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02/01/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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L’attività speculativa di queste ultime due settimane ha prodotto risultati poco significativi alla Borsa LME |
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Le acciaierie tentano la strada degli aumenti, ma la domanda scarsa potrebbe far spegnere sul nascere l’idea |
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L’Oro nel corso dell’ultima ottava del 2022 ritrova una vitalità vista poche volte negli ultimi 12 mesi. Il listino dei preziosi resta comunque alla ricerca di una maggiore stabilità in termini generali |
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Una pausa di riflessione per l’intero comparto, questo in attesa che il valore del Nichel LME ritorni a scendere |
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La Germania sceglie la strada dei ribassi per i prezzi dei rottami di acciaio, per metalli e leghe ancora una settimana di studio dei mercati |
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La recente debolezza del Dollaro USD rispetto all’Euro rappresenta un elemento non secondario per contrastare la crescita dell’inflazione nell’Eurozona |
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Un 2022 deludente per il comparto dei metalli, i titoli dei minerari restano in territorio positivo, ma con soli quattro punti percentuali di incremento su base annuai |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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La quasi totale assenza degli utilizzatori nelle vicende della Borsa LME, ha permesso al comparto speculativo-finanziario di operare in maniera pressoché indisturbata, anche se, dati alla mano, con effetti piuttosto limitati nel cambio di scenario dell’intero listino londinese degli “industriali”. Il dato di sintesi, l’indice LMEX, riassume al meglio l’efficacia di queste azioni nel lasso di tempo che considera le ultime due ottave del 2022. Nel periodo compreso tra il 19 ed il 30 Dicembre l’indice riepilogativo sui prezzi LME è passato da 3915.30 a 3983.80, presentando un incremento complessivo dell’1.7%, un dato piuttosto deludente nell’operato di chi voleva trarre dei guadagni importanti sulle dirette variabilità dei prezzi di Borsa. I soli due metalli che hanno sovvertito l’odine dei fattori sono stati il Nichel ed il Piombo, i cui prezzi USD 3mesi, nel periodo preso in esame, sono cresciuti rispettivamente di 4.8 e di 6.4 punti percentuali. Con l’aiuto della sintesi, si evince che l’incremento del LMEX nel corso delle ultime due ottave dell’anno è stato generato dai soli progressi di Nichel e Piombo, metalli che pesano il 2 el’8.2% nella determinazione complessiva dell’indice di Borsa, con il resto del listino LME che non si è mosso più di tanto sul finire del 2022. Il Rame è stato sostanzialmente immobile nella determinazione del prezzo USD 3mesi, con una variazione positiva dello 0.8% su base bi-settimanale, risultando a tutti gli effetti fuori dai radar della speculazione. Le aspettative per il “metallo rosso” non saranno molto differenti rispetto a quelle viste di recente, sebbene una correzione fisiologica al rialzo non sarà da escludere nell’imminenza della ripresa delle attività produttive. La relativa stabilità del prezzo dello Zinco è sicuramente la sorpresa del periodo e sostanzialmente in tono negativo. Il metallo ha tentato una ricollocazione sopra la soglia dei 3mila USD 3mesi, ma il mercato ha dato segnali di scarso gradimento sul nuovo posizionamento, linea di valore che fino a qualche settimana fa rappresentava la normalità. I dati di Borsa attuali mettono in evidenza che sullo Zinco c’è una momentanea identità di vedute tra chi compra e chi vende, elemento questo che si tradurrà nella perdurante invariabilità del prezzo. La doppia stanzialità delle quotazioni di Rame e Zinco, oltre ad una relativa linearità del cambio tra Euro e Dollaro, produrrà pochi cambiamenti di prezzo sui valori delle leghe, con l’Ottone sostanzialmente immutato e la Zama che, seppure in modo marginale, beneficerà della debolezza del suo metallo di riferimento. L’Alluminio non attraverserà un periodo facile, inteso come prospettiva di crescita del prezzo USD 3mesi. Nel corso delle ultime sedute LME il metallo ha visto il formarsi di un inatteso accumulo di denaro “lungo” e questo peserà nel possibile sviluppo, a breve, di un miglioramento del prezzo in ottica rialzista. Il Nichel, a completamento di quello che si è già detto in precedenza, sfrutterà una “fase di inerzia” della quotazione con una conseguente ulteriore crescita del valore di Borsa. La cautela dovrà essere massima per gli utilizzatori, essendo questo un prezzo decisamente sopravvalutato per l’attuale situazione del mercato “fisico”. Il Piombo ha attirato l’interesse di molti speculatori, anche in funzione di quello che il Governo cinese sta cercando di comunicare al mondo intero sulla gestione interna del covid. I dati sui contagi in Cina sono decisamente preoccupanti e le autorità sanitarie del Paese dovranno intervenire drasticamente e in modo tempestivo. Una nuova serie di lockdown metterebbe in grave difficoltà intere filiere produttive, tra esse quella della costruzione di batterie, dove il Piombo è uno dei metalli maggiormente impiegati, producendo in tal senso un autentico tracollo del prezzo al LME. La fase di livellamento del valore dello Stagno sta proseguendo, tra una seduta e l’altra, senza eccessivi sussulti; la linea dei 25mila USD 3mesi risulta al momento un buon punto d’incontro tra domanda e offerta; uno stato di equilibrio che proseguirà anche nel corso di questa settimana. |
