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03/07/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- NULLA AL CASO -

Industriali LME e Leghe

Le ultime sedute LME sono state cariche di tensione, segno evidente che gli utilizzatori sanno di avere di fronte a loro un listino LME che presenta dei minimi interessanti

Acciai e Inossidabili

I “piani” ritrovano il secondo riallineamento di prezzo su base Gennaio 2021, mentre i “lunghi” risentono delle forti tensioni sulle limitate disponibilità dal pronto

Preziosi

Le previsioni al ribasso sono state rispettate, l’Oro tenta di resistere, ma per Argento, Platino e Palladio l’obiettivo è non varcare verso il basso i recenti minimi relativi

Medicale

La linearità dei prezzi è al momento garantita dal solo Cobalto, negativa la settimana di Nichel, Molibdeno e Titanio

Rottami

I prezzi continuano a scendere tra i non ferrosi, con i commercianti che seppur non disposti a vendere non trovano neanche le richieste da parte di fonderie e raffinerie. Le classifiche “strategiche” sono sempre più ricercate dalle acciaierie

Cambi

Il Dollaro non permette all’Euro di rinforzarsi più del consentito, segno che la Federal Reserve metterà mano al rialzo dei tassi

Indicatori

I titoli minerari ritornano in territorio positivo, anche se di solo mezzo punto percentuale, i metalli scendono mediamente di uno ed i noli “bulk” retrocedono di dodici su base settimanale

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Industrali LME e Leghe

Nelle ultime due settimane l’indice rilevato da MetalWeek™ sulla determinazione dei prezzi degli “industriali” al LME non è mai sceso sotto il livello di 20 su 30. L’indicatore evidenzia il livello di tensione presente in ciascuna seduta di Borsa e questo a prescindere dalla tendenza complessiva dei prezzi, rappresentato dal LMEX, il cui posizionamento a quota 3681 ha fatto segnare una flessione dell’1.035% su base settimanale. I minimi relativi dei prezzi USD 3mesi non hanno risparmiato alcun metallo del listino LME. Un altro elemento che occorre considerare è l’ampiezza temporale di questi momenti nel contesto delle ottave di Borsa, con un dato di oltre quattro settimane per Rame, Alluminio e Nichel e alle sole ultime due per Zinco, Piombo e Stagno; una serie di elementi questi, molto utili per determinare le tracce future dei prezzi USD 3mesi di tutti e sei i metalli. Il Rame, pur presentando un accumulo di liquidità “lunga”, non dovrebbe avere problemi a recuperare la perdita di valore espressa in Dollari accumulata nel corso dell’ultima ottava e quantificata complessivamente in 3 punti percentuali, con potenzialità di spingersi anche oltre tale soglia. La situazione dello Zinco risulta anch’essa promettente, nonostante l’avvicinamento al limite critico dei 2400 USD 3mesi, il cui varco negli ultimi tempi ha sempre costituito un momento di forte instabilità sul prezzo. Una prova questa che, se superata, permetterà allo Zinco di ricollocarsi su dei valori decisamente più alti di quelli visti a giugno. Le formazioni dei prezzi delle leghe di Ottone e Zama, potrebbero dover considerare anche una nuova fase di relativa debolezza del Dollaro rispetto all’Euro, diluendo a quel punto la crescita delle due quotazioni e quindi far percepire in modo meno importante i momenti di ripresa dei valori di mercato dei semilavorati con basi Rame e Zinco. L’attenzione sull’Alluminio dovrà essere massima, soprattutto in funzione della collocazione dell’attuale prezzo LME, a questo punto non più riferito ad un minimo di quotazione con un’ampiezza relativa, ma decisamente qualcosa di più. La concentrazione di interessanti volumi di denaro con connotazione rialzista determineranno in avvio di settimana dei movimenti decisamente importanti e tali da portare il metallo in un frangente di volatilità verso l’alto. Un altro metallo atteso a mostrare cose egregie sarà il Nichel, dopo che la scorsa settimana in alcuni momenti ha lambito la soglia dei 20mila USD 3mesi, evento che non si verificava da quasi dodici mesi. Un percorso che il Nichel dovrà affrontare in senso inverso, lasciandosi alle spalle una traccia negativa che nelle ultime due ottave di giugno è stata dell’11% in termini di riferimento Dollari 3mesi. Il Piombo sfrutterà ancora una volta il trend positivo generalizzato che interesserà il listino LME per posizionare il suo riferimento USD nuovamente in un’area di massimo relativo, anche se questo continuo intercalare verso l’alto della quotazione di Borsa del metallo, potrebbe perdere significativamente d’intensità nel corso di questo mese. Lo Stagno ha dato prova di una forte reattività, recuperando in modo rapido il calo avviato a partire dalla terza settimana di giugno con un interesse riferito al prezzo attuale di Borsa a dir poco sorprendente, che lascia sottintendere un imminente fase di rialzo del prezzo USD 3mesi.  

