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04/09/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- RICERCA DI STABILITA’ -

Industriali LME e Leghe

Una spinta rialzista eccessiva dei valori degli “industriali”, è questa la convinzione che sta accompagnando gli utilizzatori di fronte ai recenti progressi del listino LME

Acciai e Inossidabili

Le acciaierie italiane puntano ad aumentare i prezzi di quei semilavorati, tra “piani” e “lunghi”, più sensibili a possibili carenze di disponibilità dal pronto

Preziosi

Il valore del Dollaro risulta un elemento di parzialità nella determinazione attuale dei prezzi di Borsa dei metalli preziosi

Medicale

Il Molibdeno conferma il momento di debolezza avviato la settimana scorsa. Il Cobalto nel mese di agosto ha toccato il 12% di riduzione. Il Nichel dovrà dimostrare che l’attuale quotazione LME potrà essere mantenuta a lungo

Rottami

I commercianti sperano di non trovarsi nelle condizioni di applicare i prezzi di metalli e leghe basati sui rilevamenti LME di metà agosto. Le acciaierie non si sono ancora esposte su possibili riduzioni importanti delle quotazioni

Cambi

Il Dollaro dopo un breve periodo di allentamento della pressione sull’Euro ha ripreso a spingere con incrementi nella collocazione di incrocio sotto la soglia di 1,08

Indicatori

La settimana positiva dei metalli viene letta anche dagli indici di settore. La fiducia sui titoli minerari risulta eccessiva rispetto alla situazione economica mondiale

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Industrali LME e Leghe

Il buon risultato complessivo prodotto dal listino degli “industriali” la settimana scorsa deve essere messo alla prova dei fatti, costituita dagli effettivi consumi di metalli da parte degli utilizzatori. La marcata variabilità del Dollaro nei confronti dell’Euro è stato un elemento determinante nell’importante intercalare delle quotazioni LME degli ultimi otto giorni, a dimostrazione di un listino che non ha ancora trovato un’adeguata direzionalità. L’evidenza di questa situazione si è avuta con la consistente crescita su base settimanale dell’indice LMEX, pari al 2,3% ed un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto al dato riferito all’ultima settimana di Agosto 2022. Una situazione di relativa vivacità al LME, che ha permesso a Rame, Alluminio e Zinco di riguadagnare i livelli di prezzo USD visti per l’ultima volta quattro ottave fa e che furono classificati, per ciascun elemento del listino, come momenti di massimo relativo. Il “metallo rosso” ha conosciuto una settimana importante, in rapporto ai recenti e deludenti riscontri di Borsa; l’incremento del riferimento in Dollari del 2,6% conferma il contesto effettivo di quotazione, ulteriormente appesantito per gli utilizzatori europei a causa del deprezzamento settimanale della nostra valuta rispetto a quella USA, ormai prossima al mezzo punto percentuale. Un fenomeno, quello del fixing tra Euro e Dollaro, che potrebbe rappresentare un elemento di freno per un’ulteriore crescita del Rame, ma anche per gli altri metalli LME. Lo Zinco ha confermato l’eccellente “stato di salute” e la consapevolezza tra gli utilizzatori che sorprese di ribasso del suo prezzo USD 3mesi dovranno considerarsi come eventi sempre meno probabili nel prossimo futuro. Una spinta rialzista per lo Zinco è ancora possibile, ma assumerà un tono residuale rispetto agli eventi della scorsa settimana e pertanto non andrà letta come un ulteriore inasprimento del valore di Borsa. Le quotazioni delle leghe riferite a Rame e Zinco seguiranno in modo diretto gli andamenti dei due metalli, senza dimenticare l’effetto correttivo che avrà l’Euro nella determinazione dei prezzi di mercato di Ottone e Zama. Le variazioni al rialzo delle due leghe saranno al momento contenute in qualche decina di Euro per tonnellata e anche se non verranno trasposte in termini di variazioni effettive dei listini di riferimento, determineranno una certa rigidità da parte dei produttori nella concessione di particolari sconti. L’Alluminio è al momento spinto verso l’alto da una concentrazione di fattori contrapposti nella loro natura di fondo, ma che hanno condotto il metallo ad un unico risultato, la crescita del valore LME 3mesi in Dollari. Il prezzo di Borsa dell’Alluminio delle scorse settimane ha indotto molti utilizzatori, già attivi al LME, di confermare dei lotti a dei prezzi decisamente interessanti, parallelamente la speculazione non si è fatta sfuggire la medesima occasione, determinando in questo modo una crescita significativa del valore del metallo. L’attuale quotazione dell’Alluminio potrebbe quindi non reggere rispetto alle esigenze dei trasformatori, con l’effetto che l’attuale rilevamento di Borsa si possa trasformare a breve in un momento di massimo relativo. Una situazione analoga a quella dell’Alluminio la vivrà il Nichel, che sebbene registri una quotazione LME decisamente “rinfrancante”, dovrà trovare il favore e gli umori concilianti degli utilizzatori, immersi in una situazione di mercato che non si prospetta di certo rosea nei prossimi mesi. Il Piombo è ormai uscito da qualsiasi schema logico nella determinazione utile del valore di Borsa. La concentrazione sul Piombo di forti interessi speculativi determinerà un residuale incremento del suo riscontro LME, anche originato dal perdurante eccesso di liquidità. Una crescita del metallo che non potrà durare ancora a lungo e il cui effetto di inversione troverà il supporto di una generale contrazione del listino di Borsa. Un contesto incerto lo sta mettendo in evidenza anche lo Stagno, la cui determinazione di prezzo è ritornata in modo effettivo in mano agli utilizzatori, i quali sono disposti ad attendere pazientemente il ricollocamento del prezzo LME in area minimo relativo di metà agosto, che rappresenterebbe un risparmio di circa mille Dollari per tonnellata rispetto al valore medio registrato in Borsa la scorsa settimana.

