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08/05/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- DAL LATO OPPOSTO -

Industriali LME e Leghe

La seconda “ottava corta” del mese di maggio al LME, giunge in un momento di apparente stabilità dei mercati di metalli e leghe

Acciai e Inossidabili

Le due principali fiere del settore produzione e lavorazioni acciaio si svolgeranno in un momento di grande incertezza, MetalWeek™ tra i protagonisti della settimana milanese

Preziosi

La maggiore preoccupazione del momento è il possibile scoppio della “bolla” speculativa sull’Oro. Un evento che avrebbe ripercussioni sull’intero listino dei preziosi

Medicale

I tonfi significativi dei prezzi di Cobalto e Molibdeno mettono in evidenza la forte contrazione dell’utilizzo di questi due metalli in molti comparti produttivi

Rottami

La relativa stabilità delle quotazioni dei non ferrosi prende origine dalla fase di invariabilità degli “industriali” in Borsa. I rottami di acciaio registrano importanti arretramenti

Cambi

Le correzioni al rialzo dei tassi su Dollaro ed Euro hanno avuto come conseguenza il rafforzamento della valuta statunitense

Indicatori

Le variazioni dei principali indici legati ai metalli sono tutti in arretramento, ma complessivamente sotto il punto percentuale

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Industrali LME e Leghe

L’incoronazione di Re Carlo III, avvenuta Sabato 6 Maggio, sarà l’occasione di una giornata festiva in tutta la Gran Bretagna nel primo giorno lavorativo successivo alla cerimonia. Il mese in corso è sempre stato per la Borsa LME uno dei più ricchi di “ottave corte”, generalmente due, accomunate alle chiusure delle piazze finanziarie di oltre Oceano, a differenza di questa, limitata territorialmente allo UK. La ripresa degli scambi al LME di Martedì 9 sarà quindi da tenere sotto stretto controllo vista la piena operatività delle Borse merci di USA e Cina. La settimana appena conclusa non ha fornito dettagli di relativo interesse dal punto di vista prezzi degli “industriali”, con l’indice LMEX posizionarsi al ribasso di una piccola frazione di punto percentuale, lo 0.34, rispetto al dato del venerdì precedente. La sostanziale invariabilità dei prezzi LME non ha comunque dato l’evidenza di una settimana dai toni tranquilli, essendoci stata una forte variabilità dei dati intermedi su cui fare riflessioni importanti per gli sviluppi degli indirizzi di tendenza dei prezzi almeno fino alla fine di questo mese. Gli spunti sul Rame non sono molti, anche se non occorre sottovalutare il sensibile incremento di denaro “lungo” che si è andato a concentrare sul metallo al LME, sinonimo questo di una più che probabile fase d’arresto di crescita ulteriore del riferimento USD 3mesi. L’andamento dello Zinco differisce in modo sostanziale da quello del Rame e il consistente accumulo di posizioni di Borsa con aspettative rialziste deve essere visto come il preludio ad una fase d’incremento del prezzo in Dollari che nelle prossime sedute avrà modo di esprimersi in modo significativo. La variabilità verso l’alto dello Zinco avrà dei condizionamenti importanti e diretti sulla Zama, il cui valore di composizione percentuale, in rapporto ai prezzi LME, ha già incominciato a riportare segnali di crescita dal minimo relativo in cui era posizionata. Lo Zinco dovrà essere l’osservato speciale anche in funzione della determinazione delle quotazioni dell’Ottone, che se da una parte il Rame pone il valore della lega in un assetto di stabilità, il secondo metallo principale di composizione, con circa il 40% di presenza, potrebbe incidere su piccoli aggiustamenti rialzisti del “prezzo base”. La situazione dell’Alluminio risulterà calma, a rappresentare un contesto di Borsa che nel bilanciamento tra le componenti domanda e offerta troverà il suo rassicurante punto di stabilità, anche se, in prospettiva di breve periodo, questo momento rappresenterà un punto di minimo relativo da non sottovalutare. Il Nichel richiederà un buon livello di applicazione nell’osservazione dell’attuale posizionamento del prezzo USD 3mesi, con l’evidenza di un test a quota 25mila Dollari superato egregiamente. La crescita di denaro “lungo” sul Nichel è quindi un fenomeno che va visto come un periodo di rafforzamento del prezzo LME. Una fase di assestamento caratterizzerà invece gli sviluppi settimanali del Piombo, con i massimi relativi di fine aprile e inizio maggio rappresentare dei frangenti di difficile replicabilità alla luce dei movimenti di Borsa attuali. Lo Stagno manterrà alta la sua vitalità, anche per effetto di un residuale interesse sul metallo da parte del comparto speculativo-finanziario che vede in questo “asset” un possibile elemento di scommessa su un’ulteriore crescita del prezzo al London Metal Exchange.

