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18/09/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- SEGNALI IMPORTANTI -

Industriali LME e Leghe

Le notizie giunte da Francoforte hanno illuso molti investitori che fosse il momento giusto per entrare in Borsa, ma i trasformatori diretti di metalli hanno subito rigettato le istanze di prezzi più esigenti sugli “industriali”

Acciai e Inossidabili

Gli utilizzatori stanno avendo la meglio sulle acciaierie nella disputa dei prezzi, una “vittoria di Pirro” se si considera che la domanda di semilavorati è sempre più in calo

Preziosi

Il comparto speculativo alza bandiera bianca e lascia i giochi in mano ai detentori di metalli sotto forma di “fisico”

Medicale

Gli ambiti di indirizzo non mutano per i principali elementi di lega. Il Nichel non fornisce indicazioni definitive di tendenza, ma non certo confortanti in termini di crescita della quotazione LME

Rottami

Le acciaierie italiane sono state costrette dai concorrenti del nord-Europa ad innalzare i prezzi dei rottami di impiego più diffuso. I metalli e le leghe crescono in funzione della svalutazione dell’Euro sul Dollaro USD, sorprese in vista per i rottami di Alluminio

Cambi

L’ultima decisione della BCE sui tassi non ha convinto nessuno, mettendo in evidenza una situazione congiunturale a dir poco preoccupante nell’Eurozona

Indicatori

I titoli minerari sono sempre più a rischio “bolla”, un’ipotesi possibile se i metalli non riusciranno a crescere in maniera importante da qui alla fine dell’anno

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Industrali LME e Leghe

L’impressione è quella che la BCE si sia spinta oltre nell’attuazione della politica di rigore monetario, senza porsi il quesito, in termini di ricadute, che tale decisione avrà sull’economia reale dell’intera Unione Europea. Il campanello d’allarme deve risuonare in modo acuto a Francoforte soprattutto sotto l’aspetto dei rapporti di forza dell’Euro rispetto alle altre valute, Dollaro in primo luogo, con il “biglietto verde” che ha recuperato lo 0,6% contestualmente all’annuncio di Christine Lagarde sull’innalzamento dei tassi d’interesse di un quarto di punto. La reazione al LME è stata decisamente scomposta con il comparto speculativo finanziario che nella seduta di giovedì ha puntato sulla salita degli “industriali”, portando l’indice LMEX in crescita dello 0,55% rispetto alla giornata precedente. Le cose, seppur faticosamente, si sono ristabilite nel finale di settimana, con i valori dei metalli raccordarsi con le medie prodotte da Lunedì 11 a Mercoledì 13 Settembre, ad eccezione di Piombo e Stagno. Il Rame ha riguadagnato la soglia degli 8400 Dollari 3mesi, un riferimento che per il momento risulta come un dato rassicurante per tutto il mercato, sebbene non sia da sottovalutare il costante accumulo di liquidità “lunga” oltre il limite d’allerta. Lo Zinco dopo aver subito l’effetto accelerazione di cui si è parlato in precedenza sta rientrando nel suo più congeniale ambito di quotazione USD, anche se la fase di storno potrebbe essere accresciuta da un momento di volatilità ribassista che ne determinerebbe un eccesso di diminuzione temporaneo. Le definizioni dei valori delle leghe a base di Rame e Zinco, oltre a subire l’innalzamento del valore del Dollaro rispetto all’Euro, dovranno tenere conto degli arretramenti di prezzo delle quotazioni LME riproposti in chiusura di ottava. Gli effetti saranno più marcati sull’Ottone che sulla Zama, con la “lega gialla” che dovrà ricollocare i suoi riferimenti base più in basso rispetto a quelli definiti la settimana scorsa. L’Alluminio sarà la sorpresa dell’ottava, con il valore LME che pur subendo un effetto di “inerzia ribassista” ad inizio periodo, andrà nello stesso momento a fissare un minimo relativo di fondamentale importanza per il suo sviluppo futuro di tendenza. Il Nichel lascia aperti numerosi spunti di riflessione in termini di prospettive immediate del suo riferimento di Borsa. La regressione del prezzo USD 3mesi, nuovamente in area 20mila con escursioni anche al di sotto di questa linea, non lascia dubbi sul perdurare del momento di debolezza del metallo. Un elemento da non sottovalutare per il Nichel è la presenza di movimenti speculativi con obiettivi “corti” e quindi orientati ad un’ulteriore riduzione dell’attuale riferimento di Borsa. Gli utilizzatori di Piombo sono sempre più rassegnati a doversi approvvigionare del metallo a prezzi sempre più alti, nonostante una ridotta domanda di “fisico”. La speculazione non dà ancora segnali di allentamento della presa sul Piombo, quasi come se volesse sfidare il mercato portando il riferimento LME alla “iconica” quota di 2300 Dollari 3mesi, prezzo visto per l’ultima volta nella primavera 2022. Lo Stagno sta vivendo una condizione di fissazione del valore di Borsa estremamente particolare e decisamente carica di tensione, dove non si possono escludere fenomeni di variabilità in entrambe le direzioni. L’indicazione al momento più plausibile sullo Stagno rimane comunque quella di un leggero rinforzo della quotazione LME.

