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24/04/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- RIFLESSIONI IN CORSO -

Industriali LME e Leghe

Il listino LME si trova in una zona di minimo relativo diffuso. Gli utilizzatori non possono però confidare su ulteriori correzioni al ribasso degli “industriali”

Acciai e Inossidabili

I riscontri attuali non sono tali da poter determinare se è veramente in atto un cambio di approccio al mercato da parte delle acciaierie di casa nostra, quello che fa riflettere è il totale silenzio degli utilizzatori di “piani” e “lunghi”

Preziosi

L’Oro non regge l’urto dei 2mila Dollari l’oncia e ritorna sotto questa soglia. Il Platino continua a correre e l’Argento non cresce più anche in funzione delle incertezze legate all’Oro come metallo di riferimento del comparto

Medicale

Il Cobalto ed il Molibdeno si scambiano gli indirizzi di tendenza visti negli ultimi tempi. Il Nichel ha illuso molti utilizzatori in termini di crescita del prezzo, ma in pochi pensano ad una nuova stagione di ribassi

Rottami

I metalli e le leghe si muovono in base ai valori LME, ma a preoccupare è la scarsa domanda di fonderie e raffinerie. Gli acciai restano fermi ai prezzi degli ultimi dieci giorni

Cambi

Il Dollaro USD continua a concedere spazi di recupero all’Euro e gli utilizzatori di metalli non possono che ringraziare

Indicatori

La forte flessione dei titoli minerari nelle Borse di tutto il mondo preoccupa nella prospettiva dei consumi di metalli nei prossimi mesi
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Industrali LME e Leghe

La ridotta propensione al consumo degli “industriali” segna in modo importante il loro andamento alla Borsa LME. Nel corso degli ultimi otto giorni l’indice LMEX ha prodotto una flessione dell’1.17%, riportandosi sotto l’importante soglia dei 4mila punti, a 3984. La situazione generale, è comunque opportuna questa precisazione, non è assolutamente preoccupante, ma denota ancora una volta di più quanto il listino londinese sia orami interdipendente dai dati di utilizzo fisico dei metalli industriali. Il momento attuale va analizzato con la dovuta attenzione, poiché i minimi relativi registrati sul finire della scorsa ottava potrebbero rappresentare dei punti di difficile replicabilità nel breve periodo, proprio a cominciare dal Rame. Il “metallo rosso” si trova attualmente in un punto del grafico USD 3mesi molto importante e dove l’effetto dell’inerzia ribassista risulterà molto contenuta. Il Rame quindi toccherà il suo minimo relativo in una fase di difficile fruibilità in considerazione del ponte del 25 Aprile. Lo Zinco chiuderà nel corso di questa settimana la lunga parabola ribassista che lo ha visto riportarsi ai livelli della prima ottava di Novembre ’22 in termini di scadenza Dollari 3mesi. Una situazione di Borsa importante che, senza troppi tentennamenti, dovrà essere sfruttata dagli utilizzatori diretti e indiretti di questo metallo. Il riferimento va in modo inequivocabile alle due leghe fortemente interessate ai destini di Rame e Zinco, Ottone e Zama. Nel corso dell’ultima settimana i produttori nazionali di Ottone non hanno fatto seguire una precisa linearità di movimenti del listino della barra, non trasferendo l’ultima variazione effettiva al ribasso di 50 Euro/tonnellata sulla “base ufficiale”, bensì nei contesti di trattativa tra fornitori e clienti, mediamente collocati in 20 Euro di sconto. La particolare situazione dello Zinco non potrà passare inosservata agli utilizzatori di Zama. La costante flessione del prezzo della materia prima ha dato fino ad ora ragione a coloro che hanno temporeggiato nella definizione degli acquisti di partite importanti di lega, ma nel corso della settimana dovranno iniziare a fare alcuni ragionamenti su come avviare dei piani di approvvigionamento. L’accumulo di liquidità “lunga” che ha spinto l’Alluminio ai massimi relativi dallo scorso febbraio, risulta al momento fortemente sfoltita. Il varco di soglia sotto i 2400 USD 3mesi risulterà un’eventualità più che plausibile, ma chi confiderà in una nuova “picchiata” di tipo ribassista rimarrà deluso. Il Nichel rifletterà quelli che saranno gli indirizzi del listino LME e principalmente dei metalli che si è parlato finora. Il metallo ha chiuso, tra le recenti ottave, una delle migliori in termini di crescita del prezzo di riferimento, ma nel corso delle ultime sedute di Borsa la cautela degli utilizzatori ha fatto mancare il supporto della domanda. La situazione sarà quindi molto calma per il Nichel, con il prezzo a 3mesi che si appiattirà a cavallo della linea dei 25mila Dollari. Il Piombo continuerà a mantenersi molto reattivo, con possibili puntate di indirizzo rialzista che lo terranno sempre in quota in rapporto al dato di Borsa di massimo relativo. Lo Stagno la scorsa ottava ha esplorato livelli di prezzo che non hanno trovato il gradimento degli utilizzatori. Il riposizionamento sotto la soglia dei 27mila USD 3mesi non dovrà comunque essere interpretato come l’inizio di una fase ribassista, bensì come una collocazione ideale per favorire le aspettative di acquisto e vendita dello Stagno.

