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26/06/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NUMERI IMPORTANTI -

Industriali LME e Leghe

La settimana scorsa è stata carica di tensione al LME, il listino degli “industriali” è ora pronto ad un recupero diffuso

Acciai e Inossidabili

Le acciaierie tenderanno a non mutare gli equilibri di mercato attuali fino alla fine di luglio, così come i prezzi dei semilavorati

Preziosi

L’Oro subisce la pressione del Dollaro USD in ripresa e trascina verso il basso l’intero listino dei “preziosi”

Medicale

Il Cobalto ed il Molibdeno chiudono in positivo una settimana che ha visto il Nichel in forte difficoltà al LME

Rottami

L’Alluminio ed il Nichel possono guidare il rilancio dei prezzi dei rottami di metalli e leghe. I ferrosi continuano a seguire andamenti discontinui sui valori delle classifiche

Cambi

Il Dollaro USD ristabilisce i rapporti di forza con l’Euro ed in soli otto giorni riporta il cambio ai livelli di prima della stretta sui tassi da parte della BCE

Indicatori

I titoli minerari perdono più dell’8% in una settimana, un segnale da non sottovalutare anche se le aspettative sui prezzi dei metalli risultano positive

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Industrali LME e Leghe

Una situazione in continua evoluzione quella del listino LME, nonostante la domanda di metalli da parte degli utilizzatori sia in costante calo. La settimana scorsa gli “industriali” sono stati interessati da una fase di diminuzioni significative ed in molti casi i prezzi USD 3mesi hanno toccato i minimi relativi degli ultimi due mesi di Borsa. L’indice LMEX ha riportato una consistente discesa su base settimanale ritornando sotto la soglia critica dei 3800 punti, a 3719 e registrando una flessione del 3% rispetto agli otto giorni precedenti. Il listino LME ha chiuso un’ottava deludente, con tutti i metalli riportare perdite significative, con Zinco (- 5%) e Nichel (- 7%) segnare i risultati maggiormente negativi della partita. Le aspettative settimanali sono comunque positive, segno questo evidenziato da una chiusura di periodo interessante con i recuperi di molti metalli nelle fasi finali della seduta del 23 Giugno. Il Rame riparte da una serie di riferimenti molto contrastati, senza dimenticare il collocamento in area 8700 USD 3mesi avvenuto nella giornata di Giovedì 22, che ha rappresentato il massimo relativo delle ultime otto settimane. Il “metallo rosso” è pronto a risalire la china, gli elementi ci sono tutti, in primo luogo l’interessante accumulo di denaro “lungo” che si è generato nel pomeriggio di venerdì. La diminuzione cesserà di essere un elemento caratterizzante per la determinazione del prezzo USD 3mesi dello Zinco. Il metallo, già in questo avvio di ottava LME, ricomincerà a recuperare le perdite accumulate nelle sedute precedenti, anche se occorrerà testare il superamento della soglia dei 2400 Dollari, negli ultimi tempi causa di repentini storni per lo Zinco. L’Ottone e la Zama, inevitabilmente, seguiranno gli andamenti attesi dai due metalli di riferimento, che viste le aspettative di crescita dei prezzi LME, determineranno incrementi con segno positivo delle quotazioni delle due leghe. L’inerzia ribassista porterà l’Alluminio a toccare il minimo relativo al prezzo USD 3mesi in Dollari visto per l’ultima volta nel Marzo 2021, elementi più che eloquenti per determinare la parola fine ad una parabola ribassista che negli ultimi due mesi ha portato il metallo a perdere il 7.5% riferito al valore LME espresso in Dollari. Un analogo percorso lo seguirà il Nichel, anche se da una base di partenza meno “storica” in termini di prezzi con scadenza a 3mesi. La discesa importante che ha avuto il metallo negli ultimi otto giorni, ha ormai esaurito la sua spinta negativa, dovuta essenzialmente dall’annullamento dell’accumulo di liquidità “lunga” che si era venuta a creare sul Nichel. La ripresa del prezzo LME del metallo risulta un fatto evidente anche dalla crescita dell’1.6% del valore USD 3mesi riportato nella sessione pomeridiana di Venerdì 23 Giugno. La serie di sedute negative in Borsa, non ha risparmiato il Piombo, anch’esso in discesa su base settimanale. Negli ultimi giorni è però opportuno evidenziare un accumulo di liquidità “lunga” sul Piombo, che potrebbe dare il via ad un appesantimento della sua corsa rialzista, sebbene sia prematuro parlare di diminuzione del prezzo LME in tempi brevi. Lo Stagno si è riportato sotto la soglia dei 27mila Dollari 3mesi, mantenendo la backwardation a dei livelli record e decisamente insostenibile ancora per molto tempo. Il prezzo dello Stagno risulta bilanciato tra domanda ed offerta, con un fattore speculativo fortemente condizionate, tanto da poter considerare la recente contrazione del valore LME un evento occasionale.

