MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l.

06/02/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NOTIZIE ANNUNCIATE -

Industriali LME e Leghe

L’effetto tassi alla fine si è fatto sentire anche al LME. Lo “scalino” visto nel corso dell’ultima seduta settimanale avrà ripercussioni su ciascun metallo del listino

Acciai e Inossidabili

La scelta delle acciaierie di alzare i prezzi dei “piani” inizia a presentare qualche criticità sui mercati. L’eccesso di offerta sui “lunghi” porta le quotazioni sempre più verso il basso

Preziosi

La diminuzione diffusa dei prezzi di tutti i metalli apre un periodo di difficile determinazione dei valori futuri dei “preziosi”, con l’Oro risultare ancora una volta uno scrigno di solide certezze

Medicale

L’ultimo incremento di prezzo riportato dal Molibdeno, relega il suo valore di mercato ad un semplice “numero”. La quotazione del Nichel è in mano allo sparuto gruppo di speculatori ancora presenti al LME

Rottami

I prezzi dei rottami non ferrosi saranno condizionati dagli sviluppi del recente crollo in Borsa. La ripresa delle quotazioni dei ferrosi potrebbe essere di breve durata

Cambi

L’annunciata politica restrittiva della BCE anche a marzo non piace ai mercati, l’effetto è stato quello di un pronto rafforzamento del Dollaro rispetto all’Euro

Indicatori

I noli “bulk” si attestano ai minimi dell’anno, mentre sugli indici dei metalli pesa l’arretramento generale del listino LME

Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato,

è una necessità, non una scelta!

Piano Premium+

Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni

sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale,

visto l’elevato livello di instabilità dei mercati.

Clicca qui per la prova gratuita
*in alternativa invia una mail a info@metalweek.it

Tornitura Show in partnership

con MetalWeek

TESSERA VISITATORE
Clicca qui

Industrali LME e Leghe

Le decisioni della settimana scorsa prese da Federal Reserve e BCE sull’innalzamento dei tassi, seppure ampiamente annunciate, non hanno fatto mancare i loro effetti sulle Borse ed il London Metal Exchange ha subito le dirette conseguenze in modo importante. Nel pomeriggio di Venerdì 3 Febbraio il listino LME ha messo in evidenza uno “scalino” di tipo ribassista dei prezzi di tutti gli “industriali”, con un decremento dell’indice LMEX dell’1.7% rispetto alla seduta del giorno precedente. Un punto di ripartenza delle quotazioni con gli indirizzi di tendenza che ora andranno rimodulati per ciascun metallo, anche alla luce delle mosse del sempre più sparuto gruppo del comparto speculativo-finanziario, consapevole che a Marzo nell’Eurozona il denaro crescerà di un ulteriore mezzo punto. La contrazione del fattore domanda su tutti i metalli risulta un elemento importante per la determinazione dei nuovi indirizzi di tendenza delle quotazioni USD 3mesi. Il Rame non ha certo esaurito la sua escursione ribassista, ne è prova la mancanza di interesse da parte degli utilizzatori ad aprire posizioni “lunghe”, confidenti in una ulteriore discesa del prezzo nei prossimi giorni. La situazione dello Zinco risulta leggermente più delineata, anche se la concentrazione di denaro con finalità rialziste non ha ancora raggiunto un livello tale da supportare nel giro di poche sedute la sua crescita. La discesa dei prezzi di Ottone e Zama risulterà un’ovvia conseguenza, con ribassi sicuramente importanti e andando così ad annullare totalmente i rialzi che hanno avuto luogo nel corso della prima parte di gennaio. Le tendenze non sicuramente positive di Rame e Zinco, andranno a fissare dei minimi relativi di sicuro interesse per le quotazioni delle leghe, soprattutto in prospettiva futura. L’abbandono della soglia dei 2600 USD 3mesi, che l’Alluminio ha varcato verso il basso, avvalora lo scetticismo avuto da molti nel vedere il prezzo del metallo oltre quella linea. Il riferimento USD 3mesi attuale ha di sicuro più ragione nell’essere preso come un punto da cui sviluppare una visione d’insieme di lungo termine. Il discorso si fa sempre molto complesso quando si parla del Nichel. Il metallo ha subito una contrazione di prezzo decisamente importante nel corso della scorsa ottava, che se calcolata dal punto di massimo relativo, con la ricollocazione del prezzo 3mesi oltre i 30mila Dollari, il decremento è stato del 6%. L’instabilità del prezzo LME del Nichel permane una costante nel panorama del listino londinese, anche se obiettivamente con la quotazione di fine seduta del 3 Febbraio il metallo è andato oltre la soglia minima consentita. La recente corsa al rialzo del Piombo, visto ciò che è avvenuto in Borsa, può considerarsi conclusa, ne sono prova due elementi concatenati tra loro, l’eccesso di denaro “lungo” in carico al metallo e l’avvio di una fase importante di volatilità con indirizzo ribassista. Lo Stagno ha subito in maniera pressoché totale le turbolenze che si sono determinate al LME. Il picco massimo di quotazione visto una decina di giorni fa e che lasciava supporre ad un decollo del valore 3mesi, ha nel corso dell’ultima settimana subito un drastico ridimensionamento, che in ogni caso non lascia supporre ad un peggioramento significativo della tendenza attuale, bensì ad un ricollocamento dello Stagno sui valori medi riportati nelle prime due settimane di gennaio.

