MetalWeek™ è un marchio di Kairos Management s.r.l. |
|
|
20/02/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
|
|
- INDIRIZZI SCONOSCIUTI - |
|
|
La fase di alti e bassi dei prezzi degli “industriali” denota una grande incertezza principalmente correlata alle aspettative di una crescita economica che tarda a manifestarsi in termini reali |
|
|
L’Italia vanta il record dei prezzi dei coils tra i più alti al mondo, questo grazie alle pressioni rialziste dei nostri produttori. I “lunghi” attendono il contraccolpo per le disposizioni del Governo italiano sulla revoca degli incentivi edili |
|
|
Il mercato resta calmo anche a causa di un ridottissimo interesse da parte degli investitori su tutti i metalli preziosi |
|
|
Il Molibdeno continua a rimanere alto, ma stabile. Il Cobalto prosegue nella discesa e il trend del Nichel risulta un autentico mistero |
|
|
I prezzi dei rottami di acciaio crescono, anche se in forma minima. I metalli e le leghe non deludono in questa prima parte di 2023, ma le ultime settimane di non hanno fornito riscontri soddisfacenti |
|
|
Il Dollaro prosegue nella sua azione di rinforzo nei confronti dell’Euro. La BCE non sta facendo nulla per difendere il deprezzamento della moneta |
|
|
I titoli dei minerari crescono di una frazione di punto su base settimanale, mentre gli indicatori dei prezzi dei metalli sono ancora in territorio negativo |
|
|
Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
|
|
Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
|
|
Clicca qui per la prova gratuita
|
|
|
|
Le attuali quotazioni di Borsa sono come i vagoncini di un ottovolante e gli utilizzatori di metalli i loro passeggeri, costretti a vivere momenti di autentico brivido tra salite e discese disseminate in un percorso il cui punto di arresto non è ancora ben precisato. La metafora della giostra iconica dei luna park risulta estremamente calzante per rappresentare il momento di forte variabilità degli “industriali”, che nella maggior parte dei casi hanno assunto degli andamenti sinusoidali nelle definizioni dei prezzi USD 3mesi. Nelle ultime due settimane il tracciato dell’ottovolante ha percorso più tratti in discesa che in salita. L’indice LMEX al termine della scorsa cinquina di sedute ha riportato una contrazione dello 0.7%, mentre in termini complessivi nella prima parte di febbraio l’accumulo negativo dell’indicatore LME è stato di 6,5 punti percentuali. Il Rame nell’ultima ottava ha dato più di un segnale in termini di inversione di tendenza, anche se poi ha sempre fatto registrare delle retrocessioni di prezzo che lo hanno riportato al punto iniziale e in molti casi, anche al di sotto del riscontro di inizio seduta. L’ultimo rilevamento settimanale, quello di Venerdì 17 Febbraio, merita comunque un attento approfondimento. Il superamento della soglia dei 9mila USD 3mesi del Rame deve essere visto come un elemento positivo e se questo trend dovesse mostrarsi “tenace” per l’intera settimana, porterebbe dei benefici indubbi e diffusi all’intero listino LME. La crescita repentina del “metallo rosso”, ha in ogni modo prodotto un accumulo di denaro “lungo”, con la possibile conseguenza di rallentare nell’immediato l’evolversi dell’escursione rialzista del prezzo. La fase calante dello Zinco è giunta al suo epilogo, ma questo non vuole significare un rapido riposizionamento del valore del metallo ai livelli anche solo di qualche settimana fa. La progressione rialzista vista sul finale di seduta di Venerdì 17 non ha comunque i caratteri dell’occasionalità e quindi va vista come un’importante base di partenza con prospettiva rialzista. Le leghe a base di Rame e Zinco rifletteranno l’evoluzione dei prezzi a seconda delle loro composizioni. L’Ottone avrà una definizione di valore decisamente più articolata, visti i possibili incroci di tendenza dei due metalli di riferimento, lasciando supporre che la sua quotazione base difficilmente subirà delle variazioni significative. La Zama avrà invece nel fattore rivalutazione dello Zinco l’elemento principale della proiezione rialzista, ma il dato più significativo è che la lega, ai valori attuali, abbia raggiunto il suo minimo relativo. L’Alluminio, nonostante le aspettative recenti, non ha ancora terminato la sua corsa di riposizionamento