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Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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06/06/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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La lunga pausa non muterà il clima degli ultimi tempi, le uniche sorprese arriveranno dall’Alluminio e dal Nichel |
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Il mercato mondiale alla prova dei fatti sui dazi indiani all’esportazione di HRC. Il venir meno di criticità legate a questa misura, potrebbe dar adito a scenari molto negativi |
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La situazione resta fluida per tutti i metalli preziosi, l’Argento sarà l’eccezione |
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Il Cobalto ed il Molibdeno continuano a flettere; preoccupa il continuo calo dei prezzi cinesi di molte materie prime |
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I prezzi dei rottami di acciaio proseguono nella discesa, ora ai minimi del 2022. Tra i “non ferrosi” sotto osservazione i movimenti LME di Alluminio e Nichel |
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La corsa del Dollaro USD pare in via di esaurimento e l’Euro riporta in territorio positivo la parità virtuale, cosa che non accadeva dallo scorso aprile |
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La variazione negativa in frazione di punto percentuale è il dato che accomuna tutti gli indici del settore |
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I prezzi degli “industriali” torneranno a ricollocarsi nelle rispettive aree di equilibrio in tempi molto rapidi. La sospensione anticipata della scorsa ottava, dovuta ai festeggiamenti per i settant’anni di regno della Regina Elisabetta II, porterà inevitabilmente ad un’instabilità dei prezzi all’interno del listino LME, ma questa situazione di Borsa non dovrà essere presa con eccessiva enfasi da parte degli utilizzatori. Gli scompensi delle prime ore non potranno essere evitati, ma dopo l’iniziale fase di variabilità, i metalli ritorneranno al loro normale equilibrio di definizione delle quotazioni o per essere più precisi, confermare i trend registrati prima della lunga sosta di inizio giugno. Il Rame ha chiuso la scorsa ottava con dei parametri di fissazione del prezzo USD 3mesi estremamente equilibrati, questo rappresenterà un dettaglio di non secondaria importanza per il “sentiment” generale dell’intera Borsa LME. L’evidenza di un prezzo al di sotto delle sue reali potenzialità si era già palesato per l’Alluminio la settimana scorsa. Le prossime sedute rappresenteranno l’occasione per un momento rialzista, ma limitato alla ricollocazione dell’Alluminio intorno alla media degli ultimi 30 giorni del prezzo USD 3mesi. Lo Zinco confermerà la propria quotazione di riferimento espressa in Dollari, a dimostrazione che l’attuale valore rappresenta un dato di equilibrio tra domanda e offerta. La crescita importante del prezzo del Nichel ha significato molto per l’intero contesto della Borsa londinese, un segnale atteso da molto tempo da tutti gli operatori del LME. La crisi del Nichel non può dirsi certamente conclusa, ma almeno le recenti contrattazioni hanno messo in evidenza che le fluttuazioni dei prezzi stanno rispondendo sempre di più alle sollecitazioni del mercato. Il Nichel nelle prossime sedute sarà comunque caratterizzato da una situazione di instabilità di prezzo, conseguenza di un periodo di volatilità con indirizzo ribassista. Il Piombo proseguirà nella sua fase di consolidamento dell’attuale valore di Borsa, confermando il buon momento di richieste per questo metallo, anche in vista di un allentamento del lockdown in molte zone della Cina. Lo Stagno sarà interessato da un’importante variabilità di indirizzo per via di alcune riserve da parte degli utilizzatori sull’attuale livello di prezzo USD 3mesi. |
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La notizia della settimana è la decisione del Governo indiano di imporre una tassa del 15% sull’esportazione dei coils HRC. Il motivo di questa misura è quello di preservare le produzioni siderurgiche di laminato a caldo in ambito domestico, scoraggiando in questo modo le acciaierie a vendere all’estero. I produttori indiani si sono subito affrettati a comunicare alla propria clientela che l’entità della misura protezionistica sarà totalmente a loro carico per gli ordinativi confermati prima dell’entrata in vigore del provvedimento. Nel frattempo le acciaierie indiane stanno studiando nei dettagli i regolamenti applicativi della norma, verificando quali codifiche doganali HS siano fuori da questo provvedimento