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13/02/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NAVIGANTI NAVIGATI -

Industriali LME e Leghe

L’indirizzo generale del listino degli “industriali” rimane incerto nella sua direzionalità, con i mercati di riferimento che non riescono a delineare chiaramente degli scenari attendibili nel breve periodo

Acciai e Inossidabili

I prezzi crescono anche in ragione del terremoto in Turchia, ma in alcuni casi la domanda debole di semilavorati mette le acciaierie davanti ad una serie di incognite sul futuro della siderurgia in Italia ed in Europa

Preziosi

La ripresa dei rendimenti dei titoli decennali del Tesoro USA ha contribuito alla contrazione diffusa di tutti i valori dei metalli preziosi

Medicale

La significativa discesa del Molibdeno dai prezzi assurdi della settimana precedente non rappresenta un’inversione che possa determinare elementi certi. I riferimenti sul Nichel sono sempre meno chiari in ottica previsionale

Rottami

Il terremoto in Turchia rimodula in modo significativo le quotazioni dei rottami di acciaio sui mercati europei ed italiano. I metalli e le leghe sono sempre alla ricerca di un punto d’incontro tra venditori e compratori

Cambi

L’avvicinamento della parità virtuale al cambio effettivo tra Euro e Dollaro, mette in evidenza la forza ritrovata del “Biglietto verde”

Indicatori

Gli indici leggono fedelmente il momento di arretramento della domanda di metalli a causa di una situazione molto incerta a livello congiunturale

Un anno di MetalWeek - Gli acciai nel 2022

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Industrali LME e Leghe

Le Imprese non prediligono operare in contesti di forte instabilità, almeno questa risulta la consuetudine. Un’affermazione che solo in parte è vera e si limita alle sole considerazioni generali. Più si scende nei dettagli di osservazione degli approcci al caso più si scopre che la ricerca della stabilità nel contesto operativo è un qualcosa che ha implicazioni più di facciata che di sostanza, la gestione dei mercati è forse il caso più eclatante. Le opportunità di business non possono essere dimenticate dalle Imprese e queste “buone occasioni” non possono che trovarsi in frangenti che sono caratterizzati da turbolenze elevate. Negli ultimi giorni la Borsa LME ha dato un importante saggio di quello che si è appena affermato, con delle oscillazioni di prezzi che sono andate ben oltre la consuetudine ordinaria vista di recente. La congiuntura o per meglio dire le aspettative congiunturali giocano un ruolo non secondario in rapporto a quello che si è visto al LME, con il listino degli “industriali” cedere su base ottava il 2.7% rapportato all’indice LMEX. La domanda di metalli langue a livello mondiale, questo in antitesi con le affermazioni di molti, che vedono il 2023 immune da importanti fenomeni recessivi. La situazione di Borsa è alquanto depressa, con tutti i metalli, la cui unica eccezione è il Nichel, aver registrato una serie di minimi relativi significativi e costantemente corretti verso il basso, senza che al momento si possano individuare dei momenti di svolta. Il Rame ha nuovamente “agganciato” le quotazioni della prima settimana dell’anno, che sono state il preludio di un’importante progressione rialzista durata circa una decina di giorni. L’attuale situazione del “metallo guida” della Borsa è di forte fluidità con qualsiasi indirizzo di tendenza possibile, almeno sulla carta. La presa d’atto del momento porta però a dire che il Rame non ha ancora i numeri per correggere al rialzo la sua quotazione USD 3mesi, nonostante questo elemento fosse apparso evidente a metà della scorsa cinquina di sedute. Gli spazi d’azione del Rame sono comunque sempre più ristretti, questo vuole significare che il “metallo rosso” non è più destinato ad un consistente ridimensionamento ribassista nel panorama di breve periodo. Lo Zinco negli ultimi tempi ha visto fortemente contrarsi il suo prezzo LME. Le cause sono più da ricercarsi nel contesto esterno al metallo e per contesto esterno si intende la situazione generale in cui versa il listino londinese degli “industriali”. La parabola ribassista è in piena evoluzione per lo Zinco, valicando verso il basso la soglia dei 3mila USD 3mesi. Le leghe interessate a questi due metalli risentiranno in forma fortemente negativa della tenuta dei prezzi attuali. L’Ottone nella scorsa ottava ha visto una diminuzione effettiva del valore di lega di oltre 50 Euro/tonnellata, anche se i produttori hanno scelto la linea di non esporre tale arretramento sui listini ufficiali, ma che lo dovranno evidenziare se Rame e Zinco continueranno a mettere in mostra riscontri di prezzo così deludenti. La Zama subirà in presa diretta le vicissitudini dello Zinco e alla luce degli ultimi riscontri LME, non potrà che riposizionare i prezzi della lega ai livelli di inizio 2023. L’Alluminio, tra tutti i metalli visti finora, risulta il meno coinvolto alla contrazione generalizzata dei prezzi, che tradotto in pratica, vuole dire che ha esaurito il suo ciclo ribassista o che lo concluderà a strettissimo giro. Con il solo pronunciare la parola Nichel, si sa di incorrere in un contesto di forte indecifrabilità. L’attuale situazione del metallo non lascia intravvedere alcuna linea di tendenza nitida in relazione al prezzo USD 3mesi. La speculazione, sempre attiva sul metallo, sta optando per una visione “corta” sul Nichel e quindi non è da escludere uno smobilizzo importante sulle posizioni in acquisto, che determineranno un suo consistente decremento, acuito da una fase di volatilità con indirizzo ribassista. Il Piombo non conoscerà sorti differenti rispetto alla grande maggioranza dei metalli del listino LME, pertanto la previsione di prezzo sarà ribassista. Nel corso dell’ultima ottava gli utilizzatori di Stagno hanno colto l’occasione del prezzo relativamente interessante in termini di acquisto materia prima; gli effetti si vedranno in questa, con lo Stagno destinato a risalire la curva del prezzo. Il momento di volatilità rialzista darà maggior adito al rinforzo del recupero.