verso il basso. L’entità di questa nuova collocazione ribassista del prezzo USD 3mesi non sarà comunque rilevante in termini di differenziale rispetto ai valori della scorsa ottava, questo a significare che il metallo risulta in un contesto di elevato interesse per gli approvvigionamenti futuri. Il Nichel ha finalmente fatto chiarezza sulla sua reale forza in considerazione dei recenti valori di Borsa, decisamente sopravvalutati da fattori esterni, leggi speculazione. La flessione del metallo è stata importante negli ultimi otto giorni, il 7.5% in rapporto al prezzo USD 3mesi, ma elementi per vedere il Nichel nuovamente in crescita e a stretto giro, non si vedono attualmente. Il punto di minimo relativo fatto registrare dal Piombo, circa un mese fa, è stato doppiato sul finire della scorsa serie di sedute settimanali al LME. Il metallo inevitabilmente subirà il condizionamento dato dal contesto generale di Borsa e pertanto la nuova collocazione di prezzo ai minimi del periodo potrebbe essere piuttosto lunga. Le aspettative di rialzi importanti sullo Stagno si sono riconvertite in movimenti di prezzo con il segno opposto. Le aspettative di lavoro non proprio in linea con i pronunciamenti generali improntati all’ottimismo, da parte di governi e istituzioni, si riflettono nella contrazione che ha avuto questo metallo durante l’ultima settimana di Borsa. Le aspettative sullo Stagno non sono al momento rosee, anche se non bisogna sottovalutare l’elemento di tenuta del prezzo USD 3mesi attuale, che risulta essere allo stesso livello della quotazione di inizio gennaio. |
|
|
Le acciaierie italiane continuano a non mollare la presa su un mercato, quello dei “piani”, preso come pretesto per giustificare una crescita economica confutata più da report statistici autoreferenziali che da indicazioni reali provenienti, in presa diretta, dai comparti della manifattura. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con l’Italia essere il mercato dove i prezzi dei coils sono tra i più alti del mondo, questo con innegabili difficoltà per i nostri utilizzatori di bobine, nastri e bandelle nel dover argomentare variazioni incrementali di prezzo per i quali la committenza non risulta certo disponibile a concedere udienza. Negli ultimi otto giorni i prezzi dei “piani” in Italia hanno ripreso a salire su tutti e tre gli allestimenti, anche se in forma asimmetrica, come sta avvenendo sempre più spesso sul nostro mercato. Gli aumenti dell’HRC sono stati tra i 20 ed i 30 Euro/tonnellata, quelli del CRC hanno riguardato solo i prezzi alti di gamma e fino a 20 Euro, mentre per la clientela primaria sono stati confermati quelli della settimana precedente; l’HDG ha visto invece aumentare le sole quotazioni destinate alla clientela top, di 10 Euro/tonnellata, con la parte alta della forbice rimasta invariata. La risposta dei concorrenti nord-europei delle nostre acciaierie è stata, come accade sempre più spesso, decisamente più assennata e circostanziata a seconda dei volumi in gioco sui mercati dell’area occidentale del continente. Il laminato a calda copia le variazioni in aumento riportate sul mercato italiano, rappresentando l’unico dato in antitesi a quanto appena asserito, ma il “freddo” ed il “galvanizzato” non hanno riportato variazioni rispetto alla settimana precedente. La nuova pausa nella crescita dei prezzi della billetta mette in risalto la difficoltà delle acciaierie che producono prodotti “lunghi” nell’incidere su una domanda di semilavorati tutt’altro che vivace. Il rebar è ritornato a prendere la china ribassista, fino a 30 Euro per tonnellata, tutto questo al netto delle nuove disposizioni del Governo sulla sospensione del “superbonus ristrutturazioni” che avrà un impatto negativo sui consumi di tondino per armature. Un discorso a parte merita la vergella, che risulta in crescita tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata, non certo per un’improvvisa impennata dei consumi, ma per problemi incorsi al treno di laminazione del secondo produttore italiano di barra in rotoli, senza che al momento siano state fornite delle indicazioni sulla durata del fermo impianto. Il quadro “lunghi” Italia si completa con i profili commerciali per carpenteria in diminuzione di un ulteriore punto percentuale rispetto