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Le notizie sono poche, i propositi invece molti, almeno da quello che hanno fatto trapelare nei messaggi “augurali” le acciaierie italiane alla loro clientela, annunciando che a gennaio i prezzi dei semilavorati aumenteranno. È proprio il caso di dire “auguri”, inteso nella più classica delle affermazioni gergali, riassunta in: “se ce la farete”. Gli elementi che depongono a favore di un innalzamento dei prezzi di “lunghi” e “piani” i questa prima fase d’anno sono veramente pochi, a cominciare dal presupposto principale, la domanda di semilavorati da parte del comparto manifatturiero che sul finale del 2022 ha raggiunto dei livelli a dir poco preoccupanti e al minimo di soglia. Le acciaierie di tutto il mondo sono convinte di poter imporre una terapia d’urto ai propri mercati di riferimento, questo seguendo l’esempio della Cina che, attraverso l’azione diretta del Governo, sta letteralmente “drogando” il prezzo del minerale di ferro alla Borsa Dalian, tra novembre e dicembre l’Iron ore è cresciuto di oltre il 30%. Una “bolla” che potrebbe scoppiare a giorni e che avrebbe effetti devastanti sull’intero comparto siderurgico mondiale. Le prime sensazioni che tra auspici e realtà dei fatti non ci sia alcun “filo rosso” che li possa unire, giungono dalla Germania, con il prezzo del rottame E3 (demolizioni leggere) sceso del 6% nel corso dell’ultima settimana del 2022. Gli unici riferimenti europei sui prezzi dei “piani” sono stati resi noti solo a nord delle Alpi, con tutti e tre i principali allestimenti di coil in crescita indistinta del 2% rispetto ai valori settimanali precedenti. La spinta dei prezzi cinesi sulle materie prime sta comunque condizionando molte aree di mercato, in Turchia i prezzi dei “piani” sono cresciuti tra il 3 ed il 4%, mentre i “lunghi” hanno subito un incremento compreso tra i 2 e 3 punti percentuali. I produttori indiani sono preoccupati per come stanno andando gli affari sul mercato interno e vedono negli approdi europei delle eccellenti opportunità di business, anche in ragione dei differenziali di prezzo al netto dei dazi extra-salvaguardia e in funzione del crollo dei noli sui container, scesi di oltre cinque volte nelle tratte tra Asia ed Europa nel periodo Gennaio-Dicembre 2022. La ripresa dei costi legati all’energia nel corso del mese di dicembre è stata consistente e questo parametro ha pesato in modo significativo nella determinazione dei prezzi degli extra di lega degli acciai inossidabili per il mese di gennaio. Gli incrementi mese su mese sono i seguenti: tra gli austenitici gli aumenti variano dallo 0.47/chilogrammo per l’AISI 303/304, fino allo 0.74 per il 316 e dello 0.54/chilogrammo per il 304L; più lineare il progresso degli extra di ferritici e martensitici, posizionati mediamente sullo 0.20 di crescita per chilogrammo. Il Nichel resta comunque un elemento di forte condizionamento anche per le stime dei sovrapprezzi di lega per gli austenitici in prospettiva febbraio, con proiezioni di incremento che, al netto della componente energia, risultano tra i 5 ed i 10 centesimi di Euro per chilogrammo, a seconda della presenza del metallo in composizione. La situazione si mostra meno tesa per ferritici e martensitici, sebbene i dati presentino dei riscontri in crescita con valori compresi tra i 2 ed i 3 centesimi di Euro per chilogrammo. |
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Una settimana ricca di riscontri positivi per i prezzi dei metalli preziosi ed in modo particolare per l’Oro. L’asset di riferimento dell’intero listino ha inanellato una serie di risultati di indubbio rilievo, con la quotazione in Dollari che si è collocata stabilmente oltre quota 1800 per oncia. L’Oro non presentava una prestazione di tale rilevanza dallo scorso giugno, chiudendo su base dicembre con un progresso di circa il 3% in rapporto al prezzo USD/ozt. Le aspettative sul metallo restano positive nelle prossime settimane, questo anche per effetto di una fase di volatilità rialzista venutasi a creare a metà della scorsa ottava, permettendo all’Oro di consolidare ulteriormente il suo trend positivo. La crescita del prezzo, come appena sottolineato, non verrà meno, ma non sarà dirompente, avendo quindi