Acciai e Inossidabili

Nel trambusto molti rumori non si percepiscono, ma nel silenzio più assoluto anche il minimo scricchiolio può essere considerato come un fattore sinistro. In forma allusiva è quello che sta avvenendo nel mercato nazionale dei semilavorati di acciaio, con gli utilizzatori divenuti decisamente silenti dopo il procrastinarsi della campagna di aumenti dei prezzi di “lunghi” e “piani” messa in atto dalle acciaierie. L’eventualità di possibili ammanchi di disponibilità nei magazzini dei produttori e dei centri servizio, risulta l’ultima e forse unica arma di deterrenza rimasta in mano alle acciaierie, con lo scopo di smuovere una domanda dormiente o per meglio dire ammorbata dai ritmi delle filiere produttive nella loro ampiezza. I prezzi dei “piani” sul mercato domestico si muovono e lo stanno facendo al ribasso. Il laminato a freddo scende del 2% rispetto alla quotazione della settimana precedente, mentre gli altri due allestimenti, il laminato a freddo e lo zincato a caldo, hanno fatto segnare una contrazione pari al punto percentuale. A nord delle Alpi i pari prodotti in coils hanno tenuto la linea fissata negli otto giorni precedenti, avvantaggiando così, a livello prezzi, le nostre produzioni di “piani”. La billetta non ha riportato variazioni rispetto ai valori definiti negli otto giorni precedenti, una linea confermata anche dai prodotti di diretta derivazione, come i profili per carpenteria e la vergella. Un discorso a parte va invece fatto per il rebar, il cui prezzo è ritornato a scendere per la prima volta da inizio marzo. Il calo è sicuramente importante, il 5%, ma rappresenta pur sempre un recupero pari alla metà dell’incremento complessivo iniziato circa due mesi fa. Il fatto risulta comunque interessante e rappresentativo in funzione delle difficoltà che le acciaierie stanno avendo nel proporre il tondino per armature. La difficile situazione sul piano delle vendite si percepisce anche sui tubi saldati, con produttori e ritrafilatori che stanno optando per una linea di prudenza nella definizione dei prezzi e quindi confermare i listini delle ultime due settimane. Il mercato turco dei “lunghi” si trova a fronteggiare le criticità di un contesto comune a quello dell’Europa occidentale e se le acciaierie locali riescono a porre resistenza alle richieste di diminuzioni da parte degli utilizzatori di vergella, confermando i riferimenti fissati in precedenza, devono cedere nei confronti della clientela legata al rebar, con il prezzo FOB in calo di ulteriori 5 Euro/tonnellata su base settimanale, portando così a 30 la somma delle diminuzioni nel solo mese di Aprile. I dati riferiti agli inox per il mese di giugno non rappresentano ancora, in nessun allestimento, valori elaborabili essendo stato Venerdì 21 Aprile il primo giorno del computo del periodo. L’ultimo segmento di fissazione per gli extra lega relativi al mese prossimo, confermano sostanzialmente i dati precedentemente stimati, con gli austenitici in calo tra i 5 ed i 7 centesimi di Euro per chilogrammo e ferritici e martensitici in discesa tra i 5 ed i 6 centesimi. La tendenza alla crescita del valore riferito al PUN è stata confermata anche nel corso dell’ultima settimana, con il dato Euro/chilogrammo al momento stimato in 2 centesimi di aumento rispetto a marzo.  

