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28/08/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- VERIFICA EFFETTIVA -

Industriali LME e Leghe

Un dopo vacanze con molte incognite, anche se per molti metalli le escursioni negative dei prezzi USD sono ormai alle spalle

Acciai e Inossidabili

Le notizie convulse e drammatiche che provengono dai mercati finanziari di Turchia e Cina, non aiutano certo a vedere in calo i prezzi di “piani” e “lunghi” sulla piazza italiana

Preziosi

La forza del Dollaro mette in difficoltà l’intero listino dei metalli preziosi. La tenuta dell’Oro è possibile, difficile la posizione dell’Argento

Medicale

Il Cobalto non ha dato segnali di ripresa per tutto agosto, qualche pensiero sul Molibdeno alla luce di un’ultima settimana di mese piuttosto deludente

Rottami

La tecnologia dell’acciaio “green” in Italia è una consuetudine da anni, un vanto che nessuno ha mai voluto valorizzare e che ora il mondo più che invidiarla ce la vuole sottrarre

Cambi

L’Euro subisce la forza del Dollaro, con un calo del 2.8% su base mensile, mentre lo Yuan si rinforza del 2% sul “biglietto verde” in meno di dieci giorni

Indicatori

Gli indicatori legati ai metalli hanno registrato cali importanti nell’ultimo mese, a preoccupare maggiormente è il calo dei titoli del settore minerario, meno 6.4% ad agosto

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Industrali LME e Leghe

Il listino LME risulta profondente mutato rispetto a quello di quattro settimane fa. Il cambio di passo dell’assieme degli “industriali” ha la sua evidenza nell’indice LMEX, in contrazione del 4,2% rispetto a fine luglio, ma per il momento della verifica occorrerà attendere Martedì 29 Agosto, dopo la consueta giornata festiva del “Summer Bank Holiday” in Gran Bretagna. Gli utilizzatori dovranno fare comunque i conti con un’acuta fase di debolezza dell’Euro rispetto al Dollaro, che nel mese di agosto ha perso il 2,85% rispetto alla valuta statunitense, portando momentaneamente ad 1,4 punti percentuali il beneficio effettivo della diminuzione prezzi LME. Il denaro riposto su ogni singolo metallo, come avviene nei momenti di massima incertezza sugli orientamenti delle quotazioni, risulta quindi fondamentale per intercettare l’orientamento indicativo dei valori di Borsa. Il Rame che da poche sedute ha riguadagnato la soglia di equilibrio posta a 8400 Dollari 3mesi, sarà messo alla prova dei fatti nei prossimi giorni, considerando il riferimento attuale di Borsa non proibitivo nel suo mantenimento. Il metallo dovrà comunque affrontare una crescita della massa monetaria “lunga”, che in questo momento gioca un fattore di contrapposizione per un ulteriore rafforzamento del prezzo USD 3mesi. Lo Zinco esce da questo mese di agosto con dei riscontri decisamente interessanti, dimostrando un assetto di prezzo confortante in termini di tenuta, risultando uno dei metalli più reattivi del lotto. La prospettiva di crescita del valore LME dello Zinco è quindi più che una supposizione. Le leghe a base di Rame e Zinco si adegueranno di conseguenza rispetto agli andamenti dei metalli di riferimento, con La Zama che confermerà i valori di mercato di fine luglio, mentre l’Ottone in barra beneficerà della momentanea fase di debolezza del “metallo rosso”, risultando comunque al di sotto dell’aggiustamento tecnico operato sulla “base”.  La discesa del prezzo dell’Alluminio non è ancora terminata, questo almeno a vedere dagli orientamenti complessivi di Borsa o se la si vuol vedere con maggiore pragmatismo, la flessione non produrrà elementi di ulteriore preoccupazione oltre a quelli già in essere. La statistica non concede attenuanti all’Alluminio, il cui prezzo LME attuale è la conseguenza del costante indebolimento in corso da mesi, collocandosi ora allo stesso livello di fine Settembre 2022 nel valore in Dollari. Il Nichel, abbandonate da tempo le velleità speculative, è atteso alla prova della domanda riferita al “fisico”, dove gli utilizzatori vorranno ancora attendere qualche giorno, se non settimane, sulle reali aspettative di mercato. Il metallo nel corso del mese di agosto non ha di certo conosciuto uno dei suoi momenti migliori e le prossime avvisaglie di ripresa non possono essere viste come un repentino cambio di tendenza. La crescita del Piombo di questi ultimi tempi è sicuramente opera di mani esperte in ambito speculativo-finanziario, senza che abbiano ancora mollato la presa sul metallo, pertanto un nuovo movimento rialzista del prezzo USD 3mesi non è un’ipotesi da escludere. Lo Stagno ritornerà nei “radar” degli utilizzatori solo nei prossimi giorni; la flessione del riferimento di Borsa ha avuto ragioni più contingenti che di effettive dinamiche di fissazione al London Metal Exchange. Il giudizio sul metallo dovrà essere rivisto nelle prossime settimane, anche se molti elementi lascerebbero propendere che il gradimento del prezzo al livello attuale sia decisamente alto tra venditori e compratori.

