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11/12/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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L’incertezza in prospettiva anno nuovo ed il 2023 ormai verso la conclusione, provocano una generale assenza di indirizzo del listino LME |
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Gli utilizzatori al momento prendono atto della campagna di aumenti di “piani” e “lunghi”, anche se la prova dei fatti si avrà solo a partire da gennaio |
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Il Dollaro fa valere la sua forza e gli effetti si sono visti in Borsa, con Oro e Argento annullare i promettenti progressi avviati nella seconda metà di novembre |
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Il Cobalto delude le attese confermando il suo momento negativo, accompagnato ora dal Molibdeno |
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L’azione rialzista delle acciaierie sui prezzi dei semilavorati trova conferma nei prezzi in aumento dei rottami. I non ferrosi sono già in clima vacanziero |
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Il Dollaro in una settimana recupera sull’Euro quanto aveva perso nell’intero mese di novembre |
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I noli “bulk” ritornano ad avere prezzi più gestibili. Gli indici dei metalli evidenziano un finale d’anno sottotono |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Una fase riflessiva, così potrebbe essere definita l’ottava LME appena messa in archivio. Nell’attribuire questo giudizio di merito riferito alla settimana scorsa, l’elemento che è emerso in modo più significativo è stato quello dell’incertezza nella determinazione dei prezzi di tutti i metalli industriali quotati al London Metal Exchange. Le sedute da alcuni giorni risultano estremamente variabili con l’indicatore di riferimento MetalWeek in area 20/30 a determinare una certa tensione nella fissazione dei prezzi degli “industriali”. Gli utilizzatori non risultano incisivi nella fase delle richieste, bensì in quella degli smobilizzi, con l’indice LMEX scendere su base settimanale di circa il 2,4% e poco al di sotto dei 10 punti percentuali dall’inizio dell’anno. Il clima non è certo quello delle grandi occasioni, nonostante il Rame in conclusione di settimana abbia nuovamente evidenziato una certa insofferenza alla collocazione del suo riferimento sotto la linea degli 8400 Dollari 3mesi. La spinta rialzista del “metallo guida” avrà comunque un raggio d’azione molto limitato, meglio parlare di un contesto di stabilità in un’area di massimo relativo. Lo Zinco al momento non opporrà alcuna resistenza alla sua costante flessione con una situazione di mercato che vede chi impiega questo metallo disinteressarsi in modo importante del suo stato di quotazione in Borsa e quindi le aspettative rimarranno ribassiste. La giornata festiva peserà nella determinazione dei prezzi delle leghe, con l’Ottone che avrà come elemento preponderante nella sua definizione il momento positivo del Rame e quindi le “basi” saranno destinate a salire in avvio di settimana. La Zama inevitabilmente subirà il periodo opaco dello Zinco, con le quotazioni di riferimento in costante discesa, così come i consumi di pani richiesti dalle fonderie. Il sussulto dell’Alluminio avuto nel corso dell’ultima seduta settimanale non deve essere letto come l’avvio di un momento importante di rialzi, ma almeno poter mettere fine alla lunga fase della sua parabola ribassista. Il Nichel sta cercando faticosamente di risalire l’erta che lo ha portato a dei minimi di importanza straordinaria. La collocazione temporale di questa fase di recupero non è certamente ottimale, in considerazione del fatto che tra gli utilizzatori non c’è la voglia di mettere metallo in casa a pochi giorni dalla chiusura degli esercizi contabili. Il Piombo non sta dando segnali di contrasto ad una situazione di Borsa che porterà il suo riferimento a varcare verso il basso la soglia dei 2mila USD 3mesi, con il sempre crescente accumulo di denaro rialzista a non rappresentare una forma di significativo contrasto. La risalita dello Stagno è stata certamente rilevante nelle scorse sedute, ma ora il metallo si appresterà ad affrontare una fase di assestamento del prezzo USD 3mesi e che comunque non escluderà una rimodulazione in tono ribassista. |
