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Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
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25/07/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Un listino diviso a metà, con Rame e Alluminio mostrare segnali di consolidamento e gli altri “industriali” non ancora pronti a determinare tali linee di valori |
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I tagli produttivi di due acciaierie cinesi sono la notizia che inciderà sul mercato europeo dei semilavorati a partire dal mese di settembre |
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L’Oro e l’Argento vanno verso un periodo di stabilità, debolezza per il Platino ed inaspettato interesse per il Palladio |
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La caduta libera dei prezzi di Cobalto e Molibdeno, denota la fine del ciclo rialzista di questi due metalli, non più in grado di produrre variazioni positive dallo scorso aprile |
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Le fonderie e le raffinerie recriminano le occasioni perdute dei prezzi bassi di una decina di giorni fa. Le quotazioni dei rottami di acciaio continuano a crescere per le ridotte disponibilità sul mercato |
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La parità virtuale tra Euro e Dollaro resta lontana, ma il peso del “biglietto verde” si sta riducendo in modo significativo |
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Gli indicatori riferiti ai metalli hanno messo in evidenza una situazione favorevole per il comparto |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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La Borsa LME ha mutato la sua fisionomia in meno di dieci giorni. Alle eccessive diminuzioni delle quotazioni degli “industriali” durante l’ottava centrale del mese in corso, che portò l’indice LMEX ai minimi del 2022, con oltre il 22% di perdita rispetto all’inizio dell’anno ed il 16 in raffronto ai dodici mesi precedenti, la settimana che si è conclusa lo scorso venerdì, ha fatto ricomparire qualche accenno di sorriso. L’acuirsi della flessione dei prezzi, in modo particolare di Rame e Nichel, non poteva che “girarsi” in un inizio di correzione al rialzo delle rispettive quotazioni USD 3mesi, così come quelle degli altri metalli del listino LME. L’effetto ripresa dei prezzi, nella prima fase, va sempre interpretata con la massima cautela, tanto che gli indicatori che rilevano le variazioni dei prezzi al termine di ogni seduta, registravano un eccesso di denaro su tutto il listino, con la sola eccezione dell’Alluminio. La stabilizzazione del rapporto della quota di denaro per ciascun metallo ha dato dei segnali molto confortanti per il listino, a cominciare proprio dal Rame. Il “metallo rosso” ha finalmente fornito il segnale che tutti gli operatori si attendevano, ovvero quello della determinazione di una linearità di tendenza, che difficilmente, a breve, sarà inferiore al dato USD 3mesi rilevato sul finale di seduta di Venerdì 22 Luglio. L’Alluminio, come detto in precedenza, aveva dato evidenze di tenuta dell’attuale quotazione già verso la metà dell’ottava, con prospettive di consolidamento in ottica rialzista dell’attuale quotazione LME espressa in Dollari. Un momento di attenzione particolare andrà riservato per lo Zinco, non ancora pronto al 100% ad agganciare la fase rialzista degli altri metalli finora citati. La fase di eccesso di denaro per questo metallo è stata letta da molti utilizzatori come l’avvio di un momento prolungato di diminuzione, a ben vedere questo frangente non impiegherà molto tempo per essere smaltito, ma non occorrerà dimenticare, proprio in ragione di tali eventi, che lo Zinco sarà interessato da un segmento di volatilità ribassista. La seconda parte del listino LME presenta invece in modo rilevante quei dubbi legati alla permanenza di un eccesso di denaro, rendendo le quotazioni USD 3mesi di Nichel, Piombo e Stagno, ancora potenzialmente soggette a delle azioni di ridimensionamento. Il Nichel sarà quindi destinato a non dare prosecuzione all’incremento del prezzo che negli ultimi otto giorni lo ha visto crescere nella quotazione in Dollari di oltre l’11%. Una situazione analoga per Piombo e Stagno, sebbene si presenteranno due differenziazioni di tendenza, con il primo verso una resistenza più marcata all’avvio della fase ribassista ed il secondo mantenere una linea di prezzo più stabile nel breve periodo. |
