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02/05/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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- CHIUSURA DI PARENTESI - |
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Le indicazioni generali del listino non stanno rendendo evidente una situazione di Borsa che a breve potrebbe indirizzarsi a favore di prezzi in costante crescita |
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Le acciaierie italiane rimangono intransigenti rispetto ai propositi di inizio anno, con i prezzi dei “piani” ancora in crescita, così come per il rebar nel comparto dei “lunghi” |
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La scelta di molti investitori a tenersi momentaneamente “in mano” il denaro, potrebbe rappresentare un momento di forte difficoltà per le prospettive rialziste dei metalli preziosi |
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L’ottima settimana del Molibdeno si contrappone a quella meno buona del Cobalto. Il Nichel si conferma centrale nelle valutazioni di acquisto delle leghe del comparto |
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La domanda di rottami risulta molto debole e questa situazione di mercato non sembrerà variare nei prossimi mesi |
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L’Euro perde slancio nei confronti del Dollaro USD. Un dato su tutti, il ritorno della parità virtuale in territorio negativo, cosa che non accadeva dalla fine di marzo |
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I titoli minerari copiano la flessione generalizzata del 2% su base settimanale degli indici legati ai metalli. In una fase di rallentamento dei cicli economici nelle principali aree produttive del mondo, fa specie la crescita dei noli “bulk” |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Oggi come non mai, poter disporre di una serie di informazioni sugli andamenti previsionali dei metalli, risulta fondamentale, visto l’elevato livello di instabilità dei mercati. |
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La fase regressiva dei prezzi degli “industriali” alla Borsa LME ha conosciuto la scorsa settimana un nuovo momento di spinta in tale direzione. La soglia psicologica dei 4mila punti dell’indice LMEX risulta adesso sotto di circa cento, a quota 3907.60, con un calo su base settimanale di due punti percentuali ed il 20% in meno rispetto al dato di fine Aprile 2022. Negli ultimi dodici mesi i metalli industriali hanno perso un quinto del loro valore, segno evidente di una significativa contrazione dei consumi effettivi nei comparti manifatturieri strettamente legati all’utilizzo di queste commodities e ad una sempre più marcata difficoltà da parte della Cina nel ritrovare il passo della crescita economica dopo la fine del lockdown. Gli operatori di Borsa stanno seguendo con la massima attenzione le vicende del “metallo guida”, il Rame, soprattutto per aver fornito indicazioni ai loro clienti di tutt’altro tono e direzione in termini di tendenza. Il bilanciamento delle quote di denaro, tra “lungo” e “corto”, non lascia intendere che per il Rame si possa prospettare un’importante e men che meno repentina fase rialzista. La convinzione che per il “metallo rosso” sia in fase di chiusura un’ampia parentesi ribassista è comunque un’ipotesi più che plausibile, essendo ora prossimo a varcare la soglia degli 8600 USD 3mesi. La situazione dello Zinco, vista sempre sui dati riferiti all’accumulo di denaro “lungo” sulle sue posizioni di Borsa, lascia intendere che il metallo si stia apprestando a vivere un’importante fase di ripresa, che sarà caratterizzata da una progressione costante del prezzo con scadenza a tre mesi. Le leghe di Ottone e Zama al termine della scorsa ottava hanno già messo in evidenza una sorta di variabilità degli indirizzi generali dei prezzi o almeno aver dato ai rispettivi mercati di riferimento il segnale che è in atto una fase di chiusura della “finestra temporale” delle buone occasioni. L’Alluminio sta interpretando alla perfezione questo momento di forte incertezza che si sta respirando in Borsa. I due minimi relativi registrati nella scorsa ottava hanno rappresentato dei momenti di non secondaria importanza e che saranno di difficile replicabilità in ottica di breve periodo. La ricollocazione del prezzo LME dell’Alluminio in prossimità della linea dei 2400 USD 3mesi è quindi una prospettiva alla sua portata. I movimenti del Nichel andranno studiati con la massima attenzione, considerando che il momento dei “buoni prezzi” è ormai archiviato, soprattutto in funzione degli importanti minimi relativi fatti segnare dal metallo proprio nell’ottava appena conclusa. La fase di Borsa del Nichel si basa su un forte bilanciamento tra le componenti domanda e offerta, pertanto se proprio deve essere indicata una direzione di tendenza, questa sarà moderatamente rialzista. Il Piombo non mancherà ancora di stupire, anche se la progressione che farà registrare il metallo nei prossimi giorni potrebbe essere l’ultima del periodo. Lo sparuto gruppo di speculatori presente in Borsa ha in avvio della scorsa ottava buttato gli occhi sullo Stagno, adottando una strategia di tipo “corto” sul metallo, poi disattesa dai fatti. Lo Stagno al momento non può essere considerato come un “asset” finanziario su cui marginare, poiché le richieste di “fisico” sono in costante aumento, così come le prospettive di breve periodo del prezzo LME. |
