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27/03/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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La Borsa LME si scopre sempre più lontana dalle tensioni finanziarie generate dall’effetto domino delle crisi bancarie, un contesto più libero dai condizionamenti esterni, ma con prezzi decisamente più instabili |
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I coils non hanno più dei prezzi, ma dei semplici “numeri”. Le acciaierie stanno puntando sulle strette produttive, ma gli utilizzatori non ordinano per mancanza di commesse |
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L’aumento del prezzo dell’Oro è un dato che soddisfa chi ha investito sul metallo, ma contemporaneamente non dispiace alle banche che lo hanno scelto come forma di copertura sui depositi dei correntisti |
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I dubbi sulla tenuta dei prezzi di Cobalto e Molibdeno si sommano a quelli di un Nichel molto traballante |
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I segnali di un preoccupante calo dei consumi di acciaio iniziano ad evidenziarsi in tutto il mondo nei prezzi dei rottami. L’eccesso di prudenza frena ancora il mercato dei metalli e delle leghe |
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L’Eurozona potrebbe essere colpita da una serie di criticità nel settore bancario e il Dollaro ritorna in quota con prospettive di ulteriori rinforzi nel breve |
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La buona settimana dei metalli si legge anche nei progressi degli indici di settore |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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Il numero delle criticità che il mondo della finanza sta affrontando e che da voci sempre più insistenti colpirà anche il cuore dell’Eurozona, cresce in modo preoccupante. Negli ultimi anni la Borsa LME pare essersi affrancata dai riflessi diretti delle crisi finanziarie di molti soggetti che per oltre trent’anni avevano disposto dei presidi di tutela e controllo, più o meno diretti, presso i “ring” di contrattazione. La piazza londinese dove si quotano i metalli industriali è sì importante, ma non determinante nello spostare gli equilibri del comparto finanziario. Il concetto appena espresso è utile per specificare che le perdite accumulate dal settore finanziario-speculativo negli ultimi due anni al LME, non rappresentano il punto di non ritorno dei presenti e purtroppo, futuri dissesti contabili di istituti bancari che hanno operato con eccessiva disinvoltura nelle Borse merci di tutto il mondo. Una quantificazione di massima di quello che il comparto speculativo finanziario può aver perso in termini di redditività al London Metal Exchange, a seguito dell’inasprimento delle politiche monetarie delle principali Banche Centrali, risulta stimabile in circa 20 punti percentuali, la quantificazione rendicontabile e certa, può essere estrapolata da una veloce analisi evolutiva dell’indice LMEX degli ultimi dodici mesi. Un quinto del denaro investito sugli “industriali” è stato dissipato sulla base di ragionamenti e strategie fatte di tante supposizioni e poco pragmatismo, dove il mantenimento di posizioni “lunghe” da parte del comparto speculativo-finanziario, ha provocato un notevole disorientamento tra coloro che i metalli li usano tutti i giorni per le loro attività produttive. La necessità di sapersi muovere in spazi sempre più ristretti, risulta quindi la sola forma di strategia possibile per operare con relativa efficacia alla Borsa LME. Gli effetti di un’interessante settimana di Borsa sono il risultato della crescita di molti metalli del listino, a cominciare dal Rame, che in soli otto giorni ha fatto registrare un incremento del 3.7% in rapporto al riferimento USD 3mesi. L’attuale collocazione di prezzo è senza dubbio molto interessante per il Rame, riportandosi in una zona del grafico di massimo relativo, popolata per l’ultima volta ad inizio mese. Le riflessioni sulla tenuta dell’attuale quotazione del metallo non mancano, a cominciare dall’eccessiva quantità di denaro “lungo”, che potrebbe rappresentare un freno per ulteriori progressioni del prezzo LME. Il buon equilibrio tra domanda e offerta porterà benefici riflessi nella determinazione del valore di Borsa dello Zinco, che si troverà nelle condizioni di produrre un efficace riposizionamento del valore USD 3mesi oltre quota 2900, definibile come linea di confine tra le prospettive di indirizzo del metallo. L’Ottone e la Zama seguiranno nei prossimi giorni andamenti tra lo stabile e