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11/04/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NUOVE LINEE -

Industriali LME e Leghe

Le ottave corte di Borsa portano forti variabilità al listino. La conferma di questa consuetudine si avrà nei prossimi giorni con i prezzi degli “industriali” orientati alla crescita

Acciai e Inossidabili

La linea delle acciaierie è ancora quella di una decisa e intransigente azione di pressione sui mercati dei semilavorati, nonostante una domanda dai numeri sempre più piccoli

Preziosi

Il clima generale di incertezza supporta una decisa azione rialzista dei prezzi di tutti i metalli preziosi, sebbene la tenuta dei trend attuali sia ancora tutta da verificare

Medicale

La discesa del Molibdeno non conosce sosta, un fenomeno che ormai esula dall’occasionalità. La posizione del Nichel alla Borsa LME stimola delle riflessioni interessanti

Rottami

I prezzi dei rottami di acciaio sono in forte contrazione dopo oltre quattro mesi di costante crescita. Il settore dei non ferrosi attende notizie positive dal listino LME

Cambi

L’incertezza diffusa in campo macro-economico sta rendendo il Dollaro USD meno forte ed in questo ambito l’Euro sta recuperando sul “biglietto verde”

Indicatori

Gli indici riferiti ai metalli ed ai titoli del settore minerario sono tutti in calo. I noli “bulk” recuperano in modo significativo e si riportano ai livelli di metà marzo
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Industrali LME e Leghe

La settimana di Borsa inizia con un giorno di ritardo e quella precedente si è chiusa con uno di anticipo per via delle vacanze di Pasqua. Un’evidenza consueta per il calendario LME, ma che ha sempre comportato dei cambi di cadenza significativi sui prezzi degli “industriali”. Le avvisaglie non sembrerebbero essere tanto differenti nella circostanza attuale, con il finale di seduta di Giovedì 6 Aprile in netta controtendenza rispetto a quello che si era visto nel corso della stessa giornata. Il dato dell’indice LMEX potrebbe quindi risultare fuorviante nella sua indicazione, ritornato sotto la soglia dei 4mila punti e una riduzione rispetto al rilevamento settimanale precedente di 3 punti percentuali. L’evidenza statistica del valore di sintesi della Borsa LME lascia quindi intendere che tutti i metalli del listino si stiano trovando nei rispettivi minimi relativi. Una possibile direzionalità di crescita diffusa per il sodalizio londinese e che potrebbe quindi segnare un importante punto di svolta, in ottica di breve periodo, per tutti gli utilizzatori. Il Rame guiderà questa fase di ripresa generalizzata delle tendenze di tutti i metalli, con una sua significativa vitalità fatta di elementi distintivi sull’avvio di una fase rialzista, che vedrà il “metallo rosso” mutare il suo scenario complessivo di indirizzo da moderatamente ribassista a rialzista o perlomeno ritornare saldamente agganciato alla linea dei 9mila USD 3mesi. La quota di denaro “lungo” che nel corso dell’ultima ottava di Borsa risultava un elemento determinante per la frenata del prezzo dello Zinco, troverà un momento di assestamento determinante. La sintesi di questa affermazione sarà quella di un valore LME 3mesi dello Zinco a rappresentare un minimo relativo importante e dalla difficile replicabilità in tempi brevi. Gli utilizzatori delle leghe di Ottone e Zama avranno quindi in questa settimana degli elementi sufficienti per pianificare preventivamente delle programmazioni di acquisti dai risvolti significativi in termini evolutivi dei prezzi in ottica di futuro immediato. L’Alluminio in questo contesto di prezzi dal diffuso potenziale di crescita, non sarà secondo a nessuno. La flessione dei giorni scorsi della quotazione LME risulterà quindi un trampolino di lancio importante, che non proietterà l’Alluminio verso dei massimi importanti, ma sicuramente indirizzato a riagganciare la linea media dei prezzi vista nel corso delle due settimane a cavallo tra fine marzo e inizio aprile. Uno degli aspetti più “virtuosi” che negli ultimi tempi ha fatto vedere il Nichel è quello di essersi collocato in un contesto di estremo equilibrio in funzione delle dinamiche di Borsa. L’attuale prezzo del metallo è il risultato di uno stabile punto di concordia tra le parti e questo equilibrio non potrà che portare benefici a tutto il movimento degli “industriali”. La possibile crescita diffusa dei prezzi LME non escluderà sicuramente il Nichel da un coinvolgimento in tale direzione. Il Piombo ha dato prova negli ultimi tempi di essere un metallo dalle forti connotazioni di stabilità e quindi non soggetto a condizionamenti esterni sulla variabilità eccessiva del suo riferimento LME 3mesi. La sua condotta di Borsa verrà confermata anche nel corso di questa settimana, beneficiando inevitabilmente delle diffuse aspettative in termini di ripresa delle quotazioni dell’intero listino. La recente flessione del prezzo dello Stagno ha permesso di testare le effettive aspettative che il mercato ha su questo metallo. Il riposizionamento verso il basso registrato dallo Stagno non è stato comunque generato da un eccesso di denaro “lungo” e questo elemento non deve essere messo in secondo piano da coloro che sulla scorta dell’importante crescita avvenuta nel mese di marzo, avessero ritenuto l’incremento del prezzo come un avvenimento occasionale.