Acciai e Inossidabili

È una settimana molto importante per il settore degli acciai in Italia. Il polo fieristico di Milano Rho ospita due delle principali manifestazioni del comparto, una dedicata ai produttori ed ai centri servizio, “MADE IN STEEL” e l’altra per le filiere della lavorazione dei semilavorati “piani”, intese come utilizzo e trasformazione di coils, nastri, lastre e degli impianti e dei macchinari per qualsiasi loro lavorazione, “LAMIERA”. MetalWeek™ sarà presente tra gli espositori di LAMIERA 2023 (da Mercoledì 10 a Sabato 13 Maggio - padiglione 13; stand A26A). L’occasione sarà per presentare l’innovativo servizio di quotazione dei coils in tempo reale, aggiornato alle situazioni di mercato delle materie prime e dei costi energia, avendo così la possibilità di visionare sulla piattaforma online MetalWeek™ gli andamenti delle quotazioni di HRC, CRC e HDG, anticipando e non subendo, a cosa avvenuta, le variazioni base dei semilavorati utilizzati. Gli organizzatori dei due eventi fieristici avrebbero voluto contestualizzarli in una fase di mercato decisamente migliore, ma l’ottimismo non deve mai mancare e farà inevitabilmente bella mostra di sé in quei giorni. La contrazione dei volumi di vendita dei semilavorati non può più essere nascosta per nessuna tipologia di allestimento, “piani” o “lunghi” ed in nessuna parte del mondo, con il mercato italiano non fare specie. La settimana si apre con delle significative novità sulla piazza nazionale dei prodotti in coils, con i prezzi dei principali allestimenti, vale a dire “caldi”, “freddi” e “galvanizzati”, accomunati dalle variazioni verso il basso di 3 punti percentuali, correzioni al ribasso così consistenti non si vedevano da tempo. Una decisione, quella delle acciaierie italiane, sicuramente in linea con la riduzione operata sui prezzi dei rottami in acquisto, in media del 2.8%, ma che contrasta con la scelta dei produttori a nord delle Alpi, che hanno optato per mantenere invariati i prezzi di tutti i “piani” ai livelli della settimana precedente. L’evidenza di un periodo difficile si respira anche nell’altra parte del mercato domestico, ovvero i “lunghi”, sebbene la billetta mantenga un certo livello di vischiosità nell’adeguamento al ribasso delle sue quotazioni di riferimento o almeno questo in una connotazione di facciata da parte dei principali produttori. I semilavorati ottenuti dalla laminazione delle billette hanno fatto registrare delle significative diminuzioni, che se per i profili per carpenteria sono ormai una sostante, l’1% anche in occasione di questa settimana, gli scenari mutano sensibilmente per gli altri “lunghi”. Il rebar alterna crescite e di ribassi, nel caso di questa settimana la diminuzione è stata del 2%, mentre risulta ragguardevole il calo della vergella, che dopo un lungo periodo di prezzi invariati, i produttori del comparto propongono alla clientela una variazione del 5% al ribasso. Un clima pesante si respira anche nel settore dei tubi saldati, con produttori e ritrafilatori che espongono ora i listini che hanno fatto in “separata sede” a tutti i clienti, con diminuzioni extra tra il 2 ed il 3% e che ora diventano a tutti gli effetti ufficiali. I produttori turchi continuano a non palesare la loro difficoltà nel proporre i loro prodotti in barre sui mercati internazionali e lo fanno esercitando ulteriormente la leva del prezzo, con i rilevamenti FOB di rebar e vergella in calo rispettivamente di 30 e 20 Euro/tonnellata, al netto dei dazi vigenti o delle quote di salvaguardia ancora disponibili. La tensione che al momento aleggia sul Nichel alla Borsa LME, sta incidendo sulla definizione degli extra lega degli inox austenitici per il mese di giugno, in procinto di entrare nel terzo segmento di fissazione. La stima sugli AISI 303, 304 e 304L si attesta su un dato ancora in diminuzione rispetto al listino vigente, ma con delle variazioni meno importanti, ora comprese tra 1 e 2 centesimi di Euro per chilogrammo. La situazione è identica per il 316, con una proiezione che risulta in sensibile contrazione, ma con il segno meno ancora ben evidente e quantificabile in 10 centesimi di Euro per chilogrammo. I valori di variazione sono invece prossimi allo zero, rispetto agli extra lega in vigore, per gli inossidabili martensitici e ferritici. I livelli bassi dei consumi degli impianti energivori, in concomitanza con le ultime festività e ponti legati al 25 Aprile e Primo Maggio, hanno sicuramente inciso nella determinazione del PUN, che risulta correlabile con un ribasso di 2 centesimi di Euro per chilogrammo.

