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15/05/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NUOVE SCALE -

Industriali LME e Leghe

Il listino piomba ai livelli dello scorso novembre, ma quello che preoccupa gli utilizzatori è la forte componente di incertezza su possibili ulteriori ribassi del listino LME

Acciai e Inossidabili

L’introduzione dei “Benchmark MW” sui coils giunge in un momento opportuno, proprio quando i prezzi italiani dei “piani” ritornano ad essere i più alti del mondo

Preziosi

La quotazione dell’Oro non scoppia, ma si sgonfia. Una situazione di Borsa che si è venuta a creare anche grazie alla consistente ripresa del Dollaro USD

Medicale

Il Cobalto ed il Molibdeno continuano a scendere, mentre il Nichel non fornisce indicazioni chiare ed attendibili anche in una prospettiva di breve periodo

Rottami

I prezzi di metalli e leghe copiano la disastrosa discesa del listino LME. Le quotazioni dei rottami di acciaio verso i valori registrati ad inizio 2023

Cambi

Il Dollaro USD mette in difficoltà l’Euro con una progressione settimanale che va oltre il punto percentuale, un ulteriore problema per il contenimento dell’inflazione nel Vecchio Continente

Indicatori

Tutti gli indicatori del comparto metalli scendono del 4% su base settimanale, mentre i titoli minerari del 3%, ma portano la perdita di redditività ad oltre il 13% nell’anno

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Industrali LME e Leghe

L’importante momento ribassista degli “industriali” alla Borsa LME ha determinato l’azione di aggiornamento delle scale dei prezzi nei grafici, un elemento non significativo ai fini pratici, ma sicuramente iconico. Il dato settimanale dell’indice LMEX sintetizza e fotografa una situazione che riporta il listino nel suo complesso allo scorso mese di novembre. Il motivo che ha fatto ripiombare il riferimento di sintesi dell’andamento dei prezzi LME sotto la soglia dei 3800 punti e precisamente a 3720, con una flessione settimanale del 4.45%, è riconducibile principalmente alla contrazione della domanda di metalli ai fini produttivi da parte degli utilizzatori. Un ulteriore aspetto e non secondario, può essere associato all’avvio del consistente rafforzamento del Dollaro USD rispetto all’Euro, che in soli otto giorni ha recuperato 1.3 punti percentuali. I fenomeni dei movimenti dei prezzi, in una qualsiasi Borsa, sono determinati esclusivamente dagli spostamenti dei flussi di denaro sulle posizioni di acquisto o di vendita, in questo LME non fa eccezione, ma quello che invece deve far riflettere è come una sede di contrattazione di relativa nicchia, come il London Metal Exchange, potrà ancora fornire rilevamenti di prezzo attendibili nel tempo, senza il fondamentale apporto stabilizzatore del comparto speculativo finanziario. La moneta sulle posizioni di ciascun metallo risulterà quindi determinante per intercettare i futuri movimenti dei prezzi con scadenza 3mesi. Il Rame punterà ad “agganciare” un momento di minimo che gli possa permettere una stabilizzazione del riferimento in Dollari USD e poi trovare i giusti apporti di denaro “lungo” tali da determinare una parvenza di ripresa della quotazione. Una situazione analoga la vivrà lo Zinco i cui margini d’azione sembrerebbero essere più orientati al ribasso e meno alla stabilizzazione sui valori attuali. Le leghe riflettono inevitabilmente le fasi di debolezza dei metalli di riferimento, con l’Ottone evidenziare la somma delle situazioni fortemente negative di Rame e Zinco e che ora colloca la base di riferimento ai livelli di fine Luglio 2022 e con prospettive di ulteriori ribassi. La Zama risulta in presa diretta con i destini della sua materia prima di riferimento, lo Zinco, che sicuramente non avrà davanti a sé una delle settimane più brillanti. L’Alluminio ha tutte le prerogative nel chiamarsi fuori dal coro, questo vuole dire che il metallo è pronto, rispetto al resto del listino LME, a tentare un recupero dall’attuale livello di quotazione, anche se prima del decollo dovrà fare un “rullaggio” sfiorando la soglia dei 2200 USD 3mesi. Il Nichel presenta una situazione di Borsa piuttosto articolata in termini di proiezione, con una quota di denaro “lungo” in una buona fase di accumulo, ma contemporaneamente la componente domanda di “fisico” risulta ancora molto contratta, con questo elemento essere preponderante rispetto a quello monetario nella futura linea di quotazione. La discesa del Piombo sarà la conseguenza del clima di forte incertezza che si sta respirando al LME, poiché il metallo in questo momento si trova in uno stato di equilibrio tra le componenti domanda e offerta. La variazione negativa dello Stagno deve essere parametrata al valore stesso del prezzo USD 3mesi, il più alto del listino LME e pertanto ogni variazione su base percentuale va ad incidere con riscontri rilevanti in termini di valore Euro per tonnellata. La posta in gioco delle variazioni risulta pertanto un forte deterrente per chi vorrà approcciarsi allo Stagno, attendendo segnali più chiari dall’intero contesto di Borsa.

