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06/03/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- MONDI VICINI -

Industriali LME e Leghe

Una serie di conferme riferite ai prezzi visti nella seconda parte dell’ultima ottava, è questo l’indirizzo generale del listino LME degli “industriali”

Acciai e Inossidabili

I prezzi Italia dei “piani” scendono, ma solo nelle fasce alte dei listini di vendita. Il Governo turco fissa il valore del rebar per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma

Preziosi

L’Oro e l’Argento sono prossimi ad arrestare la debole corsa al rialzo degli ultimi dieci giorni. La decisione della Commissione Europea sui motori termici potrebbe portare nuove energie a Platino e Palladio

Medicale

I fattori si invertono, con il Molibdeno in diminuzione ed il Cobalto che trova il segno più su base settimanale per la prima volta nel corso dell’anno

Rottami

Le crisi bancarie di Pakistan e Bangladesh potrebbero avere conseguenze anche sul mercato europeo dei rottami di acciaio. I commercianti auspicano la tenuta del listino LME

Cambi

I dati sull’inflazione USA appesantiscono il Dollaro, permettendo all’Euro di uscire dalla zona di pressione. Le decisioni della FED sui tassi sono sempre più attese

Indicatori

Una settimana sostanzialmente positiva, con gli indici legati ai metalli in crescita e i noli “bulk” che si stanno avvicinando ai valori di inizio anno

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Industrali LME e Leghe

I prezzi “moderni” delle commodity si formano sulla base di pochissimi elementi, che interconnessi tra loro, determinano la quantificazione economica di una quotazione. Un’ovvietà, verrebbe da dire, ma andando a scavare più nel profondo si scopre che i cardini che determinano i prezzi attuali delle merci, di qualsiasi natura o genere, sono mutati rispetto a quello che avveniva nella fase più spinta della globalizzazione. Il riferimento è alle disponibilità di manufatti industriali in “pronta consegna” presenti realmente “a terra” ed in questo caso l’accezione di “mercato” si riferisce al contesto di “località”, portata a livelli estremi. Nello scorso decennio veniva spesso considerato l’approccio “glocal” da parte di molte imprese, la presunta velleità di poter operare e forse anche controllare, i mercati a più livelli, quelli locali e quello mondiale. Una vera e propria utopia e gli effetti si sono visti negli ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia e dal conflitto tra Russia e Ucraina. La dimensione mondiale dei mercati, per quanto riguarda la determinazione dei prezzi delle commodity, risulta essere ormai assurta ad una dimensione sostanzialmente eterea e per scendere più nel dettaglio dei nostri temi, il riferimento è alle giacenze di metalli presso i magazzini LME, marginate a dei semplici “asset” finanziari. Un quartiere può considerarsi sicuro se vi è una presenza attiva e visiva degli agenti di polizia, un mercato può essere reputato conosciuto se si hanno le esatte corrispondenze delle uscite di semilavorati dagli impianti di produzione e relative dinamiche dei loro stoccaggi presso rivenditori e utilizzatori. La variabilità dei prezzi degli “industriali” vista negli ultimi giorni al LME, ben rappresenta quello che si è appena affermato. La triade Rame, Alluminio e Zinco ha lasciato alle spalle i minimi relativi fatti registrare nel corso della settimana otto del 2023, portando un benefico effetto in termini generali all’indice LMEX, che con un progresso su base ottava del 2.4% è ritornato in territorio positivo dopo un mese di febbraio tutto contraddistinto da segno meno. Il Rame si trova al momento in una fase di marcato equilibrio, a dimostrazione che l’attuale prezzo LME 3mesi trova concordi le controparti interessate a scambiare questo metallo. Le aspettative della settimana permangono su questo indirizzo generale di stabilità, anche se una seppur blanda fase di volatilità ribassista che ha interessato il Rame a partire da Giovedì 2 Marzo potrebbe avere ancora dei residuali effetti di condizionamento in questa prima parte di settimana. Lo Zinco confermerà quanto visto nella cinquina di sedute precedenti, con la sola conferma della quotazione stabilmente collocata oltre la soglia dei 3mila Dollari 3mesi. La relativa linearità dei prezzi di Rame e Zinco avrà come effetto la sostanziale stabilità dei valori delle leghe di riferimento. L’Ottone potrebbe vedere completamente annullato il progresso di quotazione fatto registrare a metà della settimana scorsa, mentre la Zama continuerà a rimanere in una zona di minimo relativo, con la sensazione che questa fase si prolungherà per molto tempo ancora. L’Alluminio seguirà le indicazioni viste per Rame e Zinco, senza eccessi in entrambi i segni di indirizzo, tutto questo a dimostrazione di una domanda complessiva di metallo che rimane molto bassa e minime previsioni di incremento nel breve periodo. La debolezza del Nichel proseguirà ancora a lungo, senza che al momento si possano evidenziare degli elementi sul mercato tali da determinare un repentino cambio di indirizzo. Il denaro presente sul metallo non permette di pensare ad un colpo di mano orchestrabile dal comparto speculativo-finanziario. Il Piombo continua a mostrare una relativa vivacità, con il riferimento LME 3mesi sempre supportato da un inspiegabile eccesso di aspettative rialziste che tutto sommato stridono con la situazione generale di Borsa. La tenuta dell’attuale linea di prezzo non dovrebbe essere comunque un problema per il Piombo anche nel corso di questa settimana. La curiosità è alta su quello che farà lo Stagno nei prossimi giorni, dopo che la quotazione USD 3mesi ha fatto registrare un minimo relativo che non si vedeva da oltre tre mesi. Le aspettative, sulla carta, dovrebbero essere marcatamente rialziste, ma molti utilizzatori non credono sia ancora il momento di una svolta di indirizzo, vista la domanda di Stagno “fisico” decisamente sotto le aspettative.

