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29/05/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- FASE NUOVA -

Industriali LME e Leghe

L’effetto “ottava corta” sarà ancora una volta caratterizzante nell’avvio di settimana al LME, ma le quotazioni al rialzo non determineranno degli indirizzi attendibili nel breve periodo per i metalli del listino

Acciai e Inossidabili

Le diminuzioni “monstre” applicate dalle acciaierie italiane sui prezzi dei coils mettono in evidenza approssimazione ed improvvisazione da parte dei nostri produttori. I “lunghi” scendono anche loro, ma in modo più ragionato e composto

Preziosi

La situazione di Borsa di Oro e Argento risulta promettente dopo gli storni dai massimi relativi delle scorse settimane. Il Platino ed il Palladio rischiano di rimanere fuori dai giochi

Medicale

Il Cobalto ed il Molibdeno non mutano gli indirizzi visti di recente, in discesa il primo ed in salita il secondo. Il Nichel non fornisce indicazioni certe sul suo futuro

Rottami

I dati poco rassicuranti dei prezzi del listino LME e dei valori degli acciai “piani” e “lunghi”, in deciso arretramento, saranno dei forti elementi di condizionamento per i prezzi di tutti i rottami

Cambi

Un mese di maggio totalmente a favore del Dollaro, con il recupero del “Biglietto Verde” che è stato di oltre il 2.5% rispetto all’Euro

Indicatori

I noli “bulk” continuano a scendere in modo preoccupante, con un ulteriore perdita del 10% su base settimanale e portando a meno 22% la flessione dall’inizio dell’anno. Gli indicatori riferiti ai metalli sono risultati tutti negativi nell’ordine dei 2 punti percentuali rispetto alla precedente ottava

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Industrali LME e Leghe

La settimana scorsa è stata tra le più irrequiete degli ultimi tempi alla Borsa LME. Una situazione che avrà la sua naturale continuità in questa, essendo un’ottava corta, per via del lunedì festivo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Un listino LME profondamente mutato nella struttura conosciuta negli ultimi tempi, una notizia su tutte, il sensibile avvicinamento dei valori USD 3 mesi di Alluminio e Zinco e questo non accadeva da oltre cinque anni. La visione d’insieme data dall’indice LMEX rende solo parzialmente questo significativo cambio di paradigma in Borsa, nonostante la variazione al ribasso pari all’1.8% della combinazione pesata delle quotazioni, renda l’evidenzia di una settimana di significativi ricollocamenti in discesa degli “industriali”. Il Rame, come spesso accade, è capace di fare chiarezza sui molti episodi avvenuti nella cinquina di sedute LME appena chiusa. La fluttuazione complessiva su base settimanale del metallo guida della Borsa è stata pari a 400 Dollari riferita alla quotazione 3mesi, anche se al termine dell’ottava il dato sintetico, prezzo iniziale, prezzo finale, è risultato di soli 20 USD e in ribasso. Le indicazioni sul Rame sono state molto chiare e ci aiuteranno a definire gli orientamenti futuri nel breve periodo per questo metallo e per tutti gli altri che compongono il listino LME. Le aspettative sul “metallo rosso” non possono di certo essere improntate su fondamenti di ottimismo in relazione alla crescita del prezzo. Il varco della soglia al di sotto degli 8mila Dollari 3mesi, verificatosi il 25 Maggio, non può essere considerato un episodio isolato per il Rame. La discesa del prezzo è avvenuta in un contesto di Borsa sostanzialmente equilibrato per il metallo, questo a significare che le componenti domanda e offerta sono state regolate da fenomeni privi di tensioni di qualsiasi genere, come spinte speculative o volatilità. L’inerzia rialzista che potrà registrare il Rame nei prossimi giorni, non dovrà quindi essere letta come un fenomeno di crescita in via di consolidamento, bensì un punto di massimo relativo, a cui seguirà un veloce decremento del suo valore. Una visione d’insieme che può essere associata anche allo Zinco, nonostante la diminuzione del valore USD 3mesi su maggio sia stata di oltre 12 punti percentuali. I presupposti per una fase di crescita del metallo non sono forti e quindi una possibile reazione di incremento del prezzo nei prossimi giorni dovrà essere considerata come una semplice presa d’atto. Le leghe maggiormente rappresentative per questi due metalli, amplificheranno le situazioni che si verranno a creare alla Borsa LME. La prudenza dei produttori di Ottone nel trasferire solo 40 Euro/tonnellata, sui 100 in stima, nella giornata di Venerdì 26 Maggio, è la dimostrazione che nessuno si sente rassicurato dalle ultime progressioni di Rame e Zinco. La Zama segue in presa diretta le evoluzioni del prezzo del suo metallo di riferimento, lo Zinco e la recente minima crescita del valore della lega, non potrà essere letta come l’avvio di una contro-tendenza, che quindi si farà ancora attendere. L’Alluminio seguirà i trend appena visti e pertanto il possibile avvio di settimana improntato alla vivacità, non sarà altro che il tipico effetto “ottava corta”. L’accumulo di liquidità di stampo rialzista, venutasi a creare nel finale della seduta dello scorso venerdì sul Nichel, è un episodio da non sottovalutare. La crescita dei volumi di denaro con aspettative “lunghe” è sicuramente fuori luogo nel contesto attuale di Borsa, con il rischio che un’inversione generalizzata delle posizioni, da rialziste a ribassiste determini l’avvio di una fase di volatilità “corta” per il Nichel. Il Piombo meriterà una serie di attenzioni, che mai negli ultimi tempi aveva dovuto concentrare. Agli utilizzatori di questo metallo è consigliabile rimanere alla finestra, soprattutto in vista di un consistente smobilizzo di posizioni “lunghe” da parte di coloro che hanno avuto col Piombo recenti storie di deludenti marginalità finanziarie. Lo Stagno sarà l’unico metallo “in salute”, questo a significare che le ultime progressioni del prezzo USD 3mesi creeranno il preludio per una nuova stagione di rialzi del riferimento LME.

