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19/06/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- DENARO FORTE SUL “MENO” -

Industriali LME e Leghe

Le sedute LME presenteranno degli andamenti molto incerti, segno che i prezzi degli “industriali” sono in una fase in cui gli utilizzatori cercheranno di abbassarli con minori richieste

Acciai e Inossidabili

I prezzi dei “piani” continuano a scendere, mentre la billetta riprende a salire e trascina il valore del rebar verso i massimi delle ultime quattro settimane

Preziosi

L’Oro fatica a crescere nonostante il Dollaro sia in una fase di momentaneo appannamento per le decisioni della FED, buone aspettative per l’Argento

Medicale

La parabola discendente del prezzo USD del Cobalto sta volgendo al termine, incertezza sulle future quotazioni di Molibdeno e Nichel

Rottami

I prezzi in Euro dei rottami di metalli e leghe aumentano meno del previsto per il deprezzamento del Dollaro. Le acciaierie differenziano gli acquisti e alcune classifiche tornano a salire

Cambi

La BCE alza i tassi, mentre la FED deciderà in tal senso solo a luglio. Il Dollaro perde in soli otto giorni quasi il 2% sull’Euro e la parità virtuale ritorna vicina al valore del cambio reale

Indicatori

La crescita diffusa dei prezzi dei metalli alla Borsa LME corregge al rialzo i principali indici del settore

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Industrali LME e Leghe

Il Meno nell’Eurozona si limita ad essere il fiume che bagna Francoforte. La Banca Centrale Europea, che proprio nella città tedesca ha la sua sede di comando, ultimamente conosce solo il segno più in relazione all’adeguamento dei tassi. La decisione della BCE di aumentare dello 0,25% i saggi di interesse sull’Euro stride in maniera incommensurabile rispetto a quella della Federal Reserve che ha mantenuto invariati i tassi sul Dollaro. Non è questa la sede per esprimere giudizi di merito sulle politiche monetarie delle Banche Centrali, ma diversamente risulta doveroso avanzare pareri a riguardo delle implicazioni che queste hanno in relazione alle dinamiche evolutive dei prezzi delle materie prime ed in particolare dei metalli industriali. Il recupero su base settimanale dell’indice LMEX del 2,7% risulta un elemento significativo su come siano andate le cose a Londra, con gli utilizzatori di metalli e leghe che vivono con una certa apprensione le derive rialziste che hanno preso tutti gli “industriali”, anche se in buona parte mitigate dalla debolezza del Dollaro, che in soli otto giorni ha permesso all’Euro di guadagnare 1,83 punti percentuali sul rapporto di cambio. Le sedute dell’ottava al LME saranno sicuramente cariche di tensione, l’indicatore specifico di MetalWeek pari a 23/30 è un segnale importante e sottolinea che per alcuni metalli il cambio di tendenza potrebbe essere imminente. Il Rame non sarà ancora pronto a “girare”, ma il momento non è lontano. Il metallo è prossimo a varcare la soglia degli 8600 Dollari 3mesi, evento visto per l’ultima volta tra fine aprile ed inizio maggio, ma occorre anche tenere in considerazione che la liquidità “lunga” in accumulo sul Rame sta iniziando ad essere un fenomeno difficilmente governabile. Lo Zinco, al contrario del Rame, è già in piena fase di storno, anche se i numeri delle ultime sedute direbbero il contrario. Gli utilizzatori nutrono dubbi sulla possibilità che questo metallo abbia ancora energie sufficienti per produrre ulteriori slanci rialzisti, non dimentichiamo che dal suo minimo relativo del 25 Maggio, lo Zinco ha prodotto, fino all’ultima seduta LME della settimana scorsa, una progressione dell’8,3% rispetto al dato di Borsa USD 3mesi. Le due leghe di riferimento, Ottone e Zama, si troveranno nella medesima posizione, ovvero in un momento di massimo relativo, con Rame e Zinco che a breve inizieranno la loro discesa dei prezzi al LME, oltre al favorevole momento dell’Euro nei confronti del Dollaro, che potrà dare forza a fenomeni di riduzione dei prezzi. Lo storno dell’Alluminio sarà caratterizzato da una fase di volatilità ribassista, che darà maggiore slancio alla diminuzione del riferimento di Borsa USD 3mesi, anche se molto dipenderà dal clima generale che si respirerà al LME. La concentrazione di denaro “lungo” sul Nichel è oltre ogni limite di sostenibilità. Un elemento che va sicuramente non sottovalutato, anche in considerazione dell’attuale valore di Borsa del metallo, che non essendo elevato, potrebbe dirigerlo verso dei riferimenti di minimo veramente importanti. Il Piombo pare chiamarsi fuori da questo contesto di precarietà visto finora, mettendo in mostra una sicurezza di conduzione del prezzo LME che sta vedendo solo il segno più nei momenti di raffronto con i periodi precedenti e questo stato di positività proseguirà anche in avvio di ottava. La domanda di Stagno o meglio, le azioni preventive di copertura sul “fisico” messe in atto dagli utilizzatori del metallo in avvio della scorsa ottava, hanno permesso ai più avveduti di evitare acquisti oltre soglia, adesso collocata a 27mila Dollari 3mesi. I ritardatari o i dubbiosi dovranno attendere la nuova fase di storno dello Stagno, che potrebbe essere imminente, anche in ragione dell’accumulo di liquidità rialzista che è andata oltre misura.