Acciai e Inossidabili

I prezzi dei semilavorati di acciaio, anche dei “piani”, sono tornati ad essere determinati non tanto dalle esigenze delle pianificazioni finanziarie dei produttori, ma dalla reale condizione della domanda, almeno questo è quello che sta emergendo nelle ultime settimane ed in particolare nel mercato italiano. Il riferimento alle quotazioni dei coils riveste un’importanza non secondaria, considerando gli annunci delle acciaierie italiane che prevedevano un 2023 fatto di aggiustamenti ripetuti in termini rialzisti. Il momento per decretare un’inversione di tendenza in riferimento ai prezzi dei “piani” è decisamente prematuro, ma negli ultimi tempi la dura realtà di una domanda sempre più rarefatta da parte degli utilizzatori ha portato tutti quanti a più “miti consigli”. Un cambio di paradigma si evince analizzando le ultime variazioni di prezzo, dove le acciaierie hanno riservato una maggior attenzione nei confronti della clientela meno esigente nei consumi espressi in tonnellaggi; oggi l’unico bacino di sviluppo rimasto per il mantenimento degli obiettivi preventivamente fissati sui dati di vendita per l’anno 2023. L’allestimento HRC è risultato essere l’unico ad aver confermato i riferimenti fissati la settimana precedente, mentre CRC e HDG, pur mantenendo i valori minimi di prezzo di otto giorni fa, hanno ambedue fatto segnare una regressione di valore di 10 Euro/tonnellata nella parte alta delle rispettive forchette di listino. Non deve passare inosservata la rimodulazione delle quotazioni dei “piani” operata dai produttori del Nord-Europa, che pur confermando su base settimanale i rilevamenti di “caldo” e “galvanizzato”, hanno concentrato sul “freddo” i loro sforzi di riduzione dei prezzi tra i 20 ed i 40 Euro/tonnellata, equiparando così, a tutti gli effetti, il riferimento del CRC Italia. Il valore della billetta sul mercato nazionale scende di 10 Euro in relazione al miglior dato di offerta e generando a cascata una serie di riduzioni sui prodotti laminati di maggiore impiego, come il rebar ed i profili per carpenteria, scesi di ulteriori 10 Euro su base settimanale. Il comparto della vergella risulta in questo momento il meno penalizzato dalla contrazione del prezzo della billetta, anche per la causa/effetto della situazione turca, di cui parleremo più nel dettaglio tra poco. La resistenza dei ritrafilatori di tubi saldati al non desistere nell’applicare sconti ha portato a loro un vantaggio, diventando acclarato l’aumento dei listini tra il punto ed il punto e mezzo percentuale. Il Governo turco ha fissato a 710 Dollari/tonnellata il prezzo calmierato del rebar per la ricostruzione, anche se le acciaierie del Paese, pur aprendo ad un confronto fattivo e collaborativo con Ankara, devono fare i conti con l’incremento del prezzo dei rottami, che nel mese di febbraio è stato di oltre il 6% e che la produzione complessiva di tondino per armature in Turchia è di poco inferiore al 60% del fabbisogno totale necessario per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma. La formulazione degli extra lega degli inossidabili con validità marzo risulta più articolata che mai, con la buona notizia di fondo che i produttori hanno imputato un adeguamento sui costi energetici, rispetto al valore effettivo del PUN su base mensile, inferiore di circa 2 centesimi di Euro/chilogrammo. Gli austenitici risulteranno in calo di 15 e 17 centesimi rispettivamente per gli AISI 303-304 e 304L, mentre il 316 crescerà si 46 centesimi rispetto a febbraio, questo a causa della forte variabilità del Nichel nella serie di ottave imputabili per la fissazione. La situazione non risulta omogenea anche nel caso dei principali ferritici, in diminuzione di 5 centesimi sui valori di febbraio e dei martensitici di maggiore impiego, in crescita di 3 centesimi di Euro per chilogrammo. La seconda quarta di fissazione in previsione di aprile continua a fornire riferimenti in costante decremento rispetto ai dati appena elencati. Gli austenitici scendono sui dati previsionali tra i 2 centesimi di Euro/chilogrammo per gli AISI 303-304 e di 3 per il 304 L, mentre per il 316 la variazione risulterebbe ancora in crescita, ma in maniera contenuta, di circa 6 centesimi per chilogrammo. Le variazioni sono invece prossime allo zero, rispetto ai valori attualmente in vigore, per i riferimenti di lega di ferritici e martensitici. Una buona notizia giunge dalla quantificazione attuale dell’incidenza della valorizzazione del costo di adeguamento dell’energia sulla base del PUN Italia, che negli ultimi otto giorni non ha riportato scostamenti significativi rispetto al riferimento settimanale precedente.

