MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l. |
|
|
06/10/2025 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
|
|
La crescita di tutti gli “industriali” ha spinto il listino del LME a raggiungere il massimo assoluto annuale |
|
|
Gli utilizzatori di semilavorati “lunghi” e “piani” si aspettano che le acciaierie intervengano a breve con un aumento dei prezzi. Resta però il dubbio sulla sostenibilità di questi rincari nel prossimo futuro |
|
|
L’Oro è lanciato verso un nuovo record, puntando a superare la soglia dei 3900 Dollari per Oncia. Per l’Argento, invece, si prevede una possibile pausa nella corsa, con un arresto in vista dei 49 USD/ozt |
|
|
È stata la settimana del Cobalto: la sua quotazione in Dollari è salita oltre ogni previsione. L'impennata è avvenuta senza la spinta della cruciale domanda cinese |
|
|
Mentre i prezzi dei rottami di acciaio salgono in Turchia, calano sul mercato italiano. Le quotazioni dei rottami di Rame e Alluminio registrano interessanti incrementi, spinti da una solida settimana LME |
|
|
L'Euro resiste all'assalto del Dollaro: la parità virtuale resta ben ancorata sopra 1.1720 |
|
|
L’indice LMEX vola ai massimi dell'anno grazie alla spinta degli "industriali" a Londra. Tendenza rialzista confermata per EU ETS-CBAM |
|
|
più risparmio e meno preoccupazioni |
|
|
La situazione emersa al termine delle cinque sedute settimanali al LME risulta in netta ripresa per quanto riguarda l’intero insieme degli “industriali”; a conferma dell’indirizzo positivo dei prezzi espressi in Dollari, basta prendere visione dell’incremento dell’indice LMEX. L’indicatore di sintesi del listino LME ha raggiunto i 4530 punti, dopo un balzo positivo di oltre il 4,5% in soli otto giorni e così portandosi ai massimi dell’anno in corso. Un risultato di questo livello è stato possibile raggiungerlo grazie a un minimo comune denominatore fatto di quotazioni USD in crescita per l’intero assieme di Borsa. Il grande punto di domanda è ora quello di come reagirà la Cina a questa significativa serie di rialzi, a partire dall’8 ottobre, giorno della ripresa produttiva dopo il lungo periodo di vacanza. L’aspetto valutario in questo particolare momento non è in grado di fornire un ulteriore elemento di analisi d’indirizzo per gli utilizzatori dell’Eurozona, in quanto gli ultimi otto giorni sono stati di marcato equilibrio nel rapporto di cambio tra la nostra moneta e il Dollaro. Il significativo apprezzamento del Rame ha rappresentato un fattore di primaria importanza nell’ulteriore azione di ripresa di tutti i metalli quotati in Dollari al LME. L’effetto dell’inerzia rialzista permetterà al Rame di collocarsi ancora oltre la linea dei 10700 USD 3mesi nell’intero ambito di ottava, riproponendosi ai livelli visti precedentemente nella terza decade di maggio. Un preludio importante in vista del LME Week, che a partire dal 13 ottobre porterà un’inevitabile fase d’incertezza e indefinibilità dei prezzi degli “industriali” e in maniera particolare sul Rame. La buona proiezione che ha avuto lo Zinco nel corso delle ultime sedute di Borsa non è annoverabile tra gli episodi imprevisti, anzi quota 3mila Dollari per questo metallo era un evento atteso da giorni. I prezzi delle leghe, inevitabilmente, subiranno dei momenti di elevata instabilità e tutto questo al netto di una componente valutaria che non sarà in grado di fornire un indirizzo complessivo di stabilità. La Zama agirà in totale sintonia con l’andamento dello Zinco, il cui prezzo è ritornato in una zona di massimo vista in precedenza tra fine marzo e inizio aprile. Un adeguamento rialzista che sarà comunque “morbido”, per la consolidata determinazione dei prezzi di vendita basata sulle medie del periodo. La confusione regnerà invece nella definizione del valore di mercato dell’Ottone, dove i produttori, soprattutto del comparto barra, dovranno muoversi con minori incertezze rispetto a quelle viste negli ultimi otto giorni e che hanno fatto perdere la bussola a molti utilizzatori. La somma delle variazioni positive ancora attese al LME per Rame e Zinco si tradurranno inevitabilmente in una serie di aumenti importanti per tutto il “mondo del giallo”. L’Alluminio si regolerà più di riflesso rispetto alla situazione di effervescenza del listino, che da un suo insito livello d’indipendenza generato dalle componenti domanda e offerta, ma che in ogni modo permetteranno a questo metallo di stabilizzarsi senza eccessivi affanni