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16/01/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- ARIA RAREFATTA -

Industriali LME e Leghe

Una situazione di forte confusione che deve essere letta come tale. Il listino LME attualmente non fornisce dati che possano risultare attendibili per definire strategie future da parte degli utilizzatori

Acciai e Inossidabili

Le variazioni settimanali si concentrano sui “piani” e limitate al solo laminato a caldo. Le acciaierie mostrano cautela sugli aumenti annunciati a dicembre, vedendo la domanda di semilavorati non decollare

Preziosi

L’Oro corre con sicurezza verso i massimi degli ultimi otto mesi. L’Argento segue il trend positivo del “metallo guida”, mentre sul Platino la speculazione inizia a “fare cassa”

Medicale

La corsa del Molibdeno si arresta ed il Cobalto conferma ancora una volta la sua debolezza. Il Nichel non fornisce elementi di analisi attendibili nonostante il suo prezzo LME sia ultimamente un “ricettore di sentiment” importante

Rottami

I metalli e le leghe sono in forte subbuglio, ma gli scambi di rottami sono fermi per l’incognita prezzi. Le mandatarie sono state costrette a rivedere verso l’alto le quotazioni dei ferrosi per garantire gli approvvigionamenti alle acciaierie

Cambi

Il Dollaro concede un notevole margine di miglioramento all’Euro, un dato certamente positivo per le importazioni di materie prime, ma le decisioni che la FED prenderà a breve potrebbero determinare degli importanti cambiamenti

Indicatori

Il crollo dei noli “bulk”, ai minimi dal Giugno 2020, è un segnale preoccupante e da non sottovalutare, la vigilia del Capodanno cinese è un indizio troppo debole