Acciai e Inossidabili

I prezzi sono apparsi in crescita sul mercato italiano, almeno questo risulta dai titoli di testa, ma se poi si scende nel dettaglio si osserva che i semilavorati di acciaio sulla piazza nazionale hanno avuto delle collocazioni di valori degne di attente analisi. Il terremoto in Turchia ha condizionato la definizione di molti allestimenti e questo in particolare sui “lunghi”. La proprietà commutativa ha poi svolto un ruolo di non secondaria importanza nella determinazione settimanale dei prezzi dei “piani” in Italia. Il prodotto di maggior impiego sul mercato, il coil HRC, ha continuato nella sua progressione al ribasso e per la seconda settimana consecutiva, ma occorre specificare che a fronte si una stabilità di prezzo in riferimento alla clientela ordinaria, quella “top” ha beneficiato di una riduzione quantificata in 10 Euro per tonnellata. I livelli di correlazione si sono invece invertiti per il laminato a freddo, in aumento di 20 Euro settimanali per gli utilizzatori primari e di 10 per quelli con impieghi ridotti, mentre sui galvanizzati i consumatori di alta fascia hanno subito una richiesta di aumento pari a 30 Euro, contro i 20 per il resto dei clienti. La risposta dei produttori del nord-Europa è stata meno selettiva nella differenziazione dei consumi e su tutti e tre gli allestimenti sono comparsi i segni, più, di variazione nei raffronti percentuali, rispettivamente: dell’1 per HRC e CRC e del 2 per l’HDG. Le vicende del sisma in Turchia hanno sicuramente influito sulle dinamiche di fissazione dei “lunghi”, con il rebar Italia cresciuto di 10 Euro/tonnellata e la vergella che ha mantenuto il prezzo della settimana precedente, nonostante il livello di consumi decisamente sotto le attese. Una considerazione a parte merita l’evoluzione settimanale del prezzo della billetta, che risulta solo in crescita, nonostante un rilevamento positivo del 5%, sulla parte alta della forbice, evidenziando che i laminatoi privi di impianti fusori non hanno subito sul semilavorato di base alcun aumento rispetto alla settimana precedente. Il riscontro immediato su questa situazione molto anomala nella determinazione del prezzo della billetta si ha con la nuova collocazione ribassista dei profili commerciali per carpenteria, scesi del 2% su base otto giorni. La leggera diminuzione dei coils laminati a caldo non ha influito sulla determinazione dei prezzi settimanali dei tubi saldati, rimasti invariati e nonostante una domanda in ulteriore contrazione su questi semilavorati. La forte variabilità del prezzo del Nichel, con il recente orientamento ribassista del riferimento LME, non ha ancora fatto presa sulla stima delle quotazioni per il mese di marzo degli austenitici, con i 303/304 in crescita sulle basi metallo di 12 centesimi di Euro, il 304L di 15 ed il 316 di 25, valori espressi per chilogrammo. I riscontri risultano meno arcigni per martensitici e ferritici e nonostante i prezzi degli elementi di lega siano in costante incremento, limitano il valore degli aumenti parziali del prossimo periodo di fissazione tra i 2 ed i 3 centesimi di Euro per chilogrammo. L’andamento del sovrapprezzo energia stimato per il mese di marzo risulta inferiore di un centesimo/chilogrammo rispetto a quello di febbraio, pertanto gli adeguamenti lega stimati, sono totalmente imputabili nella componente extra prezzo di ciascun allestimento.