Acciai e Inossidabili

Le prospettive di mercato sembrano differire tra “piani” e “lunghi”, con il comparto riferito a coil e lamiere subire maggiormente l’assenza di domanda, contrariamente a quello della laminazione che, vergella esclusa, tenta di opporsi alla congiuntura in atto. I tonnellaggi sono sicuramente un elemento da tenere in forte considerazione, dove il mercato dei semilavorati in barra è paragonabile ad un vascello il cui “pescaggio” risulta meno profondo e quindi più idoneo a navigare in acque basse senza il rischio di incagliarsi. La crescita dei prezzi dei “lunghi” trova anche riscontro dagli aumenti di alcune classifiche di rottami, come la demolizione leggera ed il lamierino, due tra le materie prime maggiormente impiegate per la produzione di questi semilavorati. Il mercato italiano dei “piani” ha messo in evidenza una seconda consistente campagna di diminuzioni, i valori del laminato a caldo e del galvanizzato sono stati accomunati da un calo del 4% (benchmark MW - HRC a 675 e HGD a 855), mentre il laminato a freddo ha riportato il 3% di discesa (benchmark MW - CRC a 765). Le prerogative da parte delle acciaierie e dei principali centri servizio nel fare leva sulle limitate disponibilità delle giacenze a magazzino pare non abbia fatto presa sugli utilizzatori. La reazione al calo della domanda da parte del bacino produttivo nord-europeo risulta molto più assennata, calibrando e ponderando le variazioni in una serie di riscontri che vanno dall’invariabilità del prezzo del CRC, al calo del 2% dell’HRC, fino alla crescita dell’1% dell’HDG, giustificata anche dal consistente incremento dello Zinco al LME. Le anticipazioni sui movimenti rialzisti di una parte dei “lunghi” trovano ora le quantificazioni dovute. La billetta cresce su base settimanale del 3.5%, una variazione importante, ma in linea con l’incremento dei valori dei rottami rilevati nel periodo. Il rebar nazionale non si allontana di molto dalla ripresa settimanale del semilavorato di base per la laminazione, fermandosi al 3% di crescita. Le note dolenti sui “lunghi” giungono dalla barra per carpenteria, in diminuzione del 2% settimanale e dal 6% in riferimento al prezzo italiano vergella, definito dai produttori con cadenza mensile. La controparte europea, che di solito quota su base settimanale, negli ultimi otto giorni ha rivisto al ribasso la base prezzo del 2% e che se equiparata sul mese accumula una diminuzione complessiva di oltre 10 punti percentuali. Nel settore dei tubi saldati regna l’anarchia commerciale, dove gli utilizzatori hanno preso il sopravvento nei confronti dei produttori, che per paura di perdere ordini e soprattutto clientela, si dimostrano aperti nel trattare sul prezzo e quindi andare anche oltre il fattore di adeguamento del 3% verso il basso. I produttori turchi di “lunghi” rimangono piuttosto intransigenti nelle trattative con i grandi consumatori, mentre si dimostrano più aperti verso le richieste di lotti meno impegnativi dal punto di vista produttivo, con diminuzioni dei prezzi FOB settimanali per tondino CA e vergella tra i 5 ed i 10 Euro/tonnellata. Gli inossidabili, giunti all’ultimo segmento di definizione degli extra lega per luglio, stanno subendo forti condizionamenti dal lato materie prime ed elementi di lega. Il Nichel, a seguito della significativa crescita del prezzo al LME, sta scompaginando l’ordine dei fattori di fissazione degli austenitici, con le stime mensili delle diminuzioni in contrazione di 5 centesimi di Euro per chilogrammo per gli AISI 303 e 304 (da 8 a 3) e di 6 per il 304L (da 8 a 2); di rilievo risulta anche la discesa del 316, che con la riduzione settimanale di 8 centesimi di Euro per chilogrammo porta la previsione extra a soli 5 centesimi di diminuzione su luglio. Le definizioni per ferritici e martensitici restano ancora molto aperte, dove la costante diminuzione delle ferroleghe, oltre alla perdita di valore del Dollaro nei confronti dell’Euro, porterebbero ad una conferma dei valori extra-lega in essere. Un cambio di indirizzo potrebbe avvenire anche per la determinazione del contributo energia, ormai in decrescita da mesi. Gli ultimi movimenti del PUN rilevano una ripresa del valore di riferimento, che alla data di Venerdì 16 Giugno è risultato in crescita di circa 2 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al valore fissato per il mese in corso.

