MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l.

03/04/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- ASPETTATIVE MANCATE -

Industriali LME e Leghe

La Cina ha sicuramente frenato le prospettive di un rialzo diffuso degli “industriali” alla Borsa LME, ma ora gli utilizzatori vedono nei prezzi attuali delle opportunità di buon livello in ottica futura

Acciai e Inossidabili

Le acciaierie italiane mantengono la politica degli aumenti ad oltranza ed oltre ai coils, ora anche il rebar risulta allo stesso prezzo di quello prodotto nell’Europa del nord

Preziosi

Gli aspetti positivi non mancano su tutti i metalli. Il clima di tensione sui mercati finanziari tiene ancora banco ed i valori in crescita evidenziano l’incertezza del momento

Medicale

La caduta del prezzo del Molibdeno ha dell’incredibile e del poco sostenibile, mentre il Cobalto prosegue con lentezza nel suo rinforzo dopo la lunga stagione dei ribassi

Rottami

Il “frantumato” è la nuova frontiera di approvvigionamento delle acciaierie, ma il costo orario dei mulini risulta un elemento non secondario. I metalli e le leghe risentono positivamente della ritrovata vitalità dei prezzi LME

Cambi

Il calo di tensione sul comparto bancario dell’Eurozona aiuta l’Euro a rinforzarsi sul Dollaro

Indicatori

I metalli continuano a fornire riscontri positivi e posizionano gli indici poco al di sopra del Dicembre 2022

Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato,

è una necessità, non una scelta!

Piano Premium+

Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni

sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale,

visto l’elevato livello di instabilità dei mercati.

Clicca qui per la prova gratuita
*in alternativa invia una mail a info@metalweek.it

Industrali LME e Leghe

L’economia cinese sta crescendo, ma non secondo le aspettative. Un fattore questo che sta condizionando in modo significativo l’evoluzione dei prezzi delle principali materie prime, metalli compresi. Nei primi mesi dell’anno le Borse merci hanno tradotto, in termini di prezzi in calo, le difficoltà del principale polo manifatturiero del pianeta a tenere il passo su quanto pianificato dal Governo Centrale per il 2023. Gli effetti di queste azioni di indirizzo, non proprio centrate nelle previsioni, hanno prodotto forti scompensi di natura finanziaria anche nei confronti di quelle Imprese che hanno intrapreso dei piani di copertura sulla variabilità dei prezzi delle materie prime a difesa di possibili aumenti. I tempi sono maturi per procedere ad un cambio di passo nell’intraprendere le metodologie di “hedging”, che non devono essere più condotte sulla mono-direzionalità di breve e medio periodo, aprendo posizioni “lunghe” o “corte” e alla stregua di una scommessa, ma muovendosi sulle dinamiche effettive delle Borse merci attraverso il “market intelligence”. I metalli industriali nel corso delle ultime settimane hanno fornito numerosi spunti di interesse in questa sorta di ambito investigativo sulle dinamiche di indirizzo dei loro prezzi di riferimento in sede LME. L’indice LMEX ritornato sopra la soglia dei 4mila punti, a 4038, è il risultato di un importante momento di cambio di indirizzo per molti metalli del listino. Le ultime quotazioni del Rame mettono in evidenza una sorta di mutazione del sottostante monetario su cui si basano gli scambi, con le controparti che stanno giungendo ad una sostanziale convergenza sugli ultimi riferimenti USD 3mesi, che potrà rappresentare la nuova linea minima del prezzo di Borsa. Lo Zinco non ha ancora fornito elementi tali da poter considerare l’attuale livello di prezzo un limite di difficile valicabilità verso il basso. La considerazione scaturisce dal fatto che la natura del denaro che ruota intorno al metallo passa con relativa rapidità da “lungo” a “corto”, evidenziando un’incertezza di indirizzo, che visti gli equilibri recenti, risulta non certo orientato ad incrementi significativi. Le leghe di riferimento di Rame e Zinco, rifletteranno nel breve quello che si è visto al LME nell’ultima settimana. L’Ottone sarà orientato a correggere verso l’alto la sua attuale quotazione, dopo una fase altalenante di fissazioni da parte dei produttori nazionali, mentre la Zama manterrà immutata l’area di quotazione, da considerare come un’interessante zona di minimo relativo. Le riserve non mancano sull’attuale prezzo LME dell’Alluminio, fortemente condizionato da un eccesso di liquidità “lunga”. I valori di Borsa sono destinati a salire ulteriormente o almeno al momento, confermare quelli visti di recente, ma tutto deve essere considerato in termini di provvisorietà. Il Nichel ritornato a tempo pieno “in batteria” ha mostrato nell’ultima settimana una discreta vitalità. Il prezzo si colloca sempre in una zona di minimo relativo e il tempo di permanenza in quest’area del grafico dipenderà soprattutto dai riscontri di consumo di metallo “fisico” da parte degli utilizzatori, che nell’immediato non sembrano in crescita. La lettura dell’attuale collocazione del valore del Piombo non risulta di agevole lettura, soprattutto nell’arco temporale del breve periodo. La quantità di denaro che ruota attorno al Piombo continua a rimanere elevata, ma questo non presuppone che nell’immediato la quotazione LME tenderà a ridimensionarsi. Un discorso analogo può essere fatto per lo Stagno, con il metallo indirizzato a confermare l’attuale riferimento di Borsa o più precisamente, considerare gli ultimi valori come la base di lancio per ulteriori rinforzi di quotazione.