una connotazione dalla rassicurante progressività. Le ultime mosse dell’Argento sono state oltremodo incerte, nonostante questo metallo abbia nei giorni scorsi fatto registrare dei riferimenti USD/ozt che non si riproponevano da aprile. La concentrazione di denaro sul metallo risulta al momento oltre la soglia di guardia e questo rappresenta un elemento non certo positivo in un contesto di mantenimento della quotazione in Dollari per oncia ai livelli attuali. La previsione è quindi quella di un veloce ridimensionamento del prezzo dell’Argento, una circostanza di sicuro accolta positivamente dal comparto industriale terminate le festività di fine d’anno. Il buon momento dell’Oro si rispecchia nel positivo segmento di quotazioni che sta facendo registrare il Platino, che proprio negli ultimi giorni del 2022 ha riproposto i livelli massimi visti solamente ad inizio dello scorso anno. La proiezione rialzista è comunque prossima al suo esaurimento, questo comunque non vuole significare che la quotazione USD/ozt del Platino produca una regressione significativa in tempi ravvicinati. Il Palladio prosegue con innumerevoli incertezze nell’individuazione della sua area ottimale di quotazione, anche se ora il metallo risulta essere ai minimi degli ultimi dodici mesi, con prospettive che al momento non lasciano molto spazio a momenti di correzione con connotazioni rialziste nel riferimento Dollari per oncia. |
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Le notizie sono veramente poche, tanto che occorrerà attendere ancora una settimana per avere un quadro più delineato della situazione di tutti gli elementi di lega più significativi, come Cobalto, Molibdeno e ferroleghe. Gli unici riscontri certi si stanno avendo sul Nichel, con il valore LME 3mesi in Dollari che nel corso delle ultime sedute ha posizionato costantemente la sua quotazione oltre quota 30mila. Il comparto speculativo-finanziario ha mostrato una certa operosità nelle sedute di Borsa dell’ultima settimana del 2022 e così cercherà di fare anche in questa, sfruttando ancora gli spazi di manovra conseguenti, vista ancora la scarsa operatività del comparto industriale in ambito LME. L’azione rialzista ha spinto il prezzo del Nichel al massimo degli ultimi due mesi, ma ora occorrerà verificare la tenuta di questa soglia in funzione del gradimento di tale quotazione da parte degli utilizzatori diretti del metallo. Il livello di denaro che ha portato il Nichel oltre la soglia di guardia resta decisamente alto e ciò rappresenta un elemento non positivo in ottica di duratura tenuta dell’attuale prezzo USD, anche solo nel breve periodo. La forte spinta rialzista del Nichel avvenuta nei giorni scorsi avrà ancora degli effetti importanti in avvio di settimana, anche se le prime avvisaglie di inversione di tendenza inizieranno a mostrarsi sul finire di questa e l’inizio della prossima. |
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Le informazioni di mercato sui prezzi dei rottami di acciaio sono ancora poche, ma i segnali che stanno pervenendo dalle piazze estere sono alquanto contraddittori negli indirizzi di tendenza. Le notizie che giungono dalla Germania non sono proprio rassicuranti per coloro che vedevano con l’inizio del nuovo anno una ripresa delle quotazioni su tutta la linea prodotti degli acciai al carbonio ed in modo particolare sui semilavorati. Gli ultimi riferimenti settimanali provenienti dai commercianti tedeschi parlano di una decisa riduzione del prezzo delle demolizioni con classifica E3 di circa il 6% e che in termini di valorizzazione monetaria della quotazione, con resa franco partenza, si quantifica in 20 Euro per tonnellata. Le situazioni prezzi su altre piazze, via, via più lontane, a cominciare da quella turca e fino alla cinese, risultano comunque di avviso opposto. I prezzi dei rottami si presentano tutti in crescita, con una forbice compresa tra lo 0.5 ed il 3%, con resa CFR e a seconda delle classifiche. La carenza di rottami per l’impiego fusorio con forno elettrico resta comunque un problema molto evidente, al riguardo fa scalpore la notizia che giunge dall’India, dove il prezzo dell’HMS 80/20 (CFR), con provenienza Emirati Arabi Uniti, ha riportato un incremento dell’11% rispetto al valore della settimana precedente. L’attività sui non ferrosi risulta ancora in sostanziale pausa, attendendo i primi scambi di un certo rilievo solamente a partire dalla seconda metà della settimana prossima. I riscontri riferiti alle quotazioni dei metalli industriali al London Metal Exchange fanno intravvedere una situazione di relativa staticità in raffronto alla terza settimana di dicembre, anche se gli sviluppi sui nuovi indirizzi di tendenza potranno delinearsi già a partire da questa settimana, con le solite attenzioni rivolte su Rame e Alluminio, senza dimenticare il Nichel, decisamente sopravvalutato in questo frangente. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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