Preziosi

La momentanea fase di arresto della politica restrittiva sui tassi da parte della Federal Reserve ha avuto un’eco immediata tra gli investitori di capitali che ruotano nell’area del Dollaro e che hanno visto ritardare, almeno fino al prossimo mese, la possibilità di incremento dei saggi di interesse sui depositi bancari. Lo stallo negli USA si sta presentando anche sul mercato dei bond, con il Treasury decennale sotto la linea di rendimento del 3.8% da ben quattro settimane. I metalli preziosi, in questo ambito di incertezza che aleggia sul Dollaro, non sono stati in grado di incidere più di tanto nella scorsa ottava, con l’Oro seguire un andamento della quotazione USD/ozt piuttosto lineare. L’equilibrio di Borsa sarà un elemento presente anche nel corso di questa settimana, pertanto il “metallo guida” sarà estremamente parco di sorprese di qualsiasi genere e quindi anche di indirizzi di tendenza estemporanei. L’Argento avrà invece davanti a sé delle giornate più movimentate, con il riferimento Dollari per oncia risultare compresso oltre misura e questo in base a quello che ha fatto vedere il metallo in chiusura della scorsa ottava, dove tra l’altro si è aperta una finestra di volatilità con connotazione rialzista. Gli effetti positivi sul prezzo in Dollari dell’Argento non mancheranno ad arrivare, senza dimenticare che la crescita della quotazione andrebbe a portare il valore del metallo oltre il livello dei 24 USD/ozt, una barriera molto ostica nel suo superamento da due mesi a questa parte. Le linee di soglia sono un tema molto attuale per i metalli preziosi, ne sa qualcosa il Platino, ritornato sotto i mille Dollari per oncia a distanza di nove settimane, era la prima di aprile. Una fase di turbolenza accompagnerà la determinazione di indirizzo del prezzo del Platino, andando a rinforzare il suo momento ribassista e questo sarà per un periodo relativamente lungo. Il Palladio pare abbia superato la fase di picco negativo del prezzo USD/ozt, che nel continuo stillicidio di diminuzioni su base periodica, aveva portato la quotazione ad inizio della scorsa ottava a replicare quella del Gennaio 2019. Il pericolo di nuovi momenti ribassisti non è del tutto scongiurato per il Palladio, ma i presupposti per un periodo di stabilità sono sicuramente buoni.