Un anno di MetalWeek - La Borsa LME 2022

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Industrali LME e Leghe

Gli alpinisti quando scalano le cime più alte del pianeta lo possono fare avvalendosi dell’ossigeno. La quota più è elevata, più è importante avvalersi di un ausilio esterno per la respirazione, senza sottovalutare lo stato psicofisico di chi compie queste imprese, cosa non certo secondaria. La situazione in cui si trova LME attualmente, è quella di uno scalatore che si improvvisa tale e decide di raggiungere la vetta di un ottomila senza dotarsi della bombola dell’ossigeno; l’ossigeno nel caso specifico è il denaro che alimenta gli scambi di Borsa. Il deciso incremento dei prezzi degli “industriali”, in una settimana l’indice LMEX ha sfiorato il 7.4% di crescita, ha come limite proprio il debole supporto della componente monetaria a sostegno degli indirizzi rialzisti dei metalli che formano il listino londinese. Un mercato “sottile” in sintesi, nonostante i sottostanti numerici rilevanti degli scambi, che lascia presupporre a breve un radicale e generalizzato cambio di indirizzo, soprattutto se a fine di questo mese i risultati sull’inflazione di USA e UE non dovessero mantenere i trend di contrazione del fenomeno visti di recente, con FED e BCE pronte ad imporre alle rispettive piazze finanziarie di riferimento politiche sui tassi fortemente restrittive. Una situazione particolarmente fluida e dai risvolti imprevedibili con l’incognita cinese sempre incombente all’orizzonte, sia per l’imminenza della sosta produttiva legata al Capodanno, che inizierà il prossimo fine settimana e terminerà il 30 Gennaio, sia per le scarsissime notizie che trapelano da fonti governative sulla gestione contagi Covid nel Paese. La confusione regna indisturbata alla Borsa LME con gli utilizzatori che stanno operando al buio o per meglio dire fortemente disorientati dalle notizie captate o lette qua e là, molto spesso di dubbia provenienza e attendibilità, sul reale stato di salute della Cina sul piano economico. Il fattore comune di lettura nel contesto degli “industriali” resta quindi, come detto in precedenza, la quantificazione della massa monetaria che ruota intorno a ciascun metallo e le sorprese non mancano. Il Rame presenta attualmente una quotazione di Borsa che negli ultimi sei mesi non si era più riproposta, con il valore USD 3mesi che nelle prime due settimane dell’anno è cresciuto del 9.4% e cosa da non sottovalutare, raggiungere una soglia del fattore monetario a supporto della domanda effettiva di metallo al di fuori di ogni controllo. Il fenomeno dell’inerzia rialzista è da tenere in forte considerazione e che potrebbe spingere la quotazione del metallo oltre la linea dei 9300 Dollari, con enormi dubbi sulla permanenza prolungata del prezzo del Rame a quei livelli nel breve termine. Il valore dello Zinco presenta una connotazione di maggiore equilibrio nella distribuzione dei fattori tra domanda e offerta, affermazione che tradotta “in soldoni”, significa una contestualizzazione di mercato del riferimento USD 3mesi non destinato a scendere in tempi rapidi, considerando che l’attuale prezzo LME rappresentava la costante media già registrata nel corso dell’ultimo trimestre 2021 e quindi circa 12 mesi or sono.  Le definizioni dei prezzi di riferimento delle leghe a base di Rame e Zinco risultano pertanto estremamente tese. L’Ottone, la cui quotazione è la sommatoria dei due metalli, presenterà in avvio di ottava una crescita alta, stimabile in quasi 100 Euro/tonnellata, senza escludere ulteriori fasi evolutive rialziste basate sull’estensione massima di quotazione che riguarderà il Rame. La Zama, alla luce di quanto affermato in precedenza sullo Zinco, risulterà in ulteriore aumento, dando così ragione a coloro che negli ultimi mesi del 2022 si sono spinti a pianificare gli acquisti di questa lega anche per il primo trimestre dell’anno in corso. Il fattore “trappola” non è certo da sottovalutare per l’Alluminio, la cui quotazione LME è fuorviante, con dati alquanto inaffidabili e inattendibili, nonostante il valore USD 3mesi sarà nei prossimi giorni ancora in crescita. La concentrazione di denaro “lungo” è la più alta di tutto il listino e questo elemento non depone a favore per la tenuta del prezzo dell’Alluminio ai valori di massimo relativo attuali. Il Nichel sta diventando un “ricettore di sentiment” sulle reali intenzioni del comparto speculativo-finanziario in Borsa. La quotazione LME è stata sopra la linea TOP MetalWeek dal 28 Novembre al 4 Gennaio (tendenza rialzista), con passaggio inverso, ovvero linea TOP MetalWeek sovrastare il riferimento di Borsa, proprio a partire da mercoledì scorso; un indizio sul metallo e in termini generali sull’intero listino LME, da non sottovalutare. Un’ottava molto interessante sarà quella del Piombo, con il riferimento USD 3mesi in crescita significativa, sfruttando anche favorevolmente il contesto generale di Borsa. La sua importante crescita, che si registrerà fino a metà settimana, non esclude l’avvio di una fase di volatilità con indirizzo ribassista dopo quel momento. La marcata escursione rialzista che ha permesso allo Stagno di mettere a segno una settimana di Borsa estremamente positiva, più 12.5% di incremento settimanale sul dato USD 3mesi, concederà una replica in questa e avrà come obiettivo il possibile raggiungimento dei 30mila Dollari sulla scadenza LME di pari riferimento.