oltre la soglia del 2700 Dollari 3mesi. Un’ennesima prova di tenuta del livello di massimo relativo è quella che nel corso della settimana attenderà il Nichel. La tensione diffusa sui prezzi dei metalli aiuterà e non poco il metallo a stabilizzarsi in prossimità della tanto agognata linea dei 15500 USD 3mesi, senza che al momento sia però disponibile un clima di Borsa che gli permetta escursioni rialziste oltre tale soglia. Gli utilizzatori cinesi che basano molte produzioni nell’impiego del Piombo, troveranno il metallo a un livello di prezzo che difficilmente auspicavano e dove determinanti saranno le loro disponibilità nel riassortire i magazzini materie prime a questi livelli di quotazione. Lo scetticismo sta prendendo il sopravvento sull’attuale valore USD 3mesi dello Stagno, cresciuto oltre le più ottimistiche previsioni e alimentato da un contesto di Borsa il cui movimento rialzista è ancora frutto di una misurata ma attenta operatività da parte di un risicato gruppo di speculatori e che stanno mettendo in seria difficoltà l’intero comparto degli utilizzatori diretti e indiretti di questo metallo. |
|
|
Il peso della Cina risulta forse percepito in misura superiore quando il suo sistema produttivo si trovi a marciare a un passo decisamente ridotto per le lunghe vacanze e che termineranno il 7 ottobre, piuttosto di quando il colosso industriale sia pienamente operativo. L’economia di Pechino pur non godendo di uno stato di salute eccellente, è in grado comunque di dirigere e inquadrare le prospettive dei consumi di qualsiasi materia prima e in questo contesto più strettamente l’Iron Ore, che ha nella Borsa Dalian il suo baricentro per la determinazione della quotazione espressa in CNY per tonnellata. Nel corso dell’ultimo giorno di Borsa prima delle vacanze il minerale di ferro è apparso relativamente debole, sia per la previsione dei bassissimi consumi nei giorni successivi e in particolar modo per un quadro si sovracapacità produttiva di molti semilavorati, soprattutto di “piani”. Il settore fatto di coil e nastri vede il mercato italiano subire una pressione sempre più determinata da parte dei produttori nel mantenere altalenanti i prezzi e questo nonostante una domanda da parte della committenza industriale sempre più in contrazione. Una vera e propria scommessa quella delle acciaierie e centri servizio di casa nostra nel continuare a movimentare settimanalmente i prezzi dei “lunghi”, cosa che invece continuano a non fare i concorrenti del nord Europa. Nel consueto riepilogo settimanale di dove si siano collocate le quotazioni dei coil negli ultimi otto giorni, da rilevare la debolezza del “lavorato a caldo”, con una regressione prossima del 2% (benchmark MetalWeek™ HRC 545 Euro/tonnellata), mentre invariati sono risultati i prezzi del “freddo” (benchmark MW CRC 640 Euro) e del “galvanizzato” (benchmark MW HDG 665 Euro). Un leggero sussulto verso l’alto dei valori dei rottami in ambito casalingo e forse anche vanamente condizionato dal mercato in ripresa nella piazza turca, ha determinato una piccola rimodulazione in chiave rialzista del 2% della billetta e dell’1 per il tondino per le armature. I profili per la carpenteria non si sono mossi rispetto ai rilevamenti delle settimana scorsa, mentre i produttori italiani di vergella si sono trovati costretti a operare un aggiustamento in corsa della quotazione fissata come abitudine con validità mensile, questo a causa di una marcata azione ribassista del 2% del pari semilavorato disponibile a nord delle Alpi e contrastandolo con un adeguamento verso il basso di 5 Euro per tonnellata, ufficialmente riservato alla clientela di prima fascia, ma ufficiosamente a tutti, pur di garantire fatturato. L’incertezza focalizzata sul valore del coil HRC non rappresenta certo il terreno idoneo per i produttori di tubi saldati e con essi i ritrafilatori, a pensare di mettere mano ai listini con decorrenza prossimo mese, a riprova di tutto ciò, anche il difficile clima che si sta respirando in Turchia sulle vendite di questi allestimenti. Una notizia, quella della delle difficoltà di vendita verso l’estero dei prodotti turchi, confermata anche per il rebar resa FOB, mentre cresce di 5 Euro/tonnellata la vergella, seguendo così la via dei rialzi del rottame HMS 1/2 (CFR), in tensione anche nel corso dell’ultima settimana. Una linea impostata sulla prudenza nella definizione degli extra lega degli acciai inossidabili ha limitato al solo