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17/07/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- ALLUNGHI ECCESSIVI -

Industriali LME e Leghe

La crescita diffusa della liquidità “lunga” alla Borsa LME, lascia supporre che l’azione del comparto speculativo sarà di breve durata

Acciai e Inossidabili

L’abbandono dei prezzi di vertice dei semilavorati prodotti in Italia procede a rilento, su alcuni “lunghi” le acciaierie di casa nostra insistono con ulteriori rincari

Preziosi

L’incertezza sulle future mosse della Federal Reserve ridà slancio al listino dei metalli preziosi, molto bene l’Argento, un po’ meno l’Oro

Medicale

La debolezza del Dollaro arriva in un momento importante, soprattutto in considerazione del fatto che i prezzi di Cobalto e Molibdeno continuano a crescere in modo costante

Rottami

Le variazioni in crescita dei non ferrosi risultano meno forti del previsto a causa dell’apprezzamento dell’Euro sul Dollaro. I prezzi dei rottami di acciaio in Italia continuano a seguire le differenziazioni di scelta da parte delle acciaierie

Cambi

La politica monetaria che sarà ancora restrittiva da parte della BCE spinge l’Euro a rinforzarsi sul Dollaro

Indicatori

L’ondata speculativa sui metalli porta a degli incrementi settimanali degli indici che non si erano ancora visti nel corso del 2023

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Industrali LME e Leghe

L’aspetto valutario ha rappresentato un elemento di fondamentale importanza negli equilibri di definizione dei valori degli “industriali” nel corso dell’ultima ottava LME. L’apprezzamento dell’Euro sul Dollaro del 2.36% negli ultimi otto giorni ha controbilanciato la crescita complessiva del listino di Borsa, il cui indice LMEX, basato sulle quotazioni USD, ha registrato il 4.02% di incremento e con il ricollocamento di tutti i metalli nelle rispettive aree di massimo relativo. L’ultima cinquina si sedute LME ha visto crescere in modo sensibile l’indice d’intensità MetalWeek™ sulla formazione dei prezzi USD 3mesi, con valori che tra giovedì e venerdì sono andati a quota 18/30, quando la media settimanale, fino a quel momento, si era stabilizzata sul parziale di 10 su 30. Il dato molto positivo del 3% riferito alla crescita dell’inflazione negli USA su base annua ha dato il via a supposizioni riguardanti la FED, la quale potrebbe derubricare a dopo luglio l’azione correttiva sui tassi. La possibile mancata crescita del costo del denaro negli USA ha corroborato molti investitori del comparto finanziario-speculativo, con “puntate” relativamente facili sui metalli industriali viste le collocazioni di prezzo decisamente interessanti. Una situazione non certo gradita agli utilizzatori che hanno visto impennarsi i valori dei principali elementi del listino LME, in un momento in cui gli scambi di “fisico” iniziano a risentire dei rallentamenti dovuti ai calendari delle soste per le vacanze. L’impennata della massa monetaria di connotazione “lunga” porta a considerare questo fenomeno di crescita delle quotazioni degli “industriali” di natura speculativa e con una durata relativamente breve in termini di effetto sul listino. Il Rame registra una crescita di denaro decisamente sotto controllo, anche se la spinta verso l’alto del valore USD 3mesi è al momento da considerare eccessiva e pertanto le aspettative sul metallo non potranno che essere di ribassi, “a stretto giro”. La progressione al rialzo che ha interessato lo Zinco nell’ultima settimana ha riportato il suo valore di Borsa a varcare in modo deciso la soglia dei 2400 USD 3mesi e questo a distanza di quasi un mese. Il mantenimento della quotazione oltre tale livello risulta ora fondamentale per stabilire la qualità della collocazione di Borsa dello Zinco. I riferimenti delle leghe di Ottone e Zama, da qui alla fine del mese, risentiranno degli andamenti non certo consolidati di Rame e Zinco, senza dimenticare l’importante effetto correttivo del cambio tra Euro e Dollaro che sposta la questione, una volta tanto, a favore degli utilizzatori. Il prezzo dell’Alluminio risulta fortemente condizionato da un’eccessiva concentrazione di denaro con connotazione “lunga” e a tutti gli effetti ingiustificata in relazione alle reali potenzialità del metallo basata sulla domanda effettiva per utilizzi produttivi. Il Nichel non ha trovato i favori dell’azione speculativa sul listino LME e questo non rappresenta di certo un elemento di secondaria importanza per definire estemporaneo il carattere delle operazioni, in termini complessivi, del comparto finanziario sull’intero listino di Borsa. Nello specifico, il Nichel presenterà ancora una certa resistenza al mantenimento dei riscontri di prezzo ultimamente raggiunti, ma molto dipenderà dall’aria che si respirerà al LME nel corso della settimana. La volatilità ribassista sarà il maggior elemento di avversità che dovrà contrastare il Piombo per continuare a collocarsi nella zona di massimo relativo ed una possibile spinta verso l’alto del valore USD 3mesi in questo avvio di ottava non dovrà essere letta come il superamento della criticità in essere. Lo Stagno rappresenta l’unica eccezione del listino LME, dove il considerevole accumulo di liquidità “lunga” non rappresenterà un freno alla sua crescita, ma al contrario, determinerà un effetto volano per il consolidamento dell’indirizzo rialzista.