Medicale

Il Cobalto insegna che oltre certi limiti di prezzo è un problema andarci. Il metallo negli ultimi anni ha prodotto una parabola ribassista impressionante o forse è meglio riflettere su come certe voci diffuse dagli organi d’informazione avessero improvvidamente dipinto il Cobalto come una delle materie prime per le quali fosse impossibile rinunciare per la realizzazione dei componenti legati alla transizione ecologica. Il prezzo di mercato salì a dismisura e oggi questo metallo si può acquistare a 2,8 volte in meno rispetto al valore USD fissato nell’Aprile 2022 e ad oltre 3 dal suo massimo di sempre del Marzo 2018. Una breve storia della quotazione del Cobalto per dire che per questo metallo si sta prospettando il momento dello stop alla sequenzialità dei ribassi o per lo meno, esserne in prossimità; il Cobalto USD nell’ultima settimana è cresciuto dell’1,7% e su base giugno del 2,2%. Il Molibdeno ed il Titanio paiono invece aver preso la china ribassista, questi dati sono confermati dagli ultimi rilevamenti settimanali dei riferimenti di mercato USD, con i due metalli accomunati dalle entità delle rispettive discese a 1,3 punti percentuali. Il quadro di precarietà in cui versa il comparto delle leghe medicali si allarga al Nichel, sicuramente in una fase di quotazione positiva al LME, ma con molti dubbi che il metallo possa dar seguito ad ulteriori rinforzi rispetto al suo valore attuale di Borsa. Il limite per questa condizione incrementale della quotazione del Nichel LME è rappresentato dall’eccessiva presenza di liquidità “lunga”. Una situazione analoga a quella dello scorso aprile, che si rivelò poi determinante per far crollare del 16% il valore USD 3mesi del metallo nelle successive sei settimane. Le ferroleghe continuano nel loro incedere ribassista, usando la solennità del verbo per sconfessare coloro che solo due anni fa prevedevano per gli elementi di correzione fusoria escursioni di prezzo mirabolanti, anche con l’aiuto e questo è opportuno rimarcarlo, dei finanziamenti bancari a tassi prossimi allo zero per lo smobilizzo dei crediti verso acciaierie e fonderie. Nel corso dell’ultima settimana la base Cromo ha registrato un calo del 5.3% nell’unità di libbra per Dollari, mentre il Tungsteno ha limitato i danni con una contrazione dello 0.6% nel riferimento USD/chilogrammo.

Rottami

La domanda di rottami per alimentare le “bocche” dei forni dei comparti metallurgici e siderurgici, langue sempre di più. Le richieste in tonnellaggi complessivi vanno a ridursi settimana dopo settimana, anche in vista dell’imminente pausa estiva di agosto, con possibili anticipi delle chiusure dei piazzali di acciaierie, fonderie e raffinerie a metà luglio e che se la situazione di mercato non muterà, potrebbero protrarsi fino a metà settembre. Il paradosso del momento riserva comunque una grande opportunità per i commercianti, che essi operino tra i ferrosi o i non ferrosi ed è quella di una certa “permeabilità” dei blocchi agli ingressi nei piazzali, soprattutto in presenza di tipologie e classifiche di rottami poco diffuse sul mercato o che gli acquisitori abbiano innate certezze su mirabolanti trend rialzisti delle materie prime di loro pertinenza. Le riflessioni su metalli e leghe si possono comunque riassumere sul dato estremamente positivo riferito all’ultima settimana di Borsa, con il listino USD degli “industriali” che ha visto una crescita di quasi il 3%, aumento in ogni caso limitato al punto percentuale circa, per la decisa contrazione del 2% da parte del Dollaro rispetto all’Euro. Il comparto dei ferrosi è al centro di forti paradossi e come detto in precedenza, i prezzi seguono delle logiche di fissazione molto particolari. Le demolizioni, a seconda della loro appartenenza di classifica, registrano diminuzioni, per la E1 fino a 10 Euro/tonnellata, oppure come nel caso della E3, una crescita tra i 5 ed i 10 Euro. L’attenzione delle acciaierie è molto alta anche verso il lamierino E8, adesso che il consumo di coils sta scendendo in modo significativo; la crescita del prezzo settimanale è risultata fino a 15 Euro/tonnellata. L’indice MetalWeek sui rottami di acciaio ha beneficiato di questi particolarismi nelle richieste facendo registrare una crescita di oltre 8 Euro/tonnellata e portandosi a quota 328.28. L’indice sui prezzi medi di acquisto delle acciaierie non riportava un incremento su base settimanale dalla terza settimana di aprile, anche se le previsioni sull’ottava in corso denotano una nuova fase di regressione del dato, che andrebbe a collocarsi sotto la soglia dei 326 Euro/tonnellata.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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