austenitico AISI 316 la correzione verso l’alto di 6 centesimi di Euro, mentre ribassi ci sono stati di 1 per il 303 e 304 e di 2 per il 304L. La revisione mensile per ferritici e martensitici sarà nell’ordine il seguente: meno 1 centesimo per i primi e invariati per i secondi. Il valore zero e su tutti gli allestimenti degli inox, sta riguardando gli aggiornamenti previsionali in via di definizione per il mese di novembre, in attesa di qualche sussulto positivo da parte di Nichel e ferroleghe. Nell’esiguità dei dati del PUN con data ottobre, l’unico elemento degno di rilevanza è quello dell’invariabilità del sovrapprezzo energia, fermo a 7 centesimi di Euro e invariato dal mese di luglio. |
|
|
A ogni inizio di ottava il pensiero di chi ha a che fare in maniera più o meno diretta con i metalli preziosi è quello di come e quando si potranno incasellare nuovi record delle loro quotazioni di Borsa e espresse nelle valorizzazioni Dollari per oncia. La quarantunesima settimana del 2025, con un buon supporto probabilistico potrebbe essere quella da associare al superamento della soglia dei 3900 USD/ozt per l’Oro. Nelle sedute di avvio della precedente ottava il “metallo guida” aveva comunque fatto conoscere dei momenti di pausa nella sua irrefrenabile corsa in costante incremento, andandosi a collocare in riproposizione al di sotto della linea dei 3800 per oncia. Nel considerare quasi come acquisita la quotazione in ambito 3900 Dollari, l’escursione settimanale su base otto giorni per l’Oro quotato in Dollari e per oncia, si prospetterà di 2,5 punti percentuali, mentre toccherà l’8% nel riferimento di crescita sulle ultime quattro settimane. L’Argento non sarà certo da meno in un’ipotetica corsa al raggiungimento di nuovi momenti di massimo, anche se per questo metallo le attuali serie di quotazioni sono delle riproposizioni di valori già visti una decina di anni fa. La storia e le statistiche hanno il loro fascino, ma quello che conta è ciò che riserverà l’Argento nel corso di questa settimana di Borsa. Il momento di una rimodulazione della quotazione Dollari per oncia dell’Argento potrebbe essere più vicino del previsto, dove il rinforzo del Dollaro sul piano valutario aprirebbe ad un rallentamento della quotazione in once del metallo e quindi non assistere al varco della soglia dei 49 USD/ozt. La simbiosi ormai consolidata tra Oro e Platino permetterà a quest’ultimo di ricollocarsi oltre la linea dei 1600 Dollari per oncia, ma questo dipenderà dalla costanza della propensione rialzista del metallo guida del listino. L’accumulo di denaro “corto” sul Palladio ha segnato in maniera significativa il contenimento della quotazione al di sotto della linea dei 1300 Dollari ozt, sebbene un ambito di rinforzo sia un’opzione che possa ancora fare “capolino” nel corso si questa settimana. |
|
|
Gli elementi ci sono tutti e anche in abbondanza, ottobre potrebbe essere il mese del Cobalto. La prima quotazione USD riferita al periodo ha messo in evidenza una crescita del 14% rispetto agli otto giorni precedenti. Il motivo dell’importantissima crescita del Cobalto potrebbe essere ancora una volta frutto delle aspettative di consumi in crescita di questo metallo una volta terminate le vacanze in Cina. La tenuta del valore del Titanio in Dollari di per sé è già una notizia, visti i recenti movimenti di prezzo, come non può passare inosservato il perdurare dello stato di debolezza del Molibdeno. Il metallo ha riportato un’ulteriore flessione in ambito settimanale della quotazione in Dollari dello 0.8%, rappresentando con quest’ultimo parziale e ancora in capo a settembre una variazione negativa per il Molibdeno di 2,8 punti percentuali. Una settimana che sarà delicata anche per il Nichel, uscito nettamente rinforzato nel suo valore Dollari 3mesi, evidenziando una crescita che lo ha visto nuovamente a un passo dalla soglia dei 15500 USD, vero salvacondotto per ridargli una dimensione di quotazione che lo potrebbe proiettare verso livelli di valore decisamente importanti nel breve termine. Un momento di lancio che con buona probabilità non dipenderà da meriti insiti del Nichel, ma da una situazione positiva del listino LME nel suo complesso; diversamente uno stop nella crescita del movimento degli “industriali”, lo farebbe ripiombare verso valori di minimo relativo, come avvenuto non più di tre settimane fa. Le ferroleghe avevano come punto focale lo stato evolutivo del prezzo Dollari per chilogrammo