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17/04/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- MASSIMO SLANCIO -

Industriali LME e Leghe

Una Borsa sempre più “sottile” dove gli utilizzatori, a loro insaputa, sono gli autori dei fattori di crescita e decrescita dei prezzi LME

Acciai e Inossidabili

Il resto del mondo contrasta il calo dei consumi di acciaio riducendo i prezzi dei semilavorati, mentre in Europa i produttori li aumentano additando lo spauracchio di lunghi stop produttivi

Preziosi

L’Oro inizia a dare segnali di cedimento dal massimo relativo attuale. Lo storno del “metallo guida” genererà inevitabilmente un arretramento del listino

Medicale

Il Cobalto arresta la sua debole progressione rialzista, mente il Molibdeno scende sempre di più. L’attenzione sul Nichel LME non deve essere mai messa in secondo piano

Rottami

Le quotazioni dei rottami di acciaio ritornano a crescere, ma restano ancora sotto i valori di inizio mese. I non ferrosi seguono l’andamento della Borsa LME, ma i dubbi sono molti sulla tenuta attuale dei prezzi

Cambi

Il Dollaro prova ad interrompere la fase opaca del suo “incrocio” con l’Euro. La parità virtuale resta sempre oltre il punto percentuale in favore della nostra valuta

Indicatori

La settimana del dopo Pasqua ha riportato gli indici dei metalli in territorio positivo, titoli minerari compresi
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Industrali LME e Leghe

Gli ultimi movimenti del listino LME hanno messo in evidenza il contesto di una relativa prevedibilità dell’indirizzo di base delle quotazioni dei metalli industriali. Le giornate di chiusura della Borsa per la Pasqua, che hanno determinato le cosiddette “ottave corte”, non hanno mancato di influenzare le sedute della scorsa settimana. I prezzi degli “industriali” negli ultimi tempi si collocano in intervalli sempre più ristretto in termini di quotazioni USD 3mesi e pertanto l’imputazione dei trend risulta un fattore di variabilità estremamente piccolo e dalla durata limitata in termini di tempo. La discrezionalità dei dati pubblicati in Borsa, stiamo parlando di prezzi, varia da utilizzatore ad utilizzatore ed ognuno determina la propria strategia o per meglio dire l’approccio al LME, pur sapendo che su ciascun metallo i cosiddetti “market mover” sono sempre meno e tante volte essere loro stessi questi soggetti. La Borsa LME negli ultimi otto giorni ha riproposto delle quotazioni di massimo relativo che non si vedevano più da diverse settimane e che alla luce del carattere di univocità dell’indice LMEX, 4032 punti su base ottava, colloca questo periodo all’inizio di marzo, il cui dato era 4050. Il Rame ha rivisto quota 9mila Dollari nel riferimento 3mesi, dopo un periodo di flessione sotto tale soglia. L’attuale posizione del metallo risulta ancora sostanzialmente buona in termini di “sentiment”, ma quello che è scaturito nelle ultime battute di Borsa di Venerdì 14 è che la fase di slancio si sia decisamente affievolita, pertanto non ci sono i presupposti per vedere il Rame in ulteriore crescita in questo momento. La stessa veduta può essere attribuita allo Zinco, sì in crescita, ma non in maniera così convincente per stimare la collocazione del prezzo USD 3mesi oltre la soglia delle ultime sedute della scorsa settimana. La vitalità del Rame ha avuto riflessi diretti sulla determinazione del prezzo dell’Ottone, risultato in aumento di 90 Euro/tonnellata, dopo una sequenza di ribassi, ma risulterà difficile vedere ulteriori spinte di rialzo su questa lega. L’incertezza che potrebbe accompagnare lo Zinco nel contesto di fissazione LME segnerà in modo importante l’evoluzione del prezzo della Zama, destinato a rimanere ancora a lungo in questa fase di minimo relativo. Il fenomeno di “inerzia rialzista” che interesserà l’Alluminio, non dovrà essere confuso con un trend di crescita in ulteriore consolidamento e quindi anche questo metallo si adatterà alle dinamiche ribassiste del listino LME. La buona settimana del Nichel ha portato in dote un marcato eccesso di liquidità “lunga” che inevitabilmente il mercato dovrà sfoltire in tempi molto brevi, con effetti diretti su una nuova fase di contrazione del riferimento USD 3mesi. Il Piombo continuerà a mantenere alta la sua asticella e andrà a testare delle aree inesplorate del grafico in termini di massimo relativo, anche se il carattere di questa escursione sarà momentaneo. Le cose da dire sullo Stagno sarebbero molte, ma limitandosi all’essenziale, quello che risulta più evidente è la forte aspettativa al rialzo vista negli ultimi giorni di Borsa intorno al metallo, alimentata soprattutto dagli utilizzatori che risultarono piuttosto scettici nei confronti dei minimi che il metallo fece registrare a metà del mese scorso.

