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06/11/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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L’effetto Cina è ancora presente tra gli “industriali”. Una situazione ricca di incognite, dove la prudenza dovrà essere massima per non incorrere in spiacevoli sorprese |
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Le acciaierie italiane tentano la strada degli aumenti, seppure in modo prudente. I “piani” crescono dell’1%, mentre tra i “lunghi” solo il rebar persevera, più 5% in soli dieci giorni |
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L’improvvisa debolezza del Dollaro rianima il mercato dei “preziosi”, anche se la momentanea fase rialzista è cosa più da speculatori che da investitori di “fisico” |
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Il Cobalto ed il Molibdeno ritornano ad avere due profili di prezzo differenti, in crescita il primo ed in discesa il secondo. Il Nichel ha abbandona l’area di minimo relativo tra numerose incertezze |
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Le acciaierie giocano d’anticipo ed aumentano i prezzi dei rottami in prospettiva dei rincari dei semilavorati. I metalli non ferrosi confermano i valori della settimana scorsa, soprattutto per effetto del cambio Euro/Dollaro |
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L’immobilismo della Federal Reserve sui tassi d’interesse penalizza il Dollaro. Gli effetti sono stati immediati e l’Euro ha recuperato quasi un punto percentuale su base ottava |
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I titoli minerari vanno in altalena, negli ultimi otto giorni l’incremento è stato del 3%, azzerando così la brusca perdita registrata nella terza settimana di ottobre. Gli indici relativi ai metalli crescono sotto il punto percentuale sui dati settimanali |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Il listino degli “industriali” ha chiuso la settimana con un saldo positivo, l’indice LMEX ha fissato la crescita del periodo con un incremento di circa lo 0,7%, valore lusinghiero per come si erano messe le cose ad inizio ottava. L’atteggiamento consigliato è comunque quello della prudenza, questo a prescindere. La ragione di questa condotta morigerata nelle sedute LME della settimana ha come origine principale lo scemare dell’effetto Cina sui mercati ed in modo particolare sui metalli, in quanto Pechino non ha fatto misteri di voler concentrare i massimi sforzi dell’intervento statale di stimolo sulla crescita del PIL, principalmente sull’acciaio (l’Iron Ore alla Borsa Dalian è cresciuto dell’11,5% nelle ultime due settimane). Le riprese dei prezzi di Borsa sono state importanti, ma occorre tenere ben presente che tutte le situazioni sono state generate da una sorta di “psicosi collettiva” sostanzialmente effimera, determinata dalla manovra di stimolo cinese. Il Rame, come sempre avviene in contesti di precaria stabilità, risulta il fulcro del movimento a “tutto tondo”. Il dato Dollari 3mesi poggia su un discreto fattore di equilibrio tra domanda e offerta, anche se all’atto pratico non occorre perdere di vista il consumo effettivo di metallo da parte del comparto manifatturiero che risulta in costante contrazione. La proiezione risulterà ancora in crescita per alcuni giorni, pur essendo prossimo il momento di massimo relativo. Un discorso analogo può essere fatto per lo Zinco, anche se nell’ultima fase di ascesa del prezzo LME il metallo ha fornito una struttura in chiave rialzista relativamente solida. La definizione dei prezzi delle leghe di Rame e Zinco non potrà prescindere, almeno in questo preciso momento, dalla quotazione del cambio Euro/Dollaro. La prevedibile debolezza del Rame determinerà per l’Ottone un possibile arretramento di tutte le basi di lega, mentre per quanto riguarda la Zama, il valore sostenuto dello Zinco verrà controbilanciato dal nuovo equilibrio venutosi a creare in ambito valutario, generando un effetto stabilità dei semilavorati in pani. I prezzi resteranno “tonici” anche per quanto riguarda l’Alluminio, con una situazione di Borsa che da l’evidente sensazione di poter reggere la