Acciai e Inossidabili

Un ravvedimento importante, seppur non determinate, quello che le acciaierie italiane hanno messo in atto in tema di definizione dei prezzi settimanali dei semilavorati. La correzione verso il basso delle quotazioni ha riguardato molte voci e dove per l’ampiezza della proposta, i “piani” hanno subito i maggiori interventi di rivisitazione. I prezzi dei tre gradi di fornitura dei coil hanno subito delle discese differenziate, con il laminato a freddo ed il galvanizzato segnare un punto percentuale di adeguamento, mentre il “caldo” ha subito una riduzione di due (benchmark MW Euro/tonnellata: HRC 670; CRC 730; HDG 785). La risposta degli altri produttori dell’Europa occidentale è stata ancora una volta attendista, rimandando a questa settimana un’eventuale revisione sui prezzi, monitorando ulteriormente i movimenti delle richieste da parte dei principali comparti produttivi dell’area. La quotazione della billetta Italia continua a regredire, anche se in maniera contenuta al solo 1% rispetto agli otto giorni precedenti. Gli effetti di questa diminuzione si sono però visti solo sul rebar, sceso del 3% dalla soglia di massimo relativo della settimana scorsa ed ora allo stesso livello proposto dai produttori del nord-Europa, in molti casi emanazioni dirette di acciaierie nostrane. La quotazione della vergella continua a rimanere bloccata ai minimi del periodo, segno che per i produttori l’attuale prezzo rappresenta una condizione minima di redditività per il mantenimento in attività degli impianti di laminazione e trafilatura. Una fuga in avanti in termini di quotazioni è stata tentata in ambito profili per carpenteria e tubi saldati, con il proposito di correggere verso l’alto i riferimenti dei prodotti di maggior consumo, ma solo al termine di questa settimana si potranno vedere gli effetti di una richiesta che seppur misurabile con l’entità minima dell’1%, potrebbe generare una certa insofferenza tra gli utilizzatori di questi allestimenti. L’aumento dell’aliquota IVA dal 18 al 20% sui semilavorati di acciaio in Turchia, ha generato una sorta di “sterilizzazione” tra i 15 ed i 30 Euro/tonnellata dei prezzi FOB di rebar e vergella, anche se la misura fiscale non interessa le esportazioni. Alla vigilia dell’ultimo segmento settimanale di fissazione degli extra-lega di agosto per gli acciai inossidabili, molti elementi di composizione, in primo luogo il Nichel, hanno determinato dei significativi elementi di discontinuità nella progressiva flessione in corso da mesi. Nel computo di stima per gli austenitici la variazione positiva del Nichel sta incidendo in modo significativo, facendo venir meno l’importante fattore di diminuzione che aveva caratterizzato gli AISI fino alla prima settimana di luglio. Una potenziale azione di criticità nella definizione al ribasso degli extra di lega per agosto viene evidenziata anche per martensitici e ferritici ora collocati in stima tra lo zero ed i 3 centesimi di Euro per chilogrammo di crescita. La curva dell’incremento del PUN in Italia è in via di attenuazione, anche se non in maniera importante. Una flessione del valore di riferimento che alla fine della settimana scorsa ha portato ad una proiezione di ribasso di circa 2 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al dato determinato a fine giugno.

Preziosi

Le notizie giunte dagli USA la scorsa settimana, in termini di inflazione e di un possibile rimando della correzione rialzista dei tassi sul Dollaro nel mese di settembre e quindi dopo il meeting di Jackson Hole di fine agosto tra i principali Banchieri Centrali, ha dato nuova forza a tutto il listino dei metalli preziosi. Il nuovo arretramento del “Biglietto verde” nei confronti delle principali valute ha rappresentato il contesto ideale per il riposizionamento rialzista di tutti i metalli. L’eccessivo accumulo di liquidità “lunga” non deve comunque passare come un fenomeno conseguente alla situazione di positività venutasi a creare nel comparto, ma all’opposto un elemento da osservare con scrupolosa attenzione per non essere colti impreparati da repentini cambi di indirizzo, che a quel punto condizionerebbe l’intero listino. La crescita del prezzo dell’Oro è stata più di facciata che di sostanza, con un dato che nel complesso, l’1.3% in rapporto al prezzo USD/ozt, è risultato sotto le attese. Un momento di verifica per il metallo sarà quindi la settimana in corso, con valori che tendenzialmente andranno a consolidarsi in un contesto di sostanziale equilibrio tra domanda e offerta. L’Argento metterà a frutto i due “scalini” che ha prodotto la scorsa ottava con una crescita complessiva di 7.4 punti percentuali in riferimento alla quotazione USD per oncia. Un nuovo obiettivo di soglia per l’Argento, fissato ora a 25 Dollari e toccato per l’ultima volta lo scorso maggio ed il cui superamento non dovrebbe costituire un problema, vista anche la fase di volatilità rialzista in corso. L’elemento da non sottovalutare resta comunque l’eccessiva concentrazione di denaro rialzista, che sull’Argento sta toccando i livelli più alti di tutto il listino. Il recupero del valore USD/ozt del Platino è in pieno sviluppo, soprattutto grazie al prolungamento dell’azione speculativa rialzista che sta interessando il metallo a seguito dell’importante momento di minimo relativo registrato a fine giugno. La struttura di crescita del prezzo del Platino può ancora essere definita “tonica”, anche se non bisogna assolutamente dimenticare che lo sviluppo incrementale della sua quotazione è rappresentato da un sottostante di tipo finanziario e non legato al “fisico”. L’attuale tenuta del prezzo del Palladio rappresenta un dato di rilievo e questo anche grazie allo stato di buona salute dell’intero listino. La certezza di un prolungamento della serie positiva che sta interessando il metallo è un qualcosa legato a differenti fattori, primo fra tutti quello dei capitali che il comparto speculativo-finanziario vorrà allocare su questo “asset”.