Acciai e Inossidabili

Le variazioni percentuali a doppia cifra dei prezzi dei semilavorati sono degli eventi che dovrebbero mai avere luogo e tanto meno se collocati in un lasso di tempo estremamente ristretto, come appunto quello settimanale. La forte azione contenitiva della crescita dei prezzi dei “piani” sul mercato italiano, ha assunto dei toni a dir poco grotteschi, con le acciaierie al centro di una magra figura, degne di una compagnia teatrale composta da soli guitti. I numeri delle variazioni al ribasso, come appena detto, sono ragguardevoli sulla piazza italiana, l’HRC è sceso del 12% (benchmark MW a 770 Euro/tonnellata), il CRC del 10% (benchmark MW a 840) e l’HDG è calato dell’11 (benchmark MW a 905 Euro/tonnellata). Una linea decisamente più morbida è stata scelta dai produttori nord-europei di coils, con “caldi”, “freddi” e “galvanizzati”, diminuire in misura univoca del 2% per ciascun allestimento. Una considerazione conclusiva su quello che si è visto in Italia la settimana scorsa va fatta sulle dinamiche decisionali prese dalle acciaierie negli ultimi tempi sui prezzi, in soli otto giorni si sono cancellati cinque mesi di aumenti, riposizionando i valori dei “piani” ai livelli fine Gennaio 2023. I “lunghi” hanno subito dei ribassi nei prezzi dei semilavorati, nonostante la billetta non abbia riportato variazioni negli ultimi otto giorni. La barra per carpenteria è diminuita del 2%, il tondino per armature del 5, così come la vergella. Il settore dei tubi saldati è stato colto in contropiede dalle nuove linee di prezzo, in particolare dell’HRC. La prima risposta è stata quella di confermare le quotazioni della settimana precedente, ma l’orientamento, anche in questo caso, sarà quello di riposizionare i valori di vendita in prossimità di quelli visti ad inizio anno. Le tensioni valutarie non mettono nelle condizioni i produttori turchi di seguire l’ondata di ribassi che sta prendendo corpo in Europa occidentale, con i prezzi FOB di rebar e vergella rimanere allineati a quelli rilevati la settimana precedente. Un elemento che non può essere sottovalutato giunge comunque dalla Cina, dove nel corso della seduta di Venerdì 26 alla Borsa Dalian il prezzo del minerale di ferro è ritornato a crescere in modo importante, riportando una variazione positiva di 5 punti percentuali. Il primo segmento di fissazione degli extra lega degli inossidabili per il mese di luglio, in attesa dei listini ufficiali per giugno, si chiude come si è aperto, ovvero con i valori in calo. La stima per gli austenitici AISI 303, 304 e 304L risulta tra i 4 ed i 6 centesimi di Euro/chilogrammo di diminuzione ulteriore, mentre il valore scende tra i 9 e gli 11 centesimi per il 316. Le materie prime che formano i “pacchetti di fornitura” per l’ottenimento delle billette di martensitici e ferritici stanno determinando dei significativi momenti di revisione verso il basso, stimabili sul mese di luglio tra i 5 ed i 7 centesimi di Euro per chilogrammo in entrambi gli allestimenti. Il dato sulla componente energia risulta anch’esso in sensibile calo, dagli ultimi dati oltre i 3 centesimi di Euro per chilogrammo. Una misura, quella del riconoscimento costi del caro energia, che sta diventando superflua e bene farebbero le acciaierie a sopprimerla del tutto, gli utilizzatori gradirebbero sicuramente.