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Le novità restano sempre poche, così come i clamori che stanno suscitando i prezzi in crescita di “piani” e “lunghi”, dove ad essere particolarmente colpiti emotivamente dalle entità degli adeguamenti sono più coloro che li stanno imponendo, acciaierie, centri servizio e distributori, che quelli che le penalizzazioni le dovrebbero subire, gli utilizzatori. Un atteggiamento quello degli utilizzatori, molto pragmatico, con il mercato dei primi mesi dell’anno fungere da vero effetto regolatore sulla reale applicabilità dei prezzi attualmente in essere. I “piani” sulla piazza nazionale sono risultati ancora in crescita, con la sola eccezione del laminato a freddo (benchmark MW CRC 740 Euro/tonnellata), in quanto aveva “già dato” la settimana scorsa, confermando il valore ancora oggi giudicato un po’ sopra le righe. Il laminato a caldo è cresciuto del 2% su base settimanale (benchmark MW HRC 650 Euro), mentre il galvanizzato ha momentaneamente chiuso la corsa con un punto percentuale d’incremento (benchmark MW HDG 760 Euro). Nell’Europa del nord le quotazioni dei coil sono risultate tutte in crescita in una forbice compresa tra l’1% per CRC e HDG ed il 2 per l’HRC. La billetta Italia continua a crescere, l’1% nell’ultima settimana, in totale correlazione con l’incremento dei valori dei rottami. Gli effetti sui “lunghi” non si sono fatti attendere con adeguamenti importanti su tutti gli allestimenti. Il rebar è salito del 3%, così come i profili per la carpenteria, mentre la vergella ha “limitato” al 2% il suo incremento rispetto agli otto giorni precedenti. Le richieste dei produttori di tubi saldati e dei “ritrafilatori” sono state al momento inascoltate dagli utilizzatori, risultando decisamente indispettiti dall’atteggiamento dei loro clienti, i quali hanno risposto con un “vedremo”, al 3% di richiesta di aumento con effetto immediato dei listini. Le acciaierie turche hanno adeguato i prezzi dei “lunghi” conseguentemente ai marcati aumenti dei rottami registrati ancora la settimana scorsa. I prezzi FOB dei tondini per le armature sono stati corretti al rialzo fino a 20 Euro/tonnellata, mentre il riferimento legato alla vergella si è fermato al momentaneo riferimento di 15 Euro. La fase intermedia dell’intervallo di definizione degli extra lega degli inossidabili per il mese di gennaio sta attraversando un momento interlocutorio su tutti gli allestimenti, sia per una parvente ripresa del Nichel alla Borsa LME e questo per gli austenitici, sia per il frangente non chiaro di definizione futura delle quotazioni delle ferroleghe per ferritici e martensitici. La sintesi settimanale porta ad una stima nella variazione dei valori di tutti i capitoli di attribuzione degli extra in un intervallo compreso tra meno 1 e più 1 centesimo di Euro per chilogrammo. L’andamento del PUN, sebbene in diminuzione di 3 centesimi di Euro su base settimanale, non rappresenta un valore ancora sufficientemente attendibile per la definizione del sovrapprezzo energia su gennaio, in quanto riferito ai solo primi quattro giorni lavorativi del mese in corso. |
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La forza del Dollaro alla fine ha avuto la meglio sui metalli preziosi. La parvente stabilità del “biglietto verde” ha avuto ragione rispetto ad una traballante fase di rinforzo dei prezzi USD/ozt di tutti i metalli preziosi. Il comparto speculativo, tenutosi fuori dalle scorribande rialziste di Oro e Argento, aveva fiutato l’anomalia del momento, con movimenti rialzisti più dettati dall’emotività, che da una strutturata impalcatura d’indirizzo delle quotazioni di riferimento. I “cassettisti” dell’Oro comunque potranno avere ancora qualche residuale soddisfazione, con il metallo che farà di tutto per collocarsi sopra la soglia dei 2mila Dollari per oncia, anche per l’effetto non secondario di alcune avanguardie di speculatori che vedono in questa linea un valore di momentaneo interesse in termini rialzisti. La discesa della quotazione dell’Argento è avvenuta anzitempo ed il 7% di diminuzione è un riferimento che risulterà d’ingombro per molti ed in particolare per il comparto industriale. La speculazione sta ancora supportando con discrete somme di denaro la flessione del prezzo Dollari per oncia dell’Argento, con l’obiettivo quota 23 USD essere un significativo punto d’arresto della sua azione. Il Platino esce relativamente bene da una settimana non facile per Oro e Argento o per meglio dire l’interesse su questo metallo è riaffiorato all’indomani del suo minimo relativo su base quattro settimane, toccato a metà della scorsa ottava. La fase rialzista non sarà eclatante per il Platino, ma sufficiente per dare struttura al suo recupero di prezzo. La difficoltà è veramente alta nel poter intercettare i voleri di chi opera sul Palladio. Il metallo è nuovamente ripiombato ai minimi della prima decade di novembre, ma le reazioni risultano piuttosto tiepide da parte degli speculatori, segno che il riferimento sia il punto di avvio di una possibile azione “lunga” seppure di brevissima durata e così in pochi risultano confidenti per una sua ripartenza strutturata in avvio di 2024. |