Preziosi

L’interpretazione del momento di Borsa dei metalli preziosi non è certa facile per dare una collocazione di tendenza anche solo nel breve periodo. Il recente appiattimento di tutte le quotazioni su livelli che risultano poco al di sopra dei minimi relativi registrati una decina di giorni fa, mette ogni metallo dentro una possibile fase di regressione di prezzo. Un dettaglio non secondario è costituito dalle importanti incertezze sul piano macroeconomico che stanno interessando le principali economie occidentali, prima fra tutte quella statunitense, alle prese con un’inflazione che ha rialzato la testa nell’ultimo mese. La soluzione difensiva del “bene rifugio” non risulta al momento un’ipotesi di significativa percorribilità da parte degli investitori di “fisico” e a maggior ragione da quelli del comparto speculativo-finanziario, in odore di tassi di interesse sempre più alti. L’effetto di questa combinazione di circostanze si traduce per l’Oro in un importante eccesso di denaro “lungo”, destinato a pesare in modo considerevole su una possibile ulteriore fase evolutiva del prezzo USD/ozt nel corso di questa settimana. Una situazione analoga la vivrà l’Argento il cui valore di Borsa attuale non è destinato a raccogliere favorevoli istanze, in primo luogo da parte degli utilizzatori del comparto industriale. L’accumulo di una massa monetaria costituita da posizioni di investimento in dismissione verso ipotesi di prezzi in ulteriore crescita porterà il valore dell’Argento a ridimensionarsi molto velocemente, anche a causa del sorgere di un momento di volatilità del prezzo con indirizzo ribassista. Il Platino, che di recente lasciava intravvedere una possibile alternativa di investimento a Oro e Argento, sembra ora seguire gli indirizzi dei due metalli guida, anche se la decisione della UE di derubricare a data non certa il blocco dei motori a combustione interna, risveglierà l’interesse sull’impiego produttivo di questo metallo in larga scala. Una situazione, quella della cosiddetta “neutralità tecnologica” in campo motoristico/automobilistico, che potrebbe risvegliare gli appetiti anche sul Palladio, metallo necessario per la costruzione dei dispositivi anti-inquinamento dei motori a benzina e quindi della trazione ibrida. Gli effetti potrebbero essere repentini sul Palladio, la cui attuale quotazione USD/ozt si colloca ai minimi degli ultimi tre anni e mezzo.

