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25/09/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA

- ALTA VARIABILITA’ -

Industriali LME e Leghe

La strategia d’intervento da parte del comparto speculativo è quella di puntare ai ribassi dei prezzi dei metalli. Una serie di indicazioni preziose che gli utilizzatori dovrebbero sfruttare per migliorare l’efficacia del loro acquisti

Acciai e Inossidabili

La “pandemia finanziaria” prende il nome di CBAM, gli effetti sulle casse aziendali saranno devastanti, ma il vaccino c’è, si chiama CBAM ZERO e la campagna di somministrazione è già in corso

Preziosi

L’Argento è risultato il metallo più performante della settimana, un primato che potrebbe cedere tra breve per effetto delle azioni correttive ribassiste che verranno orchestrate da speculatori alla ricerca di profitti immediati

Medicale

Il Cobalto registra quotazioni in crescita dopo oltre due mesi, mentre il Molibdeno rallenta. Il Nichel si sta preparando a reagire, ma pochi utilizzatori credono che il momento sia vicino

Rottami

L’incertezza regna sovrana nella definizione dei prezzi di tutti i rottami, a fonderie e raffinerie sfuggono le buone occasioni sui “non ferrosi” e le acciaierie tentennano sulla scelta delle classifiche da acquistare nel breve periodo

Cambi

L’Euro continua a mantenersi debole rispetto al Dollaro, un’altra occasione persa per sfruttare a pieno il calo dei prezzi dei metalli al LME

Indicatori

La significativa riduzione di stive disponibili sulle principali rotte mondiali fa crescere i prezzi dei noli “bulk”, ora a più 5% rispetto al dato di inizio anno

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Industrali LME e Leghe

La variabilità dei prezzi delle materie è da sempre uno dei fattori che caratterizza le Borse merci. La possibilità per gli utilizzatori di intercettare le potenziali variazioni dei valori delle commodity quotate risulta sempre più importante, per non dire fondamentale, con le imprese ormai rassegnate ad operare in contesti economici articolati e complessi. Il mese di settembre al LME è stato caratterizzato da una variabilità dei prezzi degli “industriali” veramente spiccata che ha portato il listino a generare degli “scalini”, verso l’alto ed il basso e che sicuramente hanno notevolmente disorientato chi i metalli li deve acquistare per immetterli nei processi produttivi. L’ultima ottava del mese non differirà dalle precedenti ed è importante oltremodo conoscere i riferimenti dell’indice LMEX, con il dato settimanale in diminuzione dello 0,8% e quello su base settembre in calo di 2,1 punti percentuali. L’attività speculativa è risultata determinante nell’altalena dei prezzi LME ed è quindi fondamentale per i responsabili degli uffici acquisti, logistica e vendite, avere quasi in simultanea le informazioni sugli interventi “mordi e fuggi” operati dal comparto finanziario sui metalli industriali. Gli “asset”, nome tecnico dato dagli speculatori alle voci di listino, più interessati al fenomeno sono il Rame, l’Alluminio e lo Stagno, con il primo sospinto da obiettivi ribassisti e gli altri due con finalità di fondo rialziste. Non è il caso di dilungarsi in ulteriori approfondimenti, come non sono categoriche le informazioni appena date su alcuni metalli che compongono il listino LME, ma determinati per gestire un’oculata mobilità per chi gli “industriali” li deve acquistare e successivamente vendere sotto forma di prodotti lavorati. Gli effetti della speculazione “corta” sul Rame sono sotto gli occhi di tutti, con il valore USD 3mesi che in soli otto giorni ha perso, riferendosi alle chiusure ufficiali, quasi il 2,5%, passando così dalla soglia di quotazione di 8400 Dollari a quella di 8200 e con momentanei sforamenti anche sotto questo livello. Le aspettative sul “metallo rosso” non saranno molto differenti da quelle viste nell’ultima settimana, pertanto la sua collocazione sarà quella dei valori LME più recenti. Un’attività di prezzo veramente interessante sta invece riguardando lo Zinco, mettendo così alle definitivamente alle spalle le giornate complesse di metà agosto. La progressione rialzista risulterà ancora attiva e poco probabile sarà un cambio d’indirizzo per il metallo nei prossimi giorni. Gli utilizzatori di leghe di Zama sono quindi avvisati, essendo lo Zinco il principale elemento di determinazione del prezzo, oltre che di composizione chimica. Una situazione differente la vivrà invece chi ha a che fare con le leghe di Ottone, dovendo porre un occhio d’attenzione sull’evoluzione del prezzo dello Zinco, più innaturale rispetto alla visione generalmente rivolta al Rame. L’Alluminio risulta in grande spolvero con il prezzo USD 3mesi che ha subito una trasformazione importante nelle ultime sedute di Borsa, assestandosi sui riferimenti di massimo relativo e che ora costituiranno la base per un’ulteriore progressione rialzista, anche se di entità limitata. Il Nichel andrà seguito con la massima attenzione, soprattutto per gli utilizzatori diretti ed indiretti di questo metallo. La sua collocazione di prezzo è ora di estremo interesse, risultando al momento fuori dalle turbolenze dei fenomeni speculativi. L’escursione ribassista del Piombo è in via di conclusione, con il prezzo USD 3mesi subire un crollo inaspettato anche con la complicità di una settimana LME non certo brillante in termini assoluti e l’avvicinarsi delle vacanze in Cina. Il posizionamento dello Stagno sulla linea di minimo relativo delle ultime due settimane dovrebbe proseguire, anche se sul finale della settimana scorsa sono emerse delle criticità in termini di rialzo del prezzo USD 3mesi, ma che non dovranno essere interpretate come l’avvio di una fase di significativi rialzi del valore del metallo.