Acciai e Inossidabili

La legge del mercato sembrerebbe avere ancora una volta la meglio su comportamenti dettati da una forte irrazionalità e da una scarsissima considerazione nei confronti di coloro che generano il sottostante irrinunciabile della liquidità, gli utilizzatori di semilavorati. Le acciaierie da circa due mesi hanno deciso di collocare i prezzi dei “piani” ad un livello più alto, in una parola, aumento, cercando così di rinverdire gli imbarazzanti fasti che a partire dal mese di Settembre 2020 e per oltre diciotto mesi, portarono letteralmente in orbita le quotazioni dei coils. I dati che seguono non devono assolutamente rappresentare una “vittoria di Pirro”, bensì l’auspicio di un cambio di scenario e in controtendenza rispetto a quello che veniva prospettato solo otto giorni fa per mezzo di casse di risonanza mediatiche troppo sbilanciate dalla parte degli acciaieri. I numeri sulla piazza italiana, che poi sono gli unici elementi incontrovertibili dei mercati, parlano di una contrazione settimanale di un punto percentuale sui laminati a caldo e a freddo, mentre sullo zincato tutto riporta al precedente rilevamento. Un momento questo di ripensamento diffuso a livello europeo, se si considera che anche in Germania, Austria, Francia e Benelux, la scelta è stata quella di non “tirare troppo la corda” sui prezzi dei coils. Una sensazione di forte stato di frustrazione si sta percependo sempre di più nel comparto dei “lunghi” e sarà quello che troverà il secondo produttore nazionale di rebar e vergella dopo due mesi di stop. La billetta è sempre più compressa nel suo valore, presentando un’ulteriore riduzione del 2% settimanale e trascinando verso il basso i prezzi dei laminati. Il tondino per le armature con meno 3% ha subito l’ennesima contrazione settimanale, che è anche la stessa riduzione periodica della barra in rotoli, mentre i profili per carpenteria limitano l’escursione negativa ad un solo punto percentuale. I tubi saldati risentono ancora delle tensioni rialziste dei prezzi dei coils HRC viste nelle settimane scorse ed i listini crescono del 2% circa. Le produzioni turche di rebar e vergella sono ancora condizionate dai prezzi crescenti dei rottami in quell’area, anche se molte le perplessità su una domanda che non risulta “tonica”, sta inducendo le acciaierie a limitare gli aumenti di questi due semilavorati in una forbice compresa tra i 5 ed i 10 Euro per le rese FOB. Il marcato decremento del PUN relativo ai costi dell’energia, quantificabile in circa 0.23 Euro per chilogrammo di prodotto, ha condizionato considerevolmente le fissazioni mensili degli extra lega per gli AISI austenitici riferiti a febbraio, con il 303/304 in diminuzione di 19 centesimi di Euro per chilogrammo ed il 304L di 18, mentre sul 316 il “bonus energia” ha contenuto a 21 centesimi, sempre per chilogrammo, l’aumento del sovrapprezzo per questo allestimento. La situazione riferita ai valori dei principali elementi di composizione di ferritici e martensitici, relativamente stabili per tutto il mese di gennaio, hanno consentito il trasferimento in toto della diminuzione della componente energia. La forte variabilità del Nichel tra la fine di Gennaio e l’inizio di Febbraio sta incidendo sulle stime di prezzo degli austenitici per il mese di Marzo: 303 e 304 più 9 centesimi di Euro, 304L in maggiorazione di 12 e più 18 Euro per il 316, tutti i valori si intendono per chilogrammo. Le variazioni incrementali stimate sul prossimo mese saranno rilevanti anche per martensitici e ferritici, attualmente superiori ai 5 centesimi di Euro per chilogrammo, questo a causa dei continui aumenti delle quotazioni delle ferroleghe presenti nelle rispettive composizioni.

