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17/05/2021 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA
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Il listino sta mettendo in evidenza ottime occasioni di acquisto. Il Rame è in cima alla
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Le acciaierie vedono con
preoccupazione il calo del prezzo del minerale di ferro.
Una diminuzione
annunciata da tempo, ma mai avvenuta fino alla settimana scorsa
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Gli spunti interessanti
non mancheranno per tutti i metalli.
L’Argento attende
l’evolversi della situazione di Borsa
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Il Molibdeno conferma il suo buon momento. Il Cobalto
continua a scendere, speranze sulla ripresa del Nichel
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Il mercato dei metalli è
fatto da pochi lotti e da uno scarso senso di orientamento. I prezzi degli acciai
sono in forte ripresa
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Il Dollaro tenta il recupero sull’Euro dopo l’annuncio
della FED sul futuro dei tassi, ma l’effetto è stato di breve durata
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Gli indici di settore sono tutti in calo. Il cambio di tendenza non è comunque imminente
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La scorsa ottava LME ha visto l’intero listino
retrocedere, una situazione giunta all’indomani di una fase di nuovi
massimi fatti registrare soprattutto da Rame, Zinco e Alluminio. Un
“raffreddamento” delle quotazioni era nell’aria o più correttamente, una
fase riflessiva degli “industriali”, fenomeno che ha avuto il massimo
dell’evidenza con la quotazione del Nichel USD 3mesi. La paura di rimanere
senza materie prime sta mantenendo in quota i prezzi di tutti i metalli,
un elemento questo che lascia il comparto speculativo piuttosto scettico
nell’intervenire in modo deciso sulle attuali vicende della Borsa LME. I
“Ring”, la scorsa settimana, sono stati animati da forti momenti di
tensione, dove gli ordini di acquisto e di vendita sono giunti
principalmente dagli utilizzatori diretti di metalli, a riprova di una
ritrovata “centralità” del LME che negli ultimi tempi non era più
percepita. La mancanza di un indirizzo marcato, come quello che può dare
il comparto speculativo, ha messo in evidenza la totale assenza di
un’azione di “market intelligence” da parte dei soggetti che utilizzano
effettivamente i metalli nei loro processi industriali. L’indice LMEX, per
capacità di sintesi, rappresenta bene questa particolare fase della Borsa
londinese, con una contrazione di quasi il 2,3% rispetto alla chiusura
dell’ottava precedente. Il Nichel ha chiuso la settimana con un calo, sul
periodo, del 2,3%, ma che è andato a sfiorare il 3,5% durante la seduta
del 13 Maggio. Le aspettative sul metallo sono ora quelle di una timida
ripresa rispetto ai valori attuali. L’evidenza che la scorsa settimana
abbia rappresentato un’apertura di finestra per il prezzo del Rame è
emersa sul finire di ottava, con il “metallo rosso” ancora alle prese con
un’elevata quantità di denaro “lungo” da smaltire, ma che nello stesso
tempo ha lanciato chiari segnali che il momento per una rapida risalita
del prezzo USD è imminente. Una serie di “finestre” interessanti si
apriranno anche per l’Alluminio ed il Piombo e per chi dovrà acquistare
questi due metalli, le prossime sedute LME saranno da seguire con molta
attenzione. Le ultime riflessioni riguardano lo Zinco e lo Stagno, con il
primo che sta esaurendo la fase correttiva “corta” con finalità
speculative ed il secondo pronto alla ripresa, sospinto anche da un
momento di volatilità rialzista del prezzo USD 3mesi.