Acciai e Inossidabili

Le linee guida di mercato dei semilavorati, da qui fino all’inizio delle ferie, non saranno supportate delle acciaierie da particolari azioni di indirizzo, semmai resta come unico obiettivo il possibile mantenimento dei prezzi ai livelli attuali, in modo da avere un punto di correlazione sufficientemente elevato ad inizio settembre. La richiesta di “piani” e “lunghi” rimane sempre ai minimi termini e sicuramente non saranno queste quattro settimane circa che ci dividono all’avvio delle vacanze estive a determinare dei cambi di tendenza in termini di consumi, almeno questo per quanto riguarda il panorama nazionale. L’aggiustamento minimo e sempre al ribasso, dei prezzi Italia dei coil è una dimostrazione di quanto appena affermato. Le diminuzioni settimanali, nell’ordine del punto percentuale, hanno interessato le quotazioni dei laminati a freddo e dei galvanizzati a caldo, mentre i laminati a caldo hanno riportato un adeguamento del 2%, essendo questo allestimento il più “battagliato” sul mercato dei “piani”. I benchmark MW al termine della settimana sono risultati i seguenti: HRC 655; CRC 760 e HDG 830 (valori espressi in Euro/tonnellata). Le acciaierie nord europee sanno bene che in momenti di crisi dei consumi occorre prestare molta attenzione nei confronti dei prodotti che generano il maggior numero di tonnellaggi nelle vendite ed è questa la ragione dell’importante revisione al ribasso del 4% del prezzo settimanale del coil HRC, mentre per CRC e HDG le variazioni periodiche risultano equiparate a quelle viste sulla piazza italiana. Negli ultimi otto giorni il mercato domestico dei “lunghi” ha visto una significativa rimodulazione del prezzo della billetta, ritornata alla quotazione di due settimane fa, il che lascia intendere che gli utilizzatori di questo semilavorato non hanno chiuso ordini al crescere del prezzo di riferimento. I “lunghi”, in alcuni casi, hanno tenuto invariato il prezzo, come rebar e vergella, mentre la barra per carpenteria ha ceduto l’1%, esattamente la metà del calo settimanale della billetta. I produttori di tubi saldati ed i ritrafilatori stanno tentando di adottare una politica sui prezzi più intransigente, dopo gli svarioni delle scorse settimane con politiche commerciali decisamente fuori controllo. I propositi sarebbero quelli di congelare i prezzi fino alle ferie, ma l’impresa non sarà facile, visto che gli utilizzatori sono ora in una condizione di significativa “forza contrattuale”. Le difficoltà dei commercianti e dei trader turchi di rottami sono risultate evidenti per via del costante calo dei prezzi di riferimento delle principali classifiche; una tendenza generalizzata che ha permesso alle acciaierie di adeguare verso il basso i prezzi FOB del tondino per cemento armato e della vergella tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata. La determinazione degli extra-lega per luglio degli acciai inossidabili risulterà un esercizio di equilibrismo da parte delle acciaierie ed in particolare per gli inox austenitici, a causa del decorso altalenante del Nichel alla Borsa LME, passato da un momento di massimo relativo ad uno di minimo, proprio negli ultimi giorni della finestra di fissazione per il prossimo mese.  Le prime stime per il mese di agosto riferite agli AISI 303, 304, 304L ed anche 316, risultano omogenee nella loro determinazione con valori che oscillano tra i meno 2 ed i meno 4 centesimi di Euro per chilogrammo, in funzione dei listini che verranno determinati per luglio. Gli inossidabili martensitici e ferritici risentiranno in modo diretto della costante contrazione delle quotazioni delle ferroleghe, ma il posizionamento verso il basso degli extra viene attualmente stimato tra 1 e 3 centesimi di Euro per chilogrammo. Le notizie non sono buone per quanto riguarda il prezzo mensile riferito all’adeguamento dei costi energetici. Il PUN ha ripreso a crescere in modo importante ed ora il posizionamento del contributo di luglio risulterebbe maggiorato di 10 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto a quello del mese in corso.