a quanto già visto la settimana precedente. La Turchia riprende, seppur parzialmente, a diffondere alcune quotazioni FOB su rebar e vergella, che in entrambi i casi risultano in crescita di 5 Euro/tonnellata rispetto ai rilevamenti antecedenti il 6 Febbraio. I tubi saldati sul mercato italiano non hanno riportato variazioni di prezzo, nonostante alcuni produttori e soprattutto ritrafilatori abbiano messo in evidenza che con il costante incremento dei coils HRC si vedranno costretti ad aumentare tra l’1 ed il 2% i listini di vendita. Il periodo di fissazione degli extra lega degli acciai inossidabili per il mese di marzo è terminato. Le previsioni di crescita degli austenitici sono importanti, sebbene la discesa del Nichel alla Borsa LME sia stata consistente proprio in concomitanza della determinazione dei sovrapprezzi. La stima di crescita degli AISI 303, 304 e 304L dovrebbe attestarsi intorno ai 10 centesimi di Euro per chilogrammo, mentre l’aumento dell’AISI 316 dovrebbe essere prossimo ai 30 centesimi. Gli extra dei martensitici e dei ferritici tendenzialmente non dovrebbero riportare variazioni sul precedente periodo, anche se qualcosa potrebbe essere possibile in termini di riduzione prezzi se alla fine di febbraio il costo dell’energia dovesse mantenersi sui valori attuali, in calo di 2 centesimi per chilogrammo rispetto al dato di gennaio, vantaggio che sarebbe imputabile anche sugli acciai austenitici. |
|
|
Una fase di forte apatia sta condizionando l’evoluzione dei prezzi di Borsa dei metalli preziosi. La componente domanda è sempre più contratta e questo fenomeno viene evidenziato dal costante arretramento dei prezzi USD/ozt più rappresentativi, come quelli dell’Oro e dell’Argento. Il sottostante monetario che muove le due anime del mercato dei preziosi, quelle della speculazione e della movimentazione del “fisico”, risulta sempre più esiguo. I motivi di questa riduzione del controvalore in denaro sono di duplice avviso. La componente speculativa-finanziaria centellina l’impiego di valuta per via dei suoi costi di utilizzo, leggi interessi bancari, mentre coloro che hanno come obiettivo una diversificazione di impegno dei capitali giacenti presso i conti correnti attraverso l’acquisto di lotti “di fisico”, rimangono in attesa di prezzi in Dollari per oncia ulteriormente più bassi. La conseguenza di questi atteggiamenti attendisti ha come effetto la costante diminuzione dei valori di tutti i metalli preziosi. L’Oro è in piena fase di arretramento, anche se questo momento prima o poi finirà e a tale proposito non occorre sottovalutare quello che si è visto sul finale di seduta di Venerdì 17 Febbraio. Nel complesso il metallo è ancora orientato al ribasso, ma l’attuale situazione di equilibrio tra le componenti domanda e offerta lascia ben sperare in una prospettiva di breve periodo decisamente più positiva. La situazione risulta meno nitida per quanto riguarda l’Argento, con il metallo che risente di una sostanziale latitanza negli acquisti del comparto industriale, che oltre a trovarsi “in pancia” delle giacenze di “fisico” a prezzi più elevati degli attuali, sconta una domanda di utilizzo di questa materia prima in decisa contrazione. Il Platino in questo momento risente in modo estremamente amplificato della situazione di debolezza di Oro e Argento è la conseguenza risulta evidente con la contrazione del valore USD/ozt di oltre quattro punti percentuali su base settimanale. La prospettiva di un imminente cambio di tendenza, spiace ripetersi, non potrà che avvenire nel momento in cui l’Oro riprenderà a crescere in maniera costante. Alla diminuzione del Palladio ormai non risulta esserci più limite, anche se è doveroso annotare che ad una fase di un certo rilievo costituita da un eccesso di liquidità “corta”, alcuni speculatori hanno aperto posizioni di segno opposto, producendo una leggera crescita del prezzo in Dollari per oncia, sempre collocato in una zona di minimo assoluto. |
|
|