Acciai e Inossidabili

Una combinazione di episodi, seppure complessi nella loro correlazione, rende molto arduo il compito delle acciaierie nel governare il mercato dei semilavorati siderurgici in tutta la sfera d’influenza dell’Europa occidentale. L’affannosa ricerca di materie prime, principalmente rottami, ha nella transizione ecologica il suo presupposto primario, con i gruppi siderurgici del Vecchio Continente sempre più prossimi a seguire i dettami del processo fusorio ad arco elettrico, alla stregua di quello integrale ottenuto da altoforno. Un cambio di paradigma che ha come facciata la “svolta green”, ma come sostanza una sensibile contrazione dei consumi di semilavorati “piani” e “lunghi” nel panorama industriale dell’Unione Europea, sicuramente più gestibile con impianti fusori basati sull’utilizzo di rottami. Le variazioni settimanali sui “piani” in Italia e nel nord-Europa sono pari allo zero, nonostante le acquisizioni più onerose di materie prime correlabili ai rottami. Gli indicatori dei Benchmark MetalWeek riferiti ai coil sono risultati i seguenti: HRC 640 Euro/tonnellata, CRC 730 Euro e HDG 765 Euro. Il contesto di mercato risulta più articolato per quanto riguarda i “lunghi”, con la billetta nazionale dare rinforzo al deciso apprezzamento della settimana scorsa con un ulteriore 1% di incremento. La maggiore azione di condizionamento in base alla crescita del semilavorato per la laminazione si è avuta nella vergella, con i produttori italiani seguire le indicazioni di mercato della concorrenza nord-europea, incrementando del 2% il valore di riferimento mensile, ma trattenendosi un ampio margine di competitività, nell’orine dei 40 Euro/tonnellata, rispetto alle quotazioni definite a livello continentale. Le dolenti note da parte dei produttori di casa nostra di semilavorati in barre proseguono con il rebar, che ha subito un tracollo nel prezzo di riferimento dell’8%, riportando la quotazione allo stesso livello dell’Aprile 2021 e dei profili commerciali per la carpenteria, in ulteriore contrazione del 2% rispetto alla settimana scorsa. Nell’eterna disputa tra i produttori di tubi saldati, con essi i ritrafilatori e gli utilizzatori, in termini di definizione dei prezzi, mette in posizione di vantaggio questi ultimi, anche se l’adeguamento al ribasso ottenuto sui prezzi dei listini sarà una “vittoria di Pirro”, in seguito ai consumi in forte contrazione rispetto ai volumi di giugno e luglio. Il difficile piano di approvvigionamento di rottami che sta interessando il comparto siderurgico turco ha i suoi effetti sui prezzi FOB settimanali del tondino per armature e della vergella, in crescita rispettivamente di 5 e 10 Euro per tonnellata. Nell’imminenza della chiusura del quarto e conclusivo segmento di fissazione per gli extra di lega degli inossidabili per il mese di ottobre, occorrerà tenere in considerazione l’influenza che avranno i contesti di determinazione dei valori delle materie prime di riferimento negli ultimi dieci giorni riferiti ad agosto, con le acciaierie non avere effettivi spunti di analisi sull’intero periodo, per via delle ferie. Agli austenitici verrebbe in questo modo sostanzialmente abbuonata la fase “calda” del Nichel al LME e che quindi collocherebbe gli extra di tutti gli AISI di appartenenza a questi allestimenti tra l’invariato ed i meno 3 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto ai riferimenti in vigore nel mese in corso. La stessa logica di applicazione nella determinazione dei valori di lega, se seguita anche per ferritici e martensitici, posizionerebbe i loro riferimenti in diminuzione tra l’1 ed i 3 centesimi di Euro/chilogrammo. L’individuazione del contributo energia, anche se a livello di stima, risulta estremamente opinabile in termini di quantificazione, sostanzialmente stabile se raffrontato al valore di inizio settembre, in marcato aumento se il parametro prendesse come base di raffronto il dato settimanale, in questo caso la correlazione del PUN con i prezzi dei semilavorati risulterebbe in crescita di circa 3 centesimi di Euro per chilogrammo.