Medicale

L’ondata di denaro che si è riversata sui metalli durante la settimana scorsa ha interessato anche quelli del comparto medicale. I valori settimanali sono risultati in crescita per Cobalto e Molibdeno, con il primo correggere al rialzo del 7,3% la base di quotazione in Dollari ed il secondo ricollocare il suo riferimento USD di ottava a più 1,8 punti percentuali. Il Cobalto mantiene una cadenza di crescita molto importante, mentre il Molibdeno, a passi misurati, ha ormai rintuzzato la perdita riportata nel corso dell’ultima settimana di giugno, oltretutto con uno 0.7% in eccesso. Un discreto assestamento lo ha registrato anche il Titanio, che con il 0,75% ha confermato il buon recupero iniziato la settimana precedente. Il Nichel merita più di una riflessione, con risvolti che potrebbero riservare nel breve periodo aspetti non del tutto positivi. Nel corso dell’ultima settimana alla Borsa LME gli “industriali” sono stati interessati da una significativa attività speculativa, con molti metalli riguadagnare livelli di prezzo non più visti da diverse settimane. L’evoluzione della quotazione USD 3mesi del Nichel è stata certamente sotto le aspettative, anche se in linea con l’indicazione di crescita del 4% dell’indice settimanale LMEX. Il mercato delle ferroleghe risulta ancora una volta in uno stato di forte immobilismo, con la base Cromo riportare lo stesso valore USD per libbra di otto giorni fa e quella Tungsteno segnare un parziale di punto percentuale dello 0,3 in regresso nel riferimento Dollari per chilogrammo rispetto ad otto giorni fa. Nel complesso una buona notizia per il comparto risulta la collocazione favorevole del rapporto di cambio tra Euro e Dollaro, con la valuta statunitense cedere il 2,36% su base ottava ed il 3,58 in rapporto alle ultime quattro settimane.

Rottami

I conti si fanno con gli Euro e alla fine di una settimana che non si vedeva da tempo al LME, i commercianti che operano nel comparto dei non ferrosi hanno potuto constatare una variabilità dei prezzi piuttosto contenuta, questo a causa di un significativo decremento di valore del Dollaro. Le tanto attese ricollocazioni rialziste di Alluminio e Rame si sono manifestate in un complesso di qualche decina di Euro per tonnellata, che in termini generali hanno spostato di pochissimo gli equilibri di un mercato privo di spunti importanti, a cominciare da una domanda di materie prime sempre più impalpabile da parte di fonderie e raffinerie. La certezza di un ulteriore rinforzo dei prezzi degli “industriali” al LME sta perdendo sempre più consistenza, soprattutto in ragione di una serie di azioni correttive sulle quotazioni di Borsa esclusivamente generate da interventi di origine speculativa e non dettate da impieghi diretti di natura produttiva. La prudenza sarà quindi necessaria e consigliabile soprattutto in funzione di quei metalli che nella scorsa settimana hanno riportato i maggiori incrementi di crescita, su tutti Rame ed Alluminio, con il Nichel rappresentare l’ulteriore delusione per la crescita dei prezzi dei rottami degli inox austenitici, che anche questa volta non ha avuto luogo. Gli operatori dei ferrosi non potranno mancare di osservare gli effetti dell’aumento dell’IVA sui prodotti siderurgici in Turchia e le conseguenze che questa misura produrrà sul mercato internazionale dei rottami di acciaio. Il contesto nazionale riporta dei leggeri aggiustamenti al rialzo sulle classifiche riferite alle demolizioni, fino ad un massimo di 10 Euro per tonnellata e di 5 per le torniture; il frantumato E40 registra un ridotto aggiustamento tecnico su alcuni prezzi, ma non oltre i 5 Euro/tonnellata, mentre il lamierino E8 risulta in calo di 10 Euro, questo a significare che le acciaierie non hanno alcuna intenzione nel programmare acquisti su rottami ad alta resa fusoria e con prezzi importanti. Nell’intercalare di quotazioni in salita ed in discesa, l’indice settimanale MetalWeek™ è risultato in ribasso di 1.34 Euro per tonnellata, con una definizione di valore medio a quota a 333,81.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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