Preziosi

La settimana partirà con una serie di minimi relativi per tutti i metalli preziosi. La pressione ribassista attesa sul mercato è stata più marcata delle previsioni ed a questo punto occorre valutare con oculatezza quali saranno i metalli più predisposti a recuperare le flessioni di valore registrate negli ultimi tempi. Nell’ambito dei condizionamenti esterni, non può passare in secondo piano la ritrovata forza del Dollaro USD, che nell’ultimo mese e nei confronti dell’Euro, è stato in grado di recuperare quasi lo 0.8%, sulla scia di un momento relativamente felice in cui versa l’economia statunitense o almeno così dipinto dagli organi d’informazione di tutto il mondo. Un altro elemento di primaria importanza e sempre collegato al tema valutario è l’improvviso innalzamento del rendimento del Treasury Bond USA decennale, che in questa prima parte di febbraio è passato da 3.417 a 3.743%, con un incremento nominale sul saggio di resa di oltre sette punti percentuali. Un fatto molto importante e che ha decisamente “asciugato” il sottostante monetario destinato ai metalli preziosi. La decrescita del prezzo dell’Oro la scorsa ottava non è stata rilevante, soprattutto se rapportata a quella del periodo precedente. La settimana 6 dell’anno in corso ha fatto registrare una diminuzione del valore USD/ozt dello 0.6%, ma quello che risulta adesso importante è come l’Oro reagirà all’attuale posizionamento di minimo relativo rapportato al 2023. Le aspettative di breve termine sono ancora poco rosee o meglio attendiste, per chi vorrà approcciarsi su questo metallo con il “fisico”. Un occhio particolare, anzi particolarissimo, andrà riservato nei confronti dell’Argento. La caduta verticale del prezzo USD/ozt all’indomani della seduta del 2 Febbraio, suo momento di massimo relativo, potrebbe trovare l’epilogo nel corso di questa settimana, a sostegno di questa tesi da rilevare la caratterizzazione di un momento di volatilità rialzista per l’Argento. L’attenzione dovrà essere alta anche sul Platino, che seppure indicato ancora in ribasso, a breve non mancherà di riposizionare il suo riferimento USD/ozt nuovamente a ridosso della linea dei mille Dollari. L’interesse sul Palladio è sempre più marginale, ne è prova l’ultima quotazione settimanale ai minimi dal Dicembre 2021 e destinato a far registrare un ulteriore nuovo punto negativo di rilievo assoluto, nonostante alcuni speculatori siano di avviso differente.