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Le notizie che stanno giungendo dalla Cina non sono certo tranquillizzanti, se consideriamo che il più grande bacino produttivo in ambito siderurgico del mondo sta mettendo in atto dei significativi tagli produttivi, con il chiaro intento di sostenere le quotazioni dei semilavorati. La Fujian Sanbao Steel ha annunciato di aver chiuso la scorsa settimana un altoforno ed un forno elettrico riducendo così per i prossimi tre mesi la propria capacità produttiva di oltre 380mila tonnellate tra billette, tondino per cemento armato e coils HRC. La situazione si fa decisamente più grave in seguito alla comunicazione della Shandong Guangfu Group, che dallo scorso 19 Luglio ha preso la drastica decisione di interrompere la produzione di tutte le linee fusorie, senza alcuna data certa di riavvio degli impianti, questo gruppo siderurgico ha realizzato nel 2021 un “output” di quasi 4milioni di tonnellate di acciaio, tra prodotti “piani” e “lunghi”. L’Europa occidentale si trova quindi a fare i conti con una percezione da parte di Cina e in un ambito più allargato dell’intero “Far East”, che la contrazione del PIL mondiale non permetterà più di sostenere i costi di gestione di molti siti produttivi in ambito siderurgico. Un ulteriore elemento di preoccupazione viene determinato dalle dimensioni di questi due “player” cinesi, piccoli nel contesto paese in cui operano, ma dalle dimensioni decisamente importanti se fossero collocati in Europa occidentale. A meno di una settimana dall’inizio ufficiale delle vacanze che necessariamente coincideranno con l’intero mese di Agosto, soprattutto nel panorama italiano, quello che preoccupa la filiera degli acciaieri, dei centri di rifilatura e taglio e di conseguenza degli utilizzatori di semilavorati è quale sarà il giusto approccio nei confronti del mercato, ora entrato in un “cul de sac”, con le prime avvisaglie della crescita dei prezzi dei rottami, anche a seguito di una consistente rarefazione dei lotti disponibili, a cominciare proprio dalla piazza italiana. In ambito nazionale, da rimarcare una crescita settimanale dell’1% del laminato a caldo del 2% del laminato a freddo, mentre il galvanizzato risulta ancora in calo, rispetto agli otto giorni precedenti, di un punto percentuale. La risposta della concorrenza d’oltralpe è stata quella di confermare le quotazioni in essere, della settimana scorsa, per tutti e tre gli allestimenti riferiti ai “piani”. Una situazione più volta all’apprensione risulta quella dei “lunghi”, sebbene la vergella sul mercato nazionale, con un meno 9%, ma rispetto al riferimento mensile di giugno e su quello europeo, con il meno 1% su base settimanale, lascerebbero intendere che il trend ribassista sia in piena evoluzione. La situazione verte invece su delle indicazioni di opposta visione, a cominciare proprio dalla billetta, in crescita rispetto agli otto giorni precedenti dell’1%, bloccando la variazione del prezzo della barra per carpenteria al riferimento settimanale precedente e facendo salire di un vistoso 5% il prezzo del rebar, dopo ben dodici settimane di continui ribassi. Il mercato turco ha risposto sul tondino resa FOB con una diminuzione di circa 15 Euro/tonnellata, rispetto alla precedente ottava e con una marcata riduzione di oltre 30 Euro/tonnellata per il prezzo settimanale resa FOB della vergella. |
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Il metallo guida del comparto, l’Oro, ha messo in evidenza una sostanziale tenuta del suo valore di riferimento espresso in Dollari per oncia, sebbene fossero giunti segnali di forte preoccupazione nel corso della seduta del 21 Luglio, con il riferimento scivolato sotto la soglia dei 1700 USD/ozt, il dato più basso in assoluto dal Marzo 2021. La drammaticità del momento si è contata in un frangente di circa dodici ore, dove l’Oro pareva aver subito un totale tracollo in balia di eventi, neppure di grande rilevanza o per meglio dire ampiamente previsti, come la correzione al rialzo dei tassi riferiti all’Euro. La ripresa del prezzo dell’Oro riveste un significato importante soprattutto sotto l’aspetto psicologico, anche se su base settimanale l’incremento di un punto e mezzo percentuale del prezzo in Dollari per oncia rappresenta un’indicazione significativa se si considera il fatto che dalla seduta del 5 Luglio i parametri di ottava si erano chiusi tutti con saldo negativo, portando il metallo, fino a tutto il 15 del mese in corso, erodere oltre il 5% del suo valore. La situazione attuale dell’Oro non denota comunque un’elevata vivacità, ma almeno si evince che seppure in una difficile ricollocazione di ulteriore rialzo, il metallo non esplorerà più limiti al di sotto della preoccupante soglia dei 1700 Dollari. L’Argento risalirà la china, ma questo avverrà senza eccessive tensioni, a significare che il prezzo USD/ozt del metallo stazionerà su questa soglia di prezzo ancora per lungo tempo ed il “sentiment” generale sul metallo risulterà piatto per molte settimane ancora. I pochi segnali pervenuti dal Palladio non preannunciano nulla di buono, seppure nelle ultime sedute il metallo aveva fornito qualche parvenza di ripresa, anche in funzione dei sussulti rialzisti dell’Oro. L’esplorazione del Palladio sotto la linea degli 850 Dollari per oncia, già popolata una decina di giorni fa, potrebbe divenire una ricollocazione alquanto probabile. Il Palladio ha ripreso a correre, in maniera decisa ed anche inaspettata, le ragioni sono soprattutto legate al “fisico”, sempre meno disponibile sul mercato, effetto per il quale la ridotta compagine di speculatori che opera su questo metallo si è manifestata sufficientemente sicura nell’aprire posizioni “long”, con certezze di margini di sicura rilevanza. |