Acciai e Inossidabili

Le interruzioni produttive forzate per lo scoppio di incendi di medie proporzioni in due acciaierie, una in Francia ed una in Spagna, hanno creato ulteriori tensioni sul versante della produzione di semilavorati. La continua crescita dei prezzi trova un forte fondamento nella tanto annunciata contrazione produttiva. Le vicende legate agli incidenti esulano ovviamente dalla natura di provvedimenti che traggono origine da interruzioni pianificate delle produzioni e non per cause di “forza maggiore”. Le acciaierie italiane hanno già fatto sapere che in concomitanza delle festività del 25 Aprile e del 1° Maggio faranno diffusamente uso della cassa integrazione e per una decina di giorni, riprendendo le attività lavorative a partire dal giorno 8 Maggio. Una notizia che in molti prevedevano e che stupisce, in termini positivi, che il provvedimento sia stato chiesto con decorrenza fine mese in corso e non subito dopo Pasqua. La questione prezzi continua a tenere banco soprattutto tra i “piani”, sebbene si stia evolvendo non secondo le aspettative delle acciaierie. Le quotazioni italiane non si stanno muovendo più in modo univoco e se la settimana scorsa il CRC aveva osservato un turno di stop nella serie degli aumenti, la scorsa è toccato all’HRC, che non ha solo confermato il valore precedente, ma ha addirittura fatto segnare una diminuzione pari ad un punto percentuale. Gli aumenti ci sono comunque stati ed hanno riguardato il laminato a freddo ed il galvanizzato, nella misura dell’1% per ambedue gli allestimenti. I rallentamenti produttivi dovuti alle interruzioni per gli incendi in alcuni stabilimenti nord-europei hanno sicuramente influito nella definizione dei prezzi dei “piani” provenienti da quei Paesi, con il CRC in crescita del 2% e HRC e HDG in incremento di un ulteriore 1% su basi settimanali. Nei futuri equilibri delle fissazioni dei prezzi dei semilavorati non potranno venire meno, come elemento di condizionamento, i nuovi equilibri sul mercato italiano dei rottami, con le principali classifiche che hanno registrato una diminuzione media di circa 20 Euro per tonnellata rispetto agli otto giorni precedenti. Gli effetti di questa importante contrazione dei prezzi delle materie prime per alimentare i forni elettrici, potrebbe avere dei risvolti più marcati sui “lunghi”. La billetta ancora una volta non ha riportato variazioni di sorta in ambito settimanale, cosi come i profili per carpenteria e la vergella, mentre in controtendenza risulta il rebar Italia, nuovamente in aumento dell’1%, nonostante la filiera edilizia nazionale non sia certo in una fase espansiva. I produttori di tubi, in particolare quelli ottenuti da coils, hanno ammesso che per poter portare a casa ordini hanno dovuto replicare le condizioni di vendita stabilite nei quindici giorni precedenti, ma nel corso di questa settimana non si farà più retromarcia ed il 2% di aumento diventerà un elemento imprescindibile. Il mercato turco dei “lunghi”, cerniera ideale tra quello chiuso e autoreferenziale dell’Europa occidentale e quello più pronto e dinamico del “Far East” riporta l’ennesima riduzione settimanale dei due prodotti di punta, il tondino per le armature e la vergella, con ambedue i prezzi FOB in discesa di 10 Euro/tonnellata. Le quotazioni in picchiata del Nichel, questo almeno salvo cambiamenti repentini a breve, ha confermato anche per il terzo segmento di fissazione degli extra-lega degli inox austenitici per maggio, valori in calo rispetto al listino attuale, attestandosi su una linea piuttosto uniformata tra i 7 ed i 9 centesimi di Euro/chilogrammo per tutti gli allestimenti AISI. L’importante flessione dei prezzi delle ferroleghe, oltre all’arretramento dei valori dei rottami più ricchi di elementi nobili, sta portando martensitici e ferritici a delle possibili retrocessioni di valore degli extra di riferimento veramente significative, in stima tra i 4 ed i 5 centesimi di Euro. Il taglio della produzione di greggio, annunciato dai produttori OPEC a partire da maggio, ha avuto un’eco immediato sulla valorizzazione del PUN, con una previsione di crescita di circa 2 centesimi di Euro per chilogrammo sul contributo energia del prossimo mese.