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Le acciaierie non possono
ignorare quanto è avvenuto nella seconda parte della scorsa settimana alla Borsa CME
sul minerale di ferro. L’Iron Ore nel corso degli ultimi due mesi ha “copiato”,
sempre a debita distanza, l’evoluzione dei prezzi dei semilavorati in acciaio al
carbonio. L’impennata del prezzo del minerale di ferro ha avuto la sua fase di
massima espansione tra la fine di aprile e l’inizio della scorsa settimana con un
incremento del valore USD che si è attestato intorno al 18%. La crescita ha subito
un brusco arresto, con un’inversione di prezzo a partire dalla seduta di Giovedì 13
Maggio e in soli due giorni la diminuzione è andata vicino al 4%. Un elemento da non
sottovalutare che potrebbe essere il preludio a qualcosa di più strutturato e che
potrebbe avere effetti su tutto il comparto della produzione dei semilavorati,
soprattutto ora che la scarsa reperibilità di rottami “nuovi”, come il lamierino E8,
ha indotto mandatari e acciaierie ad allargare le maglie dei prezzi di acquisto di
questa classifica, indispensabile per la produzione di rebar e vergella. Il primo
effetto di questa forte carenza di “lamierino”, ha spinto i produttori italiani di
queste particolari tipologie di “lunghi” a sospendere momentaneamente le vendite,
seppure i prezzi siano stati adeguatamente aumentati prima del blocco, tra i 20 ed i
60 Euro/ton per il tondino per cemento armato e tra i 30 e 40 Euro/ton per il prezzo
mensile della vergella. Una variazione minima, 10 Euro per tonnellata, l’ha subita
anche la barra per usi generali di carpenteria, ma per i profili di maggiore
diffusione non sono, al momento, previste restrizioni alla vendita. I prezzi dei
“piani” non hanno fatto registrare rincari di rilievo, sul mercato italiano le tre
tipologie di coils sono variate di un punto percentuale di aumento per ciascun
allestimento e rispetto alla settimana precedente. I prezzi delle produzioni
nord-europee non sono stati variati per il laminato caldo HRC e lo zincato caldo
HDG, un segnale eloquente dato al mercato, per dire che non vengono accettati nuovi
ordini, l’unico cambiamento si registra per il laminato a freddo CRC, cresciuto
dell’1%.
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Una settimana fitta di
azioni e reazioni per i valori USD di tutti i metalli preziosi. La maggiore
escursione di prezzo, evidenziata in termini percentuali, l’ha fatta registrare il
Palladio, dove si sono scontrati interessi speculativi e industriali, con i primi ad
aver avuto la meglio sui secondi. L’approccio “corto” del comparto finanziario sul
Palladio ha dato i suoi frutti, con il prezzo USD/ozt retrocesso di un punto
percentuale su base settimanale, ma che ha prodotto riscontri decisamente più
consistenti se raffrontati in seguito all’inversione avvenuta a quota 3mila Dollari
nel corso della seduta del 10 Maggio, in questo caso si parla di un calo del 3,5%.
La fase speculativa con evidenti connotazioni ribassiste ha ormai abbandonato il
Palladio ed ora il metallo è nuovamente pronto a riposizionarsi in un’area di
grafico che potrà essere delimitata, sulla parte bassa, proprio dai valori USD fatti
registrare sul finire della settimana appena chiusa. Nel mantenere l’ordine di
analisi invertito, dal Palladio si può passare al Platino, anch’esso con una
chiusura di settimana di segno negativo, il 2,3%. La seduta del 10 Maggio è stata
importante, come punto di inversione, anche per il Platino, avvenuta in coincidenza
del massimo relativo del prezzo USD/ozt da inizio Marzo 2021, in questo caso si è
trattato di una flessione su base ottava del 3,6%. La fase ribassista del prezzo del
Platino è in via di esaurimento, anche se è prematuro parlare di ripresa marcata del
riferimento USD nel corso delle prossime sedute. L’Oro ha trovato una sua nuova
collocazione di prezzo al di sopra della soglia dei 1800 USD/ozt e questo è avvenuto
anche nel corso della seduta del 13 Maggio, il momento più basso dell’ultima
settimana. L’ottava si chiude in perfetta parità rispetto al valore di apertura, ma
quello che più conta è che l’Oro ha ritrovato i prezzi di inizio febbraio; il
rapporto tra domanda e offerta continuerà ad essere equilibrato anche nello svolgere
di questa settimana. La seduta di lunedì scorso ha rappresentato per l’Argento il
suo punto di massimo settimanale, a differenza degli altri metalli preziosi
l’Argento nel corso di questa ottava si troverà alle prese con una situazione di
eccesso di denaro che dovrà essere ancora smaltita sulle posizioni lunghe. La
particolare situazione di Borsa in atto, rappresenterà per l’Argento un limite
significativo nella progressione, ma anche un blocco a importanti correzioni verso
il basso.