l’altalenante a seconda degli equilibri dei principali metalli in composizione. Il Rame sarà l’elemento determinante per tracciare la direzionalità delle “leghe gialle”, cresciute sicuramente oltre misura anche a causa del suo buon incremento di prezzo nelle ultime sedute LME. La Zama continuerà a rimanere in una zona di estremo interesse per chi dovrà acquistare la lega, area di stazionamento del prezzo che risulterà tale fino a quando lo Zinco non individuerà una traccia di indirizzo più definita. L’Alluminio ha ripreso a progredire in ottica USD 3mesi ed un elemento che gioca a favore per la tenuta della escursione rialzista è l’assenza di accumuli di denaro in entrambi gli orientamenti. L’attuale area di collocamento del prezzo LME dell’Alluminio rappresenta un riscontro importante, ma non determinante per considerarla la base di lancio per ulteriori fasi incrementali durature. La sempre più ridotta quota di speculazione che è interessata al Nichel ha portato il metallo ad un’estrema variabilità nella sua definizione di Borsa. I recenti progressi o per meglio dire, il nuovo allaccio ai valori medi delle due settimane centrali di marzo, non presuppongono l’avvio di una nuova fase di incrementi per il prezzo USD 3mesi del Nichel. Il momento positivo della Borsa LME risulta congeniale per il Piombo, riuscito nel corso dell’intera ottava a collocarsi in un contesto di buona crescita. I prossimi giorni saranno determinanti per definire i futuri indirizzi di tendenza del metallo, anche se sarebbe più appropriato considerare l’attuale livello di quotazione USD 3mesi già un massimo relativo. Lo Stagno, come spesso accade, sta facendo corsa a sé, dove la crescita registrata nelle ultime sedute porta a considerare l’attuale prezzo 3mesi il solo punto di avvio per una progressione ancora più importante. |
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I prezzi quando diventano dei “numeri” perdono molto del loro significato, portando coloro che li determinano fuori dal contesto di mercato in cui operano. Il fenomeno dei “numeri” al posto dei prezzi, che ha interessato numerose commodity e per rimanere nel più ristretto ambito della manifattura metalmeccanica ha riguardato il Nichel, il Titanio ed il Molibdeno, sono stati poi tutti riportati al “governo dei mercati”, con arretramenti di parecchie decine di punti percentuali rispetto ai riferimenti artificiosamente determinati. I “numeri” di valorizzazione dei “piani”, presenti attualmente in Italia e nel resto dell’Europa occidentale, sono stati generati da dei fattori di calcolo molto approssimati e frettolosi. La strategia di base che sta inducendo le acciaierie europee ad innalzare sensibilmente i prezzi dei coils è quella della contrazione delle quote produttive, da operare nel corso dei prossimi mesi, inducendo così gli utilizzatori a fare incetta di semilavorati per garantire l’evasione degli ordini ai propri clienti. In ambito italiano i produttori si sono subito trovati pronti a sposare la causa ed i prezzi di HRC, CRC e HDG sono aumentati in termini percentuali rispettivamente del 2; 6 e 4, tutto in una sola settimana. Nell’Europa del nord le quotazioni, già più alte al termine dello scorso periodo di fissazione rispetto a quelle italiane, hanno continuato a crescere, con il “caldo” a più 1% e il “freddo”, insieme al galvanizzato, a più 2. Una riflessione sulla situazione della domanda di coils deve essere tenuta in considerazione dalle acciaierie, soprattutto quelle di casa nostra e si riferisce alle giornate festive che ci saranno nel corso del mese di aprile e inizio maggio. Lo sparpaglio di feste e ponti, tra Pasqua, 25 Aprile e primo Maggio, determinerà in molti casi il quasi totale fermo produttivo di molte acciaierie, ma la stessa situazione di calendario porterà molti utilizzatori a pianificare lunghe soste, sia per la carenza di ordini, sia per ridurre giornate di ferie e ore di permessi accumulate dal personale dipendente. La “stretta” produttiva tanto paventata dalle acciaierie avrà quindi un’efficacia pari a zero e se tutto proseguirà come adesso, i prezzi dei coils continueranno ad essere dei semplici “numeri”. La contrazione della quotazione del minerale di ferro presso la Borsa Dalian in Cina, potrebbe non essere un caso isolato, il calo del 7% dell’Iron Ore fa riflettere, recando motivi di preoccupazione anche oltre i confini del Paese. Una coincidenza, sicuramente sì, ma da molti semilavorati “lunghi” la scorsa settimana non sono pervenute istanze di aumenti, come la billetta ed i profili per carpenteria, anche se per altri allestimenti, come rebar e vergella, si sono evidenziati degli