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Un mese di maggio che si apre con una situazione del mercato interno dei semilavorati di acciaio che non differisce di molto da quello vista in questa prima parte del 2023. L’ostinazione dei produttori di casa nostra ed in buona parte di quelli dei Paesi confinanti, è quella di dipingere una situazione ormai surreale. La domanda effettiva di “piani” e “lunghi”, molto distante da quella dei tonnellaggi stimati dagli acciaieri per l’anno in corso, pone gli stessi ad alzare bandiera bianca nel raggiungimento dei numeri scritti sulla carta. Una cosa differente riguarderà invece il centrare gli obiettivi di bilancio in termini di redditività, quelli sì che verranno mantenuti, aumentando i prezzi in maniera inversamente proporzionale alle quote di vendita. Un paradosso che sta portando le aziende del settore siderurgico a generare dei numeri legati alla redditività per ogni tonnellata prodotta che fanno impallidire i “cugini” del comparto metalli e leghe. I “piani” sono stati oggetto da parte delle acciaierie italiane di una revisione prezzi accuratamente selettiva con i listini rivisitati solo parzialmente rispetto ai valori della settimana scorsa. Il “laminato a caldo” è risultato l’unico allestimento a confermare le quotazioni precedenti, differenti invece sono andate le cose per il “freddo”, cresciuto tra i 10 ed i 20 Euro/tonnellata ed il “galvanizzato”, che ha visto la clientela primaria subire un incremento di prezzo di 20 Euro, contro i 10 di crescita per quella ordinaria. L’approccio dei produttori nord-europei è stato decisamente più accomodante con una diminuzione pari al punto percentuale che ha accomunato tutti e tre gli allestimenti dei semilavorati in coils. La perentoria discesa dei prezzi dei rottami sulla piazza italiana ha trovato la diretta correlazione di indirizzo con il prezzo della billetta, diminuita del 2%, così come le quotazioni dei profili per la carpenteria. La vergella è entrata in una fase piuttosto turbolenta, dove al contesto di facciata, rappresentato da un prezzo ancora in linea con il riferimento settimanale precedente, alcuni produttori pur di non perdere gli sparuti ordini presenti al momento sul mercato, “in via del tutto eccezionale”, accordano sconti fino a 20 Euro/tonnellata. La quotazione del rebar è gestita da parte delle acciaierie con approcci piuttosto estemporanei nei confronti della domanda interna di tondino per armature. I discreti risultati di vendita ottenuti la settimana scorsa, a fronte di una diminuzione significativa dei prezzi, hanno spinto i produttori a correggere nuovamente al rialzo i prezzi, ma limitatamente alla clientela primaria e nella misura di 10 Euro/tonnellata. La domanda latita anche nel settore dei tubi saldati e come detto in precedenza per la vergella, anche in questo caso produttori e ritrafilatori seguono delle linee commerciali dedicate per ciascun cliente, lasciando il già tanto citato aumento del 2% del listino ad una risicata applicazione. Il consueto punto settimanale sulla situazione del mercato turco dei “lunghi” non riporta variazioni di indirizzo, con i prezzi FOB di rebar e vergella ancora in diminuzione, rispettivamente di 20 e 30 Euro/tonnellata. I prezzi degli acciai inossidabili beneficeranno su maggio di una nuova revisione al ribasso degli extra lega, che se per gli austenitici AISI 303, 304 e 304L risulterà sostanzialmente in linea con le previsioni, tra gli 11 ed i 14 centesimi di Euro per chilogrammo, diventa di difficile interpretazione in relazione alla correzione adottata sull’AISI 316. La rimodulazione su base mensile è stata fissata, in diminuzione, di 1.04 Euro per chilogrammo, ben oltre la variazione del valore del Nichel, che rapportato al periodo di fissazione è stato sostanzialmente stabile alla Borsa LME. La sola argomentazione per uno storno di prezzo così importante si può trovare solo nell’aver voluto conguagliare il valore di adeguamento del costo energia, che nei mesi di massima tensione della salita del PUN non è stato certo gestita dai produttori con “mano delicata”. La situazione prezzi per il mese in corso risulta di segno opposto, quindi in aumento, per martensitici e ferritici, rispettivamente di 2 e 3 centesimi di Euro per chilogrammo. Negli ultimi otto giorni, riferito al secondo segmento di definizione degli extra-lega per il prossimo mese, spicca la ripresa del Nichel al LME che riduce quasi a zero i possibili decrementi individuati nella settimana precedente, mentre per ferritici e martensitici la stima di variazione risulta in linea con quanto ufficializzato per il mese di maggio. La riduzione di 1 centesimo di Euro in riferimento al sovrapprezzo energia imputato per il mese in corso, conferma l’andamento del valore del PUN verso il basso negli ultimi giorni di aprile, complice anche una ridotta attività produttiva dovuta a festività e ponti. |