Acciai e Inossidabili

L’incertezza sta caratterizzando l’attuale momento di mercato dei semilavorati di acciaio e questo in una forma mai vista in precedenza. La determinazione con cui le acciaierie europee stanno mettendo pressione agli utilizzatori, procrastinando gli aumenti dei listini, settimana dopo settimana, non è certo supportata da una certezza che la domanda sia prossima a risollevarsi, ma piuttosto da una presa di coscienza che, almeno per ora, non siano presenti modalità di approvvigionamento differenti. Un auspicio più che una certezza, considerando che molti clienti delle acciaierie, parlando di “piani” e di “lunghi”, nel biennio 2021 - 2022 hanno iniziato a sviluppare contatti oltre i confini europei, che potrebbero a breve diventare sempre più fattivi, sebbene le politiche doganali in essere nella UE siano un elemento da tenere in considerazione nell’economicità dei canali di fornitura alternativi. Gli aumenti di prezzo dei “piani” non sono mancati nemmeno la settimana scorsa, con la sorpresa, almeno in Italia, della quotazione invariata del laminato a freddo. Un momento di quiete per il CRC, dopo il più 6% registrato in precedenza; variazioni in salita che hanno invece interessato il laminato a caldo, con il 4% ed i galvanizzati con 2 punti percentuali. La risposta delle acciaierie nord-europee, ai diffusi adeguamenti praticati dalle nostre, si è concentrata solamente sul “caldo”, con l’1% avere però la parvenza di un aggiustamento tecnico motivato dall’eccesso di incremento per il pari allestimento applicato a sud delle Alpi. Nel comparto dei “lunghi” la lezione sembrerebbe essere stata ben appresa solamente dai produttori di rebar, che nonostante il semilavorato di base, la billetta, non abbia fatto registrare per l’ennesima settimana alcuna variazione, hanno optato per un’ulteriore crescita del 2% del tondino, assumendo così i termini di una costante. Un mercato questo che improvvisamente si scopre “ricco”, dove il prezzo italiano delle barre per armatura incrocia pericolosamente quello del pari prodotto dell’Europa del nord, registrando una situazione che poche volte nel recente passato si era verificata, in ordine di tempo nel Marzo del 2022 e nel Maggio del 2021. La stabilità caratterizza invece la restante serie dei semilavorati “lunghi”, con vergella e profili per carpenteria evidenziare nell’immobilismo dei riferimenti una preoccupante stagnazione degli ordinativi da parte degli utilizzatori. I segnali di importanti aumenti dei laminati a caldo nel settore dei coil hanno portato i produttori di tubi saldati ed i ritrafilatori a correggere al rialzo di un ulteriore 2% i listini. I dati che fino ad ora sono stati elencati e che non contemplano alcuna variazione al ribasso, stridono con i riscontri che giungono dai mercati internazionali, in modo particolare dalla Turchia, con i prezzi FOB settimanali del rebar in calo di 10 Euro e della vergella, che in circostanze particolari, ha riportato una flessione fino a 20 Euro. Il mese di aprile rappresenterà un punto di svolta per tutti gli utilizzatori degli inox austenitici, che dopo innumerevoli periodi di extra-lega solo in aumento, beneficeranno di significativi arretramenti di valore. Gli AISI 303 e 304 scenderanno di 39 centesimi di Euro, ricollocandosi ai livelli del Febbraio 2022; il 304L di 48, pareggerà il valore di Marzo ’22 ed il 316 scenderà di 67 centesimi, riposizionandosi al prezzo di inizio anno. I riferimenti di lega per il mese in corso risulteranno in calo anche per martensitici e ferritici, ambedue nella misura di 2 centesimi di Euro per chilogrammo. L’attuale situazione dei prezzi del Nichel LME e delle principali ferroleghe, ha confermato anche sul secondo segmento di definizione per la fissazione delle componenti aggiuntive di costo delle leghe inox per maggio, una sostanziale stabilità nei valori provvisori di attribuzione. L’incidenza del sovrapprezzo energia su aprile risulterà in contrazione di 2 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al valore attribuito a marzo.