Preziosi

Le variazioni delle quotazioni riferite ai metalli preziosi nel corso dell’ultima ottava sono state importanti e tutte al ribasso. Una situazione decisamente carica di significato che mette i valori di Borsa del comparto in un’area di criticità nel considerare questi “asset” poco premianti rispetto ad altre soluzioni d’investimento. La più concreta, come soluzione alternativa, rimane sempre l’impiego di capitali rispetto alle valute ed in particolare il Dollaro USD, capace di recuperare nello spazio di una settimana, tutto o quasi, quello che aveva perso nei confronti dell’Euro all’indomani dell’annuncio della BCE sul nuovo inasprimento dei tassi d’interesse nell’Eurozona. La discesa settimanale dell’Oro, l’1.6% nel riferimento USD/ozt, sta a dimostrare due cose: la prima riguarda da vicino la quotazione di Borsa del metallo, giudicata ancora troppo elevata nonostante il ridimensionamento in atto da inizio mese, mentre la seconda è che il Dollaro USD trasmette, nonostante tutto, una forza stabilizzatrice sugli investimenti non riscontrabile in questo frangente su Oro e metalli preziosi. Un’ulteriore discesa dell’Oro nel corso della settimana è quindi qualcosa di più di una semplice ipotesi. L’Argento ancora una volta ha visto la sua quotazione in once “rimbalzare” verso il basso in prossimità dei 24 Dollari. Uno storno di prezzo molto consistente, che ha riportando il riferimento in prossimità di quota 22,50 USD; un minimo relativo toccato per l’ultima volta a fine marzo. I presupposti ci sono ormai tutti affinché l’Argento intraprenda un cammino rialzista sufficientemente strutturato e per un tempo relativamente lungo. I buoni riscontri non tarderanno ad arrivare anche per il Platino, ormai vicino al raggiungimento del minimo relativo di riferimento, anche se prima di una decisa inversione di tendenza, il metallo farà ancora in tempo ad avvicinarsi ai 920 USD/ozt, visti per l’ultima volta nello scorso mese di febbraio. La tenuta della quotazione attuale del Palladio risulta decisamente problematica, nonostante alcuni speculatori propendano nel non demordere su una nuova fase di crescita del metallo, come lasciava ben sperare il brillante avvio della scorsa settimana. L’aspettativa di Borsa è tornata negativa con un preoccupante avvicinamento alla linea dei 1250 Dollari per oncia, non più presente nel grafico del Palladio dal Gennaio 2019.