Medicale

Una settimana priva di spunti interessanti, se non fosse per degli importanti riferimenti statistici che hanno coinvolto Cobalto e Molibdeno. Il Cobalto, andando nell’ordine, ha fatto registrare il suo primo parziale di crescita nel corso del 2023 in riferimento al valore USD di mercato. La correzione rialzista è stata dell’1.2%, un dato di per sé esiguo, ma significativo per dimostrare che sul Cobalto l’interesse degli utilizzatori è ancora vivo, anche se risulta ancora prematuro considerare questa fase l’inizio di un cambio di indirizzo. Il Molibdeno, dal lato opposto, si è contraddistinto per un eccesso di crescita, risultata negli ultimi tempi troppo scomposta e turbolenta. La lettura della seconda diminuzione nelle ultime quattro settimane, quella attuale è del 3.7%, non ha più la connotazione di un caso isolato. L’evidenza di una possibile tracciatura ribassista del riferimento di mercato del Molibdeno risulta quindi non essere più un’ipotesi remota. Nel contesto di episodi relativamente eccezionali, il Titanio conferma i valori riportati nel corso dell’ultima ottava, con gli interrogativi di un comparto siderurgico molto preoccupato sul numero dei tonnellaggi di semilavorati assorbiti dagli utilizzatori. La fase di incertezza riferita al Nichel pare non avere al momento un indirizzo che possa evidenziare qualcosa di più chiaro. L’attuale prezzo LME denota che le aspettative rialziste riposte dal comparto speculativo-finanziario sul metallo sono state ormai derubricate a momenti migliori, sebbene la leva artificiosa del denaro “lungo” sarà la sola a poter procurare una svolta in termini positivi sul prezzo del Nichel. Le ferroleghe archiviano anch’esse una settimana piuttosto deludente, con la base Cromo che limita i danni confermando i valori Dollari per libbra riportati la settimana precedente, mentre per il Tungsteno si è riaffacciato perentoriamente il momento di un ribasso che, rapportato al valore USD per chilogrammo, è stato di 3,4 punti percentuali rispetto al dato di otto giorni prima.

Rottami

La crisi di liquidità che sta interessando le banche di Pakistan e Bangladesh, potrebbe toccare un preoccupante punto di non ritorno, con il solo Fondo Monetario Internazionale ad essere in grado di riportare una sorta di “normalizzazione” nel settore creditizio di questi due Paesi. Le priorità di Pakistan e Bangladesh sono ben altre rispetto all’approvvigionamento di rottami alle acciaierie locali, ma nello specifico del comparto siderurgico queste criticità costituiscono delle forti problematiche che potrebbero riguardare anche i grossi “player” europei del settore. Le lettere di credito sono onorate con sempre maggiori difficoltà dai sistemi bancari di questi due Paesi asiatici e molti rottami di acciaio ancora in navigazione devono, gioco forza, essere dirottati verso approdi più “liquidi” e con prezzi meno remunerativi. Il mercato italiano dei ferrosi non è neppure marginalmente toccato da questo episodio, ma qualsiasi elemento che possa arrecare un vantaggio negli acquisti di rottami da parte delle acciaierie di casa nostra costituisce sicuramente un pretesto da sfruttare. Nel corso dell’ultima settimana i prezzi delle classifiche sulla piazza nazionale non hanno riportato significativi cambiamenti, anzi è il caso di considerarli quasi degli aggiustamenti tecnici, con il decremento di prezzo più significativo riportato dalla demolizione pesante E1, che per disposizione delle acciaierie, le mandatarie hanno dovuto diminuire di 10 Euro/tonnellata. I restanti riferimenti sono rimasti pressoché invariati, con il solo lamierino E8 risultare velatamente in diminuzione, 5 Euro/tonnellata o per meglio dire, l’anticipazione di una riduzione diffusa di prossima attuazione. Nel contesto di equilibrio e relativa calma nella definizione dei prezzi dei rottami di acciaio, anche l’indice di riferimento MetalWeek si è mosso di conseguenza, con una variazione risultata sotto l’Euro per tonnellata, da 372,28 a 371,81. L’incertezza regna sovrana nel comparto dei metalli e delle leghe, accresciuta in modo importante da un andamento decisamente incerto di tutto il listino LME. La forte contrazione della domanda di utilizzo di semilavorati da parte del settore manifatturiero sta costringendo fonderie e raffinerie a muoversi in spazi molto ristretti e così le richieste di rottami risultano veramente esigue in termini di tonnellaggi. I commercianti, vista anche la recente situazione dei prezzi, non stanno spingendo più di tanto i loro clienti ad effettuare acquisti di rottami, sicuramente in attesa di tempi migliori, che comunque non hanno il carattere dell’imminenza.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

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