Acciai e Inossidabili

Una situazione di marcata precarietà ed incertezza è quella che si preannuncia nel mercato dei semilavorati di acciaio e che solo tra qualche settimana sarà nelle condizioni di definire degli indirizzi omogenei per le quotazioni di “pani” e “lunghi”. L’aspettativa condivisa dalla maggior parte delle acciaierie è quella di creare una serie di contesti di richiesta da parte degli utilizzatori che possano assecondare i voleri della parte proponente, ovvero dell’offerta, attraverso delle conferme di disponibilità di semilavorati alquanto macchinose. L’incertezza legata alla disponibilità di prodotti a magazzino resta quindi il solo elemento che possa addurre a miti consigli un’utenza di soggetti trasformatori di semilavorati di acciaio che rilevano un preoccupante rallentamento del rimpiazzo degli ordini evasi. La prima settimana di lavoro del dopo ferie si è aperta proprio evidenziando questo atteggiamento di precarietà e incertezza, con i prezzi dei “piani” riportare delle indicazioni non omogenee e fortemente condizionate dai volumi attesi sui consumi. Le determinazioni dei prezzi dei coils risultano in crescita del 2% per il “caldo” (benchmark MW 645 Euro/tonnellata) e di un punto percentuale di incremento per il “galvanizzato” (benchmark MW 770); il “freddo” risente invece di possibili maggiori quote di proposte dal pronto, con una contrazione del riferimento dell’1% su base settimanale (benchmark MW 735). Nell’Europa del nord i prezzi dei “piani” non hanno ancora assunto una nuova dimensione di valori, con le acciaierie decise a raccogliere maggiori elementi sugli sviluppi dei mercati turco e del “far East”, ma soprattutto di quello cinese, dove è in atto una considerevole azione di sostegno dei prezzi del minerale di ferro da parte di Governo e autorità vicine al settore delle produzioni siderurgiche. Il mercato dei “lunghi” in Italia non si differenzia nell’approccio rispetto a quello dei “piani”. Il semilavorato di riferimento per la laminazione, la billetta, conferma i valori di quattro settimane fa, così come la vergella, differenti invece gli approcci per gli altri prodotti di derivazione diretta, come il rebar, in crescita del 2% e dei profili per carpenteria in diminuzione di un punto percentuale rispetto a fine luglio. I produttori di tubi saldati ed i ritrafilatori hanno utilizzato la settimana scorsa per accrescere la tensione tra i loro clienti con avvisi piuttosto perentori sulla ridotta disponibilità di materiale di base per la realizzazione dei “calandrati”, il coil HRC e una già conosciuta ridotta disponibilità di sbozzati in attesa di lavorazione, questo anche a causa delle ferie. L’allarme è stato lanciato è l’intransigenza percepita dagli utilizzatori di tubi di acciaio non lascia intravvedere nulla di buono in termini di prezzi, questo almeno su settembre. I riscontri che giungono dalla Turchia raccontano di un settore manifatturiero fortemente preoccupato per le forti restrizioni di politica monetaria imposte di recente dalla Banca Centrale. I produttori siderurgici hanno risposto alle difficoltà del mercato di riferimento e di utilizzo con azioni relativamente concilianti di stimolo dei consumi di tondino per le armature e vergella, attraverso timide riduzioni dei riferimenti di base fino ad un massimo di 5 Euro tonnellata resa FOB e finalizzate ad accrescere l’export, anche in vista delle nuove aperture delle salvaguardie UE del primo Ottobre. Il mese di settembre potrebbe segnare per gli acciai inossidabili il momento conclusivo di una parabola ribassista in corso da alcuni mesi. Gli extra lega definiti dai produttori per il mese in corso fanno emergere questa situazione, con gli austenitici AISI 303, 304 e 304L ancora in diminuzione di 2 centesimi di Euro per chilogrammo, ma per il 316 è già aumento, portato a crescere di 9 centesimi rispetto al valore di agosto. Il vantaggio dei prezzi in calo, riferiti al mese precedente riguarda ancora gli inox martensitici e ferritici, entrambi in discesa di 5 centesimi di Euro. Le stime riferite alla seconda ottava di fissazione degli extra lega per il mese di ottobre mettono in evidenza per gli austenitici il rinforzo del valore di Borsa del Nichel, con il 316 rasentare i 6 centesimi di Euro/chilogrammo di incremento e gli altri allestimenti di gamma posizionarsi in prossimità dei 2 centesimi di crescita. Le istanze di adeguamento in aumento risultano evidenti anche per le proiezioni relative a martensitici e ferritici, con quantificazioni di extra di circa 4 centesimi di Euro. Il contributo energia applicato su settembre risulta a vantaggio degli utilizzatori, con una contrazione del dato pari ad un centesimo di Euro per chilogrammo rispetto al mese precedente, valore in totale controtendenza rispetto alla base del PUN effettivo, che ha riportato nell’intervallo tra luglio ed agosto una crescita stimabile in 2 centesimi di Euro per chilogrammo rapportata ai prezzi di vendita degli acciai inossidabili.

