MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l. |
|
|
Tutti gli aggiornamenti su prezzi e tendenze di metalli leghe e acciai |
|
|
31/10/2022 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
|
|
La BCE rovina la festa al “LME Week” e gli speculatori abbandonano in massa l’evento di Londra, lasciando la Borsa in mano agli utilizzatori di metalli e leghe |
|
|
Le acciaierie italiane e del nord-Europa sempre più vicine a condividere dei prezzi unici sui “piani”. La domanda debole sui “lunghi” colpisce di più il rebar della vergella |
|
|
L’Oro soffre più degli altri metalli le decisioni della BCE, l’Argento tiene, ottimo il momento del Platino |
|
|
La finanza non soffia più da tempo sul fuoco delle quotazioni dei metalli guida del comparto e gli effetti si vedono |
|
|
Lo studio dei mercati deve essere visto come un’opportunità “edificante”, la sola eredità che ci potrà lasciare questo momento così difficile |
|
|
La BCE mantiene fede agli annunci di qualche tempo fa, ma l’Euro già subisce le prossime mosse della Federal Reserve |
|
|
Gli indici legati ai metalli sono tutti in calo, ma restano sotto il punto percentuale nel rilevamento settimanale. I noli “bulk” crollano del 15% in soli otto giorni |
|
|
Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
|
|
Accedendo alla piattaforma MetalWeek™ avrai a disposizione dati ed elaborazioni sia in tempo reale, sia per periodi più lunghi, dal mese fino a 2 anni. |
|
|
Quotazioni REAL TIME PREVISIONI PREZZI da 1 mese a 24 mesi |
|
|
CLICCA QUI PER LA PROVA GRATUITA
|
|
|
|
Con il piano Premium+ puoi usare entrambe le funzioni |
|
|
Il denaro “facile” e a costo zero non è più di casa tra gli speculatori. La notizia, peraltro annunciata da tempo, degli incrementi dei tassi da parte della BCE è piombata al “LME Week” come un fulmine, sebbene il cielo sopra Londra fosse già addensato di nuvole minacciose. Le manovre del comparto speculativo finanziario nel corso del simposio annuale organizzato dal London Metal Exchange hanno interessato principalmente Rame, Alluminio e Nichel, tenendo fede alle previsioni della vigilia. Le forze introdotte sono state comunque esigue da parte di coloro che operano sugli “industriali” con la finalità di procurarsi dei margini dalle sole transazioni di Borsa e nulla più. La sensazione è che a Londra fossero presenti le seconde linee delle grandi società di investimento e brokeraggio, con in tasca i foglietti dei “compitini” da svolgere in maniera diligente, per poi ritornare a casa dopo lo svolgimento. La variazione dell’indice LMEX su base settimanale, sotto il punto percentuale e oltretutto con il dato in calo, è il fattore più eloquente che racconta di una settimana decisamente opaca. Lo spunto di riflessione e confronto riguarda il ruolo futuro del LME nell’ambito della regolazione dei prezzi degli “industriali” e attività correlate, come la gestione degli stock di metalli presso i magazzini sotto la sua giurisdizione regolamentare. Nell’ultima settimana il Rame ha giocato un doppio ruolo, dando nella prima parte la sensazione di poter “condurre le danze” sulla spinta di quello che stava avvenendo inizialmente a Londra e nella seconda dar vita ad una retrocessione parziale di valore. La dinamica della variazione viene ben evidenziata dai dati SELECT delle cinque sedute LME della scorsa ottava (dalle 2:00 di Lunedì 24 alle 20:00 di Venerdì 28 Ottobre) totalizzando circa 170 USD di incremento sul riferimento 3mesi e che comunque non risulta un dato da sottovalutare. Il “punto mappa” sul Rame deve essere quindi fatto rispetto al dato della seduta LME del 27 Ottobre, momento di massimo relativo delle ultime tre settimane. La fase di accumulo di denaro “lungo” è ancora importante, a dimostrazione che molti investitori, sulla scorta di quanto avvenuto nei precedenti “LME Week”, abbiano considerato il Rame come il vettore per la generazione di margini in un breve lasso di tempo. La realtà dei fatti non darà ragione a chi riporrà aspettative sul “metallo rosso” in chiave rialzista, anche se l’attuale livello di prezzo risulta un buon punto di compromesso tra domanda e offerta. L’uscita dall’ottava da parte dello Zinco non è stata delle migliori, con un calo su base settimanale dell’intervallo SELECT del 2.7%, ma il dato potrebbe risultare solo parziale, poiché emerge un mantenimento dell’indirizzo ribassista a partire da oggi e nelle prossime sedute LME. Il contesto di sostanziale miglioramento del valore del Rame, abbinato al perdurare della debolezza dello Zinco, porta a pensare che per l’Ottone sarà una settimana tranquilla, cosa differente per la Zama. La lega a base di Zinco ha chiuso la precedente ottava