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Il possibile momento di cambiamento che era nell’aria la settimana scorsa, si è compiuto solo a metà. L’attesa inversione di tendenza della quotazione USD del Cobalto non è avvenuta, con il metallo confermare il suo trend negativo e aggiungendo un ulteriore 3% alla lunga serie di adeguamenti verso il basso. Il Molibdeno ha invece rispettato la “consegna”, con una discesa del prezzo in Dollari di 2 punti percentuali rispetto a quello di otto giorni prima. Una situazione di rallentamento diffuso che ha coinvolto anche il Titanio, con una riduzione di prezzo dell’1,5%, dopo un mese di novembre dagli esiti altalenanti. Il Nichel ha evidenziato nell’ultima settimana segnali di ritrovata vitalità, con il prezzo LME registrare finalmente un dato periodico non del tutto negativo, anche se occorrerà attendere i primi giorni del 2024 per verificare le reali prerogative rialziste del metallo. La pausa incombente sta evidenziando un rallentamento significativo anche sui volumi di scambio delle ferroleghe, con la base Cromo riportare una flessione del 2,5% rispetto al precedente rilevamento di mercato Dollari per libbra. Un momento di sosta lo ha invece riportato il Tungsteno, con la quotazione Dollari per chilogrammo allo stesso punto di otto giorni fa. La collocazione dei prezzi risulta comunque penalizzante per gli utilizzatori di leghe medicali, visto il nuovo rinforzo del Dollaro USD, che nel corso dell’ultima settimana ha prodotto un recupero nei confronti dell’Euro di circa 0,8 punti percentuali, annullando così la progressione positiva precedentemente registrata su base mensile. |
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L’aria che tira in giro per il mondo sui prezzi dei rottami di acciaio ha una sola direzione, ovvero quella dei rialzi. Le ragioni di questa importante fase sono molteplici, con la principale non avere una correlazione diretta con il mercato dei recuperi industriali e delle rottamazioni, ma di significativa importanza d’indirizzo. L’effetto scatenante si chiama Iron Ore, con la materia prima che alla Borsa Dalian non intende rallentare, portandosi minacciosamente a varcare la soglia psicologica dei mille CNY/tonnellata, eventualità assente dal Giugno 2022. I prezzi italiani dei rottami hanno seguito questi orientamenti generali, con tutte le classifiche riportare consistenti aggiustamenti verso l’alto e questo nonostante il periodo dell’anno. Le demolizioni E1 ed E3 sono state il fulcro di questa nuova rivisitazione dei prezzi, con punte massime d’incremento fino a 15 Euro per tonnellata. Il lamierino E8 segue a breve distanza, così come le torniture, in entrambi i casi con quotazioni in rialzo di 10 Euro su base otto giorni. Le perplessità giungono dalle parti della classifica E40 con il riferimento rimasto allo stesso livello della settimana precedente, segno questo che le acciaierie non intendono impegnarsi in acquisti di rottami lavorati sul finale d’anno. Una situazione che in ogni caso ha portato l’indice MetalWeek sui rottami a crescere di 11,07 Euro/tonnellata a quota 354,51, anche se le prospettive non sono di ulteriori significativi rinforzi in questo momento. Il comparto dei non ferrosi risulta in balia delle oscillazioni dei prezzi degli “industriali” al LME. Il Rame, insieme alle sue leghe, continua ad essere l’elemento di maggiore interesse del mercato, dove dinamiche ed aspettative di segni differenti, anche da un giorno all’altro, non sono in grado di determinare scambi in un clima di tranquillità. I prezzi dei rottami di Rame sono al momento il solo termine di paragone e confronto tra commercianti, fonderie e raffinerie, con i lotti fermi nei piazzali dei primi. Le quotazioni non sono certo un elemento di stabilità anche per i rottami di Alluminio e di inox austenitico, anche se gli ultimi movimenti del Nichel al LME lasciano intendere in qualcosa di positivo già a partire da gennaio. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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