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La picchiata dei prezzi di Cobalto e Molibdeno sta continuando in modo incessante, con i prezzi di riferimento espressi in Dollari USD, trovare un ulteriore beneficio di quasi mezzo punto percentuale nella conversione valutaria rapportata all’Euro, in significativo recupero rispetto alla Divisa statunitense. La diminuzione settimanale del valore del Cobalto è stata superiore al 6%, una situazione confermata anche sul mercato cinese, dove negli ultimi otto giorni il raffinato e solfato hanno perso quasi il 5% e la polvere limitare il trend di diminuzione all’1.5%. Il dato complessivo che comunque non deve passare in secondo piano sui report delle quotazioni cinesi dei semilavorati a base di Cobalto è che sono ritornate ai livelli del Febbraio del 2021, con dei decrementi dai loro massimi, registrati ad inizio dello scorso mese di aprile, di circa il 45%, quasi in linea con la variazione negativa riscontrata dal prezzo di riferimento di mercato, compresa in una forchetta tra il 35 ed il 40%. Il Molibdeno, per dirla in modo molto spiccio, non se la sta passando meglio, con un rilevamento negativo su base settimanale del valore USD del 7%, che rispetto al valore massimo di questo 2022, determina un differenziale complessivo negativo del 20%. I dati fin qui riportati, determinano l’assurdità di quelli del Titanio, invariati in tutto questo mese di luglio, che ormai sta volgendo al termine. L’osservato speciale del comparto risulta il Nichel, dopo le ottime performance che il metallo ha riportato al LME. Il trend di crescita risulta ancora sostenuto, anche se non occorre sottovalutare l’eccessiva concentrazione di denaro, che inevitabilmente influenzerà, in termini di correzione negativa, l’attuale quotazione di Borsa del Nichel. I pezzi delle ferroleghe denotano anch’essi una situazione di relativa debolezza, con la base Tungsteno in ribasso dell’1.3% rispetto al precedente riferimento settimanale indicato in Dollari per chilogrammo, mente la base Cromo, invariata nel rapporto USD per libbra, si riduce nel conseguente valore in Euro. |
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I prezzi dei rottami di metalli e leghe hanno seguito gli andamenti registrati dalla Borsa LME, sebbene l’imminenza delle ferie sta rallentando notevolmente il volume dei lotti scambiati. L’incertezza di molte raffinerie e fonderie nel definire alcune piccole trattative con i commercianti, non più tardi di una decina di giorni fa e nel pieno della fase degli acuti ribassi di tutti gli “industriali” ed in particolare del Rame, la dice lunga sulla limitata azione di “market intelligence” di molti trasformatori di metalli, che pur di non correre dei limitati rischi di natura finanziaria, hanno rinunciato a delle potenziali plusvalenze, che ad oggi risultano mediamente del 3% sul Rame, del 5 sull’Alluminio e addirittura del 6% in riferimento al punto Nichel per gli acciai austenitici. La situazione per i rottami ferrosi non è certo delle più tranquille, nonostante le acciaierie abbiano già da tempo archiviato le pratiche di acquisto e disposte a riaprirle nel solo mese di settembre. I piani delle acciaierie sarebbero stati sicuramente altri, con una più che “comoda” calendarizzazione delle aperture dei piazzali, viste anche le non rosee prospettive degli ordinativi di semilavorati nella parte finale di questo 2022. Il quadro generale nel mondo dei rottami ferrosi è comunque in forte fermento, con le acciaierie di mezzo mondo rilevare delle significative contrazioni a livello produttivo per le già citate riduzioni degli ordini dai rispettivi comparti manifatturieri, ma di riscontro anche una critica reperibilità delle materie prime, in modo particolare dei rottami per l’alimentazione dei forni elettrici. Le acciaierie italiane stanno vivendo con elevata apprensione questa fase, che sta giungendo alla vigilia della lunga interruzione estiva, ma che le sta costringendo a manifestare al mercato delle variazioni di prezzo orientate verso aumenti quantificabili in oltre 10 Euro/tonnellata per le Demolizioni E1 ed E3 e fino a 20 per il Lamierino E8, pressoché introvabile. I movimenti rialzisti delle classifiche di tutti i rottami di acciaio si denotano anche rispetto alla variazione all’insù dell’indice MetalWeek, passato in soli otto giorni dal valore di 293.69 a quello di 318.92 Euro per tonnellata. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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I prezzi del gas e dell'energia elettrica sono alle stelle, il conseguente rincaro esponenziale delle bollette incide sempre più sulla gestione ordinaria delle imprese |
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