contrapposizione tra domanda e offerta dimensionata ai livelli attuali. Una situazione meno lineare la presenterà il Nichel, almeno alla luce del suo recente passato. L’elemento più chiaro che emerge risulta essere la totale assenza di condizionamenti esterni per il Nichel, leggi comparto speculativo-finanziario, comportando in questo una totale dipendenza della formazione del prezzo sotto l’aspetto della domanda effettiva di metallo fisico, non certo al momento elevata in tonnellaggi complessivi. La mano degli speculatori risulta evidente nel disegnare i contorni del prezzo USD 3mesi del Piombo, la cui azione è al momento oltre misura. Il contesto generale di Borsa sarà comunque determinante per dare supporto ed un eventuale ulteriore slancio al prezzo del Piombo. L’escursione sotto la linea dei 24mila USD 3mesi ha dato un’improvvisa vitalità allo Stagno, sebbene al momento si è ricollocato nuovamente oltre tale soglia, rappresentando il nuovo fulcro di stabilizzazione del riscontro di Borsa nelle prossime settimane. |
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Le avvisaglie di una complessa situazione di mercato che le acciaierie di casa nostra non stanno esitando ad affrontare, ha preso il via negli ultimi giorni della settimana scorsa. L’effetto sorpresa tra gli utilizzatori di semilavorati “piani” e “lunghi” è stato quasi nullo, visto il periodo relativamente congruo con il quale acciaierie e centri di distribuzione, più o meno legati ad esse, avevano preannunciato gli aumenti. Un elemento che dovrà certamente far riflettere il comparto produttivo siderurgico italiano è l’atteggiamento di totale disinteresse, quasi a livello apatico, con il quale utilizzatori e trasformatori di semilavorati hanno accolto le nuove proposte di prezzo, mettendo in evidenza ai responsabili commerciali di acciaierie e centri servizio che le pagine delle agende ordini 2024 sono in buona parte ancora bianche. I primi segnali di crescita sono comunque comparsi sui listini dei “piani”, in forma parificata ed attestati sul valore del punto percentuale. I benchmark MetalWeek, su base settimanale, sono risultati i seguenti: HRC 605 Euro/tonnellata, CRC 695 Euro e HDG 735 Euro. Le acciaierie del nord-Europa non hanno ancora fatto cenno di variazioni sulle quotazioni dei coil, attendendo maggiori sviluppi sia su quello che avverrà in settimana sulla piazza italiana in conseguenza dei primi movimenti prezzi, sia sul piano globale, dove la Cina con gli incentivi economici ha posto l’acciaio al centro del progetto di sostegno del PIL. Gli aggiornamenti dei “lunghi” sul mercato nazionale mettono in risalto la stabilità del valore di riferimento della billetta, con vergella e profili commerciali per carpenteria equiparati al semilavorato di base per la laminazione. I volumi di vendita sono sempre più ridotti e gli utilizzatori stanno rinunciando a condizioni di offerta molto allettanti a causa della mancanza di ordini dai propri clienti. L’unico allestimento in barre che ha seguito la via degli aumenti è stato il rebar, in ulteriore salita dell’1% rispetto al 4 del precedente adeguamento settimanale. Nel settore dei tubi saldati la tensione tra fornitori e clienti si può tagliare con il coltello, dove i primi, da sempre poco inclini a mediazioni commerciali, trovano le porte dei secondi letteralmente sprangate e questo avverrà fino a dopo le festività natalizie. La difficile situazione legata alla reperibilità di rottami ed a una situazione di forte criticità nello scacchiere del Medio Oriente, ha costretto le acciaierie turche a mettere in atto dei forti rincari sui listini dei “lunghi” con i prezzi FOB del tondino per le armature e della vergella in crescita rispettivamente di 15 e 20 Euro/tonnellata su base settimanale. Le fissazioni degli extra lega per gli inossidabili relativamente al mese in corso hanno registrato degli andamenti contrastanti negli indirizzi. Gli austenitici sono risultati in forte diminuzione, dove le acciaierie su questi allestimenti, una volta tanto, non hanno agito sul valore medio delle quattro settimane, ma hanno preferito quantificare la sommatoria delle variazioni accumulate giorno dopo giorno. I