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05/06/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- ECCESSI DA EVITARE -

Industriali LME e Leghe

Gli ultimi movimenti del listino LME aggiungono incertezza al momento, con gli “industriali” non avere una direzionalità univoca

Acciai e Inossidabili

I prezzi dei “piani” seguono degli andamenti incerti sul mercato italiano, per il timore del riassortimento degli stock a ridosso delle ferie. La crisi del comparto edile spinge il prezzo del rebar ulteriormente verso il basso

Preziosi

L’eterno scontro tra “beni rifugio” si chiude in parità, ma con l’Oro avere prospettive migliori rispetto al Dollaro USD

Medicale

I prezzi di Cobalto e Molibdeno riprendono a salire in modo contestuale, non accadeva da quasi tre mesi. Il Nichel cerca di abbandonare definitivamente la zona di minimo relativo

Rottami

I prezzi dei rottami di acciaio sono scesi di oltre il 20% negli ultimi due mesi, un dato che non trova rispondenza nelle diminuzioni dei semilavorati. I metalli e le leghe seguono l’altalena del listino LME, ma il mercato è silente

Cambi

Il momentaneo appannamento del Dollaro illude la Borsa LME, con il listino che tenta la risalita. La parità virtuale tra Euro e Dollaro si avvicina alla soglia di 1.08

Indicatori

I titoli del settore minerario archiviano un’ottava in crescita che va oltre le aspettative. Note fortemente preoccupanti sul commercio internazionale, con i noli “bulk” scendere del 40% dall’inizio dell’anno

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Industrali LME e Leghe

La settimana degli “industriali” al LME si è chiusa sotto il segno del nervosismo e dell’incertezza. I valori riferiti alla scadenza 3mesi espressa in Dollari hanno riportato delle situazioni di massimo relativo, sebbene i prezzi ormai operino in intervalli molto ristretti e con l’indice LMEX recuperare solo della metà la flessione accumulata la precedente ottava. Gli equilibri tra domanda e offerta sono molto precari per tutti i metalli, dove bastano pochi elementi esterni, come il cambio del Dollaro rispetto alle principali valute, a determinare degli indirizzi di tendenza, segno che la Borsa londinese risulta al momento in una forte crisi di identità, senza poter fornire segnali certi agli utilizzatori. Il Rame rispecchia a pieno questa situazione, con il metallo che a partire dalla seconda decade di maggio non è stato più in grado di varcare la soglia degli 8300 USD 3mesi, fattore anche evidenziato nel corso dell’ultima seduta LME della settimana scorsa. La sensazione è che il Rame abbia esaurito la sua forza propulsiva o meglio, che l’attuale riferimento risulta essere un dato eccessivamente alto per gli impieghi diretti di questo metallo. Un occhio particolare andrà invece rivolto allo Zinco ed al suo prezzo USD 3mesi, dove sono presenti tutti gli elementi per decretare la fine della sua lunga parabola ribassista. I segnali di questo momento saranno accompagnati da una fase di volatilità rialzista, che non dovrà essere interpretata come una repentina risalita verticale del suo riferimento di Borsa. La pausa del 2 Giugno porterà in dote sul mercato italiano delle leghe di Rame e Zinco una situazione da prendere letteralmente con “le molle”. L’Ottone non potrà beneficiare di una riduzione del prezzo, sebbene il Rame stia attraversando l’ennesimo momento di incertezza, ma che avrà come effetto compensativo la ripresa del prezzo dello Zinco. La Zama, proprio per la prevista crescita del metallo guida, si avvicina al tanto atteso momento di inversione del prezzo, dopo mesi e mesi di spasmodica attesa. I segnali che giungono dall’Alluminio non sono di certo buoni in termini di prezzo LME. Nelle battute finali della seduta di Venerdì 2 Giugno, è emersa una crescita di liquidità “lunga”, dato che lascia presagire un’imminente fase di retrocessione del prezzo USD 3mesi per l’Alluminio. Il Nichel ha saputo reagire molto bene alle sparute azioni speculative sul metallo che si sono evidenziate con un certo rilievo proprio nella seduta conclusiva di maggio. La crescita del valore USD 3mesi del Nichel non sarà certa dirompente e forse neanche immediata, poiché il metallo dovrà nei prossimi giorni subire una breve fase di assestamento dalla connotazione ribassista. La brevissima escursione sotto la soglia dei 2mila Dollari da parte del Piombo nella scadenza 3mesi, risulta catalogabile tra gli eventi di difficile replicabilità nel breve periodo. La fase di flessione può considerarsi conclusa per il Piombo, anche se la situazione generale dell’intera Borsa LME, preclude eccessi di forti correzioni rialziste. La guardia dovrà essere mantenuta alta sullo Stagno, l’eccesso di liquidità “lunga” spingerà il prezzo USD 3mesi verso un nuovo momento di massimo relativo, anche se mancano sufficienti elementi per determinare questa fase come l’avvio di una prolungata serie di rialzi.