Acciai e Inossidabili

L’aver confidato troppo su una situazione di mercato espansiva che potesse coinvolgere “piani” e “lunghi” e di conseguenza imprimere un’accelerazione rialzista alle due componenti del listino, sembrerebbe già dare segnali di scricchiolio sia in Europa occidentale, sia in Italia. La lettura che deve essere data alla consistente crescita dei prezzi di alcune classifiche di rottami, soprattutto sulla piazza italiana, ha una valenza più di opportunità da parte di mandatarie ed acciaierie nel mantenere buoni rapporti di relazione e collaborazione con la rete dei fornitori diretti e dei commercianti più strategici che altro. L’evidenza di prezzi in crescita sul mercato italiano dei “piani” si è avuta solo sui laminati a caldo, saliti su base settimanale del 2%, mentre “freddi” e “zincati” hanno confermato le quotazioni della settimana precedente. Una situazione più articolata di aggiornamenti riferiti all’ottava ha avuto luogo a nord delle Alpi, con le quotazioni di tutti e tre gli allestimenti in movimenti compresi tra il più 1 ed il meno 1% e così collocati: HRC e CRC sopra la linea dello zero e l’HDG al di sotto. Il comparto dei “lunghi” si mostra già più preoccupato di come andranno le cose in questo avvio d’anno, con la speranza che con il procedere dei mesi qualcosa di meglio possa giungere sul lato richieste. La billetta per il momento regge o per meglio dire, conferma il valore di apertura d’anno, che tra l’altro è il più alto da metà novembre, dando così un’adeguata sponda di supporto ai prezzi dei principali prodotti “lunghi” come il rebar e i profili per carpenteria, con qualche commerciante e ritrafilatore nel settore dei tubi saldati che sta cercando di abbassare la soglia di sconto sul listino Italia fino ad un massimo di cinque punti percentuali. Nella lista di semilavorati appena stilata manca la vergella, questo non per dimenticanza, ma perché i profili in rotoli la scorsa settimana, in ambito nord-europeo, hanno riportato una diminuzione del 3% rispetto al valore di inizio anno. Un qualcosa che non può ancora essere visto come preoccupante, ma di sicuro un cambio di paradigma, si sta percependo anche in Turchia, con i prezzi resa FOB di rebar e vergella scendere rispettivamente di 15 e 10 Euro/tonnellata. Una settimana importante quella che si sta aprendo anche per gli acciai inossidabili, che al netto degli aggiustamenti mensili dovuti ai costi energetici, con il 20 Gennaio chiuderà il periodo di fissazione degli extra lega con validità febbraio. Gli austenitici al momento risentono del forte incremento del valore del Nichel alla Borsa LME tra le ultime settimane del 2022 e la prima del 2023. L’AISI 316 è al momento orientato in crescita tra i 22 ed i 30 centesimi di Euro, il 304 L tra i 7 e gli 11 ed il 303, insieme al 304, presentare un trend incrementale collocato tra i 6 ed i 9 centesimi di Euro/chilogrammo. Le variazioni di martensitici e ferritici risulteranno meno impattanti in termini di crescita dei sovrapprezzi mensili stimati, che al momento presentano una forbice tra lo zero ed i 3 centesimi di Euro per ogni chilo.

Preziosi

L’incertezza economica è l’ambito naturale migliore in cui i metalli preziosi possano trovare la loro ottimale condizione evolutiva in termini di prezzi e tendenze. Lo stato di salute di numerosi indici statistici, tra questi gli azionari e non ultimi quelli di molte commodity, come gli “industriali”, lascerebbero sottintendere che il mondo sia protagonista di una diffusa fase di crescita globale, in poche parole, un bel momento. Le cose non stanno andando proprio in questa direzione ed una cartina di tornasole importante è costituita dalle quotazioni dei metalli preziosi, Oro in primo luogo, che hanno preso un abbrivio rialzista, anche grazie al mercato del “fisico”, ritornato in crescita nei volumi di scambio. La fase incrementale del prezzo USD/ozt dell’Oro è risultata incessante a partire dal mese di dicembre, con una crescita di ben 9 punti percentuali nelle ultime sei settimane e varcando, elemento di non poco conto, la soglia dei 1900 Dollari per oncia, limite superato per l’ultima lo scorso maggio. Una collocazione che al momento risulta relativamente congeniale per l’Oro, anche se a breve potrebbe risultare un livello dalla difficile sostenibilità, soprattutto se il comparto speculativo dovesse considerare tale quota interessante per operare con una visione “corta” in termini di puro “asset” finanziario. La situazione risulta più lineare per l’Argento con una più che buona collocazione di grafico del prezzo per oncia, momentaneamente affrancata oltre la soglia dei 24 Dollari e con domanda e offerta che paiono non aver problemi insormontabili nel chiudere le contrattazioni di Borsa. Il Platino è entrato in una fase interlocutoria, molto simile a quella che potrebbe subire a breve l’Oro. Le recenti ottime progressioni del Platino stanno inducendo molti speculatori ad aprire posizioni di tipo finanziario “corte” e quindi confidando che a breve il metallo si indirizzerà verso la discesa e quindi generare marginalità proprio sulla contrazione del riferimento Dollari per oncia. Le notizie continuano ad essere sempre molto rarefatte intorno al Palladio, con la definizione di un prezzo Dollari per oncia decisamente lineare e sempre collocato leggermente al di sopra del momento di minimo relativo registrato a fine dicembre.