Medicale

La notizia di maggior rilievo riguarda il Molibdeno, che nel corso dell’ultima settimana ha fatto registrare un deciso arretramento della quotazione USD del 10% dall’assurdo rilevamento riportato l’ottava precedente. Una situazione di prezzo, sia inteso, ancora molto elevata, ma che ha ridimensionato l’atteggiamento schizofrenico di un comparto speculativo finanziario che si dovrebbe documentare con maggiore dovizia di particolari sulla reale situazione in cui versa la siderurgia mondiale, non di certo in buone acque. La prova di questa non facile situazione si ha attraverso il costante calo del prezzo del Cobalto, che negli ultimi otto giorni ha aggiunto 4 punti percentuali di arretramento al suo già ultra-compresso rilevamento in Dollari. Il contesto incerto sui prezzi dei principali elementi di lega del comparto, pare non riguardare il Titanio, in ripresa anche la scorsa settimana di oltre il 2% nel riferimento USD, anche se non occorre dimenticare che la presenza di materia prima “a terra” di questo metallo è veramente scarsa ed il prezzo viene formulato soprattutto sulle intenzioni di acquisto. Il Nichel continuerà a fornire indicazioni molto fumose, con le ultime variazioni del prezzo LME tutt’altro che lineari e quindi riconducibili ad una logica previsionale sostenibile e attendibile. La domanda di Nichel “fisico” resta ai minimi termini ed i rivenditori di semilavorati di base per processi fusori e galvanici non possono che vedere di buon occhio una rivalutazione dei loro prodotti in giacenza, grazie alla confusa azione di sostegno della quotazione di Borsa da parte del comparto speculativo-finanziario. Una buona settimana, fatta di costanti rivalutazioni dei prezzi, è stata quella delle ferroleghe. La base Cromo ha riportato una crescita del 0.7% sul riferimento Dollari per libbra, mentre per quella in Tungsteno occorre annotare una correzione positiva in frazione di punto percentuale dello 0.6, nell’unità di scambio USD per chilogrammo.    

Rottami

L’immane tragedia del terremoto che ha colpito il sud della Turchia ed il nord della Siria, avrà delle ripercussioni importanti anche sul futuro della siderurgia turca e di tutti i mercati di prossimità, come quelli dell’Europa occidentale. Una delle zone più colpite dal sisma, quella di Iskenderun, è da sempre un grande polo nella trasformazione dei rottami di ferro e acciaio, sebbene i principali produttori si stiano adoperando per tranquillizzare clienti e fornitori che gli impianti non hanno riportato danni ingenti. Le principali classifiche dei rottami turchi, come l’HMS 1/2 ed il DKP, risultano al momento con quotazioni riferite a Venerdì 3 Febbraio, mentre le demolizioni navali hanno fatto registrare un incremento di 10 Euro su base settimanale, così come il frantumato, tra i 5 e gli 8 Euro per tonnellata. La momentanea chiusura del mercato turco nel ricevere rottami dall’estero, il porto di Iskenderun è stato fortemente danneggiato dal sisma, ha prodotto una serie di risvolti anche sul mercato italiano. La demolizione E3 ha riportato una forte diminuzione di prezzo, che nella sua massima estensione ha toccato i 20 Euro/tonnellata. Le notizie sono più confortanti per il lamierino E8, soprattutto per quello ad alto contenuto di rame, fino a 10 Euro di crescita, per il frantumato E40, salito di 10 Euro e per alcuni lotti “belli” di torniture, con un massimo di 5 Euro di aumento. La consistente diminuzione delle demolizioni, nonostante la crescita delle altre classifiche, ha portato alla contrazione dell’indice MetalWeek riferito ai rottami di acciaio, che nell’ultima ottava ha fatto registrare una discesa di oltre 6 Euro/tonnellata (da 370.74 a 364.38). La diffusa debolezza dei prezzi degli “industriali” alla Borsa LME, sta segnando inevitabilmente anche le sorti del mercato dei rottami di metalli e leghe. La difficile tenuta del prezzo di Borsa che ha colpito particolarmente il Rame ha determinato una compressione generalizzata di tutti i metalli del listino, dove ad essere interessato a questa zona di criticità risulta anche il Nichel e conseguentemente i rottami di austenitico. L’Alluminio riserverà delle sorprese interessanti nel corso di questa settimana, vivacizzando così un mercato che al momento risulta privo di questo aspetto.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Un anno di MetalWeek - Gli acciai nel 2022

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