valori sono risultati i seguenti: AISI 303 e 304 meno 10 centesimi di Euro per chilogrammo, AISI 304L meno 13 centesimi e AISI 316 meno 23 centesimi. I ferritici ed i martensitici hanno invece riportato degli aumenti, con una crescita nell’ordine di 4 e 3 centesimi di Euro per chilogrammo. La seconda settimana di definizione dei sovrapprezzi lega per il mese di dicembre è stata caratterizzata dalla non chiara collocazione di indirizzo del Nichel per quanto riguarda gli austenitici e dalla tensione sui prezzi delle ferroleghe per ferritici e martensitici, con il tutto che si traduce in un sostanziale livello di variabilità prossima allo zero. La richiesta fissata su novembre in termini di concorso per i costi legati all’energia è risultata esigente, con le acciaierie che hanno fissato il sovrapprezzo a più 2 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al mese precedente; un valore comunque in linea rispetto alla valorizzazione complessiva del PUN registrato a ottobre. La forte variabilità verso il basso del Prezzo Unico Nazionale dell’elettricità riferito al mercato italiano avvenuta nel corso dell’ultima settimana porta ad essere molto cauti nell’analisi e quindi nella sua valutazione periodica, che in termini ponderati risulta comunque stimabile in una diminuzione di un centesimo di Euro per chilogrammo. |
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L’improvvisa e ritrovata forza dell’Euro o per essere più corretti l’improvvida debolezza del “biglietto verde” ha sparigliato le carte nel comparto dei metalli preziosi relativamente alle quotazioni di Borsa. La discesa del livello di gradimento del Dollaro ha dato nuova forza ai “preziosi”, in particolare sulle linee di prezzo di Oro ed Argento, dopo l’appannamento che li aveva caratterizzati durante le sedute centrali della scorsa ottava. L’Oro è stato protagonista di un fugace attraversamento della soglia oltre i 2mila Dollari per oncia e proprio in avvio della settimana appena messa in archivio, per poi riposizionarsi in un’interessante area di quotazione, a conferma del suo momento di vivacità dai toni discreti. Il metallo si trova adesso in una situazione di particolare interesse, più per chi opera con finalità di carattere speculativo, piuttosto che per coloro che hanno come obiettivo la sua allocazione fisica. Il posizionamento di prospettiva dell’Oro risulterà nuovamente a ridosso dei 2mila Dollari per oncia, una quotazione fortemente instabile e sempre soggetta a storni di natura improvvisa. Il “metallo guida” tirerà la volata all’Argento, anch’esso posizionato molto bene in ottica rialzista e con un nuovo collocamento del suo valore di Borsa oltre la soglia dei 23 USD/ozt. I seppur timidi movimenti speculativi di connotazione rialzista daranno sostegno al mantenimento del riferimento dell’Argento in questa zona di massimo relativo. L’ottima situazione congiunta dei prezzi di Oro e Argento rappresenterà un significativo vantaggio anche per il Platino, ritornato sotto l’interessata ala protettiva del comparto speculativo-finanziario. La crescita che riguarderà questo metallo nei prossimi giorni sarà fortemente correlata da spostamenti di denaro in termini di aperture di posizioni “lunghe”, con lo scopo di trarre marginalità in tempi molto brevi. I movimenti speculativi che hanno spinto nuovamente il Palladio nella zona di minimo relativo sono ora supportati da un discreto movimento di denaro in rapporto al bacino complessivo di interesse che ruota attorno a questo metallo. L’insolito paradosso che regna al momento sul Palladio è quello di un consistente accumulo di denaro rialzista, sebbene l’indirizzo del prezzo Dollari per oncia non risulti correlabile ad un veloce riposizionamento di valore verso l’alto. |