Acciai e Inossidabili

La filiera dell’impiego di prodotti semilavorati in acciaio si trova d’innanzi al sorgere di una problematica dai risvolti imprevedibili e letali in termini di riduzione del cumulo complessivo di redditività che buona parte del comparto dovrà subire nei prossimi anni. Una nuova forma di “pandemia” sarà di prossima diffusione, non aggredirà gli esseri umani, fortunatamente, ma i conti aziendali sì, con ricadute sociali inevitabili su imprese e quindi famiglie, il suo nome è CBAM, acronimo di Carbon Border Adjustment Mechanism. Gli “untori”, di manzoniana memoria, li conosciamo e continuando nella irriverente parafrasi dei Promessi Sposi, i ben noti “Don Abbondio” si stanno facendo scudo di “Don Rodrigo”, impersonato dalla Commissione Europea e con il sistema bancario della UE a svolgere quello dei “Bravi”, sempre che in esso ci possa essere più di un “Nibbio”. METALWEEK ha messo a punto un vaccino, prima ancora che l’epidemia si diffonda, si chiama CBAM ZERO e la campagna per inoculare l’antidoto è già attiva sul territorio o più correttamente all’interno delle filiere interessate all’introduzione della misura, sebbene gli effetti devastanti dell’impianto normativo CBAM si vedranno solo a partire da Gennaio 2026. Nella quotidianità degli eventi e pur sempre avendo sulla testa l’incommensurabile macinio CBAM, che a partire dal prossimo mese calerà con lento intercedere su buona parte della filiera della lavorazione degli acciai, i mercati non hanno messo in evidenza significative variabilità in termini di prezzi settimanali. I “piani” sulla piazza italiana sono risultati in crescita per due allestimenti su tre con il laminato a freddo (benchmark MW 735 Euro/tonnellata) ed il galvanizzato (benchmark MW 770 Euro), crescere in entrambe le situazioni di un punto percentuale, mentre per il “caldo” non sono state riportate variazioni (benchmark MW 635 Euro). La risposta delle acciaierie del nord-Europa si è concentrata sul CRC, in calo dell’1%, adeguamento che porta a equiparare il prezzo italiano relativo a questo stato di fornitura dei coil, per HRC e HDG non si registrano mutamenti di quotazioni negli ultimi otto giorni. I produttori italiani di billette hanno toccato con mano che la forte azione d’innalzamento dei prezzi avviata subito dopo le ferie non ha destato clamori e preoccupazioni tra gli utilizzatori. Il riferimento del semilavorato di base per laminatoi e fucine è sceso di un punto percentuale, un adeguamento parziale rispetto ai quatto allocati precedentemente in aumento. La variazione al ribasso non ha portato a cambiamenti di prezzo su rebar e vergella, mentre i produttori di profili per carpenteria hanno invertito la decrescita del valore della billetta incrementando dell’1% la base settimanale dei loro semilavorati. Gli utilizzatori di tubi saldati sono ormai determinati a non ascoltare alcuna istanza di adeguamento al rialzo dei listini di riferimento dai propri fornitori; la situazione risulta estremamente tesa ma mai come in questo caso vale l’adagio, “il cliente ha sempre ragione” ed i prezzi stanno continuando ad essere gli stessi da oltre due settimane. Le acciaierie turche che producono “lunghi” si stanno muovendo con molta circospezione e soprattutto di riflesso su quello che sta accadendo sui mercati esteri di maggiore approdo dei loro allestimenti. Gli effetti si leggono in modo eloquente sulle determinazioni dei prezzi FOB settimanali del tondino per armature, invariato e della vergella, in calo di 5 Euro per tonnellata. Il periodo di fissazione degli extra lega inox relativi al mese di ottobre si è chiuso la settimana scorsa, anche se le acciaierie si troveranno in questi giorni a definire i nuovi listini in un contesto di elevata incertezza. L’obiettivo è quello di mantenere gli adeguamenti entro i termini emersi durante scorso segmento di fissazione, con gli AISI austenitici tra zero e meno 3 centesimi di Euro per chilogrammo e ferritici e martensitici in discesa nell’intervallo di stima tra 1 e tre centesimi di Euro. L’imminenza del fine mese è anche il momento della determinazione definitiva del contributo energia per ottobre, che sulla base di un PUN non certamente in crescita, potrebbe spingere i produttori a confermare il contributo fissato per settembre.