Preziosi

La paritetica misura di adeguamento percentuale al rialzo dei tassi su Euro e Dollaro da parte di BCE e Federal Reserve, ha sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo agli osservatori più attenti che si occupano di materie finanziarie. La mossa della FED è stata sicuramente quella più importante in termini di stabilità dei mercati o per meglio dire nel fornire segnali evidenti in tal senso. Il susseguirsi dei salvataggi bancari negli Stati Uniti tende ad allontanare lo spettro di una crisi del settore creditizio a stelle e strisce che avrebbe conseguenze disastrose a livello globale e il vedere che la Federal Reserve abbia deciso di procedere ad un ulteriore 0.25% di aumento dei tassi lascia sottintendere che l’ultima emergenza sia stata gestita in modo efficace. La leva monetaria rappresenta invece per la BCE il solo strumento per il contrasto dell’aumento dell’inflazione nell’Eurozona, ma difficilmente potrà sortire effetti soddisfacenti. Lo scenario di una ritrovata calma sulle coste ovest dell’Oceano Atlantico e un’inefficace azione contenitiva della crescita dei prezzi su quella del Vecchio Continente e la conseguente erosione delle quote di denaro accantonato dai risparmiatori, formano la miscela perfetta per dare ai metalli preziosi la maggiore propellenza rialzista. L’Oro nel corso dell’ultima settimana è ritornato a crescere, riportandosi in una nuova zona di massimo relativo oltre la soglia dei 2mila Dollari per oncia. Un livello poco rassicurante nella tenuta di medio periodo, ma la “psicosi collettiva” dei piccoli risparmiatori, che vedono nell’Oro la protezione assoluta da possibili disastri apocalittici in ambito finanziario, sta aiutando a far montare più che una domanda strutturata, una vera e propria “bolla”. L’esempio andrebbe preso dall’Argento, che per la seconda volta, a distanza di poche settimane e al superamento della soglia dei 26 Dollari per oncia, il mercato ha operato un rapido riposizionamento con indirizzo ribassista e dove ora a pesare è un’ingentissima quantità di denaro “lungo” dai contorni poco rassicuranti. La forza di Oro e Argento sta portando benefici diretti sulla quotazione del Platino, ormai collocato stabilmente da oltre due mesi oltre quota mille USD/ozt, senza che si possano intercettare, a breve, elementi di cambiamento di tendenza. La diffusa crescita del comparto dei preziosi non risparmierà il Palladio, che dopo un breve periodo di offuscamento della quotazione per oncia sotto la soglia dei 1500 Dollari, pare avviato ad un deciso superamento di questo livello, replicando ciò che avvenne nella seconda parte di aprile.