Acciai e Inossidabili

I prezzi sul mercato nazionale dei semilavorati al carbonio negli ultimi due anni e mezzo sono stati oggetto di importanti “azzeramenti” rispetto all’origine del più significativo incremento di sempre delle quotazioni di “lunghi” e “piani”, momento che può essere identificato con il mese di Gennaio 2021. Alla lettura di questa data alcuni potrebbero eccepire che la fase di crescita dei valori dei semilavorati potesse essere fissata con data anteriore, ma il mese d’inizio del 2021 evidenzia il momento del “superamento diffuso” dei massimi relativi, fissati precedentemente nel corso del primo trimestre 2017. Una volta fatta chiarezza sul punto di origine del fenomeno, i prezzi italiani dei semilavorati hanno registrato dei ricollocamenti, rispetto al “punto zero” del 2021, con modalità differenti tra “piani” e “lunghi”. Il comparto dei coil conobbe il primo azzeramento di valore tra novembre e dicembre dello scorso anno, dopo una “picchiata” dal massimo, in questo caso assoluto, iniziata tra Aprile e Maggio del 2022 e che portò ad un ridimensionamento complessivo dei prezzi dei “piani” del 50% come valore medio. Il secondo punto di “ricalibratura” è di questi giorni e viene da una base di partenza più modesta nei valori Euro/tonnellata di massimo relativo con quotazioni che hanno raggiunto il loro apice verso la fine di aprile ed a distanza di due mesi perdere il 20% circa. Nel corso dell’ultima settimana i prezzi di riferimento sulla piazza domestica hanno riportato le seguenti variazioni: HRC, più 1% (benchmark MW 640 Euro/tonnellata), CRC, meno 1% (benchmark MW 750) e HDG, più 1% (benchmark MW 825). La comparazione con i prezzi dei “piani” nel nord-Europa risulta decisamente migliorativa a loro favore, con “caldo” e “galvanizzato” in diminuzione del 2% ed il freddo in discesa dell’1%, tutti su base settimanale. I “lunghi” hanno riguadagnato il punto di pareggio del Gennaio 2021 solo in questi giorni, con una discesa più lenta, ma progressiva, iniziata anch’essa tra aprile e maggio dello scorso anno e producendo un decremento medio di quasi il 40% in termini complessivi. L’attuale situazione del comparto risulta comunque fortemente carica di tensione e questo soprattutto sul semilavorato di base, ossia la billetta. Le notizie, ancora ufficiose, riferiscono di alcune acciaierie italiane che pur di alleggerire il magazzino di prodotti finiti, sarebbero disposte a scendere abbondantemente sotto la soglia dei 500 Euro/tonnellata resa partenza e quindi, conti alla mano, con una diminuzione su base settimanale di oltre 10 punti percentuali. I produttori nazionali di rebar e vergella confermano i valori di mercato di otto giorni fa, mentre quelli della barra per carpenteria e dei tubi saldati, facendo leva sui limitati riassortimenti degli stock, puntano ad una crescita dei prezzi fino ad un massimo del 5% rispetto a quelli praticati nel corso dell’ultima settimana di giugno. Una certa resistenza alle tendenze dei mercati la sta opponendo il comparto delle acciaierie turche, con i prezzi FOB dei “lunghi” (tondino per le armature e barra in rotoli), in linea con quelli della settimana precedente, nonostante i prezzi dei rottami sulla piazza locale abbiano registrato dei cali nell’ordine del 2-3% in riferimento alle principali classifiche. Gli extra lega per il mese di luglio degli inossidabili sono andati oltre le migliori aspettative e a vantaggio degli utilizzatori. Nel caso degli austenitici la definizione dei listini ha tenuto come modalità di calcolo la sola fase discendente del Nichel con diminuzioni di 21 centesimi/chilogrammo per l’AISI 303 e 304, di 24 per il 304L e di 25 per il 316. L’adeguamento mensile per ferritici e martensitici è risultato univoco, pari a 6 centesimi di Euro per chilogrammo. Le stime sul mese di agosto, sebbene riguarderanno un frangente di consumi limitati, oscillano su valori ancora in calo, con gli austenitici riportare dei ridimensionamenti tra gli 11 ed i 16 centesimi di Euro rispetto ai dati effettivi di luglio e tra i 3 ed i 5 centesimi per ferritici e martensitici. Un aspetto interessante riveste anche la determinazione della componente energia per luglio, in diminuzione di 3 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto a giugno, questo nonostante una crescita PUN, che su base mensile avrebbe portato ad una rimodulazione al ribasso di un solo centesimo per chilogrammo.