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Negli ultimi otto giorni Cobalto e Molibdeno hanno ripreso a percorrere strade differenti, con il primo confermare il rinforzo del riferimento in Dollari, mentre il secondo affidare all’ambito dell’occasionalità il suo recente aggiustamento rialzista del valore USD. La quantificazione dell’incremento settimanale del Cobalto è stata comunque di minima entità, lo 0,3%, a dimostrazione di una sempre più stimabile collocazione del prezzo in un’area di massimo assoluto dal difficile margine evolutivo. La discesa del prezzo del Molibdeno è stata decisamente significativa, dove i 4,5 punti percentuali di ribasso settimanale ricollocano la quotazione USD di riferimento al punto più basso delle ultime due settimane. Le prospettive non sono delle migliori, anche a causa di un sempre più ridotto impiego di che avrà il metallo nel comparto siderurgico da qui a gennaio. Una situazione, quella dei consumi ridotti delle materie prime “da correzione”, che interesserà solo marginalmente il Titanio, per la ben nota situazione delle sue giacenze effettive, sempre meno rilevanti nei magazzini europei. Il Nichel andrà seguito con particolare attenzione per chi opera nel comparto delle leghe per usi medicali. La quotazione LME 3mesi si trova poco al di sopra del minimo relativo toccato in avvio della scorsa settimana, determinando in questo ambito ancora uno stato di forte instabilità di indirizzo. La collocazione del prezzo della ferrolega a base Cromo emersa negli ultimi dieci giorni non ha colto impreparati molti utilizzatori di questo composto ed in particolar modo le fonderie. La crescita della domanda di Ferro-Cromo ha avuto come conseguenza diretta un innalzamento del riferimento di mercato Dollari per libbra pari a circa 3 punti percentuali su base settimanale. Una progressione che ha interessato anche il Tungsteno, con lo 0,27% di incremento in raffronto alla determinazione del valore di mercato espresso in Dollari per chilogrammo, ma pur sempre collocato al suo dato minimo degli ultimi quattro mesi. |
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Un atteggiamento dettato dalla coerenza e così non poteva che essere nei confronti di chi opera nel comparto dei ferrosi. Le acciaierie sono ormai pronte a lanciare la loro “campagna d’inverno” sui prezzi dei semilavorati ed in questo contesto non potevano di certo non contemplare le materie prime di riferimento, ovvero i rottami. Negli ultimi otto giorni tutte le principali classifiche hanno fatto registrare dei cambi di passo in chiave rialzista, con un intervallo generalizzato di incremento compreso tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata. Una mossa, quelle delle acciaierie, che di certo non rappresenta un’apertura nei confronti dei commercianti nel poter riversare lotti di rottami presso i loro “piazzali”, ma certamente in favore delle mandatarie dirette. Un altro tema, già alcune volte evidenziato in questa sede, rappresenta l’aspetto contabile-reddituale della mossa nel far crescere i valori di riferimento dei rottami e di conseguenza, attraverso l’incremento della valorizzazione delle giacenze “a terra” delle materie prime, dare un vitale sostentamento ai bilanci delle acciaierie, che risulteranno meno brillanti rispetto ai due esercizi precedenti. L’indice MetalWeek sui rottami ha registrato prontamente le variazioni al rialzo di tutte le classifiche, con l’indicatore su base settimanale che è passato da 324,88 a 330,02 Euro per tonnellata. Le variazioni al rialzo degli “industriali” registrate la scorsa settimana al LME, sono state vanificate dalla crescita dell’Euro sul Dollaro, in grado di rinforzarsi negli ultimi otto giorni di quasi un punto percentuale. Gli spunti di interesse comunque non mancano e vanno focalizzati principalmente su Rame, Alluminio e marginalmente sul Nichel, in chiave inox austenitici. Il discorso su Rame e leghe deve essere affrontato con molta cautela, in quanto la quotazione LME 3mesi del “metallo rosso” difficilmente mostrerà nel breve una fase di significativo rinforzo. L’Alluminio presenterà un indirizzo di prezzo più lineare in termini di salita del prezzo, ma molto dipenderà dal contesto generale di Borsa. I rottami di inox austenitico, soprattutto quelli che hanno una maggiore presenza di Nichel in lega, saranno soggetti ad un lieve rinforzo di prezzo; una buona occasione per i commercianti per smaltire le “code” degli stoccaggi di materiale accumulato nell’ultimo mese. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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