Acciai e Inossidabili

La visibilità sul mondo risulta un fattore imprescindibile, anche nei dettagli di un’attività d’impresa che ha degli orizzonti operativi in un raggio d’azione territoriale relativamente limitato ai confini nazionali o di un’area continentale. Gli utilizzatori di semilavorati, in questo specifico caso di acciaio, devono quindi essere informati sul maggior numero di elementi, sia per sapersi collocare in una più o meno ipotetica “sfida” concorrenziale con coloro che nel mondo stanno facendo le nostre stesse cose, sia per essere al corrente di quali siano i prezzi delle materie prime per realizzare prodotti similari. Il preambolo per raccontare quello che sta avvenendo nei mercati di “piani” e “lunghi” di casa nostra e dove si sono venute a creare intersezioni pericolose tra i prezzi di diverse aree di produzione europee, come nel caso del tondino per cemento armato, che notoriamente erano più alti di quelli praticati dalle acciaierie italiane. La penalizzazione dei nostri utilizzatori assume toni di sempre maggior rilievo ed a partire dai giorni scorsi viene ad aggiungersi un nuovo elemento di preoccupazione. Le forniture di coils al carbonio, attribuibili ad un contesto “premium” come quello giapponese, costano ora come quelle prodotte in Europa occidentale, il dato si intende resa stabilimento e cosa a dir poco sconvolgente, incorporando la quota dei dazi “full” e quindi senza beneficiare delle quote di salvaguardia ancora eventualmente disponibili nel trimestre. Il dato, per sintesi e per paradosso è stato rilevato sul mercato più caro in assoluto delle aree “Far East” e “Middle East”. Le acciaierie europee non si stanno curando volutamente, almeno questa sembrerebbe la visione di fondo, di quello che accade oltre i confini che non incorporino le Nazioni che compongono l’Unione Europea. La sintesi settimanale dei prezzi sul mercato italiano pone i prezzi dei “piani” su una ideale scacchiera, con valori che avanzano o arretrano in modalità alternata. Nell’ultima ottava il prezzo del laminato a caldo è salito di un punto percentuale, mentre nella stessa misura, ma in arretramento, sono risultate le quotazioni del “freddo” e del “galvanizzato”. La risposta nord-europea ha riguardato la variazione del solo HDG con l’incremento dell’1% su base settimanale, mentre gli altri allestimenti hanno confermato i valori fissati la settimana precedente. La billetta Italia si è mossa in crescita dell’1% dopo un lunghissimo periodo di stabilità, un dato in controtendenza se riferito ai profili per carpenteria, che hanno registrato un calo importante del 2% e la vergella, anch’essa in calo di un punto sul dato mensile comunicato la scorsa settimana dai produttori nazionali del comparto. Il tondo per le armature sta seguendo una logica tutta sua sulla piazza italiana ed anzi, la crescita del semilavorato di base per la laminazione, la billetta appunto, ha dato adito alle acciaierie del settore rebar di amplificare l’aumento con un 3% sul dato settimanale precedente. Il mercato dei tubi saldati rimane in tensione, con i produttori decisi a tenere la linea di prezzo guadagnata faticosamente la settimana precedente la Pasqua. La contrazione dei consumi di acciaio è ormai un fenomeno di dimensioni globali, ma mentre nel resto del mondo il contrasto a queste situazioni si fronteggia nella più classica delle misure, ovvero diminuendo i prezzi, in Europa si sta mettendo in atto un’altra strategia, quella della carenza dei lotti di semilavorati disponibili alla vendita. La Turchia come sempre rappresenta la piazza ideale di congiunzione tra il mercato europeo e quello che da questo Paese si estende verso est, significativi sono i riscontri su rebar e vergella, con i prezzi FOB settimanali in ulteriore flessione, risultati nell’ordine di 10 e 15 Euro/tonnellata. Gli ultimi giorni di fissazione saranno determinanti per definire gli extra lega per il mese di maggio degli acciai inossidabili. La crescita del Nichel sta rallentando la fase ribassista degli austenitici, che rispetto alla settimana scorsa vedranno ridursi la stima di variazione in negativo di circa 2 centesimi di Euro per chilogrammo, passando da 9 a 7 su sugli AISI 303 e 304 e da 7 a 5 sul 304L ed il 316. La debolezza delle ferroleghe inciderà ancora in termini migliorativi sulla diminuzione degli extra per il mese prossimo di circa un centesimo di Euro/chilogrammo, con martensitici e ferritici uniformare la stima di diminuzione per maggio in un intervallo compreso tra i 5 ed i 6 centesimi. Le notizie non sono invece positive sul versante energia, con il contributo di adeguamento richiesto dai produttori che si stima possa tornare a crescere, attestandosi in questa prima parte del mese di aprile intorno ai 2 centesimi di Euro per chilogrammo.