Preziosi

Gli investitori che basano i loro impieghi di capitale sui metalli preziosi e per di più dotati di un carattere riflessivo, di certo potranno crogiolarsi nel corso della settimana. L’ottava appena conclusa non ha riservato grandi sorprese, con le rispettive quotazioni di Borsa dei “preziosi” segnare dei percorsi, riferiti ai valori Dollari per oncia, nel pieno rispetto delle previsioni e quindi di un rinforzo diffuso per tutti i riferimenti del listino. Nel consuntivo specifico di ciascun metallo, ovviamente si dovrà procedere alle conclusioni più opportune, ma tra tutti, il virtuale “trofeo del vincitore” deve essere attribuito all’Argento. Nel seguire l’abituale ordine di esposizione, la precedenza va comunque riservata all’Oro. Il metallo di riferimento ha vissuto una settimana priva di sussulti, ne è prova la variazione del periodo con una linea di quotazione pressoché piatta, sebbene alcuni spunti interessanti di variabilità non siano venuti meno. La concentrazione di denaro “lungo” dovrà essere letta come un ideale punto di appoggio per la crescita del metallo, ma da trattare con la massima attenzione, vista la contratta stima di incremento settimanale dell’Oro, ancora privato delle attenzioni del comparto speculativo-finanziario. L’Argento, se fosse un ciclista professionista, partirebbe con la maglia del primato, un riconoscimento che comunque sarà a tempo, poiché il ritorno della componente speculativa deve rappresentare una spia si allarme colorata di un rosso molto acceso per la tenuta del prezzo USD/ozt sui livelli attuali. La definizione della quotazione del Platino, potrebbe essere rappresentata come un “mastrino” di partita doppia, con le componenti attive condizionate dalla quotazione dell’Oro, ma non poter rivelarsi sufficienti per coprire quelle negative relazionabili all’Argento. La sintesi, tralasciando la ragioneria, è quella di un valore tendente alla diminuzione, sebbene la quotazione di riferimento Dollari per oncia risulta caratterizzata da un momento di equilibrio quasi perfetto tra domanda e offerta. Il Palladio non ha certo consegnato agli archivi una settimana dai colori opachi o per meglio dire, con le tonalità a cui ci aveva abituati ultimamente. Il riferimento Dollari per oncia della chiusura di ottava è il più alto delle ultime quattro settimane e per trovarne uno analogo occorre scorrere il calendario fino all’inizio di agosto. Il comparto speculativo sta “curando” nuovamente il Palladio e se deciderà di entrare in gioco lo farà sicuramente per correggere il suo riferimento di Borsa nuovamente al ribasso.