Preziosi

Il listino dei metalli preziosi ha tenuto fede alle aspettative, ma purtroppo in termini negativi. I punti di “atterraggio” dei prezzi sono stati rispettati su base settimanale è questi elementi hanno prodotto su tutti gli “asset” delle sostanziali rimodulazioni verso il basso dei prezzi espressi in Dollari per oncia. Le voci sempre più insistenti legate alla Federal Reserve che nel mese in corso farà seguire, con buone probabilità, un nuovo innalzamento dei tassi sul Dollaro, ha raffreddato e non di poco, coloro che avrebbero voluto “puntare” sulla pista d’investimento composta essenzialmente da Oro e con frazioni marginali da Argento e Platino. La situazione in avvio di ottava non muterà e per coloro che avevano confidato su un aggiustamento rialzista del listino dei preziosi sarà una nuova delusione. L’equilibrio dei fattori domanda e offerta riferiti all’Oro, non determinerà sostanziali variazioni in rapporto al prezzo USD/ozt rilevato la settimana scorsa, anche se un’indicazione di direzionalità del valore di riferimento non dovrebbe propendere verso ulteriori momenti di ribasso. L’Argento ha momentaneamente abbassato la sua soglia discriminante nell’individuazione di una possibile azione rialzista da 24 Dollari per oncia a 23. La riduzione di un Dollaro per unità di contrattazione di Borsa non è certo cosa da poco e rappresenta un deprezzamento di valore pari a 4 punti percentuali rispetto all’obiettivo precedentemente calcolato. La stabilità riferita agli elementi domanda e offerta sull’Argento, permetterà di valutare con sufficiente tranquillità i prossimi orientamenti di prezzo del metallo. Il Platino ha fissato nei giorni scorsi un nuovo minimo relativo sotto quota 900 USD/ozt, valore visto per l’ultima volta nello scorso ottobre. La discesa perentoria del Platino, partita nella prima decade di maggio, è un elemento da non sottovalutare in ottica presente, ma soprattutto nel breve termine. La visione previsionale risulta al momento con contorni molto foschi, dove non è da escludere un’azione con “inerzia” ribassista del prezzo USD/ozt. La situazione presenta criticità anche per il Palladio, sebbene la connotazione di Borsa, sempre più “sottile” e la collocazione attuale di minimo vista per l’ultima volta nel Dicembre del 2018 non escluderà delle correzioni rialziste, che saranno pur sempre di breve intensità e durata.

