimento di provenienza nordeuropea. La domanda inizia a latitare anche sulla piazza turca, a riprova di questo “sentiment” poco positivo le diminuzioni del tondino per armature di 15 Euro e di 25 per la vergella, con rese FOB per tonnellata. Gli inossidabili la settimana scorsa sono stati interessati dal cambio del mese di competenza per il periodo di definizione degli extra lega, passato da novembre a dicembre. La situazione rispetto agli otto giorni precedenti non ha prodotto cambiamenti significativi sia tra gli austenitici, sia tra martensitici e ferritici. Le proiezioni di stima che riguardano i sovrapprezzi di allestimento relativi al prossimo mese e al netto degli adeguamenti sulla componente energia, sono quindi confermati con valori negativi tra i 5 e gli 8 centesimi di Euro/chilogrammo per gli austenitici, mentre tra uno e due centesimi di aumento per i valori di ferritici e martensitici.

Preziosi

Nel complesso le aspettative paiono confortanti per il settore dei metalli preziosi, in modo particolare per Oro e Argento. Il giudizio sintetico del momento non deve comunque essere interpretato come l’inizio di un periodo di florida ripresa delle quotazioni in Dollari per oncia del comparto, ma se non altro un arresto alle serie consecutive di ribassi. L’aspetto concorrenziale portato dal comparto valutario rimane sempre elevato, soprattutto alla vigilia di nuove ed importanti azioni restrittive, leggi aumento dei tassi, che prima la BCE e successivamente la FED andranno ad adottare sulle rispettive Divise. Le misure per il contenimento dell’inflazione nelle principali aree economiche del pianeta non stanno dando gli effetti sperati, con il costo della vita in continua crescita, il cui fenomeno non presenta gli stessi fondamentali di quarant’anni fa. Gli Istituti di emissione ad inizio 2023 dovranno tirare le somme sugli attuali indirizzi delle politiche monetarie, sollecitati anche dai Governi che iniziano ad essere insofferenti sui costi di finanziamento delle misure di aiuti e incentivi a famiglie e imprese. Le imminenti correzioni al rialzo dei tassi potrebbero essere le ultime in ordine di tempo, a cui seguirà una fase di stabilizzazione nella definizione dei saggi di interesse da parte delle principali Banche Centrali. Il raffreddamento della crescita dei rendimenti degli investimenti mobiliari e del reddito fisso sarebbe per il listino dei preziosi un autentico punto di svolta, soprattutto in un momento in cui i prezzi USD/ozt si trovano nelle aree di minimo relativo. L’Oro è ormai da tempo in una zona del grafico che evidenzia il valore di mercato in compressione eccessiva. Negli ultimi giorni le aperture di posizioni in Borsa che hanno interessato questo metallo sono state in gran parte “lunghe”, questo più per una ragione di contingenza in riferimento all’attuale quotazione, che per previsioni di natura congiunturale, ma il valore attuale dell’Oro rappresenta una buona base di acquisto in prospettiva. La quotazione dell’Argento ha come sempre la sua cartina di tornasole rappresentata dal “sentiment” del settore industriale, importante consumatore diretto di “fisico”, che non si lascerà sfuggire questo importante livello di prezzo eccessivamente schiacciato sulla quota di minimo nel riferimento in Dollari per oncia. Il Platino sta mettendo alle spalle un periodo di estrema difficoltà con una stringa di prezzi USD/ozt decisamente convincenti, un rinforzo di tendenza che potrebbe essere corroborato dalle aspettative positive su Oro e Argento. Un percorso “appassionato” attenderà la settimana del Palladio, dopo le importanti fluttuazioni degli ultimi trenta giorni. Il rischio di incorrere in una fase di inerzia ribassista è molto elevato e quindi il prezzo di riferimento in Dollari sarà destinato verso un ulteriore riposizionamento di natura negativa, nonostante le aspettative di indirizzo risultassero di avviso opposto fino a qualche ottava fa.