Preziosi

I limiti strutturali dei mercati stanno avendo la meglio sulle spinte emotive legate agli eventi; il riferimento all’Oro risulta evidente. Negli ultimi tempi il “metallo guida” del comparto ha dato segnali di forte irrequietezza con il posizionamento del valore Dollari per oncia oltre quota 2mila per un tempo decisamente lungo. L’anomalia nel varco di soglia ha aperto un dialogo molto fitto tra gli assertori dell’Oro come unico “bene rifugio” in grado da fungere come parafulmine alle crisi finanziarie viste o di prossima visione e coloro che bollano questi fattori di repentina variabilità, essenzialmente emotivi e mossi da investitori poco avvezzi al mondo della finanza. Il calo del 3% del riferimento USD/ozt registrato dall’Oro negli ultimi otto giorni, non è quindi un fenomeno da sottovalutare, sebbene il metallo stia ancora navigando in prossimità della soglia dei 2mila Dollari per oncia. L’effetto smobilizzo di molte posizioni “lunghe”, operate soprattutto da coloro che confidavano in un’importante ulteriore crescita dell’Oro, anche in funzione di paventate tempeste finanziarie, che fortunatamente non hanno avuto luogo o che sono state artificiosamente sventate, genereranno un’inerzia ribassista del prezzo, sì importante, ma non compromettente per i futuri sviluppi del prezzo di Borsa del metallo. La quotazione dell’Argento è ritornata a scendere anche se non in modo tumultuoso. La ricollocazione momentanea vista la settimana scorsa sotto il livello dei 25 Dollari per oncia è risultata eccessiva, anche se non è da escludere una riproposizione di tale soglia in funzione soprattutto di un’intensificazione della flessione dell’Oro. La corsa del Platino si basa su elementi di forte precarietà, primo fra tutti il forte eccesso di denaro “lungo” presente su questo mercato. La situazione al momento sta dando ancora ragione a coloro che si stanno mostrando confidenti su un ulteriore rinforzo del prezzo del Platino, ma la statistica dice che questi livelli di prezzo si sono visti per l’ultima volta a cavallo tra febbraio e marzo dello scorso anno. Il momentaneo assestamento del prezzo del Palladio potrà mutare gli scenari previsionali legati al metallo, con la sempre meno probabile fase di retrocessione del prezzo USD/ozt attuale, che pur ritornato ai livelli di inizio anno, risulta ancora sottostimato di oltre il 30% rispetto al dato medio dell’intero 2022.

Medicale

Una settimana relativamente vivace almeno sotto il punto di vista della definizione prezzi di Cobalto e Molibdeno, che hanno visto invertirsi le tendenze dei prezzi USD degli ultimi tempi. L’aumento del riferimento del Molibdeno è stato del 2.2% su base settimanale, sicuramente poca cosa rispetto ai cali visti di recente, anche a due cifre percentuali, ma non certo da sottovalutare in relazione al posizionamento di quest’ultimo rilevamento come un momento di minimo importante per una possibile evoluzione rialzista futura. I segnali di un possibile rallentamento della crescita del Cobalto erano già evidenti da tempo e nella scorsa settimana il metallo, a dimostrazione di questa sensazione, ha corretto al ribasso del 2.4% il prezzo ufficiale di mercato in Dollari. Nell’incertezza più assoluta in ambito tendenze, anche il prezzo del Titanio ha prodotto dei movimenti e li ha fatti verso il basso con una collocazione ribassista del suo riferimento USD pari al 4% su base otto giorni. L’attuale prezzo LME del Nichel non lesina riflessioni su come si evolverà il suo riferimento nel breve periodo. La spinta rialzista alla quale abbiamo assistito in Borsa nel corso della scorsa settimana pare abbia esaurito i suoi effetti, sebbene la collocazione attuale del prezzo USD 3mesi registrato al LME in conclusione di ottava, potrà rappresentare un livello di quotazione significativo per parametrare gli scostamenti futuri del Nichel. La stabilità procrastinata del prezzo del ferro-Cromo mette in evidenza la poca predisposizione all’acquisto dell’intero comparto siderurgico, alle prese con una contrazione significativa di richieste di semilavorati da parte dei clienti e giacenze di elementi di correzione, come la base Cromo, ancora consistenti nei “box” di stoccaggio. La difficile situazione della domanda di acciai da parte degli utilizzatori si legge anche nell’ulteriore flessione settimanale del Tungsteno, che nella quotazione in Dollari per chilogrammo ha ceduto su base ottava un punto percentuale.

Rottami

I prezzi dei rottami di metalli e leghe continuano a non fornire indicazioni certe, anche a causa di una relativa instabilità dei valori di Borsa di tutti gli “industriali”. La scarsa quantità di ordinativi da parte di fonderie e raffinerie non aiuta poi il comparto a muoversi con maggiore dinamismo. I commercianti comunque si stanno mostrando relativamente tranquilli, poiché la situazione del calo prezzi al LME dovrebbe avere un carattere momentaneo e questo in modo particolare per il Rame. La domanda di materia prima rottami resta quindi la maggiore incognita del settore, dove importanti prospettive di consumi non se ne vedono o per meglio dire, ci sarebbero in mercati, come quelli che ruotano intorno al sub-continente indiano, Pakistan e Bangladesh in primo luogo, ma che non versano in condizioni finanziarie ottimali e quindi di adeguata affidabilità nell’onorare le lettere di credito da parte delle banche locali. I prezzi dei rottami di acciaio sono stati sostanzialmente stabili e con poche variazioni rispetto ai dati settimanali precedenti. I soli elementi a variare sono riferibili alla demolizione E3 ed al lamierino E8, entrambi nella misura massima di 5 Euro/tonnellata e solo su tonnellaggi di fornitura importanti, con le mandatarie muoversi su precise e mirate richieste da parte di alcune acciaierie e fonderie. Nella massima invariabilità dei prezzi dei rottami di acciaio, anche l’indice MetalWeek si è mosso in modo infinitesimale, passando da 399.60 a 400.96 Euro per tonnellata.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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