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Un’ulteriore conferma arriva dalla quotazione settimanale
del Molibdeno, ancora in aumento. La crescita del metallo su base ottava è stata molto
forte, l’8% nel riferimento di mercato indicato in Dollari USD. Il prezzo del
Molibdeno è ora oltre la soglia massima dell’anno in corso, precedentemente fissata
durante l’ultima settimana di febbraio. Il dubbio di trovare il Molibdeno
eccessivamente caro, è un “sentiment” che potrebbe portare a derubricare il momento
del riassortimento delle scorte di metallo. La costante negativa viene invece dal
prezzo USD del Cobalto, alle prese con l’ennesima riduzione del periodo, negli ultimi
otto giorni il calo è stato del 2,3%, mentre su maggio la flessione ha superato il
4,5%. I prodotti industriali del Cobalto sul mercato cinese hanno anch’essi risentito
di cali, con il raffinato e la polvere cedere rispettivamente un punto su base
percentuale, mentre per il solfato la diminuzione è stata dell’1,3%. I tempi per
vedere il Cobalto risalire la china non sembrano vicini, sarebbe già una gran cosa
vedere il suo prezzo stabilizzato per un certo periodo. Un metallo che ha beneficiato
di un discreto momento di stabilizzazione è stato il Titanio, ben tre settimane, ma
che ora si trova nuovamente alle prese con una fase di correzione verso il basso del
prezzo USD, nell’ordine dell’1,2%. Il mercato del Titanio risente del clima generale
che si sta respirando nel comparto siderurgico, dove ai commenti entusiastici del
momento, non possono essere celate le preoccupazioni di una possibile contrazione
della domanda di semilavorati di acciaio e in particolare sul mercato europeo, nel
corso dei mesi estivi. La fase di appannamento che ha visto protagonista il Nichel è
senza dubbio in via di soluzione, pertanto nell’economia generale della fissazione dei
prezzi delle leghe per usi medicali avrà un effetto positivo. Le ferroleghe a base
Cromo hanno ripreso a salire, seppure in forma molto blanda, lo 0,7% nel riferimento
USD per libbra, una conferma comunque significativa in ottica di trend generale
rapportato al periodo. Una situazione positiva continua ad essere rilevata sul
Tungsteno, che anche nel corso dell’ultima ottava ha corretto al rialzo il suo
riferimento USD del 3%.
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L’ultima settimana ha
sintetizzato in modo diretto ed efficace quanto avvenuto almeno nelle quattro
precedenti, soprattutto nel panorama dei non ferrosi. In soli otto giorni al LME
hanno avuto luogo una serie di episodi molto significativi e che hanno messo in
evidenza quanta poca “esperienza” c’è nell’affrontare una situazione di mercato che
ancora in molti, forse troppi, giudicano frettolosamente una parentesi dal rapido
epilogo. È meglio togliersi velocemente questo dubbio o per meglio dire auspicio, il
mercato dei metalli non tornerà più come prima, sarà una cosa nuova, di sicuro più
“tecnico” e questo coinvolgerà anche il comparto dei rottami. Il listino LME non
sarà più un semplice “benchmark” per la determinazione dei prezzi dei rottami, ma
rappresenterà, è utile sottolinearlo, un vero punto di riferimento. I motivi sono
essenzialmente due, uno di carattere quantitativo, i lotti di rottami saranno sempre
meno e quindi fonderie e raffinerie dovranno operare sul mercato del “fisico” in
modo decisamente più circostanziato, il listino dei rottami dipenderà ancora di più
da quello della Borsa LME, a causa del maggiore utilizzo del “vergine”, su tutti
catodi e panetti. Il secondo elemento è di carattere economico, dove l’ampiezza
delle variazioni LME avranno una proporzionalità inversa rispetto agli adeguamenti
dei prezzi dei rottami in metallo e leghe. Negli ultimi otto giorni la vicenda più
importante è stata quella del Nichel, che tra salite e discese del suo prezzo LME,
ha bloccato nuovamente il mercato dei rottami di inox austenitici. Un mercato che al
momento non è di certo fermo è quello dei degli acciai al carbonio, o meglio si è
sbloccato di recente e la scorsa settimana la piazza è stata molto effervescente. Le
acciaierie non hanno potuto rimandare ulteriormente gli aggiornamenti dei prezzi dei
rottami, in modo particolare per quelli di diretta derivazione industriale come il
lamierino E8, che sui lotti importanti potrà beneficiare di un incremento fino a 25
Euro/ton e 15 su quelli più piccoli. L’aumento che interesserà le torniture sarà
importante, finalmente coinvolte in un movimento di valore considerato in almeno 10
Euro/ton. Nel contesto generale anche le demolizioni hanno ricevuto le opportune
correzioni, in modo particolare la E1 che andrà oltre i 15 Euro/ton. I dati nel loro
complesso vengono evidenziati dalla variazione dell’indice MetalWeek sui prezzi medi
degli acquisti di rottami da parte delle acciaierie, passato da 370,57 a 377,24
Euro/ton, con quasi due punti di aumento percentuale.
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice
ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di
Londra.
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman
Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago
(USA).
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones
industrial metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli
industriali.
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources –
Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e
metallurgiche europee.
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il
mercato dei noli marittimi. Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla
rinfusa e non liquide).
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