Medicale

I prezzi dei principali elementi di lega del comparto medicale sono in un momento di alta fluidità, con indirizzi di tendenza non proprio convincenti nell’immediato futuro. Il Cobalto ha confermato la parabola ribassista, che ormai rappresenta una costante, negli ultimi otto giorni si è aggiunto un ulteriore punto percentuale di calo nel riferimento ufficiale di mercato espresso in Dollari. La flessione rilevata dal Molibdeno non rappresenta un elemento di allarme, meglio parlare di assestamento, poiché il dato di variazione settimanale dell’1% è poca cosa rispetto alla ripresa registrata la scorsa ottava che era stata del 10, sempre sul riferimento in Dollari. La natura degli assestamenti, contenuti verso il basso per quanto riguarda Cobalto e Molibdeno, assume un contorno di più netto contrasto per il Titanio, con la quotazione USD in calo del 5% su base settimanale. Il Nichel subirà i protagonismi che sicuramente avrà durante il LME Week, viste le numerose questioni ancora aperte sugli inusuali accadimenti dello scorso marzo. Gli speculatori non attenderanno l’ora di soffiare sul fuoco delle probabili criticità che affioreranno nel corso della settimana, ma di certo la quotazione USD 3mesi, a partire da oggi e per i prossimi dieci giorni, non rappresenterà un riferimento attendibile di indirizzo in ottica di breve e medio periodo. Nella sostanziale stabilità che la settimana scorsa ha caratterizzato il cambio tra Euro e Dollaro, le variazioni delle quotazioni delle ferroleghe sono risultate in un ambito di relativa neutralità, questo a significare che i mutamenti di prezzo indicati in valuta USD risultano prossimi a quelli riferiti alla nostra. La base Cromo riprende a muoversi nel riferimento in Dollari per libbra presentando una piccola variazione percentuale dello 0.8% in crescita. Nel corso degli ultimi otto giorni è da rilevare il ridimensionamento del prezzo del Tungsteno anch’esso sotto il punto percentuale di variazione, pari allo 0.5, dopo che per tutto il mese di ottobre la quotazione era risultata in costante crescita.

Rottami

I rottami saranno sempre più determinanti nell’economia della loro trasformazione in semilavorati. La consuetudine vuole che la sola “risulta estrattiva” rappresenti il sottostante per la determinazione dei prezzi degli articoli “usciti” dai processi fusori o come diretta alternativa, le giacenze di sottoprodotti ottenuti dai passaggi di raffinazione dei minerali, come catodi, pani, piastre o altre conformazioni commerciali di maggiore impiego per le industrie dei comparti manifatturieri della metallurgia e della siderurgia. La necessità di lavorare con i rottami determina dei vincoli che vedono la logistica rivestire un ruolo di primissimo piano, dove il paradigma del “just in time” determina una collocazione di prossimità dei lotti dei rottami rispetto alle “bocche” dei forni. La presenza dei rottami vicini ai siti di trasformazione è quindi un aspetto determinante anche nello stabilire i prezzi degli stessi. Non è quindi un fenomeno eccezionale che al diminuire dei prezzi dei semilavorati prodotti con certe tipologie di rottami, vedano questi ultimi seguire degli andamenti di quotazione diametralmente opposti, come tra l’altro sta accadendo nel settore dei ferrosi. I rottami di acciaio negli ultimi tempi stanno seguendo degli indirizzi di prezzo in totale disallineamento rispetto a quelli dei semilavorati, positivi i primi e negativi i secondi. La conferma di questa tendenza trova la sua riconducibilità nell’indice MetalWeek sui rottami ferrosi, che nel mese di ottobre è cresciuto di oltre 10 Euro/tonnellata, mentre i semilavorati “lunghi” e “piani”, nello stesso periodo, hanno subito un ribasso medio di circa 60 Euro, sempre per singola tonnellata. Un differenziale considerevole che difficilmente potrà essere ridotto in maniera significativa e men che meno, azzerato. La situazione dei non ferrosi risente maggiormente del diretto legame con le quotazioni di Borsa, ma la necessità per fonderie e raffinerie di trovare lotti sempre più piccoli o se si preferisce, marginali nei fabbisogni, risulta essere necessario avvalersi di fornitori, i commercianti, collocati a non molti chilometri di distanza dai siti di trasformazione e quindi la “gomma” essere il vettore preponderante di utilizzo nelle loro movimentazioni. Gli osservati speciali della settimana saranno il Rame e relative leghe, il Nichel nell’insieme degli inox austenitici e l’Alluminio, sicuramente in recupero dopo il pesante ridimensionamento nei valori di base di cui è stato protagonista la settimana scorsa.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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