con un’indicazione al ribasso di circa 80 Euro/tonnellata, ma con un quadro previsionale di ulteriori diminuzioni a breve. Gli effetti delle ultime due sedute settimanali LME dell’Alluminio, accompagnate da una forte azione di condizionamento ribassista per il sopraggiungere della volatilità con segno negativo, ha riportato il valore del metallo a ridosso dei 2200 USD 3mesi, quota che al momento risulta essere il nuovo punto di convergenza tra denaro e lettera. Le attese sul Nichel sono andate tutte deluse, in questa affermazione può essere letto il venir meno di un incremento di valore spinto da movimenti speculativi, anche se delle momentanee “fiammate” hanno avuto luogo, ma puntualmente estinte da una domanda che non è più disposta ad accogliere nuovi percorsi avventurosi per questo metallo. Il Piombo ha fatto corsa a sé nell’ultima settimana e questa individualità la manterrà anche nella presente. La forte azione di variabilità che ha avuto il Piombo nella seconda parte di ottava deve essere il punto di riferimento e collegamento per il mantenimento di una tendenza che sarà nettamente rialzista. L’interesse per lo Stagno continua a rimanere ai minimi termini, segno questo che molti utilizzatori considerano il prezzo attuale non sufficientemente appetibile per intervenire in Borsa, inevitabile un ulteriore periodo di contrazione del riferimento LME. |
|
|
Il calendario è il miglior alleato che le acciaierie possano avere in questo momento. Le due pagine che mancano per togliere dal chiodo l’almanacco del 2022 per apporre quello del 2023, paradossalmente, potrebbe risultare più un momento di vantaggio per chi vende che viceversa. Le importanti diminuzioni susseguitesi nel corso degli ultimi mesi e in modo particolare da qualche settimana a questa parte, risulta essere un fenomeno globale. Il minerale di ferro alla Borsa Dalian e all’indomani della lunga pausa per le festività cinesi di inizio ottobre, ha inanellato una serie di ribassi che ha portato il riferimento resa 62% al livello di dodici mesi fa e nelle ultime tre settimane perdere ben 18 punti percentuali. Un momento di minimo importante, sebbene nessuno sia in grado di conoscere quando questa fase negativa cesserà, con il solo auspicio che sia a breve. Il grande sospetto è che questa situazione di diminuzioni diffuse dei semilavorati siderurgici non porterà alcun vantaggio agli utilizzatori degli stessi, infatti il paventabile rischio del perdurare per lungo tempo ancora della stagione delle riduzioni potrebbe costituire il pretesto per i loro clienti nel richiedere degli sconti “tel quel” sulla base dei prezzi attuali di “piani” e “lunghi”. La continua tensione sui prezzi dei rottami di acciaio, tutt’altro che in diminuzione, risulta sicuramente un elemento per il rallentamento di questo fenomeno, sempre al netto della situazione dei costi energetici. Le acciaierie italiane, inizialmente restie, ora stanno ampliando a dismisura le entità dei ribassi e in modo particolare sui “piani” meno nobili, come l’HRC, con il sorgere del dubbio che a questi prezzi non corrisponda un’effettiva correlazione con le disponibilità di “fisico”, ma che sia, senza tanti giri di parole, una oculata azione di “maquillage” contabile per ridurre il valore delle giacenze di magazzino di fine esercizio. Le quotazioni dei coils sulla piazza italiana hanno visto il solo laminato a caldo in discesa, meno 4% su base settimanale, contrariamente a CRC e HDG che hanno riportato delle correzioni al rialzo rispettivamente dell’1 e del 2%, in funzione del già citato innalzamento dei costi dei rottami. La risposta nordeuropea risulta ancora improntata su toni decisamente aggressivi, anche nei confronti del mercato di casa nostra. I prezzi su base settimanale sono tutti in calo e anche in termini significativi. Il laminato a caldo flette del 5% e si porta allo stesso livello di prezzo del pari prodotto italiano, quello “freddo” corregge al ribasso il suo riferimento settimanale dell’1% e lo zincato del 2, sempre in meno. L’unica area di convenienza per i prodotti “piani” di origine italiana, rispetto a quelli del nord-Europa, riguarda l’allestimento HDG, tra i 30 e gli 80 Euro/tonnellata, di conseguenza anche il CRC riporta un differenziale di quotazione pari o prossimo allo zero nelle definizioni tra i valori delle due zone produttive. La già più volte menzionata crescita dei prezzi dei rottami, oltre al caro energia, ha indotto i produttori italiani di billette a rivedere al rialzo i prezzi, applicando una correzione settimanale di sei punti percentuali. Una variazione che non ha avuto seguito a riguardo del rebar, che nello stesso periodo ha riportato una