Preziosi

La pazienza, che molto spesso si trasforma in perseveranza, è un’innegabile virtù dei cosiddetti “cassettisti”, una sorta di tribù, molto popolosa, dei detentori di quantità di metalli effettivamente definibili, in particolare di Oro, nelle sue molteplici forme, tra “lingottini” e monete. Nelle ultime settimane le quotazioni dei metalli preziosi sono state indirizzate da azioni piuttosto decise di chiara identificazione speculativa, puntando ad un decremento dei valori dei metalli con operazioni di tipo “corto”. La logica di fondo che ha spinto il comparto che si occupa di speculazioni finanziarie a concentrarsi sui metalli preziosi si basava sulla limitata propensione degli investitori di capitali ad allocare denaro su questi beni e nel caso specifico dell’Argento un basso giro d’affari messo in atto dal settore industriale a seguito delle vacanze estive. L’impianto finanziario per tenere attiva una campagna speculativa su qualsiasi commodity risulta sempre più onerosa, soprattutto se la base monetaria è costituita originariamente da Euro, questa è la vera motivazione dell’immediato smobilizzo di capitali, con questi scopi, sui metalli preziosi. L’evidenza di una consueta e ciclica fase di disinteresse sui “preziosi” da parte dell’aggregato legato agli investimenti finanziari sulle sole quotazioni di Borsa, sta prendendo sempre più corpo. L’Oro, sull’asse di valutazione settimanale, non ha subito una significativa variazione del prezzo indicato in Dollari per oncia, ma è interessante rilevare la progressione prodotta nell’ultima seduta della scorsa ottava, quantificata nell’1,1% e destinata a proseguire in questa. Il minimo relativo toccato dall’Argento nella seduta di Giovedì 14 Settembre, non sarà replicabile nel breve periodo, con il metallo riguadagnare le soglia dei 23 Dollari/ozt e cosa rilevante, non solo ai fini statistici, mettere in atto un trend con indirizzo rialzista per la prima volta nel corso del mese. Il Platino è ritornato in grande spolvero, con la complicità di situazioni estremamente promettenti su Oro e Argento, che daranno linfa vitale alla sua azione di progressione del valore Dollari per oncia. Le notizie positive sono da riportare anche per il Palladio, a dimostrazione di questo, la convincente crescita su base settimanale pari a 3,6 punti percentuali su base USD/ozt. I presupposti per un mantenimento di questo clima di positività sul Palladio sono ancora molti, con il campo operativo in ottica speculativa in fase di allargamento.