Medicale

Il Cobalto prosegue nel suo riposizionamento rialzista del valore di mercato USD, incrementando del 2.3% il riferimento precedente, mentre il Molibdeno ha interrotto la serie di ridimensionamenti settimanali, aumentando di due punti percentuali il minimo relativo in cui rea piombato l’ottava precedente. Le notizie di un certo rilievo ed in termini positivi sono concentrate in questi due elementi, a supporto, da rilevare la stabilità del prezzo del Titanio su base settimanale, ancora sovra-stimato nel valore, in relazione alle richieste da parte degli utilizzatori del settore siderurgico. Le maggiori preoccupazioni sono arrivate dal Nichel e non sono state poche. Il metallo ha chiuso la settimana con una perdita del 7% in rapporto al prezzo USD 3mesi, con il decremento che in alcuni frangenti è andato vicino al 9. La fase ribassista del Nichel può considerarsi conclusa, soprattutto in funzione di quello che il metallo ha fatto vedere nelle fasi conclusive della seduta di Venerdì 23 Giugno, con un recupero dell’1.6% rispetto alla chiusura “official” 3mesi dello stesso giorno e che tra l’altro è risultata il minimo relativo delle ultime due ottave. Le ferroleghe non hanno mutato il loro indirizzo, dove la base Cromo ha ulteriormente dato rinforzo al suo arretramento del riferimento Dollari per libbra del 5.6% su base settimanale, mente quella di Tungsteno, nel suo altalenante intercedere, ha dato spazio ad un arretramento, ma sempre in frazione di punto percentuale, nello specifico dello 0.4, rispetto all’unità di quotazione chilogrammo per Dollari. La conversione favorevole dei prezzi in Euro rispetto a quelli in Dollari, ha subito una battuta d’arresto nel corso della settimana appena conclusa. La valuta statunitense ha recuperato in modo significativo rispetto a quella Europea, incrementando così gli esborsi in Euro sui valori dei metalli in crescita, come Cobalto e Molibdeno e riducendo in modo significativo i vantaggi su quelli riferiti a Nichel e ferroleghe.

Rottami

I metalli e le leghe hanno vissuto l’ennesima settimana di valori altalenanti e così, di conseguenza, i riferimenti dei rottami. L’area di pertinenza del Rame, nonostante la diminuzione del riferimento LME nel contesto complessivo di ottava, non ha sicuramente destato forti preoccupazioni, anche se il massimo relativo di Borsa del 22 Giugno, aveva di certo riportato il sorriso tra i commercianti e gettato nello sconforto gli acquisitori di fonderie e raffinerie. L’inversione di tendenza che ha interessato il Rame il giorno successivo, va letta comunque in un campo di visione più ampio, che deve abbracciare la totalità degli altri “industriali” e leghe correlate. Il Nichel, di cui abbiamo ampiamente parlato in più momenti, ripartirà da un minimo relativo importante e così per i rottami di inox austenitici. Le situazioni favorevoli, in termini di prezzo dei rottami, ci saranno anche per Zinco ed Alluminio, che hanno toccato dei minimi importanti e difficilmente prolungabili nel tempo, sebbene la vicinanza delle ferie rappresenterà un freno agli acquisti da parte degli utilizzatori di rottami. Il mercato dei ferrosi è in una fase di stallo, sia per i consumi di rottami da parte di acciaierie e fonderie, sia per la determinazione dei prezzi. La doppia stabilità va sicuramente letta positivamente, con i commercianti che non stanno forzando le vendite, che in questa fase dell’anno sarebbe fortemente penalizzante ed il comparto produttivo-siderurgico che, in modo avveduto, non intende “tirare la corda” eccessivamente. I riscontri sono eloquenti: l’indice settimanale MetalWeek ha subito una variazione infinitesimale verso il basso di 0.64 Euro/tonnellata, mentre le classifiche in cima alle richieste di acciaierie e fonderie sono state quelle delle demolizioni pesanti E1 e delle torniture, che hanno riportato in entrambe le situazioni correzioni al rialzo tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata. Il segno meno ha invece riguardato tutte le altre tipologie di rottami e che comunque non sono andate oltre a riduzioni di 5 Euro sui riferimenti settimanali precedenti.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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