flessione del 5%, mentre seguita dai profili per carpenteria, saliti mediamente di 10 Euro/tonnellata. Il mercato della vergella soffre per una limitatissima azione di richiesta da parte degli utilizzatori di questi semilavorati, ma il crescere dei costi energetici ed una possibile riduzione delle disponibilità di materie prime in un futuro abbastanza prossimo, hanno indotto i produttori europei a non apportare nessuna variazione di prezzo nel corso dell’ultima settimana. La piazza turca, al diminuire della domanda, preferisce reagire con proposte di prezzo in ribasso, portando le quotazioni FOB settimanali di rebar e vergella a scendere di 15 Euro/tonnellata per ciascuna famiglia di semilavorati. L’altalena del Nichel non ha prodotto alcun effetto nella proiezione di stima degli acciai austenitici, sostanzialmente stabili rispetto ad otto giorni fa. Una situazione più fluida è invece da evidenziare per martensitici e ferritici, che per una serie di aggiustamenti di valori che hanno interessato alcuni elementi di lega e per un lievissimo indebolimento del Dollaro, porterebbero a delle riduzioni periodiche tra uno e due centesimi di Euro per chilogrammo. |
|
|
Una storia già scritta e da molto tempo annunciata, la revisione al rialzo dei tassi da parte della BCE, ha comunque lasciato il segno nella definizione dei prezzi dei metalli preziosi. I movimenti di Borsa sono stati alquanto anomali, sebbene abbiano avuto delle oscillazioni contenute, ma tali da osservare un’elevata attività del comparto speculativo, estremamente abile nell’operare tra gli angusti ambienti delle quotazioni USD/ozt che ciascun metallo si è ritagliato nella settimana. Nella ipotetica classifica tra i migliori ed i peggiori, l’Oro risulta, a pieno titolo, in cima alla lista di quest’ultima sezione. Il risollevamento del prezzo USD/ozt dal minimo relativo di una decina di giorni fa è avvenuto secondo le previsioni, ma la concentrazione di notizie poco positive sul contesto economico attuale ha privato l’Oro della leva necessaria per un ulteriore incremento del suo valore. La conseguenza di questo mancato aggancio rende ancora più evidente quello che in modo ripetitivo viene ribadito in questa sede, ovvero il tramonto dell’Oro come “bene rifugio”. Le aspettative della settimana non sono quindi delle migliori, con il metallo che riprenderà la via del ribasso, andando a posizionarsi nuovamente in prossimità dell’area di minimo relativo. Il ridimensionamento dell’Argento era nelle previsioni, anche se al termine della settimana questo dato è risultato essere decisamente contenuto. Un segnale che fa ben sperare per i futuri sviluppi del metallo, soprattutto in termini di stabilizzazione del prezzo USD/ozt. Il Platino sta dando indicazioni di forte equilibrio, al punto che, nelle condizioni attuali in cui versa il comparto dei metalli preziosi, risulta l’asset più performante delle ultime settimane, con un incremento del prezzo Dollari per oncia del 10% su base ottobre. Il mantenimento della linea rialzista del Platino sarà una certezza anche nel corso di questa settimana. Il Palladio “fisico” sta avendo la meglio nel confronto con la parte di chi considerava questo metallo un semplice titolo mobiliare d’investimento, traendo vantaggi dall’acuirsi delle tensioni internazionali e dalla non proprio felice collocazione geografica dei suoi siti estrattivi. La realtà dei fatti sembrerebbe essere di avviso opposto, anche in ragione del fatto che non vi è alcun cambio di paradigma da parte della Commissione Europea sulla tematica dei motori automobilistici a combustione interna. |
|
|
Un punto e mezzo in termini percentuali è il tributo che ha pagato il Cobalto la settimana scorsa nell’inesorabile traccia al ribasso del suo prezzo in Dollari. La costante flessione del metallo è un segnale forte che mette in evidenza un fattore importante sul cambio di approccio che la finanza sta attualmente avendo su tutto quello che riguarda il mondo manifatturiero. Il ruolo di “solone tecnologico” che si era arrogato il comparto speculativo non era altro che quello di spostare il denaro su questo o quel metallo, tra essi il Cobalto, in ragione di un bassissimo costo dell’impiego della moneta da investire e nulla di più. Nel recente passato e ancora oggi, l’altro metallo che corre in modo parallelo al Cobalto nelle alterne vicende del comparto delle leghe medicali, il Molibdeno, pare avere un’esistenza più tranquilla. Il materiale in questione è uno degli elementi principali utilizzati dalla filiera siderurgica per la realizzazione degli acciai alto-performanti, ma mai entrato nei radar degli speculatori in modo importante e per questo motivo il Molibdeno