Il Molibdeno ferma la sua corsa al rialzo, ma non arretra rispetto al riferimento USD di mercato precedente, mentre il Cobalto continua a retrocedere di un punto percentuale rispetto alla quotazione in Dollari fissata otto giorni prima. La sintesi per due dei più importanti metalli impiegati dal comparto delle leghe per usi medicali, è questa. Le previsioni sui consumi di acciaio nel mondo saranno determinanti per verificare le prospettive di prezzo di Cobalto e Molibdeno e soprattutto per testare la reale consistenza della serie di aumenti che stanno interessando il Titanio, che su base settimanale ha fatto registrare una nuova situazione di crescita di oltre il 3% sul prezzo USD. Uno scenario che risulta fortemente condizionato da numerosi fattori di incertezza, nonostante Molibdeno e Titanio si stiano collocando ai massimi relativi dall’inizio dell’anno. Una situazione che deve invece essere analizzata con grande attenzione è quella del Nichel, il cui riferimento LME negli ultimi giorni è precipitato di quasi 2mila Dollari rispetto alla settimana precedente, riportando il valore del metallo ai livelli di fine Novembre 2022. L’inerzia ribassista non è certo un fenomeno da sottovalutare per il Nichel e che lo porterà a definire nuovi livelli di minimo relativo già nel corso di questa ottava. Il momento continua ad essere positivo per le ferroleghe e come più volte sottolineato, più per la ridotta disponibilità di lotti “a terra” che per un’effettiva esigenza di richieste da parte di acciaierie e fonderie. La sintesi dei dati sui prezzi settimanali porta ad evidenziare una crescita del valore USD per libbra della base Cromo del 3.6%, mentre per quella del composto di Tungsteno la variazione in positivo è dell’1.5% per l’unità di quotazione indicata in Dollari per chilogrammo. |
|
|
Non è certo un momento facile per chi lavora nel comparto dei rottami, sia per chi vende, sia per chi compra. I dubbi sono molti, alimentati oltretutto da indicazioni di mercato che hanno una componente oggettiva, la non ben delineata situazione congiunturale e una soggettiva, con la consueta ridda di voci degli operatori. Il mercato più vivace, ma non certo dinamico, resta quello dei ferrosi, con i prezzi di alcune classifiche risentire positivamente delle inesauribili esigenze di completamenti, più o meno importanti, dei parchi rottami delle acciaierie. Le mandatarie stanno ricevendo disposizioni di ricerca sul mercato di demolizioni leggere E3, dell’immancabile lamierino E8 e delle quasi introvabili torniture, in questo caso in carenza di disponibilità per la frammentazione delle partite in piccolissimi lotti e poco omogenei come qualità. La crescita dei prezzi delle classifiche appena menzionate risulta comunque contenuta in un intervallo che va dai 2 ai 5 Euro/tonnellata, ma determinante per l’incremento settimanale dell’indice MetalWeek sui prezzi dei rottami, passato da 364,38 a 369,63 Euro per tonnellata. I commercianti che lavorano nel comparto metalli e leghe sono alle prese con una consistente svalutazione dei prezzi dei rottami in atto da alcune settimane. Un dato positivo resta comunque quello della rivalutazione delle giacenze al 31/12/2022, che sulla base dell’indice LMEX, hanno a oggi subito una crescita del 2% circa. Il mercato, sugli ultimi riscontri della Borsa LME, resta in ogni modo bloccato, con i commercianti che non sono certamente in fase propositiva sulle vendite e le fonderie e le raffinerie, che su indizi previsionali poco circostanziati stanno derubricando a data prossima i momenti di acquisto di materia prima non ferrosa. Le buone occasioni, da oggi e per le prossime settimane, potrebbero essere molte per chi è “all’acquisto”, soprattutto per i rottami di Alluminio, di Rame e sue leghe. Un discorso a sé va invece fatto per il Nichel e comparto correlato, con il metallo ancora interessato ad un momento di forte instabilità con indirizzo ribassista. |
|
|
LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
|
|
SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
|
|
DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
|
|
STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
|
|
BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
|
|
Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
|
|
Segui tutte le nostre novità |
|
|
Copyright © 2023 - Kairos Management s.r.l. · all rights reserved |
|
|
%Csa:nominative% - %Csa:ivaFCode% - %Csa:address% - %Csa:city% - %Csa:cap% - %Csa:province% - %Csa:country% - %Csa:email% - %Csa:telephone% |
|
|
Clicca qui per annullare la sottoscrizione |
|
|
|