Preziosi

Il percorso si sta facendo più impervio e con questa affermazione non si vuole allarmare nessuno, solamente suggerire più cautela nell’approcciare i metalli preziosi. La concentrazione di denaro “lungo” sui metalli sta subendo dei mutamenti significativi, tanto da rappresentare un certo raffreddamento su convinzioni che fino a qualche giornata di Borsa fa erano molto più solide. L’Oro in questo momento non sta fornendo indicazioni di tipo univoco, considerando che fino a Venerdì 14 Aprile erano ben sette le sedute consecutive di collocamento prezzo oltre l’inusuale soglia dei 2mila Dollari per oncia. La contrazione di circa 30 Dollari per oncia, un punto e mezzo percentuale del suo valore rispetto a quello iniziale dell’ultima seduta di ottava, non può essere sicuramente catalogata come un evento occasionale. La marcia di rientro, sotto l’importante soglia psicologica dei 2mila Dollari per oncia, è quindi in corso, anche se non è ancora definibile la velocità con la quale verrà affrontata e sicuramente rallentata dalle momentanee puntate di resistenza oltre tale livello. Nella possibile fase di indirizzo ribassista dell’Oro, l’Argento subirà gli inevitabili condizionamenti. Il metallo si sta trovando in una condizione di mercato caratterizzata da un’elevata concentrazione di denaro “lungo”, una situazione non certo inusuale per l’Argento. Il contesto generale di quotazione, è opportuno ricordarlo, risulta ancora rialzista, ma non si può essere confidenti che tale situazione di indirizzo durerà ancora per lungo tempo. Il possibile sopraggiungere di una fase di storni diffusi su Oro e Argento non lascerà incolume il Platino, attualmente in zona di massimo relativo dallo scorso gennaio. La previsione per il Platino è quella di un prezzo USD/ozt in diminuzione e questo momento di ridimensionamento potrebbe sopraggiungere a breve e soprattutto con una cadenza sostenuta di passo. La collocazione del Palladio nel contesto generale di Borsa non risulta nitida in termini di indirizzo, con una linea di storno che comunque si collocherà oltre i 1500 USD/ozt, senza che al momento sia chiaro il punto di inversione prescelto dagli speculatori per dare l’avvio alla generazione di marginalità “corte”.