Medicale

L’acuto congiunto di Cobalto e Molibdeno, andato in scena una decina di giorni fa, non ha avuto seguito nella scorsa settimana. La causa di questa mancata replica è da imputare per intero al Molibdeno, con un decremento del valore USD di mercato di quasi 2 punti percentuali, annullando così in maniera assoluta quello che aveva guadagnato nella precedente ottava. La contrapposizione da parte del Cobalto risulta ancora più evidente, con questo metallo in grado di mantenere costante la sua progressione, confermando con un rassicurante 3.2% la fase di crescita in atto da oltre quattro settimane e portando al 6.1% l’incremento sul mese di giugno. La guardia non va comunque abbassata per il Cobalto, soprattutto in funzione del dato settimanale riferito al Titanio USD, che con un decremento del 13% ha riportato il valore del metallo ai livelli del Dicembre 2020. Un comparto, quello delle leghe per usi medicali, soggetto ultimamente a forti elementi di squilibrio, come quello che ha interessato il Nichel LME nel corso della seconda parte di giugno. L’escursione massima negativa prodotta dal metallo in riferimento al valore USD 3mesi è stata del 13.6% negli ultimi venti giorni, mettendo così la parola fine e si spera in modo definitivo, alle azioni che puntavano alla crescita esponenziale del prezzo del Nichel, così tanto auspicata dalla frangia speculativa-finanziaria. L’attuale collocazione del Nichel risulta indubbiamente in una fase di sottovalutazione, pertanto appare più che evidente che il metallo nei prossimi giorni prenderà nuovamente quota, sebbene nei margini definiti dalla situazione generale della Borsa LME. La curva verso il basso a cui ci ha abituati il Ferro-Cromo non ha mutato indirizzo di traccia, anche se è opportuno segnalare un ridimensionamento sostanziale della variazione negativa sull’ultima base settimanale a 1.6% rispetto all’unità di quotazione Dollari per libbra. Il riferimento USD per chilogrammo del Tungsteno ha mostrato segnali di tenuta e quindi di stabilità, in rapporto al valore della scorsa ottava.

Rottami

Il mercato dei rottami non ferrosi risulta totalmente privo di spunti d’interesse per le parti che animano questo comparto. I commercianti non hanno nessun interesse a proporre lotti in vendita, dal momento che i prezzi di metalli e leghe sono collocati in un’area di minimo importante e quindi con i valori correlati dei rottami che non permetterebbero di trarre marginalità interessanti ed i compratori, principalmente fonderie e raffinerie, che non hanno motivi di avanzare istanze d’interesse a causa di una domanda di prodotti semilavorati sempre più bassa. Una situazione decisamente preoccupante e che ha nel mese di luglio la mal celata speranza che sia la collocazione del calendario lavorativo a determinare questa fase di “impasse”. La congiuntura economica e le voci di un possibile ulteriore decremento degli indici legati alla crescita, PIL in primo luogo, in Europa e nel resto del mondo di certo non aiuteranno allo sblocco di una situazione che viene dopo tre anni estremamente movimentati e senza ombra di dubbio, di grandi eccessi. L’evoluzione che attenderà la Borsa LME nel corso del mese sarà quasi sicuramente rialzista, con focus d’interesse che saranno prevalentemente concentrati su Rame, Alluminio e Nichel, in relazione agli inox austenitici; anche se occorrerà pur sempre intercettare gli interessi delle parti in causa, che in questo momento si trovano concordi nel disertare i mercati dei rottami. Gli acquisti selettivi continuano invece a vivacizzare il settore dei ferrosi, con le quotazioni di una serie di classifiche conoscere frangenti di vivacità, sicuramente insperati fino a qualche settimana fa. Le acciaierie non fanno mistero nel prediligere i rottami di bassa qualità, come le demolizioni o quelli ottenuti dai processi di frantumazione, lasciando ai margini delle richieste i rottami “nuovi”, tra essi il lamierino E8. Le demolizioni E3 hanno registrato una crescita massima di 5 Euro/tonnellata, mentre quelle rapportabili alla E1 sono arrivate a raggiungere incrementi settimanali fino a 20 Euro per mille chilogrammi, in questo ambito ne ha beneficiato in buona parte la classifica E40 che ha riportato il “premio frantumazione” prossimo ai 50 Euro/tonnellata rispetto ai valori delle demolizioni pesanti. Il dato di sintesi espresso dall’indice MetalWeek™ sui prezzi medi di acquisto da parte delle acciaierie, ha beneficiato del contesto positivo di mercato, incrementando il riferimento di 6.3 Euro/tonnellata e collocandosi a 333.94, con prospettive di crescita fino a 335.70 già nel corso della settimana.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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