Acciai e Inossidabili

I “piani”, che la settimana scorsa sono risultati al centro della tempesta ribassista nel mercato di casa nostra, hanno avuto ancora dei movimenti residuali su alcuni allestimenti. La flessione è continuata sul laminato a caldo con un ulteriore 2%, mentre si è arrestata sul “freddo”, vero punto di snodo sulle disponibilità “a terra” di coils, che risultando non eccessive, portano le bobine “galvanizzate” a crescere di un punto percentuale sul periodo e nonostante le netta discesa dello Zinco alla Borsa LME. I rilevamenti settimanali dei benchmark MW Euro/tonnellata sui coils sono i seguenti: HRC 740; CRC 820 e HDG 900. Il clima non si sta di certo rasserenando, anche in funzione delle notizie che giungono dal comparto dei rottami con prezzi in costante caduta. Una visione più nitida e quindi più improntata al pragmatismo, giunge dai produttori del nord-Europa, con il 2% di diminuzione per ciascuna tipologia di allestimento in coil. Il settore nazionale dei tubi saldati ha temporeggiato sul da farsi in termini di prezzo, dando evidenti segnali di voler resistere alle evidenze di un mercato contratto nei tonnellaggi e proponendo una riduzione su base settimanale del 6% circa, ma che presenta, a tutti gli effetti, un tono interlocutorio nel percorso di adeguamento verso ulteriori ribassi a breve.  L’indicizzazione dei “lunghi” prende forma da una riduzione settimanale del 2% del valore della billetta, copiata in pari misura dalla barra per carpenteria, mentre è amplificata sul tondino per armature, fino a toccare il 5%, segno evidente che il settore delle costruzioni edili si sta trovando in forte difficoltà. L’unica voce fuori dal coro è costituita dalla vergella, in apparenza non toccata da episodi di aggiustamento, anche se non sono da escludere riduzioni mirate da parte delle acciaierie nei confronti dei loro clienti primari. La difficoltà nel reperire materia prima a dei prezzi interessanti anche a causa delle criticità valutarie della Lira turca, ha indotto le acciaierie del Paese a rimanere molto accorte nell’adeguare verso il basso i prezzi FOB di rebar e vergella, confermando sostanzialmente i riferimenti della precedente ottava. Una conduzione decisamente lineare è stata quella adottata nella definizione degli adeguamenti dei listini per il mese di giugno degli extra lega degli inossidabili. Gli austenitici AISI 303 e 304 segnano delle riduzioni nell’ordine dei 10 centesimi di Euro per chilogrammo, mentre il 304L ed il 316 rispettivamente di meno 11 e meno 23, rispetto ai valori di maggio. Le variazioni dei ferritici e dei martensitici sono state mediamente di 5 centesimi di Euro per i primi e di 7 per i secondi. Le stime di variazione aggiornate al secondo segmento di definizione degli extra lega per luglio vedono al momento ridursi i valori delle diminuzioni rispetto al mese in corso, con gli austenitici AISI 303,304 e 304L tra i 6 e gli 8 centesimi di Euro, mentre il 316 riporta un segno meno di circa 15 centesimi per chilogrammo. I valori risultano contratti anche nelle stime di ferritici e martensitici con riduzioni che oscillano tra 1 e 2 centesimi di Euro per chilogrammo. L’adeguamento al ribasso di 4 centesimi di Euro del contributo energia per giugno, rispetto al dato di maggio, risulta in linea con le variazioni del PUN su base mensile, anche se ora tale misura, visti gli importi complessivi veramente minimi, potrebbe essere definitivamente soppressa da parte delle acciaierie.

Preziosi

Il Dollaro negli ultimi tempi non contribuisce certo a delineare un chiaro indirizzo di tendenza nei confronti dei metalli preziosi ed in modo particolare sull’Oro. I due “beni rifugio” guadagnano seguaci, uno al cospetto dell’altro e di conseguenza, profitti o perdite a seconda delle collocazioni dei capitali investiti. La fase particolare che Dollaro ed Oro stanno attraversando è quella di una spiccata variabilità del valore di cambio con le altre valute e del prezzo USD per oncia. L’esempio eclatante riguarda il “Biglietto verde”, capace di fluttuare in soli otto giorni dello 0.8% in termini complessivi rispetto all’Euro e dell’Oro, accumulare una variabilità totale nel corso dell’ultima settimana di 26.6 Dollari per oncia, con uno scostamento positivo in rapporto al periodo dello 0.85% sul prezzo di Borsa. Una fase di blocco che non permette all’Oro di indicare ai propri investitori, in questo caso quelli più attenti alle dinamiche finanziarie, una direzionalità del prezzo soprattutto nel breve periodo. L’analisi deve essere condotta con una metodologia estremamente accorta e analitica come la struttura del denaro che muove indirizzi e tendenze dei prezzi. La situazione che si riscontra attualmente sull’Oro è quella di una liquidità “lunga” moderatamente alta, il che sta a significare che su questo metallo le prospettive non sono certo di ribassi consistenti nel riferimento Dollari per oncia. L’Argento copia pressappoco la traccia dell’Oro, anche se nel caso specifico di questo metallo alcune linee di indirizzo risultano più evidenti, come quella della soglia di minimo relativo di 23.50 Dollari per oncia, che nel breve periodo non dovrebbe essere varcata verso il basso. La fase di incertezza del comparto non agevola sicuramente il Platino, ormai prossimo ai mille Dollari per oncia, quando solo un mese fa il suo prezzo era di 100 più alto. La collocazione di quei giorni non era certo naturale, frutto soprattutto di una fase di euforia generalizzata che aveva portato Oro e Argento a toccare massimi molto importanti. La fase di inerzia ribassista è in piena attività per il Platino, anche se in questo momento tutto sta procedendo ad un ritmo blando. La lettura che può essere data alla crescente quota di denaro “lungo” che sta ruotando intorno al Palladio risulta, senza ombra di dubbio, positiva; il momento di rinforzo del prezzo USD/ozt proseguirà, ma rapportato al contesto specifico di questo metallo.