Preziosi

I recenti progressi che hanno interessato le quotazioni dei metalli preziosi si basano su una serie di aspetti piuttosto effimeri. Il motivo riconducibile alle improvvise crescite dei valori dell’intero listino non è correlabile a dei fatti dai contorni definiti, sebbene le crisi bancarie negli USA ed in ambito europeo siano stati dei fenomeni certi, ma poco chiari nei loro epiloghi. Le tensioni sui prezzi dei “preziosi” possono essere quindi lette come la percezione di uno stato di elevata provvisorietà sulle decisioni prese con tempestiva artificiosità e con la forte complicità da parte delle Banche Centrali dei Paesi coinvolti. La quota di denaro presente su ciascun metallo riveste quindi un’importanza primaria per identificare i possibili sviluppi di indirizzo dei prezzi nei prossimi giorni e addirittura settimane. L’Oro, solo negli ultimi tempi, ci ha abituati a valutare la sua quotazione in once oltre la soglia dei 2mila Dollari, la prima volta in assoluto fu nell’Agosto del 2020 e l’attuale superamento di livello risulta il terzo, preceduto da quello del Marzo 2022. La struttura di questi “picchi” è stata nelle precedenti occasioni di brevissima durata, ma nella specificità di questo momento potrebbe manifestarsi un’eccezione, con conseguenze inaspettate e nuove. Il prezzo attuale dell’Oro si sta basando su un equilibrio di fattori che rendono più che plausibile una collocazione prolungata del suo valore in prossimità della soglia dei 2mila Dollari per oncia e questa ipotesi trova supporto nella fase di assestamento del denaro “lungo” in correlazione alle ultime quotazioni di Borsa del metallo. L’Argento sta evidenziando una certa difficoltà nel mantenere ancora per un tempo prolungato il riferimento USD/ozt degli ultimi giorni. Il massimo relativo del momento è superiore a quello dello scorso gennaio e per vedere il metallo in prossimità della linea dei 25 Dollari per oncia occorre andare indietro di dodici mesi. La quantità di denaro “lungo” in concentrazione sul metallo risulta crescente e questo elemento non potrà essere secondario, soprattutto in ottica degli impieghi industriali dell’Argento e le conseguenti azioni di rallentamento degli acquisti da parte degli utilizzatori. Il Platino ritrova il prezzo a quattro cifre a distanza di due mesi circa, considerando che tra Novembre del 2022 e lo scorso febbraio il metallo si era posizionato stabilmente oltre i mille Dollari per oncia. La tenuta dei valori in essere sul Platino sarà soprattutto in funzione dei futuri movimenti dell’Oro, oltre al mantenimento di uno stato di equilibrio tra le componenti domanda e offerta. Il Palladio sta legando la sua propensione alla crescita non tanto sui movimenti del “fisico”, bensì sulle scelte di una ristretta cerchia di investitori/speculatori che stanno sfruttando a loro vantaggio il buon momento dell’intero comparto e prediligendo in questo frangente una visione “corta” sul Palladio e quindi ricercare marginalità sulla sua diminuzione di valore.