del Tungsteno, che dopo un agosto relativamente tranquillo, ha inanellato incrementi letteralmente verticali, totalizzando una crescita, da quel momento e fino all’ultima settimana interamente di competenza del mese scorso, pari a 19 punti percentuali. Il debutto di ottobre ha segnato per il Tungsteno l’aver ritrovato il segno meno, precisamente dello 0,9% nella definizione periodica del valore Dollari per chilogrammo, prematuro resta comunque dare un’attribuzione a questo parziale di variazione. L’ambito di stabilità è invece quello che sta mantenendo da tempo la base Cromo nella quotazione espressa in Dollari per libbra, a dimostrazione di una bassa movimentazione di questa materia prima nelle richieste provenienti da acciaierie e fonderie. |
|
|
La scena principale se la guadagnano ancora una volta i rottami ferrosi e soprattutto per quello che potrebbe accadere nel corso della settimana in Turchia su un eventuale fase di raffreddamento del prezzo in Dollari dell’HMS 1/2. Un significativo livello di appiattimento della linea del prezzo resa CFR dell’HMS 1/2 è in atto da un paio di giorni, così come l’assetto previsionale della curva di diretto riferimento, in flessione di 1 Dollaro per tonnellata. I tempi degli scambi internazionali seguono dei momenti di adeguamento meno repentini, cosa che invece avviene in contesti più ristretti e dove a formare il prezzo sono anche dei singoli episodi. È il caso del mercato interno turco dei rottami HMS 1/2 e della flessione del prezzo compreso in una forchetta percentuale tra l’1 e il 2.5, registrato nella seconda parte della settimana scorsa. Un episodio che con buona probabilità non è stato attenzionato a dovere in Italia, così come lo stato della quotazione del rottame turco di acciaio, in crescita costante a partire dalla prima decade di settembre e con una rivalutazione complessiva dell’HMS 1/2 (CFR) di 8 USD per tonnellata e corrispondente a 6 Euro. Nello stesso periodo (11/9 - 3/10) l’indice MetalWeek™ dei prezzi medi italiani dei rottami di acciaio si è contratto di 7.9 Euro per tonnellata. Un differenziale complessivo di quasi 14 Euro nell’aggregazione dei due valori e a totale vantaggio delle nostre acciaierie e che nelle ultime tre settimane hanno rivisto al rialzo i prezzi di molti semilavorati, su tutti il coil HRC, che ha subito un incremento di circa 10 Euro per tonnellata. L’indice MetalWeek™ ha chiuso la settimana con il valore di 302.53 Euro, in crescita di 3.33 rispetto agli otto giorni precedenti e dove a contribuire a questa performance positiva è stata la demolizione leggera E3 in crescita di 5 Euro e nella stessa misura il frantumato E40, che ha riposizionato a 50 Euro/tonnellata il “premio mulino”. Le dolenti note giungono ancora dal lamierino E8, in discesa nel suo riferimento di mercato tra 5 e 10 Euro; si mantengono invece stabili i valori delle torniture, come da due settimane a questa parte. La fase espansiva del listino LME si sta traducendo in una significativa ripresa dei prezzi di tutti i rottami non ferrosi, ad eccezione di quelli in stretta correlazione con il Nichel, come gli inox austenitici e i duplex, che confermano i riferimenti di mercato della settimana scorsa. I numeri delle variazioni sono stati rilevanti per il macro gruppo riferito al Rame e sue leghe. I rottami prettamente “rossi” hanno registrato degli aumenti compresi tra i 250 e i 350 Euro a seconda del livello di purezza del Rame nei lotti, mentre quelli “gialli” sono cresciuti tra i 200 e i 300 Euro per tonnellata. I risultati positivi non sono mancati neanche nel raggruppamento dell’Alluminio da un minimo di 10 a un massimo di 30 Euro per tonnellata. |
|
|
LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
|
|
SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
|
|
DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
|
|
STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
|
|
BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
|
|
EU ETS CBAM: EU Emissions Trading System - Indice dedicato al valore medio settimanale (€/tonnellata) ai fini della quantificazione economica della quota CBAM di riferimento |
|
|
Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
|
|
Copyright © 2025 - Kairos Management s.r.l. - all rights reserved |
|
|
Clicca qui per annullare la sottoscrizione |
|
|
KAIROS MANAGEMENT s.r.l. - 11458880017 - Via Amerigo Vespucci 0 - Torino - 10128 - TO - Italia - info@metalweek.it - +393421890086 |
|
|
|