o quali possano impattare in modo meno significativo sui prezzi di vendita. Una soluzione potrebbe essere quella dell’impiego dell’acciaio al boro, che determinerebbe una riduzione del prezzo di circa il 10% rispetto alle codifiche di lega tradizionali. Il mercato mondiale dei prodotti “piani” ha accolto con una certa freddezza il provvedimento del Governo indiano, segno che la misura di protezione avrà effetti limitati anche per via di una costante contrazione, a livello globale, dei consumi di acciaio e questa nel complesso non è sicuramente una buona notizia. Rimanendo sul comparto dei “piani” il mercato europeo continua a soffrire di una domanda latente, con i produttori del Vecchio Continente dimostrarsi molto “aperti” a creare nuove sollecitazioni al confronto con gli utilizzatori, attraverso una nuova campagna di riduzioni dei prezzi. Nel corso dell’ultima settimana i differenziali delle quotazioni tra le acciaierie italiane e le nord-europee hanno subito dei nuovi e significativi cambiamenti. I produttori di casa nostra hanno recuperato cinque punti percentuali in ottica di appetibilità sul prezzo del laminato a caldo, diminuendo del 6% l’HRC, contro l’1 proposto oltralpe. L’esito si ribalta a favore dei nordeuropei in ambito HDG con una riduzione del 3%, contro una correzione al ribasso del 2, praticata dalle acciaierie di casa nostra. Il confronto si è chiuso in parità sul CRC, con una condivisione di scelta nel diminuire del 4% le rispettive quotazioni. La crisi dei consumi di semilavorati di acciaio si sta facendo preoccupante nel comparto dei “lunghi” ed in Italia in modo particolare. Le nostre acciaierie, come più volte sottolineato, non conoscono le “mezze misure” e come fino a qualche settimana fa non avevano timori nel praticare aumenti fuori da ogni logica di sostenibilità, ora, con la stessa disinvoltura, stanno proponendo diminuzioni incredibilmente importanti. Il tutto si è mosso dal crollo settimanale del prezzo nazionale della billetta, ora quotata l’8% in meno rispetto all’ottava precedente. Gli effetti di tale decisione si sono fatti subito sentire sulla barra per carpenteria, il 3% in calo rispetto al riferimento precedente ed un incredibile meno 12% sul rebar Italia, che tradotto in valore di prezzo, significa una riduzione tra i 90 ed i 130 Euro/tonnellata. Una linea di adeguamento seguita anche dai produttori europei di vergella che con una riduzione del 10%, hanno riposizionato il prezzo settimanale tra i 110 ed i 130 Euro/tonnellata in meno rispetto al riferimento fissato otto giorni prima. Le acciaierie turche hanno risposto con variazioni settimanali più contenute su questi due articoli, il rebar FOB è diminuito tra i 10 ed i 20 Euro/tonnellata, mentre la vergella FOB è scesa tra i 30 ed i 50 Euro. |
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Una settimana molto importante per la determinazione delle quotazioni dei metalli preziosi per il prossimo futuro. L’interessante escursione positiva che ha coinvolto l’intero listino durante la scorsa settimana, dovrà essere confermata in questa, sempre comunque tenendo conto delle reali intenzioni del comparto finanziario/speculativo, vero arbitro nella definizione della sua evoluzione. I discreti riscontri sui prezzi dei metalli preziosi, dovranno essere messi alla prova dei fatti, soprattutto da parte di coloro che nei differenziali dei prezzi, calcolati tra aperture e chiusure di posizioni, sceglieranno i migliori momenti per “marginare”. Il recente incremento degli indirizzi “lunghi”, riferiti ai prezzi USD/ozt, porterà a inevitabilmente a dei realizzi di natura finanziaria, ad eccezione dell’Argento. Il motivo per cui l’Argento si chiamerà fuori da questa tendenza generalizzata di ribassi, è dovuto principalmente per l’importante utilizzo di “fisico” da parte del settore industriale. La recente progressione del prezzo in Dollari per oncia, l’1.4% negli ultimi otto giorni, ha rappresentato un dato incontrovertibile per quanto riguarda lo sviluppo di prossimità della quotazione dell’Argento. La conferma di un ulteriore periodo di crescita del prezzo USD/ozt dell’Oro risulterà difficile nel corso di questa ottava; le motivazioni vertono soprattutto sulla contestualizzazione finanziaria del valore di questo metallo. L’accumulo di denaro “lungo” resta ancora sotto il limite di guardia, anche se cresciuto in maniera significativa nelle ultime sedute, un dato che verrà tenuto sotto stretta osservazione da parte di coloro che stanno attendendo di produrre marginalità sull’Oro in un contesto di ribassi. Una settimana molto interessante è stata quella del Platino, ritornato a popolare l’area oltre i mille Dollari per oncia dopo circa tre mesi. L’attuale collocazione USD/ozt del Platino non lascerebbe dubbi sulla permanenza prolungata del suo prezzo oltre la linea dei mille Dollari, ma la forte spinta ai realizzi da parte del comparto speculativo porterà a breve il metallo sotto questa soglia. Il Palladio nel corso di questa settimana si chiamerà fuori dalle turbolenze che vedranno protagonisti gli altri metalli preziosi, sebbene la quota di denaro “lungo” venutasi ad accumulare negli ultimi tempi su questo “asset” dovrà essere tenuta sotto attenta osservazione. |