Preziosi

Il listino dei metalli preziosi ha subito una fase di rallentamento generalizzato, ma è anche importante ricordarlo, senza preoccupanti eccessi. Il riferimento all’Oro risulta prioritario rispetto agli altri elementi quotati, non solo per l’importanza di questo metallo, vero e proprio elemento di guida ed indirizzo per l’intero comparto, ma per i suoi recenti “picchi” della quotazione in Dollari per oncia. La soglia dei 2mila USD/ozt è stata abbandonata da quasi due settimane, così come il massimo relativo di 2058 Dollari del 4 Maggio. L’Oro attualmente “naviga” sulla linea dei 1950 Dollari, che risulta ancora una quotazione di tutto rispetto, ma pur sempre il 5.4% in meno dal suo storico momento di apice. Il crescente accumulo di denaro “lungo” sul metallo non presenta al momento un ostacolo per la progressione rialzista del prezzo e che comunque sarà dai toni contenuti. Un percorso quasi parallelo a quello dell’Oro, lo seguirà l’Argento, anch’esso interessato da una crescita delle posizioni “lunghe”, ma con un carattere complessivo d’incremento del riferimento USD/ozt, più incisivo, anche in funzione di un collocamento di prezzo che nei giorni scorsi ha toccato un’area di minimo relativo vista per l’ultima volta nella seconda parte dello scorso marzo. Il Platino sta soffrendo in modo più che palese gli storni di Oro e Argento, presentando un andamento calante del suo riferimento Dollari per oncia. L’azione di qualche speculatore a quota 1070 USD in chiave rialzista ha sortito l’effetto contrario, pertanto alcuni investitori, trovandosi con posizioni nette “in rosso”, non disdegneranno di operare aperture “lunghe” per ridurre le perdite accumulate la settimana scorsa. Un piano che sulla carta potrebbe avere un esito buono, visto il possibile rinforzo del prezzo in Dollari del Platino. Il vero problema del Palladio è, al momento, il suo ridotto impiego industriale, la contrazione dei consumi di “fisico” rende la quotazione del metallo un semplice “asset” finanziario. Una situazione che potrebbe risultare fortemente penalizzante per i futuri sviluppi della quotazione di Borsa del Palladio.