Acciai e Inossidabili

Il panorama dei prezzi si arricchisce, a partire da questa settimana, della quotazione continua ed in tempo reale dei coils attraverso la piattaforma MetalWeek™ e del contesto di Borsa elaborato da Commodity Lounge™, con la prima pubblicazione dei prezzi benchmark settimanali dell’HRC a 830 Euro/tonnellata, del CRC a 910 e dell’HDG a 945. Nel corso del mese di giugno la lista dei prezzi “Benchmark MW” si amplierà con i riferimenti della billetta, del rebar e della vergella, oltre al “Benchmark MW” dell’Indice MetalWeek™ sulle quotazioni dei rottami di acciaio. Lo strumento di quotazione, presentato nel corso di LAMIERA 2023, ha lo scopo di contrapporre le eccessive variabilità dei prezzi dei semilavorati di acciaio, frutto di contingenze non correlabili da parte delle acciaierie alle dinamiche di variazione delle materie prime di riferimento, come è avvenuto negli ultimi tre anni. La domanda sempre più latente da parte degli utilizzatori ha convinto i produttori nazionali di “piani” a rivedere ulteriormente i prezzi verso il basso con correzioni livellate al punto percentuale per tutti e tre gli allestimenti. Una linea molto aggressiva l’hanno adottata le acciaierie del nord-Europa con riduzioni decisamente più marcate su tutti gli allestimenti, in modo particolare sul “caldo”, meno 4% e su “galvanizzato” e “freddo” con meno 3%, adeguamenti che portano nuovamente i coils prodotti in Italia ad essere i più cari del mondo.  La quotazione della billetta legge in modo più che adeguato la variazione al ribasso dei prezzi dei rottami, mettendo a segno una riduzione dell’1% rispetto al dato settimanale precedente. La correlazione con il semilavorato di origine dei prodotti ottenuti mediante laminazione si è evidenziata solo sulla vergella, con una paritetica riduzione dell’1%, mentre ad una sostanziale stabilità dei profili commerciali per carpenteria, i produttori nazionali di rebar hanno optato per una crescita del riferimento di base con una definizione d’incremento pari al punto percentuale. Il comparto dei tubi saldati risente delle situazioni precedentemente evidenziate, con i produttori che operano nel settore della ritrafilatura cercare di smuovere il mercato della richiesta con un timido decremento dell’1% dei listini. La settimana che ha preceduto le elezioni presidenziali in Turchia ha sparigliato le carte delle tendenze dei prezzi FOB dei “lunghi”, con il rebar crescere di 5 Euro/tonnellata, dopo due mesi di diminuzioni continue e la vergella confermare i prezzi della settimana precedente. Il quarto ed ultimo segmento di fissazione per gli extra lega degli acciai inox si apre con l’incognita del Nichel, che pur registrando dei ribassi considerevoli come quotazione LME, non fa dormire sonni tranquilli agli acciaieri che producono gli austenitici. La stima di correzione alla vigilia della definizione dei listini per giugno vede il 303 ed il 304 in calo di un centesimo di Euro per chilogrammo, il 304L confermare il prezzo in vigore ed il 316 ridurre tra i 10 ed i 15 centesimi l’attuale riferimento. I ferritici ed i martensitici risultano con variazioni complessive pari allo zero nello spazio di definizione extra delle prime tre settimane del periodo di calcolo prezzi per il prossimo mese. Il dato riferito all’adeguamento della componente energia risulta stabile rispetto al dato precedentemente rilevato, con una stima parziale di riduzione intorno ai 2 centesimi di Euro per chilogrammo.

Preziosi

La bolla non è scoppiata, ma di certo il pallone si sta sgonfiando, questo parlando della quotazione dell’Oro. L’aculeo su cui si è imbattuto il prezzo dell’Oro si chiama Dollaro, capace di apprezzarsi sulle principali valute, nel caso dell’Euro dell’1.3% negli ultimi otto giorni. Nello stesso periodo il metallo guida del comparto ha fatto registrare un arretramento dello 0.5% in riferimento al dato USD per oncia e del 2.2 rispetto al picco massimo del 4 Maggio. L’attesa non merita sicuramente toni enfatici, ma sicuramente per l’Oro si sta aprendo una settimana importante per la definizione della sua futura traiettoria in Borsa. Il comparto speculativo-finanziario tiferà per una ripresa della quotazione del metallo, non per convinzione, ma per semplice convenienza, anche alla luce di una concentrazione di operazioni “lunghe” che hanno avuto il loro apice nella seduta di Giovedì 11 Maggio e che ha portato in crescita eccessiva la quantità di denaro con aspettative rialziste. La previsione di indirizzo non è certo ribassista per l’Oro, ma la quotazione oltre i 2mila USD per oncia, a breve, potrebbe essere solo più un ricordo. L’Argento, in questo contesto, ha già anticipato i tempi con una regressione del prezzo settimanale del 5.5% e con un obiettivo di collocazione momentanea sotto i 24 Dollari per oncia e che si legherà strettamente alla fase di arretramento che avrà l’Oro nelle prossime settimane. La distanza che separa il Platino dall’attuale riferimento USD/ozt alla soglia dei 1000 Dollari è ancora ampia, anche se nelle sedute della scorsa ottava questa “luce” si è ridotta di 3 punti percentuali. La tendenza della quotazione del Platino è ritornata a presentare un profilo ribassista dopo ben dodici sedute consecutive di orientamento opposto. La complessa determinazione del prezzo di Borsa del Palladio si arricchisce di un ulteriore elemento di variabilità, ovvero l’avvio di una fase di volatilità rialzista che andrà in diretto contrasto con la massiccia chiusura di posizioni “lunghe” che solo venerdì scorso aveva condotto il prezzo USD del metallo al minimo relativo degli ultimi otto giorni.