Preziosi

L’andamento altalenante della collocazione di cambio del Dollaro USD, rispetto alle principali valute, non risulta un elemento tale da agevolare la determinazione degli indirizzi di Borsa delle quotazioni dei metalli preziosi. Il finale della scorsa ottava è stato caratterizzato da un repentino incremento del valore del “biglietto verde”, oltre ad un parziale incremento dei rendimenti dei Treasury Bond decennali. I segnali non sono quindi confortanti per considerare il momento attuale, propizio per la crescita diffusa delle quotazioni USD per oncia dei “preziosi”. La componente speculativa non è più presente sull’Oro, cosa che, seppur timidamente, aveva fatto la sua apparizione ad inizio settimana. Un elemento questo, che peserà in modo significativo sulla tenuta della quotazione Dollari per oncia del metallo nel corso della settimana. La prospettiva sarà quella di un ridimensionamento del riferimento attuale dell’Oro, anche se l’ultima collocazione settimanale di Borsa non esporrà l’indirizzo di quotazione verso una repentina escursione ribassista. Una situazione di relativa dismissione da parte del comparto speculativo-finanziario sta interessando anche l’Argento e questo elemento sarà interessante da osservare nell’immediata sequenzialità delle quotazioni USD/ozt, sia a Londra che negli USA, dopo la giornata festiva del “Labor Day” del 4 Settembre. Un contesto di mercato decisamente atipico dove gli utilizzatori diretti di semilavorati a base di Argento risulteranno essere i soli arbitri della collocazione del prezzo di Borsa, che risulta oltretutto contraddistinto da un’eccessiva quota di denaro “lungo”. L’incertezza del momento sta portando effetti positivi alla complessiva collocazione di Borsa del Platino, indubbiamente la più esposta agli umori di mercato di Oro e Argento. La quotazione del metallo risulta in via di bilanciamento tra le componenti domanda e offerta e questo sta avvenendo in un’area del grafico non certo lontana dai massimi relativi toccati per l’ultima volta nella prima parte dello scorso luglio. Nell’enclave del Palladio è ritornata attiva una forma di speculazione abituata ad operare negli spazi ristretti delle variazioni di quotazione. L’attuale “sentiment” risulta ribassista è questa forzatura a livello finanziario non potrà che determinare uno scenario orientato verso valori di mercato che vedranno un ulteriore ridimensionamento della quotazione del Palladio.  