Acciai e Inossidabili

Una serie di eventi e situazioni fino a poco tempo fa difficili da prevedere determineranno delle criticità decisamente importanti nel comparto dei semilavorati di acciaio. Nel mondo stanno emergendo forti momenti di crisi a livello macroeconomico e per quanto riguarda la filiera dei prodotti siderurgici i principali focolai di contagio si trovano in Turchia ed in Cina, oltre all’India che sta soffiando sul fuoco delle disavventure dei Paesi concorrenti promuovendo importanti piani di approvvigionamenti di rottami su scala mondiale. I mali della Turchia sono il risultato di un’improvvida politica monetaria della Banca Centrale, in passato troppo accondiscendente ai voleri di Erdoğan. Il nuovo Governatore dell’Istituto di Emissione turco, la Signora Hafize Gaye Erkan nella giornata del 24 Agosto ha incrementato ulteriormente il tasso di sconto portandolo al 25%, dal precedente 17.5 e provocando forti criticità a livello finanziario tra produttori e commercianti di semilavorati di acciaio che si erano coperti su tassi di cambio che prevedevano una debolezza crescente della Lira turca rispetto al Dollaro USD. Le cose non stanno andando meglio in Cina, con il settore del commercio e della rivendita di prodotti “piani” e “lunghi” interessato a delle forti difficoltà a livello economico, con una serie di fallimenti, si parla di oltre trenta, di aziende che operavano nel settore del trading e del brokeraggio nel comparto siderurgico. Nel complesso questa notizia si aggiunge all’avvio delle procedure di applicazione del “Chapter 11” per la EVERGRANDE USA. Una situazione che non riguarda solo la siderurgia e settori correlati come quello delle costruzioni, ma che ha costretto il Governo cinese a prendere le opportune azioni correttive per contenere al massimo le conseguenze di un catastrofico crollo del PIL. La riduzione dei tassi sui finanziamenti bancari (prime rate) di un punto percentuale, portato al 3,45% e una politica difensiva sullo Yuan, che in meno di dieci giorni guadagnato il 2% sul Dollaro, ha avuto i suoi effetti diretti sulla quotazione dell’Iron Ore, che alla Borsa Dalian ha riposizionato il riferimento oltre gli 830 Yuan, quotazione vista per l’ultima volta lo scorso aprile. Nell’attesa che le acciaierie europee ed in particolar modo italiane, ricomincino a fornire le quotazioni di “piani” e “lunghi”, questa breve rassegna di notizie estremamente convulse, avrà effetti importanti sui nostri mercati di riferimento. La percezione è quella di un avvio lento degli impianti fusori da parte delle acciaierie, permettendo in questo modo un aggiustamento verso l’alto dei prezzi e che nelle prime fasi resterà slegato rispetto alla consistenza effettiva della domanda da parte degli utilizzatori. L’aspettativa sui nuovi extra lega degli inossidabili per settembre non risulterebbe più a favore dei compratori, sebbene la variabilità del fattore valutario, in aggiunta ad una situazione economica incerta, imporranno la massima prudenza tra i produttori nella definizione dei listini per il prossimo mese.

Preziosi

La morsa del Dollaro potrebbe procurare effetti poco positivi all’intero listino dei metalli preziosi. Le avvisaglie di una valuta statunitense sempre più “forte” nei confronti delle monete della sfera dei Paesi industrializzati, leggi G7 ed in particolare l’Euro, ma non così per lo Yuan cinese, capace di recuperare nel mese di agosto il 2% sulla Divisa USA, segneranno inevitabilmente i movimenti di prezzo di Oro, Argento, Platino e parzialmente Palladio. L’attuale posizionamento del “metallo guida” non è certo sottovalutabile da un punto di vista del risultato di Borsa, in considerazione del fatto che solo a metà agosto la sua quotazione USD/ozt era in una zona di minimo relativo e che pareggiava il valore dello scorso marzo. La prudenza dovrà essere massima nei confronti dell’Oro, questo a significare che il metallo ha ormai raggiunto la sua massima estensione di quotazione, anche se non è il caso di parlare di crollo imminente del suo valore. La situazione sarà invece più complessa per l’Argento, con una dinamica di Borsa che lo porterà ad un unico punto di uscita, ovvero la diminuzione del riferimento Dollari per oncia. La soglia di eccesso di denaro con finalità di rialzo del prezzo è ormai stata superata, il che comporterà una dismissione importante delle posizioni “lunghe” da parte degli speculatori, oltretutto consapevoli dei lauti margini accumulati in un lasso di tempo estremamente breve. La perdita di valore della quotazione dell’Argento sarà quindi repentina, con il suggerimento per chi dovrà obbligatoriamente procedere ad acquisti di “fisico” di parzializzarli all’eccesso o per chi invece potrà attendere, di derubricarli tra alcune settimane. La situazione non sarà facile anche per il Platino, stretto nella morsa degli esiti poco promettenti sulle quotazioni di Oro e Argento e da un’azione speculativa ora mirata alla crescita del prezzo, ma che potrebbe avere effetti limitati nel tempo nel caso in cui venissero operate delle inversioni di posizioni di Borsa da “lunghe” a “corte”. I movimenti speculativi di matrice ribassista sul Palladio stanno portando il metallo ad un ricollocamento di minimo relativo significativo, seppure già riproposto più volte nel corso degli ultimi due mesi e che quindi non porta a preoccupazioni eccessive.