Medicale

Le notizie sul Molibdeno sono sempre le stesse, con il metallo in continua discesa. Nell’ultima settimana il riferimento di mercato trattato in Dollari ha fatto registrare una contrazione del 14% sul valore precedente; un prezzo che ora risulta essere meno della metà di quello visto nella prima parte dello scorso febbraio. Un rilievo significativo giunge anche dal Cobalto, registrato in calo dello 0.3% rispetto al riferimento di otto giorni prima. Le variazioni al ribasso di Molibdeno e Cobalto hanno prodotto un movimento di analogo indirizzo anche sul Titanio, con una flessione dello 0.35%, dopo una serie prolungata di settimane di prezzo invariato. La lettura dei prossimi movimenti del Nichel alla Borsa LME risulta alquanto articolata. La più che buona settimana di Borsa che il metallo si è lasciato alle spalle, indurrebbe al presupposto di una nuova fase di crescita per il Nichel, ma andando più nel dettaglio si evidenziano dei fattori poco convincenti. Il primo fra tutti è l’eccesso di denaro “lungo” venutosi a creare nella scorsa ottava di Borsa, il cui effetto contrario non tarderà a manifestarsi nel corso delle sedute LME di questa settimana. L’abitudine nel vedere il Nichel associato ai movimenti del comparto speculativo, ha sicuramente indotto molti utilizzatori ad effettuare acquisti di natura difensiva sul metallo, ma non è da sottovalutare il fenomeno dell’autoreferenzialità di queste operazioni, essendo loro stessi i fautori della repentina e significativa crescita del suo valore di Borsa. L’orizzonte piatto è quello che si può scrutare osservando i movimenti di prezzo delle principali ferroleghe che interessano il comparto dei medicali, con le basi Cromo e Tungsteno confermare i rispettivi riferimenti della settimana precedente. La componente valutaria continua ad essere di notevole supporto per gli utilizzatori dell’Eurozona, con il Dollaro ancora in flessione, anche se il fattore di vantaggio risulterà in attenuazione nel corso di questa ottava.

Rottami

Il mercato italiano dei rottami di acciaio risente in maniera troppo diretta dei flussi di consumo di queste materie prime da parte del comparto siderurgico domestico, in relazione alla determinazione dei prezzi di riferimento. Un fattore non certo positivo, che espone le mandatarie alla quotidianità di contesti di mercato, quelli dei commercianti e dei grandi trasformatori di semilavorati, che vorrebbero più linearità nelle modalità di fissazione dei valori dei rottami. La navigazione a vista non è più permessa a nessuna impresa al giorno d’oggi, men che meno a dei gruppi industriali, complessi e articolati nella loro struttura, come le acciaierie. La forte riduzione dei prezzi dei rottami di acciaio, a cui abbiamo assistito una decina di giorni fa, è stata solo parzialmente recuperata la settimana scorsa.  L’indice MetalWeek può fare estrema chiarezza su questa altalenante dinamica dei prezzi, analizzando gli ultimi tre valori in sequenza: il 3 Aprile a 405.63 Euro/tonnellata, il 6 a 387.85 e lo scorso venerdì a 399.60; un recupero che è stato di quasi 12 Euro su base settimanale, ma ancora sotto di 6 sul dato di inizio mese. Le maggiori “performance” di recupero sono state operate dal lamierino E8, fino a 20 Euro per tonnellata e dal frantumato E40, con punte massime che si sono spinte anche a 25 Euro. Le demolizioni sono rimaste relativamente stabili, con un incremento più contenuto, all’incirca di 10 Euro, che ha interessato la classifica E3, ma solo su importanti piani di fornitura “resa piazzale acciaieria”, mentre le torniture sono rimaste ferme al riferimento fissato prima di Pasqua. La ricerca quasi spasmodica da parte delle mandatarie di rottami di qualità selezionata (E40) o di alta resa fusoria e di composizione titolata (E8), ha ragione di essere presa in considerazione anche per le continue lamentele da parte degli utilizzatori, in particolare di “piani”, sul costante decadimento qualitativo dei semilavorati prodotti dalle acciaierie. Il comparto dei non ferrosi sta beneficiando della relativa ripresa dei prezzi dopo la breve pausa dovuta alla Pasqua, con un incremento medio delle quotazioni di circa il 3% su base settimanale. L’incertezza del momento non consente comunque di fare previsioni legate alla stabilità prolungata dei prezzi e quindi il “girare stretto” sui lotti in ingresso ed in uscita, rappresenterà per i commercianti la miglior strategia per ottenere una marginalità certa, piuttosto che quella di incrementare i tonnellaggi dei rispettivi “parchi”. La cautela dovrà essere massima su tutti quei metalli e leghe correlate, che solo la settimana scorsa venivano associati ad indirizzi di crescita certa, ovvero Rame, Alluminio e Nichel, in relazione agli inox austenitici.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

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