Preziosi

La settimana che si sta aprendo in Borsa, ha tutti i presupposti per essere definita “pirotecnica”. L’indirizzo non è ancora di chiara connotazione, ma sicuramente occorrerà usare una prudenza molto alta sia per chi ha intenzione di fare la sua entrata sui metalli preziosi, sia per chi ha effettuato il suo ingresso in precedenza. Nel caso di investimenti già in essere e avviati nelle ultime due settimane, la parola d’ordine è: nervi saldi e valutare l’adozione di interventi difensivi di copertura a tutela dei capitali impegnati per controbilanciare le perdite incorse sul “fisico”. Il denominatore comune che sta interessando tutti i metalli preziosi è quello del minimo relativo, con l’inevitabile aggravio di una marcata fase di “inerzia ribassista” che porterà nelle prossime sedute i riferimenti espressi in Dollari per oncia ad ulteriori compressioni verso il basso. L’Oro risulta il meno danneggiato da questa “ondata di ritorno” dei prezzi, infatti occorre solo andare indietro di quattro settimane per trovare la stessa quotazione di riferimento. Una consolazione sicuramente di poco conto, ma che da sufficienti elementi di supporto nel considerare l’Oro come uno dei metalli più performanti e stabilizzati nel suo complesso e quindi il più pronto nel futuro momento dell’inversione di tendenza. La discesa dell’Argento è stata dai toni decisamente esacerbati, il 9.2% su base ottava ed un minimo di quotazione che non si riproponeva da oltre due mesi e con una prospettiva di ripresa del prezzo non proprio immediata. Lo scossone generalizzato dei prezzi dei preziosi ha portato “in dote” la ricollocazione del Platino al di sotto dei mille Dollari per oncia, linea oltrepassata a partire dalla terza settimana dello scorso dicembre. La prerogativa di un rialzo non è al momento un’ipotesi tra le più plausibili, sicuramente qualche sussulto il Platino lo avrà nel momento in cui l’Oro tenterà di recuperare il terreno perduto nei giorni scorsi. La situazione del Palladio sta virando verso un costante peggioramento della quotazione di riferimento in Dollari, le prospettive sono molto buie e la situazione generale in cui versa l’intero comparto non sta aiutando il metallo ad intraprendere un’azione di riposizionamento verso l’alto.