Medicale

I primi riscontri mettono in evidenza una promettente fase di miglioramento del prezzo del Cobalto quotato in Dollari, cresciuto dello 0,8% nel corso dell’ultima settimana. Un incremento di valore definibile parziale per il metallo, ma significativo, arrivato dopo ben due mesi di prezzi in costante diminuzione. Il Molibdeno USD, dal canto suo, ha voluto compensare la buona prestazione del Cobalto con una variazione negativa dello 0,1%, che al momento può solo essere definita come un aggiustamento tecnico di prezzo, elemento più che naturale in un contesto di quotazione di massimo relativo. Il prezzo del Titanio è rimasto fermo al riferimento della settimana precedente, continuando così a sostenere il dato in crescita fatto segnare in avvio di mese. Le notizie non possono essere considerate positive per il Nichel, che nell’ultima settimana ha fatto registrare un’ulteriore regressione del prezzo USD 3mesi al LME. La diminuzione del 2,5% rispetto agli otto giorni precedenti ha messo in evidenza per il Nichel l’insostenibilità della soglia dei 20mila Dollari con l’aggiunta, in alcuni frangenti nella cinquina di sedute appena trascorsa, di un valore in pericoloso avvicinamento alla linea dei 19mila USD 3mesi. Una deriva ribassista che sembrerebbe essersi arrestata, ma gli esami per il Nichel non sono certamente finiti e usando un termine medico, può ora essere definito “convalescente”. Una pausa nel cammino di crescita l’ha anche riportata la ferrolega a base Cromo, seppure in termini di frazione di punto percentuale sul riferimento USD per libbra. Il Tungsteno ha messo fine al suo periodo di stabilità che durava da quasi venti giorni, facendo segnare un incremento dell’1%, variazione non certo eclatante ma di significativa importanza nell’ottica di un ulteriore rinforzo della quotazione di mercato espressa in Dollari per chilogrammo.

Rottami

La mancanza delle prerogative di “market intelligence” nelle fonderie e raffinerie è sempre più evidente, un elemento che porterà i commercianti di rottami non ferrosi a ritrovare sempre di più il sorriso, la merce più rara degli ultimi tempi. Gli acquisti di rottami da parte degli utilizzatori finali, le fonderie e le raffinerie appunto, sono basati in gran parte sulle congetture, per non scivolare ai limiti della cabala. La storia è piena di straordinari insuccessi, con acquisti di materie prime nei momenti dei massimi relativi e ignorare opportunità straordinarie in quelli dei minimi. I mercati sono ormai permeati da un forte stato di variabilità, dove domanda e offerta sono l’effetto stesso delle dinamiche messe in campo da coloro che utilizzano direttamente le materie prime quotate nelle Borse merci ed i metalli non costituiscono un’eccezione. Le oscillazioni dei prezzi degli “industriali” sono spesso bollate come effetti speculativi, questo è vero, ma la speculazione del dopo pandemia non è più determinata dagli istituti di credito e finanziari, ma dalle mosse degli utilizzatori che operano direttamente sulle varie declinazioni del “fisico” e poi rispecchiati sui prezzi di Borsa, leggi LME. Nel corso dell’ultima settimana sono emerse importanti anomalie in tal senso, queste si chiamano Rame, Alluminio e Nichel e dove occorrerà agire con la massima cautela per evitare brutti imprevisti, a scapito di penalizzare finanziariamente le aziende e rendere la vita difficile alle strutture commerciali, tutte ipotesi possibili in mancanza di strategie supportate dal “market intelligence”. La stessa cosa sta avvenendo nel comparto dei rottami ferrosi, anche se in termini meno sofisticati, con l’affermazione che viene spontanea seguendo le variazioni dei prezzi delle principali classifiche sul mercato italiano. Nel corso dell’ultima settimana le acciaierie hanno operato numerose inversioni di marcia nella valorizzazione dei rottami, con il lamierino E8 ritornato in auge e ora in crescita di circa 10 Euro/tonnellata ed il deprezzamento delle demolizioni, E1 ed E3 senza distinzioni, di 5 Euro, allargando il campo delle riduzioni anche alle torniture, vicine al calo dei 10 Euro per tonnellata. I sali e scendi dei prezzi dei rottami e relativa improvvisazione nella loro determinazione da parte delle acciaierie, ha determinato un arresto della crescita dell’indice MetalWeek ora posizionato a 328,38 Euro, di poco inferiore al valore di otto giorni fa (meno 0,25 Euro/tonnellata), ma in significativa contrazione rispetto al dato riferito all’ultima settimana lavorativa di luglio, di circa 4 Euro per tonnellata.

Cambi

Indicatori

LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra

SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA)

DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali

STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee

BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide)

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