Medicale

Il Molibdeno ha fermato la sua corsa al rialzo dopo quasi un mese di incessanti aumenti. La discesa del 4.3% su base ottava del valore USD del Molibdeno non è sicuramente un riscontro di secondaria importanza, ma risulta poca cosa se si considera che questo metallo nelle precedenti tre settimane aveva accumulato il 14% di incremento. Un elemento di preoccupazione che invece si può avere abbinando la flessione del Molibdeno a quella del Cobalto. Il metallo nell’ultima settimana ha fatto registrare un valore USD di riferimento in ulteriore calo del 2.4% e che nel pari periodo di analisi preso in considerazione per il Molibdeno, il Cobalto ha fatto segnare un decremento di quasi 8 punti percentuali. I due segnali risultano poi di significativo interesse e in termini negativi, in una collocazione di contesto mondiale, considerando che queste contrazioni di prezzo sono giunte nel corso della settimana di riapertura in Cina dopo le vacanze tra fine aprile e inizio maggio. Il Titanio è ritornato piatto nel suo riferimento settimanale, così come le richieste di questo metallo da parte di acciaierie e fonderie, alle prese con una contrazione dei consumi di prodotti siderurgici che si stanno collocando ai valori pre-pandemici. L’unico elemento di lega che si sta muovendo contro corrente è il Nichel o se non altro non sta dando evidenti segnali di cedimento nel riferimento USD 3mesi alla Borsa LME. Negli ultimi otto giorni la variabilità del prezzo del metallo si è chiusa con un saldo di segno positivo di quasi il 2% e con buone prospettive di tenuta dell’attuale trend per tutto il mese in corso. Il comparto delle ferroleghe continua a mantenersi piatto nei riguardi della base Cromo, mentre quella di Tungsteno fa segnare un’ulteriore regressione, seppure ridottissima, dello 0.3% nel riferimento espresso in Dollari per chilogrammo. Alla base di tutti questi rilievi, non occorre mettere in secondo piano la possibile rivalutazione del Dollaro USD nei confronti dell’Euro, che ridurrebbe in modo significativo i vantaggi dei ribassi di molte materie prime legate al comparto.

Rottami

L’ondata di ribassi che da settimane sta investendo i principali mercati internazionali dei rottami di acciaio, con Turchia e area indiana essere al centro di importantissime diminuzioni delle principali classifiche di riferimento, si sta manifestando anche sul mercato italiano. L’indice MetalWeek sui rottami è sceso di 10.84 Euro/tonnellata (da 389.66 a 378.82); una flessione che negli ultimi tempi risulta solo seconda a quella di inizio aprile. L’evidenza del calo dei consumi a livello generalizzato di tutte le produzioni siderurgiche è il motivo principale di questo drastico ridimensionamento dei valori di riferimento delle materie prime per fusione elettrica. Le mandatarie italiane hanno ricevuto ordini perentori dalle acciaierie di più o meno diretta emanazione nel procedere a dei tagli drastici sui prezzi di tutte le classifiche, colpendo maggiormente proprio quelle che negli ultimi tempi avevano goduto di una sorta di benevolenza nelle valutazioni di mercato, come il lamierino E8 ed il frantumato E40. Il rottame ottenuto dalle lavorazioni dei coils ha registrato una flessione compresa tra i 10 ed i 15 Euro/tonnellata, decisamente più pesante quella legata alla frantumazione e selezione dei rottami di minor pregio, con punte di riduzione fino a 30 Euro/tonnellata, ma non meno di 20. Nel completamento della situazione del listino non occorre dimenticare le demolizioni e le torniture, mediamente in calo tra i 5 ed i 10 Euro su base settimanale. Le prospettive non sono certo promettenti nell’immediato futuro, tanto che una stima definibile prudenziale sulla settimana in corso porterebbe ad un’ulteriore regressione dell’indice MetalWeek di 5 Euro/tonnellata. La situazione di massima stabilità del listino LME ha avuto dirette ripercussioni nella definizione dei prezzi su base ottava dei rottami di metalli e leghe. I prezzi rapportati in Euro degli “industriali” hanno fatto sì che le quotazioni del Rame e sue leghe e dell’Alluminio, abbiano fatto segnare delle variazioni, rispetto agli otto giorni precedenti, vicine allo zero. Un discorso a parte merita la valutazione del rottame inox austenitico, questo in funzione della possibile evoluzione rialzista del Nichel alla Borsa LME, anche se la crescita che si potrà vedere a giorni sarà poca cosa rispetto alla flessione del metallo base, che nei primi quattro mesi dell’anno ha fatto registrare un decremento del 20% circa.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

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