Medicale

Il mese di giugno si apre con una sferzata di aria fresca, almeno nei presupposti di mercato per Cobalto e Molibdeno. I due metalli hanno visto crescere, in entrambi i casi, le loro basi settimanali dei riferimenti di mercato USD, una combinazione che non accadeva dalla fine di marzo. Il Cobalto, con un incremento rispetto all’ottava precedente dell’1.5%, ha dato un segnale importante al mercato, alla luce di quello che è avvenuto la settimana precedente. Il Molibdeno ha confermato il suo buon momento, che lo vede da tre settimane consecutive in crescita, con un parziale di incremento di quasi 5 punti percentuali. Il Titanio sconta invece il suo problematico “appeal” tra gli acquisitori di questa materia prima, attraverso una contrazione del 2% su base settimanale; un dato che comunque può essere catalogato come un semplice aggiustamento tecnico di mercato. Il Nichel richiede delle riflessioni attente, non tanto per il suo valore insito di Borsa, quanto per quello che potrà far vedere nelle prossime settimane. La picchiata registrata la scorsa ottava dal metallo al LME va considerata come uno spartiacque tra due cicli di tendenza. L’affermazione non deve essere interpretata come un cambio di indirizzo radicale per il Nichel, ma certo di difficile replicabilità nel breve periodo, sebbene il clima generale che si respirerà al LME non giocherà un ruolo secondario nella futura definizione del suo prezzo. La contrazione delle tonnellate prodotte da parte del comparto siderurgico condiziona i prezzi delle ferroleghe, con la base Cromo subire le maggiori conseguenze. Il composto ha registrato su base settimanale un ulteriore arretramento del 7% nel riferimento Dollari per libbra, portando la diminuzione complessiva su maggio a 20 punti percentuali. Il Tungsteno sta opponendo maggiore resistenza al suo ridimensionamento, limitando al 2% l’escursione al ribasso su maggio; un dato che viene confermato anche in avvio di mese, con una flessione dello 0.3% sull’ottava.

Rottami

La discesa dei prezzi dei rottami di acciaio si sta facendo sempre più marcata. I dati sui consumi di semilavorati da parte del comparto manifatturiero non lasciano intravvedere nulla di buono nell’immediato ed a questo si aggiunge anche il calendario, con il mese di giugno essere l’anticamera del periodo pre-ferie. L’indice MetalWeek sui rottami ha toccato un nuovo minimo relativo a quota 320.65 Euro/tonnellata, andando a pareggiare il valore medio della prima decade dello scorso settembre. Non è il caso di rimuginare sul passato, ma è importante considerare che da dopo Pasqua i prezzi medi dei rottami di acciaio sono scesi di oltre il 20%, mentre nello stesso periodo le quotazioni dei semilavorati hanno registrato degli arretramenti decisamente inferiori, tra il 10 ed il 14% per il “piani” e tra il 7 e l’11 per i “lunghi”. Una discrepanza di valori notevoli, con un differenziale che purtroppo potrebbe dilatarsi con il passare delle settimane che ci separano dalla chiusura “agostana” dei piazzali delle acciaierie e con l’auspicio che questo periodo non vada oltre il numero di quattro.  Il dato che salta più all’occhio è la variazione verso il basso del lamierino E8, tra i 20 ed i 30 Euro/tonnellata, a penalizzare ulteriormente gli utilizzatori di coils, tra i maggiori contributori dei fatturati delle acciaierie. Il settore dei metalli e delle leghe ha annoverato una nuova settimana improntata all’immobilismo, dove i sussulti del listino LME, più che far porre delle domande sulle opportunità di acquisto di materie prime da parte di fonderie e raffinerie, ha messo le stesse in un anticipo di vacanza, con il pretesto della giornata festiva del 2 Giugno. Le occasioni mancate per gli utilizzatori di rottami si chiamano, al momento, Rame, Zinco, Piombo e Nichel, per la parte degli inox austenitici, mentre la loro prudenza nel chiudere accordi sulle forniture li premierà sull’Alluminio, con il metallo che al LME risulta in una fase di eccesso di valutazione.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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