incrementi. Il tondo per cemento armato è cresciuto dell’1%, mentre la barra in rotoli ha riportato un incremento del 4%, innalzando il riferimento di base dopo quasi due mesi, nonostante un possibile diffuso riposizionamento ribassista di tutti i semilavorati nel mese di Aprile. La spinta rialzista dei coils HRC, che come visto in precedenza non si sta attenuando, determinerà un ulteriore inasprimento dei prezzi dei tubi saldati che saliranno tra l’1.5 ed il 2% su base settimanale. Le avvisaglie di un mercato in contrazione nei consumi e di conseguenza con prezzi in significativo ripiegamento, giungono dalla Turchia con i prezzi FOB di rebar e vergella registrare nell’ordine in calo di 20 e 15 Euro/tonnellata, con prospettive poco positive anche in conseguenza dei prezzi dei rottami previsti in ulteriore calo nei prossimi giorni. La prima settimana di fissazione per gli extra-lega degli acciai inox relativi a Maggio si chiude in linea con quelle che saranno le aspettative sulla pubblicazione dei listini in vigore per il prossimo mese. La debolezza del Nichel al LME sta incidendo in maniera significativa sulla tendenza stimata tra quasi due mesi per i riferimenti di allestimento degli austenitici, con tutti gli AISI accomunati da una riduzione di circa 5 centesimi di Euro per chilogrammo. La visione risulta la stessa per martensitici e ferritici, con un computo di previsione al ribasso compreso tra i 2 ed i 3 centesimi di Euro. I dati sull’incidenza dell’extra energia non riportano variazioni di significativo interesse, confermando per il prossimo mese un adeguamento in calo che si dovrebbe attestare intorno ai 2 centesimi di Euro per chilogrammo. |
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L’ampiezza di un mercato è sinonimo della veridicità dei suoi sottostanti ed i metalli preziosi non difettano certo della mancanza di questo limite. L’importanza a livello globale delle quotazioni, in primo luogo di Oro e Argento, rivestono un significato che va oltre il semplice valore intrinseco di ogni “asset” del comparto. Le forti tensioni che nel corso del mese sono esplose a causa delle crisi bancarie negli USA ed in Svizzera, con un inevitabile prossimo allargamento dello stato di sofferenza anche all’Eurozona, hanno determinato una sensibile spinta rialzista delle quotazioni dei metalli preziosi, con un focus particolare sui movimenti correlati alle loro componenti di “fisico”. I giochi ora verranno condotti proprio sui cosiddetti lingotti o nello specifico dei depositi bancari dei correntisti convertiti in Oro, sulle “barre” da 12.50 chilogrammi ciascuna. La crescita del prezzo dell’Oro farà felici coloro che di recente hanno orientato i loro investimenti su questo metallo, ma porterà un inevitabile beneficio alla rivalutazione delle giacenze in metallo prezioso imputabili alle banche, indipendentemente dal loro stato di salute. La redditività dell’investimento legata al solo metallo detenuto in forma fisica non è quindi un elemento di forte rassicurazione, soprattutto per l’imprevedibilità dettata dall’urgenza che molti istituti di credito potrebbero avere nello smobilizzo immediato di metalli preziosi. La fase rialzista dell’Oro proseguirà fino a quando i principali detentori di metallo, leggi banche, avranno l’interesse nel contabilizzare le loro giacenze di “fisico” nei bilanci, con l’obiettivo di rassicurare i correntisti, gli azionisti e soprattutto i sottoscrittori di titoli obbligazionari, al momento i più esposti al rischio perdite. L’Argento vive di luce riflessa questo particolare momento di tensione nel comparto, mettendo in evidenza una crescita relativamente importante del suo riferimento in Dollari per oncia. L’accumulo di denaro “lungo” inizia ad essere eccessivo per la tenuta dell’attuale livello di quotazione dell’Argento, pertanto l’effetto inerzia che risentirà il valore del metallo nei prossimi giorni, non dovrà essere interpretato come una corsa diretta al raggiungimento di un nuovo massimo relativo. Gli interessi sull’Oro e parzialmente sull’Argento, stanno determinando una fase di riflessione sul Platino, che attualmente è caratterizzato da una struttura di quotazione estremamente bilanciata tra domanda e offerta, senza però escludere un riposizionamento del prezzo USD/ozt con indirizzo ribassista. Il Palladio non sarà esente da questa fase di marcate incertezze ed il successo che di recente ha avuto come riscontro il mantenimento della sua quotazione in Dollari oltre la soglia dei 1400 Dollari per oncia, potrebbe a breve ritornare come livello massimo del riferimento di Borsa. |