Medicale

La direzionalità dei prezzi USD di Cobalto e Molibdeno non ha subito variazioni nel corso dell’ultima settimana, con il primo scendere del 3.1% ed il secondo crescere di un punto percentuale, confermando nello specifico la fase di recupero in atto. Il Titanio ribadisce invece il riferimento riportato negli ultimi otto giorni, relegandosi ai margini di una richiesta di materie prime da correzione sempre più ai minimi termini, a causa di una preoccupante situazione della domanda di produzioni siderurgiche da parte del comparto manifatturiero. Un contesto di mercato che colpisce anche i metalli che hanno maggiori collegamenti con il settore delle leghe per usi medicali, come il Nichel. L’evoluzione settimanale del prezzo LME del Nichel ha seguito, in linea di massima, quella degli altri metalli del listino, con andamenti di quotazione altalenanti ed una chiusura di periodo con dati in ribasso. L’incertezza che sta accompagnando i vari indirizzi delle quotazioni, ha trovato nel Nichel un fattore in più, quello della volatilità con connotazione ribassista, che sicuramente bloccherà sul nascere possibili fasi di correzione del prezzo LME in termini di rialzo del prezzo USD 3mesi. Nel campo delle ferroleghe si presentano numerose analogie con quelle viste finora, dove la base Tungsteno conferma i valori della settimana precedente, mentre per quella Cromo prende sempre più corpo un pesante ridimensionamento della quotazione espressa in Dollari per libbra. L’aggiunta dell’ultima variazione al ribasso del 7.2% su base settimanale evidenzia che la situazione di mercato del ferro-Cromo risulta abbastanza compromessa, con una diminuzione complessiva del 15% nel solo mese di maggio. Un’occasione che gli utilizzatori europei hanno colto solo in parte, a causa della perdita di valore dell’Euro sul Dollaro, che nel mese in corso è stata pari a 2,6 punti percentuali.

Rottami

Un momento di forte confusione nel mercato dei rottami, dove risulta difficile trovare una rassicurante linearità di indirizzi. La Borsa LME per quanto riguarda metalli e leghe e la difficile gestione di una domanda in forte decremento per i semilavorati di acciaio, rappresentano gli elementi di instabilità del comparto, questo a livello globale e non solo italiano. Il gioco dei numeri, visti nella loro sintesi, ha prodotto una determinazione nella variabilità dei prezzi dei rottami di metalli e leghe quasi prossima allo zero su base ottava. La realtà dei fatti è stata comunque differente, con variazioni parziali a livello settimanale che hanno generato momenti di autentica “passione” per i commercianti che operano nei non ferrosi. Il Rame, tra tutti i metalli, ha avuto un intervallo di oscillazione che ha sfiorato il 5% del suo valore complessivo di Borsa. La liquidità non è mai stata un problema per i commercianti che si occupano di metalli e leghe, avendola sempre gestita attraverso la prontezza nel seguire le ondate emotive di fonderie e raffinerie nelle campagne approvvigionamento materie prime, notoriamente prive di qualsiasi visione strategica. Un dinamismo ed un pragmatismo che ha permesso ai commercianti di barcamenarsi in un mercato che risulta in costante contrazione nei prezzi, l’8% medio dall’inizio dell’anno e di oltre il 20 su base dodici mesi. I rottami di acciaio hanno subito un ulteriore ridimensionamento la scorsa settimana, quantificato in quasi 5 Euro/tonnellata rispetto all’indice MetalWeek della settimana precedente. La forte riduzione dei prezzi dei semilavorati “piani” e “lunghi” avrà inevitabili influenze negative sulle prossime determinazioni delle quotazioni dei rottami, proprio ora che qualcosa nello scenario generale pareva affiorare come una sorta di arresto del calo delle quotazioni delle principali classifiche. L’elemento che lasciava intravvedere un cambio di indirizzo riguardava il frantumato E40, ristabilendo un “premio” sul trattamento dei rottami di oltre 50 Euro/tonnellata rispetto al prezzo delle demolizioni riferite alla categoria E1. Un buon dato era stato messo in evidenza anche dal lamierino E8, che seppure con valori in calo, limitava la riduzione a 10 Euro/tonnellata.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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