Medicale

La prima grande novità del 2023 si riferisce al prezzo del Molibdeno, in arretramento su base settimanale nel valore USD di mercato di quasi due punti percentuali. Una variazione di certo esigua rispetto alla quotazione effettiva del metallo, ma che non si verificava dallo scorso novembre. L’assenza di riferimenti attendibili per i prossimi dieci giorni, che priverà i mercati dei riscontri provenienti dalla piazza cinese, per via del Capodanno, renderanno la lettura dei dati riferiti al Molibdeno estremamente fluidi e poco fruibili. La costante viene invece dal prezzo del Cobalto, in diminuzione ulteriore del 3% nella collocazione di ottava e per la quantificazione in Dollari per chilogrammo, anche per questo metallo valgono comunque le considerazioni espresse in precedenza per l’imminenza della lunga pausa produttiva in Cina. La scarsa propensione agli acquisti da parte del comparto siderurgico a livello globale, sta determinando una generale sospensione nella fissazione dei prezzi di numerose componenti fusorie, tra queste il Titanio, con la quotazione di riferimento ancora bloccata alla quarta settimana di novembre. L’evoluzione del prezzo del Nichel riveste un momento sempre più importante nella definizione dello scacchiere dei prezzi delle leghe per usi medicali, rimanendo questo metallo l’unico asset che abbia una correlazione strutturale importante con il comparto speculativo-finanziario. Le ultime variazioni in negativo, come già riportato nei dettagli in un precedente momento nella newsletter, lasciano intendere che le prospettive sul Nichel non saranno nel breve periodo improntate alla crescita ed essendo questo metallo un anticipatore dei trend, a livello complessivo per l’intero listino LME. Un comparto che si sta muovendo in modo poco omogeneo, è quello delle ferroleghe, con la base Cromo riportare un incremento settimanale del 2% sul prezzo Dollari per libbra, mentre il Tungsteno ha fatto registrare una contrazione negli ultimi otto giorni dell’1.3% nella definizione USD/chilogrammo.

Rottami

Il rischio di rimanere travolti dagli eventi, o più precisamente da un crollo improvviso dei prezzi degli “industriali” è un’eventualità estremamente alta. La provvisorietà delle ultime quotazioni LME, come già ampiamente disquisito in precedenza, sta mettendo il mercato dei non ferrosi in una nuova fase di “modalità attesa” con fonderie e raffinerie poco inclini ad esternare manifestazioni di interesse su lotti di materie prime. La consueta ricorrenza, più volte additata come pretesto dagli eterni indecisi, del Capodanno cinese, mai come in questa occasione risulterà un elemento d’analisi scarsamente significante. La tenuta dei prezzi attuali dei metalli alla Borsa LME sarà una chimera, sia per la contrazione dei consumi di semilavorati sui mercati europei, sia per il cagionevole stato di salute dell’economica cinese. Nel dare comunque una continuità alle vicende attinenti ai rottami di metalli e leghe, occorre stilare una classifica sulle criticità operative degli “industriali” di maggior impiego, con Rame e Alluminio riportare dei codici di allerta estremamente alti in ottica tenuta prezzi, fino al Nichel, destinato a registrare una costante retrocessione del valore di Borsa e quindi condizionare i valori di mercato degli inox austenitici. A completare questa breve rassegna di “intensità emozionali”, manca il solo Zinco, che farà della sua linearità di quotazione uno dei rari momenti di stabilità in un panorama complessivo di Borsa molto convulso. Le mandatarie si stanno muovendo “con mestiere” nel comparto dei ferrosi, stroncando sul nascere i malumori dei commercianti che vedevano nei valori dei rottami di fine 2022 una vera e propria usurpazione da parte delle acciaierie. Le azioni di rimodulazione dei prezzi hanno visto crescere le demolizioni della classifica E3 fino ad un estremo di 15 Euro/tonnellata ed il lamierino E8 alla considerevole cifra di incremento massimo di 25 Euro e non meno di 10, su base mille chilogrammi. L’indice MetalWeek sui rottami ha letto con immediatezza queste ultime importanti variazioni sulle quotazioni medie di acquisto da parte delle acciaierie, passando da 346.64 a 357.52 Euro/tonnellata su base settimanale.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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