Medicale

La pausa estiva non ha interessato i prezzi di Cobalto e Molibdeno, che in modo imperterrito non hanno mutato gli orientamenti visti nel mese di luglio. Il Cobalto ha confermato l’arretramento del suo valore USD, amplificando su base quattro settimane la sua contrazione fino a sfiorare gli 8 punti percentuali. I riscontri risultano più positivi per il Molibdeno, con una crescita dell’8,2% nelle prime tre settimane, ma proprio nell’ultima ottava il metallo ha riportato una flessione del 2% rispetto a quella precedente, pertanto il saldo di agosto si chiude con un sempre interessante 6% di incremento rispetto a luglio. I timori legati all’incertezza economica e ad un costo del denaro sempre più esigente imposto dagli istituti bancari, sta preventivamente raffreddando la quotazione del Titanio, che rispetto al mese precedente ha accusato una flessione del 5% sulla base di mercato espressa in Dollari. L’incognita Nichel aleggia sull’intero comparto e non rappresenta un fattore di poco conto. La recente crescita della componente liquidità “lunga” in un contesto di consumi di metallo ancora non ben decifrabili, non risulta un elemento annoverabile tra quelli positivi, anche se la collocazione attuale del prezzo LME lascerebbe adito a qualche forma di acquisto preventivo o di aggiustamento in ordine di prezzo medio rispetto ai parametri di Borsa registrati nelle settimane centrali di luglio. La disponibilità di merce “a terra” condizionerà la determinazione dei prezzi delle ferroleghe, almeno questo emerge dagli ultimi riscontri o per meglio dire, sensazioni di mercato. La base Cromo registra una contrazione del 2,7% rispetto a luglio e riguardante il riferimento USD per libbra, mentre quella Tungsteno, con indicazione Dollari per tonnellata, segna una crescita di 2 punti percentuali in raffronto al dato di quattro settimane fa.

Rottami

La transizione “green” nella produzione di acciaio porterà nei prossimi anni a degli sconvolgimenti significativi nel panorama delle produzioni siderurgiche. L’impatto ambientale per ottenere acciaio “da ciclo integrale” o da altoforno ha raggiunto livelli insostenibili anche in quei Paesi, come Cina ed India, che da questa tecnologia di processo ancora oggi ottengono i loro maggiori tonnellaggi di materia prima di base. L’ironia della sorte vuole che le produzioni italiane di acciaio, nelle loro maggiori quantità, siano da considerare sostanzialmente “green” per effetto dell’impiego dei forni elettrici che utilizzano rottami e per questa virtuosa allocazione di riciclo pongono l’Italia ai vertici mondiali nella pratica dell’economia circolare, ma un’incauta attività di “non marketing” da parte dell’associazione datoriale di riferimento a livello nazionale e tantomeno della classe politica, hanno mancato l’occasione di trasmetterlo alla popolazione e soprattutto a Bruxelles. L’India, in questi giorni, non sta facendo mistero dell’attuazione di un’imponente attività di sensibilizzazione, su scala mondiale, a riguardo della “fame” di rottami delle sue acciaierie, promuovendo così la riconversione delle “blast fournaces”, gli altiforni, in impianti a forno elettrico. Un dato molto importante risulta anche la previsione di impiego di rottami negli altiforni indiani, che tra poco passerà dall’attuale intervallo tra il 5 e l’8%, fino ad un quinto rispetto al minerale di ferro immesso nel ciclo di realizzazione della ghisa. Le azioni a difesa delle esportazioni di rottami di acciaio nel nostro Paese si fanno sempre più stringenti, con provvedimenti, forse tardivi, messi in atto dal legislatore. Le acciaierie italiane in questo hanno comunque una buona dose di colpa, per non aver voluto “premiare”, sotto forma di prezzi adeguati, la filiera che ogni giorno contribuisce alla raccolta, selezione e gestione di una “miniera” che buona parte del mondo ci invidia e che intenderà fare propria. Le vacanze sono terminate anche per coloro che si occupano di metalli e leghe, ma risulta ancora prematuro procedere a delle stime di prezzo dei rottami e che comunque, grazie al rinforzo del Dollaro sull’Euro, non porteranno a variazioni significative rispetto ai valori di mercato rilevati a fine luglio.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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