Preziosi

La fase positiva dei prezzi dei “preziosi” è ancora molto intensa, anche se a questo punto risulta necessario verificare, metallo per metallo, quali saranno ancora nelle condizioni di proseguire con riscontri soddisfacenti alle recenti fasi incrementali di quotazione. L’Oro sarà senza dubbio l’elemento del listino maggiormente osservato, sia per la sua performance diretta, sia per il ruolo di “metallo guida” per tutto il comparto. La settimana scorsa è stata per l’Oro decisamente lusinghiera, con un incremento sul dato precedente dell’1.2%, parametrato sul riferimento Dollari per oncia. La tendenza complessiva per il metallo rimarrà ancora positiva, ma nulla di più per enfatizzare questa fase di rinforzo, che difficilmente, salvo clamorosi sviluppi in campo bancario/finanziario, avvicinerà la soglia dei 2mila Dollari per oncia. L’Argento ha trovato recentemente il “guizzo” che gli mancava da molto tempo. La struttura di crescita del prezzo non risulta più solida come quella vista nelle sedute centrali della scorsa settimana e quindi l’inevitabile fase di “inerzia” dal carattere rialzista non dovrà essere interpretata come la conferma di una tendenza che ha preso corpo negli ultimi dieci giorni. Il Platino ha trovato una sua area di stabilità del prezzo USD/ozt nella gamma di valori che sono la media delle quotazioni registrate nella seconda metà del mese di marzo. La dipendenza in ambito tendenziale, sugli orientamenti di Oro e Argento, è tuttora attiva per il Platino e questo significa un’interpretazione diretta dei movimenti di tendenza di cui saranno protagonisti questi due metalli. La partita ancora aperta per i destini dei motori a combustione interna, che potrebbero ritrovare nuova vita oltre il 2035 con l’introduzione dei carburanti ottenuti con i processi di sintesi, apre nuovi ed insperati aspetti di impiego per il Palladio, ora utilizzato per la realizzazione dei dispositivi anti-inquinamento delle motorizzazioni a benzina e ibride. L’effetto “rinascita” è stato ben evidente nella scorsa settimana, con il prezzo del Palladio ritornato per alcuni frangenti oltre il livello dei 1500 Dollari per oncia, ma per pronunciarsi su quello che sarà un indirizzo più stabilizzato in futuro è necessario attendere ancora del tempo.