Medicale

Il rischio di essere noiosi e ripetitivi quando si parla di leghe per usi medicali è molto probabile, soprattutto nel riportare le vicende riferite a Cobalto e Molibdeno. I due metalli nella settimana appena conclusa non hanno mutato gli equilibri di fondo, con il valore in Dollari del Cobalto in discesa di 4 punti percentuali ed il Molibdeno USD in salita dello 0,4%, ma alcuni cambiamenti all’orizzonte si intravvedono. Le tendenze non possono avere degli orientamenti rigidi e perpetui e qualcosa potrebbe determinare un cambio di stato per il Cobalto, anche se al momento risulta prematuro parlare di inversione del trend attuale. Una seconda “marcatura” di minimo relativo assoluto a distanza di dieci giorni risulta un episodio anomalo, ma molto positivo per il Cobalto. Le considerazioni sul Molibdeno sono invece limitate ad una presa d’atto di una prolungata stabilità del valore di mercato, oltretutto collocata in un’area di quotazione decisamente alta. L’instabilità di indirizzo regna sovrana quando si parla di Nichel, con il metallo sempre più in affanno a tenere la soglia dei 20mila Dollari 3mesi come quotazione LME. I motivi di questa forte instabilità del prezzo di Borsa sono sempre da ricercare sulla gestione della massa del “fisico” correlata al sottostante di Borsa, il cui fattore di condizionamento principale risulta essere una bassa richiesta di metallo da parte degli utilizzatori. Un aspetto da non sottovalutare in questo frangente è anche la crescente massa di liquidità “corta” con finalità speculative, anche se il sempre più esigente esborso finanziario legato agli interessi risulterà una componente determinante per valutare nel complesso l’ampiezza di tali operazioni. Nelle ferroleghe la base Cromo continua a fornire elementi positivi in termini di crescita del prezzo, con un orientamento rialzista che la settimana scorsa ha portato il riferimento Dollari per libbra in incremento dell’1,5%, mentre è stato confermato il rilevamento di otto giorni fa per il legato ferro-Tungsteno.

Rottami

Dagli spalti orientati verso le Alpi, i più attenti osservatori sulle dinamiche di definizione dei prezzi dei rottami di acciaio, hanno rilevato movimenti decisamente importanti in Germania e zone limitrofe. Negli ultimi otto giorni le classifiche riferite alle demolizioni hanno subito un incremento del 5% sulla piazza tedesca, con particolare predilezione per la categoria E3. Le nostre acciaierie non hanno potuto rimanere passive a tali istanze imposte dai concorrenti del nord Europa e seppure controvoglia, hanno dovuto metter mano al portafoglio per non vedere migrare tonnellate e tonnellate di rottami alla volta di zone, all’interno dell’Unione Europea, più accondiscendenti sull’innalzamento dei prezzi. Le mandatarie italiane hanno dovuto rapidamente mutare le loro strategie di mercato che solo otto giorni fa le vedevano impegnate a rastrellare rottami pregiati come il lamierino E8 o lavorati, come il frantumato E40, alla volta della classifica E3, quella delle demolizioni leggere, risultata il vero oggetto del contendere sul mercato dell’Europa occidentale. Nel corso degli ultimi otto giorni la E3 Italia ha subito un incremento tra i 10 ed i 15 Euro/tonnellata, con un rinforzo ulteriore di 5 Euro sul finale di settimana, ma solo per i commercianti in grado di approntare piani di fornitura alle acciaierie veramente importanti, in questo caso si parla di “mute” di carri ferroviari (treni completi). Nel vortice delle quotazioni a farne le spese sono state le classifiche riferite al lamierino E8, in calo tra i 5 ed i 10 Euro, riduzione che comunque non riguarda la categoria a bassissimo tenore di Rame ed il frantumato E40 confermare i parametri di quotazione in essere. Il movimento dei prezzi ha portato benefici significativi all’indice MetalWeek sui rottami di acciaio, ritornato a crescere per la prima volta dalla conclusione delle ferie e posizionandosi a 328,63 Euro, con un incremento pari a 3,8 Euro/tonnellata rispetto alla settimana precedente. La situazione di mercato riferita ai non ferrosi dipende direttamente dalle questioni valutarie, che grazie al deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro ha portato qualche beneficio in termini di aumento di alcune tipologie di rottami, in particolare per Rame e leghe correlate. I rottami che meritano maggiori attenzioni nei prossimi giorni saranno quelli a base di Nichel, come gli inox austenitici e di Alluminio, entrambi soggetti a dei ridimensionamenti di prezzo; è comunque importante evidenziare che se per l’ambito Nichel non si intravvede la fine della sua decrescita, per il comparto dell’Alluminio il cambio di scenario, da ribassista a rialzista, risulterà molto vicino.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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