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Il previsto allentamento delle misure del lockdown in Cina non sta portando gli effetti sperati, soprattutto in ottica di ripresa dei prezzi delle materie prime. L’esempio viene dalle quotazioni dei semilavorati di Cobalto, con i riferimenti in autentica caduta libera. Le flessioni sono significative, in modo particolare per il Raffinato, in calo settimanale del 6.8% e per la Polvere, il cui ridimensionamento è stato del 7.4%, più contenuta la diminuzione del Solfato, con un meno del 2.3%. I dati appena riportati non lasciano evidentemente molti margini alla quotazione ufficiale di mercato del Cobalto, che rispetto agli otto giorni precedenti è arretrata di un significativo 1.4% nel riferimento espresso in Dollari. In sensibile regresso anche il valore di riferimento del Molibdeno che, sempre su base ottava, ha fatto registrare una diminuzione del 4.1% nel valore espresso in USD. Poche le parole per il Titanio, sempre “incollato” al prezzo di riferimento definito circa tre mesi fa. Le cause di queste diminuzioni diffuse sono sempre le medesime, con il settore siderurgico che si sta scoprendo privo di prospettive di crescita a livello globale. La settimana molto positiva del Nichel LME, appena lasciata alle spalle, attende una conferma in questa, anche se una possibile replica di performance risulta al momento un’ipotesi alquanto remota. Non è stata nemmeno una settimana da ricordare per le ferroleghe, nonostante i prezzi di riferimento delle basi Cromo e Tungsteno abbiano retto sostanzialmente bene, ma in questa circostanza occorre fare anche i conti con una limitata attività lavorativa in molte parti d’Europa, come in Francia, Germania e Benelux, per la Solennità di Pentecoste di una decina di giorni fa e per le ricorrenze nazionali dello scorso fine settimana in Italia e Regno Unito. |
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La stretta sui prezzi dei rottami di acciaio non sta conoscendo soste, ma quello che sta maggiormente preoccupando i commercianti è la costante diminuzione dei conferimenti di materie prime verso le acciaierie, a causa di una domanda di semilavorati in costante calo da parte dell’industria manifatturiera. Il ruolo delle mandatarie con deposito risulterà quindi essenziale nel mantenere finanziariamente liquido il settore della raccolta dei rottami, che non si potrà permettere una crisi nella gestione dei flussi di cassa. La contrazione dei consumi di rottami da parte del settore siderurgico, come appena sottolineato, sta avendo come effetto inevitabile quello di una drastica riduzione dei prezzi delle principali classifiche. Un’evidenza ben rappresentata dall’ulteriore contrazione dell’indice MetalWeek che, sceso sotto la soglia dei 400 Euro/tonnellata, ha toccato a quota 394.23 il valore più basso di tutto il 2022. La riduzione di prezzo più marcata si è evidenziata per la classifica che interessa più da vicino il comparto industriale, ovvero il lamierino E8. Negli ultimi otto giorni il valore del rottame ottenuto dalla lavorazione dei coils ha subito una riduzione media di 30 Euro/tonnellata, risultando ora più basso di 20 Euro, sempre per tonnellata, rispetto alla classifica E40, vale a dire quella ottenuta dal processo di frantumazione dei rottami provenienti dalle demolizioni, specifica di fornitura questa, sempre in cima ai gradimenti delle acciaierie. La lunga pausa intercorsa alla Borsa LME richiederà a commercianti, fonderie e raffinerie un adeguato momento per ricontestualizzare la situazione di mercato e ciò avverrà in lasso di tempo non ben definibile, ma che con ogni probabilità coprirà l’intera settimana. Gli osservati speciali saranno Alluminio e Nichel, quest’ultimo in ambito inox austenitici, viste le loro probabili evidenti variazioni di prezzo alla Borsa LME. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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I prezzi del gas e dell'energia elettrica sono alle stelle, il conseguente rincaro esponenziale delle bollette incide sempre più sulla gestione ordinaria delle imprese |
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