oggi può essere considerato come una delle materie prime più “sincere” nel suo processo di fissazione del prezzo. A riprova di questa tesi, l’entità della variazione periodica, che per la seconda settimana consecutiva si è collocata all’interno del punto percentuale di intervallo, lo 0.2% in ribasso nel riferimento di mercato in Dollari. Un altro fenomeno alquanto anomalo riguarda la quotazione del Titanio, negli ultimi otto giorni il prezzo non ha subito alcuna variazione, segno che il metallo non è stato oggetto di contrattazioni significative tali da generare modifiche, che diversamente avrebbero prodotto un indirizzo di quotazione con segno negativo. Le aspettative sul Nichel erano molto alte, cosi come una possibile crescita del valore del metallo in occasione del LME Week, ma nulla di tutto ciò è avvenuto a Londra. La forza correttiva del Nichel nell’ambito delle leghe medicali è quindi destinata ad essere prossima allo zero ancora per molto tempo. Il nulla o quasi, è avvenuto anche tra le ferroleghe, con la base Cromo produrre un esiguo incremento dello 0.7% nel riferimento Dollari per libbra e il Tungsteno confermare la quotazione USD di otto giorni prima. |
|
|
Non è oggetto di biasimo considerare la mancanza di riflessioni sul momento che si sta vivendo, quando le “cose” procedono bene o ancora di più, quando vanno a gonfie vele. È insito in ognuno di noi non farsi troppe domande nel modo in cui certi risultati positivi si siano manifestati, evitando possibilmente proclami autoreferenziali. Le piccole circostanze sono quelle che portano ai grandi successi imprenditoriali, come al contrario, a renderli difficoltosi ed è in questo caso che i perché si sprecano e si moltiplicano. Nulla di drammatico ed irrecuperabile, semplicemente come si dice in questi casi, “bocce ferme” e ricominciare. Il mondo dei rottami è fatto di persone, ognuno con il proprio carattere, le proprie propensioni più o meno spiccate dal punto di vista imprenditoriale, il trovare la forza di risollevarsi dalle avversità, ma soprattutto ricondurre il tutto sulla base delle proprie convinzioni. Le convinzioni, proprio queste, il sapere di ogni cosa o quasi, pensando o sperando che le storie si possano ripetere e che quindi una situazione di mercato o di prezzi, prima o poi, si risolverà “come quella volta di qualche anno (o decennio) fa”. La necessità di ragionare sugli eventi e non di sapere come andrà a finire, a prescindere, risulta fondamentale, proprio oggi e per oggi intendiamo un momento che può essere collocato a due anni e mezzo fa, leggi pandemia, con la Borsa LME non più regolata e governata dagli speculatori, intesi come coloro che con la finanza hanno gestito per almeno tre decenni le sorti dei prezzi di Rame, Alluminio e dell’intero listino degli “industriali”. I prezzi sono tronati in mano agli utilizzatori ed i commercianti appartengono a pieno titolo a questa categoria, ora i veri fautori degli spostamenti di equilibri nella determinazione delle quotazioni di Borsa; è quindi determinante conoscere sempre di più dall’interno l’ambito in cui, anche se a propria insaputa, viene quotidianamente svolto un ruolo da protagonisti. La settimana dei metalli e delle leghe, come più volte ripetuto, ha subito i condizionamenti delle vicende londinesi del LME Week, sebbene e fortunatamente, i disastri annunciati sui prezzi si siamo verificati in minima parte e con effetti limitati solo su Rame e Alluminio, ma tutto sembrerebbe sulla via del rientro. La vicenda è senza dubbio ricca di implicazioni profonde sul versante dei rottami ferrosi, con tutte le classifiche riportare delle importanti variazioni, non certamente di carattere numerico, tutte comprese tra i 5 ed i 10 Euro/tonnellata (indice MetalWeek settimanale più 7.95 Euro), ma come si stanno generando, in un momento di quotazioni al ribasso di molti semilavorati. |
|
|
LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
|
|
SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
|
|
DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
|
|
STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
|
|
BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
|
|
Metalweek™ Oltre Today ha cambiato aspetto! |
|
|
Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta. Per questo abbiamo affinato il nostro servizio di alert quotidiano, MetalWeek™ Oltre Today, per agevolare la consultazione quotidiana delle quotazioni e trend speculativi. Il servizio è incluso in tutti i piani di abbonamento: se non l'hai mai provato, richiedi un test gratuito! |
|
|
Segui tutte le nostre novità |
|
|
Copyright © 2022 - Kairos Management s.r.l. · all rights reserved |
|
|
|