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Il comparto sta perdendo i suoi punti di riferimento, che al netto delle tendenze, rappresentavano comunque una sorta di “guida” nella determinazione, in termini generali, delle quotazioni delle principali leghe utilizzate dal settore medicale. La contemporanea crescita di Cobalto e Molibdeno, può essere un dettaglio degno di nota per gli archivi statistici, ma nulla più. Il Cobalto sta proseguendo nella sua lenta fase di recupero, erodendo un ulteriore 1.3% alla sua incredibile stagione ribassista di oltre dieci mesi, mentre il Molibdeno, con un progresso settimanale a livello di centesimi di punto, denota che la sua attuale fase di regressione del riferimento di mercato è ancora in atto. Il Titanio, in questo momento di stallo dei due metalli principali della “famiglia” di appartenenza, mantiene ancora immutato il suo riferimento, che ormai risulta essere una sorta di numero indice in rapporto alle variazioni di Cobalto e Molibdeno. Il Nichel risente fortemente dell’incertezza che sta regnando al LME, con il prezzo marcatamente instabile e dove l’assenza ormai evidente del comparto speculativo-finanziario, priva di spunti di indirizzo la maggior parte degli utilizzatori di questo metallo. I recenti sussulti rialzisti del Nichel non devono trarre in inganno, questo metallo sta subendo una rapidissima fase di “normalizzazione” rispetto agli altri elementi del listino LME e quindi occorrerà abituarsi a dei diffusi e repentini cambi di indirizzo. La sempre più ridotta disponibilità “a terra” di ferroleghe sta determinando delle tensioni sulle fissazioni dei prezzi settimanali. Nel corso degli ultimi otto giorni le basi Cromo e Tungsteno sono risultate ambedue in crescita nei riferimenti in Dollari, con la prima riportare un incremento di un punto percentuale per libbra di metallo e la seconda salire di un infinitesimale 0.3% per chilogrammo. |
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Le certezze portano a chiudere l’angolo visivo delle proprie prospettive, al contrario le insicurezze, portano ad allargarlo. Uno stato d’animo che calza alla perfezione sull’attuale situazione che si sta sviluppando nel mercato dei rottami di acciaio. La corsa ai rialzi dei prezzi delle principali classifiche delle materie prime siderurgiche, pare aver subito un importante rallentamento e questo in tutte le parti del mondo. Un elemento di non poco conto giunge dalla Borsa cinese Dalian, con il valore del minerale di ferro che ha fatto registrare un calo di quasi il 7% negli ultimi otto giorni. Le principali piazze di contrattazione dei rottami sono risultate decisamente piatte ed in pochissimi casi si è vista la comparsa del segno più; tra esse l’Austria, con la classifica E3 far registrare un incremento settimanale pari ad un punto percentuale. La ridotta propensione all’acquisto delle nostre acciaierie e fonderie, anche in vista di un mese di aprile costellato da numerosi giorni di festa, che porterà gli impianti fusori a dei lunghi momenti di arresti produttivi, sta determinando inevitabili rivisitazioni al ribasso dei prezzi delle principali classifiche. Le demolizioni E1 ed E3 registrano delle contrazioni tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata, mentre le sempre più ricercate torniture, limitano l’escursione ribassista ad un massimo di 5 Euro. Un discorso a parte va fatto per il frantumato E40 e per il lamierino E8, che per le loro peculiarità di impiego riportano, in alcuni contesti, delle variazioni in positivo. L’indice di riferimento MetalWeek sui prezzi di acquisto delle acciaierie italiane fa segnare una contrazione di circa 3 Euro/tonnellata (da 404.68 a 401.67), dopo una lunga serie di valori in crescita. I non ferrosi chiudono una settimana che non si vedeva ormai da tempo, con quotazioni di metalli e leghe in sensibile crescita. Un’ennesima “fiera delle occasioni mancate” per fonderie e raffinerie, sempre più in deficit cognitivo sulle prospettive dei mercati, in modo particolare sul tema della Borsa LME. Il rischio è ora quello solito, ovvero una nuova fase di stagnazione del mercato, dove i commercianti cercheranno di “tenere il punto” su quei metalli che negli ultimi dieci giorni hanno messo in evidenza progressi ragguardevoli di prezzo, come Rame, Alluminio e relative leghe. I rottami di inox austenitici restano ancora sospesi in un ambito di forte instabilità di indirizzo, elemento basato su una non certa propensione al rialzo del Nichel LME e che potrebbe dilatare l’ampiezza della parabola ribassista dei prezzi. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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