Medicale

Il contesto generale di forti contrazioni dei prezzi non poteva esonerare il comparto delle leghe medicali, già anticipatore di trend ribassisti con le quotazioni USD di Cobalto e Molibdeno. I due metalli anche negli ultimi otto giorni hanno messo in evidenza il segno meno davanti alle percentuali di variazione, con il Cobalto sceso del 3 e del 7.6 per il Molibdeno. I numeri sono più che eloquenti e raffigurano una fase di importante contrazione dei consumi dei due elementi di lega, a questo si aggiunge la variazione in negativo del Titanio, sceso in settimana di un punto percentuale nel riferimento espresso in Dollari USD. L’indecifrabilità dell’andamento del Nichel non aiuta all’individuazione di un riferimento affidabile nel comparto. La base di previsione non è certo avara di indicazioni favorevoli, ma occorre fare i conti con il consumo effettivo di Nichel tra gli utilizzatori diretti ed indiretti di questa importante materia di base per molti semilavorati e leghe. Una riflessione importante va fatta sulla ferrolega base Cromo che seppure sulla ribalta internazionale continua a confermare inalterati i valori Dollari per libbra ormai da settimane, non può passare inosservata la notizia di mercato riferita alla piazza europea, che fa registrare una contrazione del 7% circa su base ottava. Il dato del Tungsteno risulta anch’esso appesantito di un punto e mezzo percentuale verso il basso a ulteriore conferma di una domanda di materie prime specialistiche in sempre più marcata contrazione. La fase positiva dei ribassi assume toni meno rilevanti se raffrontata al dato di acquisto in Euro, visto il significativo recupero dell’1.3% prodotto dal Dollaro sulla nostra moneta nell’ultima settimana.

Rottami

La pesante settimana al LME avrà ripercussioni significative su tutto il comparto dei rottami non ferrosi. Il 4.5% di calo generalizzato del listino di Borsa oltre a pesare in termini diretti sui prezzi di ogni singola tipologia di metallo e lega, avrà inevitabili conseguenze sulle dinamiche dei flussi di tonnellaggi che si muoveranno nei differenti siti di stoccaggio dei rottami, a partire dagli utilizzatori di semilavorati, che non dispongono di aree di accumulo scarti di lavorazione decisamente capienti. Il ricevere in “presa diretta” gli adeguamenti al ribasso dei prezzi dei rottami, rappresenterà per gli utilizzatori un ulteriore elemento di contrazione dei fatturati rapportati a queste vendite, conseguenza nel risultare fortemente scettici ad adottare azioni compensative di natura finanziaria come l’hedging. La massima attenzione andrà rivolta all’Alluminio, unico metallo che avrà i presupposti per compere una rapida svolta nel suo indirizzo di tendenza. Nel comparto dei ferrosi la contrazione dei consumi ha indotto le mandatarie a compiere una nuova sforbiciata sui prezzi dei rottami di acciaio. La sola eccezione riguarda il frantumato E40 che trova un rinnovato interesse da parte delle acciaierie, in crescita di 5 Euro/tonnellata e portando così a 30 Euro il “premio” della risulta da demolizione, ma ancora inadeguato per i costi di gestione dei mulini. Le maggiori penalizzazioni si concentrano nuovamente sugli scarti di diretta riconducibilità industriale, come il lamierino E8, in calo fino a 15 Euro/tonnellata su base settimanale e le torniture toccare i 10 Euro di riduzione. L’Indice MetalWeek™ ha inevitabilmente riportato queste variazioni al ribasso, con il valore medio dei rottami acquistati dalle acciaierie passato da 378.82 a 373.30 negli ultimi otto giorni. La grande incertezza sulle prospettive dei consumi di prodotti siderurgici, non potrà che avere ripercussioni sugli sviluppi futuri dei rottami. Una stima prudenziale prevede un’ulteriore contrazione dell’Indice MetalWeek™ nella settimana in corso di circa 5 Euro/tonnellata, ovvero sotto i 370 Euro di soglia, che ricollocherebbero i prezzi dei rottami di acciaio ai livelli di fine gennaio.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

Si ricorda che il servizio è per uso personale.

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