Medicale

La fluidità delle quotazioni, porta a mutare drasticamente i giudizi di merito dei valori dei metalli, in particolare su Cobalto e Molibdeno. L’accezione di “numero” che solo qualche settimana fa veniva associata al prezzo del Molibdeno per la sua smisurata crescita, ora può essere attribuita per l’eccessiva diminuzione. Nel corso degli ultimi giorni il metallo ha prodotto una contrazione del 20% rispetto al valore USD precedente, una flessione dai toni eccessivi, che ha portato il Molibdeno ai livelli di dicembre. I motivi di questo crollo sono soprattutto da imputare alle non felici prospettive sui consumi di prodotti siderurgici nei prossimi mesi, Cina compresa. La cadenza del recupero rialzista del Cobalto si basa sempre su passi con falcata ridottissima e al ritmo di circa un punto percentuale per ogni ottava e che ha comunque prodotto un progresso del 6% su base mensile della quotazione rapportata al Dollaro. Il Titanio, tra gli alti ed i bassi di Cobalto e Molibdeno, mantiene ancora per questa settimana il suo precedente riferimento, reiterando questa anomala stabilità da oltre cinque settimane. Il Nichel, come già accennato precedentemente, è ritornato alla normale programmazione di fissazione all’interno del listino LME dopo oltre un anno. Il decorso settimanale del prezzo si è collocato all’interno di parametri più che accettabili, segno che anche questo metallo basa i suoi equilibri sull’effettiva messa in campo delle quantità di utilizzo diretto e non più sulle partite di giro in ambito finanziario, come già diffusamente sottolineato in tempi recenti. La quotazione del Nichel risulterà compressa in un intervallo molto ristretto, sebbene nelle ultime sedute LME siano emersi dei fattori che possano propendere ad un leggero incremento del riferimento di Borsa. Le ferroleghe non stanno passando certo un periodo di grande spolvero, con i prezzi che fanno registrare degli ulteriori arretramenti in ambito settimanale. La base Cromo ha riportato una contrazione dell’1.5% sulla quotazione Dollari per libbra, mentre quella di Tungsteno è scesa di quasi due punti percentuali nella fissazione USD per chilogrammo.

Rottami

I rottami ferrosi non finiscono mai di stupire, segno di una vitalità di fondo del comparto. Le ultime novità giungono dall’elevato livello di interesse per le classifiche di “nicchia” da parte delle mandatarie italiane, mosse da istanze molto precise di acciaierie e fonderie. Le classifiche in questione sono l’ormai immancabile lamierino E8 ed il frantumato E40, il vero protagonista del mercato degli ultimi tempi. I “mulini” sono quindi diventati il fulcro di una serie di dinamiche di fornitura di materie prime al comparto siderurgico, impianti questi che portano a “nobilitare” dei rottami di acciaio di qualità non eccelsa, molto spesso ottenuti dalle demolizioni della classifica E1. Il “premio di frantumazione”, se così può essere definito o meglio il differenziale tra le classifiche E1 ed E40, è ora compreso tra i 30 ed i 50 Euro/tonnellata. Un valore insito nel rottame ottenuto dalla trasformazione, che in molti casi non copre le spese per mantenere attivi gli impianti, i quali necessitano di un considerevole numero di addetti, sia per il caricamento, sia per la cernita della risulta di frantumazione. I movimenti verso l’alto delle classifiche E8 ed E40, hanno permesso all’indice MetalWeek sui rottami di crescere ulteriormente di alcuni punti di Euro/tonnellata, portando il riferimento a 405.63, quasi 4 Euro in più rispetto al dato della settimana precedente, fissato a 401,67. La conferma dei valori LME degli “industriali”, stabilmente verso i massimi del periodo, ha permesso ai prezzi di metalli e leghe di mantenere elevati i riferimenti di mercato, permettendo ai commercianti di rimanere piuttosto rigidi nelle trattative con fonderie e raffinerie. I maggiori punti di confronto si sono avuti sui rottami di Rame, leghe correlate e sul comparto dell’Alluminio, che viste le prospettive di breve termine alla Borsa LME, soprattutto per il “metallo rosso”, porteranno alla definizione di nuovi riferimenti sicuramente al rialzo. Il momento di massima incertezza sul futuro del Nichel non metterà di certo i commercianti in posizione propositiva alla vendita di rottami di inox austenitici, ancora “in bolletta” sui lotti attualmente in giacenza.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda.

MetalWeek™

vi dà appuntamento a martedì 11 aprile 2023

Segui tutte le nostre novità

 

Copyright © 2023 - Kairos Management s.r.l. · all rights reserved

%Csa:nominative% - %Csa:ivaFCode% - %Csa:address% - %Csa:city% - %Csa:cap% - %Csa:province% - %Csa:country% - %Csa:email% - %Csa:telephone%
Clicca qui per annullare la sottoscrizione