Medicale

Il Molibdeno ha cessato di avere un prezzo di riferimento. La crescita su base settimanale del metallo indicata in Dollari e stata del 20.8%, una variazione che relega ad un semplice “numero” la valorizzazione economica del metallo. L’insostenibilità di tale cifra per il comparto siderurgico porterà inevitabilmente ad una collocazione più consona del valore del Molibdeno in tempi verosimilmente brevi. Le vicende del Cobalto sono sotto gli occhi di tutti, nel biennio ’20 – ’21 cresciuto del 170% e nel periodo successivo e fino ai giorni nostri, riportare un decremento del 95% (Marzo ’22 – prima settimana Febbraio ’23). Il Cobalto, inutile evidenziarlo e come si può percepire dai dati appena riportati, anche nel corso dell’ultima settimana ha fatto registrare un calo del prezzo in Dollari pari a 2 punti percentuali. La riapertura delle attività in Cina dopo le vacanze per il Capodanno non vanno a giustificare movimenti rialzisti dei prezzi di alcuni elementi di lega, come nel caso del Molibdeno o del Titanio, risvegliato da un torpore che rende sempre più anomala la definizione del prezzo da parte di chi detiene le giacenze di “fisico” o le opzioni di acquisto su questo metallo, l’1.5% è stato l’incremento su base settimanale del Titanio. Il Nichel e la sua quotazione fortemente instabile non fa che alimentare le incertezze di un comparto che avrebbe invece la necessità di riscontri dai mercati decisamente più accomodanti. Il metallo, come sottolineato in precedenza, ha sicuramente toccato un minimo relativo importante a seguito della contrazione generalizzata avvenuta al LME, ma molto dipenderà, in ottica rialzista, dalle azioni dello sparuto gruppo di speculatori presente in Borsa. Le ferroleghe, con i loro prezzi, rispecchiano la ridotta linearità degli indirizzi di mercato dei principali elementi di composizione. La base Cromo ha rinforzato del 3% la sua quotazione in Dollari per libbra, rispetto al rilevamento settimanale precedente, mentre il Tungsteno si è mosso di avviso opposto con una riduzione dello 0.5% sul valore USD/chilogrammo e rapportata allo stesso periodo.

Rottami

Le notizie si susseguono con ritmo incalzante ed i mercati dei rottami non fanno tempo a trovare una “quadra”, che le situazioni si ribaltano repentinamente. Negli ultimi otto giorni è stato molto difficile operare in questo settore, soprattutto sulla base delle notizie di indirizzo generale, con i non ferrosi al bivio tra stabilità e crescita ed i rottami di acciaio, poco inclini a prendere la via dei rialzi. I metalli e le leghe avevano vissuto, questo prima di Venerdì 3 Febbraio, una settimana priva di significativi sussulti, anche se la movimentazione dei lotti di rottami scambiati rimaneva sempre ben al di sotto dei valori medi, sia su base 12 mesi, sia sulla base dei parziali di anno, trimestre e semestre precedenti. Il più classico “sasso nello stagno” venuto alla ribalta nel pomeriggio dell’ultima seduta settimanale al LME, scompaginerà in modo importante le carte nel mondo dei “non ferrosi”. La marcata diminuzione del Rame, che in una settimana al LME ha perso oltre 400 Dollari in rapporto al riferimento 3mesi, costituirà un elemento di primaria importanza, dove la contrapposizione tra commercianti da una parte e fonderie e raffinerie dall’altra, avrà l’effetto di condurre in stallo l’intero comparto delle “leghe rosse”. Una situazione apparentemente simile per l’Alluminio, anche se non bisognerà sottovalutare l’andamento tendenziale della quotazione LME del metallo, che nonostante aver toccato il minimo relativo delle ultime tre ottave, risulta tutt’altro che remissivo. Le notizie sul Nichel sono veramente poche in termini di evoluzione del valore di Borsa e conseguentemente per le basi dei prezzi dei rottami di inox austenitici, con i commercianti che si asterranno nel proporre alle acciaierie i loro “lotti a terra”. Il susseguirsi di eventi altalenanti condizionerà inevitabilmente anche gli andamenti dei prezzi dei ferrosi. La mossa delle mandatarie di alzare i prezzi di alcune classifiche, come la demolizione E3 ed il lamierino E8, potrebbe avere una limitata azione propositiva sul mercato. Il motivo è individuabile nell’abbozzo di retromarcia che le acciaierie italiane hanno deciso di intraprendere sui prezzi dei coils, dopo lo scarso “appeal” tra gli utilizzatori di “piani” alle istanze rialziste dei produttori. L’indice MetalWeek sui rottami ha letto la situazione di crescita dei prezzi medi, con un incremento settimanale di oltre 9 Euro/tonnellata (da 361.50 a 370.74), ma occorre mettere in evidenza anche una segnalazione di prezzo eccessivo nell’evoluzione del valore medio di acquisto da parte delle acciaierie.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda.

Segui tutte le nostre novità

 

Copyright © 2023 - Kairos Management s.r.l. · all rights reserved

%Csa:nominative% - %Csa:ivaFCode% - %Csa:address% - %Csa:city% - %Csa:cap% - %Csa:province% - %Csa:country% - %Csa:email% - %Csa:telephone%
Clicca qui per annullare la sottoscrizione