Medicale

La discesa del prezzo del Molibdeno inizia ad assumere una dimensione che va oltre il fenomeno occasionale. Negli ultimi otto giorni il metallo ha corretto al ribasso di un ulteriore 4.4% il precedente riferimento USD, senza che all’orizzonte si possano intravvedere significativi elementi per un cambio di indirizzo. Il Cobalto, dal canto suo, continua a confermare il suo momento positivo, anche se nell’ultima settimana la cadenza di crescita ha subito un drastico ridimensionamento, rilevando un incremento di un’infinitesimale frazione di punto, lo 0.2, contro l’1; 1.5, a cui ci aveva abituati dalla fine di febbraio. Il Titanio viene citato per doverosa informazione, ma anche nel corso dell’ultima settimana non sono state registrate variazioni significative di prezzo. L’attenzione sul Nichel è sempre alta, soprattutto ora che ha raggiunto un livello di quotazione molto interessante in rapporto a quelle viste nei mesi scorsi. Il metallo è entrato in un contesto di minimo relativo che sicuramente non potrà essere sottovalutato dagli utilizzatori. La situazione del valore del Nichel potrà mutare velocemente e in crescita, anche in relazione ad una prevista vivacità che riguarderà il resto degli “industriali” sulla piazza londinese. Le ferroleghe non hanno mostrato segnali di significativa rilevanza di indirizzo, con la base Tungsteno cedere ulteriormente dell’1.5% il suo già debole contesto di quotazione in Dollari per chilogrammo, mentre il Ferrocromo ha confermato per la seconda ottava consecutiva il suo momento di minimo in rapporto al dato USD per libbra. La relativa debolezza del Dollaro risulta essere un aspetto di non secondaria importanza per gli utilizzatori dell’Eurozona, che possono cosi vedere dilatati i valori di riduzione di molti metalli quali elementi di lega dei semilavorati specifici per questo comparto.

Rottami

La breve pausa lavorativa legata alla Pasqua segnerà per i rottami ferrosi una linea di demarcazione piuttosto netta. Negli ultimi tempi la visione espansiva delle acciaierie nei confronti del mercato dei semilavorati ha permesso una costante crescita delle materie prime di base, con i rottami in testa a questa particolare lista. L’indice MetalWeek, riferito al settore, ci aiuta a verificare in termini complessivi questa tendenza. La crescita dei prezzi è stata incessante a partire dallo scorso dicembre, interrompendosi drasticamente solo al termine della scorsa ottava. La progressione rialzista di ben diciotto settimane consecutive ha permesso ai rottami di acciaio di crescere in termini complessivi di oltre 60 Euro/tonnellata, con un incremento pari a 15 punti percentuali. La flessione dei giorni scorsi non ha certamente i connotati di uno storno tecnico, considerando che il valore dell’indice MetalWeek si è riposizionato a 387.85 Euro/tonnellata, ovvero a meno 17.78 Euro rispetto al dato di inizio aprile, collocato a 405.63; un terzo circa dell’incremento costruito in quattro mesi è stato dissipato in una sola settimana. Le classifiche che hanno risentito maggiormente di questa contrazione sono state le demolizioni, con la “pesante” E1 fino a 15 Euro/tonnellata di calo ed il lamierino E8 in discesa di 20, colpendo in questo modo tutta la filiera degli utilizzatori di coils, già pesantemente penalizzati dagli incrementi dei prezzi dei semilavorati “piani”. La cronaca degli eventi porta ad aggiornare anche il dato sul valore del rottame frantumato E40, che rispetto al riferimento di soli otto giorni fa, in crescita tra i 30 ed i 50 Euro/tonnellata, adesso riporta una contrazione tra i 20 ed i 30 Euro. I commercianti che trattano i non ferrosi, fremono nel vedere quale sarà l’evoluzione dei prezzi LME dei metalli, con ricadute dirette sulle leghe di pertinenza. Il Rame e l’Alluminio saranno il fulcro di questa attesa fase rialzista di Borsa, a cui a pieno titolo occorrerà aggiungere il Nichel in ottica inox austenitici.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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