Medicale

Le incertezze rilevate una decina di giorni fa sul Molibdeno stanno assumendo una dimensione più corposa; nelle ultime transazioni settimanali il riferimento USD del metallo ha avuto una regressione del 2% rispetto al periodo di comparazione precedente. Una situazione di debolezza confermata anche dal Cobalto che ha registrato il 5,2% di calo sull’ottava e portando a meno 12% lo scostamento negativo complessivo riferito ad agosto. Un sussulto verso l’alto lo ha invece registrato il Titanio, che con un punto e mezzo percentuale rispetto all’ultimo dato del mese precedente ha voluto dare un segnale al mercato, sebbene tutto da confermare con i fatti. La ripresa del valore LME del Nichel dovrà trovare un fondamento attendibile nei prossimi giorni. Nelle ultime due sedute settimanali di Borsa, il metallo ha riportato un incremento decisamente rilevante, riposizionando il suo riscontro USD 3mesi al punto centrale della flessione iniziata ad inizio agosto e culminata a metà dello stesso mese. La soglia dei 21mila Dollari risulta quindi la discriminante per attribuire al Nichel l’avvio di una fase di ulteriore crescita o dare continuità ad un momento non certo confortante per la sua quotazione di Borsa. Gli elementi per determinare un quadro decisamente positivo per il Nichel non sono molti, sarebbe quindi auspicabile una tenuta della quotazione USD sui livelli attuali, delineando così una situazione di migliore linearità delle quotazioni dei semilavorati che detengono in lega una rilevante presenza di questo metallo. Le fasi alternate sono la costante anche per il comparto delle ferroleghe. Negli ultimi otto giorni, al crescere della base Cromo con un più che rinfrancante incremento del 5,8% riferito alla quotazione Dollari per libbra, si deve registrare il decremento del Tungsteno, con una regressione di un punto percentuale nel riscontro di quotazione USD per tonnellata.

Rottami

I prezzi dei rottami di metalli e leghe stanno incominciando a delinearsi con maggiore precisione. La recente progressione rialzista del listino LME, rinforzata dalla debolezza dell’Euro rispetto al Dollaro, trova i commercianti nuovamente confidenti nel proporre i lotti in giacenza ai prezzi di fine luglio e inizio agosto. Le ferie hanno quindi avuto un duplice effetto, il primo ed il più importante, del meritato periodo di riposo ed il secondo, di aver evitato il momento di deprezzamento delle giacenze “a terra” dei rottami, a seguito delle difficili ottave di metà agosto alla Borsa LME. La “mano” del gioco passa ora a raffinerie e fonderie, le quali si trovano a dover gestire una situazione di mercato alquanto complessa, determinata soprattutto da una domanda che non ha ancora preso quota e con l’auspicio che sia entro la prima metà del mese in corso. Le attenzioni saranno come sempre rivolte principalmente ai rottami e leghe correlate, di Rame, Alluminio e Nichel, in tema di inox austenitici. La tendenza generale del listino LME è quella di una fase di relativo raggiungimento dei massimi relativi per ciascuna quotazione di Borsa, dove in molti casi, in particolare per Rame e Alluminio, le posizioni che la speculazione ha aperto con obiettivi rialzisti a metà del mese scorso saranno “a stretto giro” portate all’incasso, con il conseguente decremento dei valori riferiti al listino degli “industriali”. L’attesa è molta rispetto a quello che intenderanno fare le acciaierie in termini di apertura dei propri piazzali o più precisamente, avvio dell’attività fusoria in modo completo, con i primi riscontri di prezzo che risultano piuttosto “abbottonati”. Le demolizioni, in particolare la E3 ed il lamierino E8, hanno riportato delle flessioni contenute, al momento intorno ai 5 Euro per tonnellata. Gli impianti di frantumazione si stanno muovendo in modo preventivo sugli ingressi di materiale destinato alla classifica E40, con cali rilevati fino a 10 Euro tonnellata, questo in previsione di più che probabili ribassi da parte di acciaierie e fonderie su questa materia prima. Le prime discese delle quotazioni dei rottami in questo avvio di settembre hanno portato in evidenza il decremento dell’indice MetalWeek di settore, con una diminuzione pari a 4 Euro/tonnellata rispetto al dato di fine luglio ed un valore medio dei rottami destinati alle acciaierie posizionato a 327,95 Euro.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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