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La rimodulazione degli equilibri che caratterizzeranno nelle prossime settimane il mercato dei metalli preziosi è appena iniziata. Una fonte esterna, ma di forte condizionamento, è rappresentata dal Dollaro, improvvisamente ritornato a guadagnare sulle altre valute, Euro compreso. L’approssimarsi di nuove turbolenze sulla piazza finanziaria statunitense con un probabile nuovo fallimento bancario, il terzo dall’inizio dell’anno, getta ulteriore inquietudine tra i risparmiatori, che sempre di più vedono nel possesso di denaro cartaceo la sola certezza nel superare questo periodo, più che incerto, indefinito. Il possibile “svuotamento” dei conti correnti, anche al cospetto di istituti bancari tutto sommato di media o alta affidabilità finanziaria, toglie ai metalli preziosi il vettore insostituibile dell’approccio all’investimento, costituito dai trasferimenti di denaro da conto a conto, come i bonifici o altre forme di pagamenti tracciabili, che solo il sistema bancario è in grado di garantire agevolmente. La domanda di metallo “fisico”, in particolare di Oro, potrebbe quindi subire una drastica riduzione, determinando di conseguenza un repentino ripiegamento del prezzo USD/ozt. Negli ultimi giorni questo clima di incertezza si è manifestato in maniera importante sull’Oro, con il prezzo di riferimento Dollari per oncia ricollocatosi sotto quota 2mila. L’attuale posizionamento di Borsa del metallo si basa su un forte equilibrio dei fattori in campo, con domanda e offerta annullarsi reciprocamente in possibili correzioni di indirizzo nel breve periodo. La vocazione industriale dell’Argento potrebbe essere un elemento in più per smuovere uno stato di momentanea apatia su questo mercato. La collocazione attuale del prezzo USD/ozt dell’Argento non risulta certamente in una zona di minimo e quindi il recente accumulo di liquidità “lunga” sul metallo lascerebbe supporre al protrarsi di un periodo con il riferimento oltre la linea dei 25 Dollari per oncia. Il Platino non manca di stupire e lo sta facendo da una posizione di prezzo alto, i cui elementi di fondamento stentano ad essere palesemente conosciuti ai più. Il livello di quotazione si manterrà ancora alto e questa indicazione assume un valore ancora più significativo se si considera che gli ultimi riscontri di mercato del Platino sono collocabili in una zona di minimo relativo. Lo sparuto gruppo di conoscitori del mercato del Palladio vede nel suo attuale riferimento USD/ozt un elemento di massima stabilità e quindi un consolidamento sulla tendenza di indirizzo vista nelle ultime sedute di Borsa. |
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Nel segno della continuità gli ultimi dati settimanali riferiti a Cobalto e Molibdeno, con il primo marcare al ribasso la sua tendenza ed il secondo confermarla al rialzo. Il Cobalto pare abbia esaurito la sua fase di spinta rialzista del riferimento di mercato espresso in Dollari, con una flessione su base otto giorni del 5.3%, un dato che lascia pensare ad un definitivo abbandono da parte del metallo delle velleità rialziste messe in scena nella prima parte dell’anno. La sensazione che si ha invece sul Molibdeno è quella di una chiusura dai toni abbastanza perentori di un frangente di difficoltà, che può essere considerato come messo da parte anche in ragione del 12% di incremento visto sull’ultima quotazione espressa in Dollari. La pressione messa al prezzo del Molibdeno risulta in ogni caso oltre ogni livello di previsione e la settimana in corso rappresenterà per il metallo un vero e proprio banco di prova per la conferma o meno degli ultimi progressi di valore evidenziati. Il Titanio si colloca in un difficile contesto di definizione della sua quotazione, molte volte definita più sulla base di un algoritmo di proiezione del prezzo che sull’effettiva disponibilità di “fisico” presente nei piazzali di chi tratta questa materia prima per la correzione fusoria. Il decremento su base settimanale del Titanio è stato dell’1% nella quotazione riferita in Dollari, ma molti elementi per la definizione futura del suo prezzo verranno dagli sviluppi delle quotazioni di Cobalto e Molibdeno. Il Nichel non è certamente in un momento di difficoltà, anche se alcuni giorni fa il metallo ha toccato un minimo relativo molto importante. L’attenzione sul Nichel dovrà essere sicuramente tenuta alta, anche in considerazione del fatto che la soglia di prezzo raggiunta solo qualche giorno fa potrà non riproporsi a breve. Le ferroleghe continuano a soffrire di una significativa assenza propositiva dei prezzi, in particolare sulla base Cromo, anche se quella Tungsteno negli ultimi giorni ha dato segnali di vitalità in termini di rialzo, con una correzione riferita al valore Dollari per chilogrammo nella misura di tre punti percentuali. |
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Il mercato italiano dei rottami ritornerà ad avere una normale calendarizzazione settimanale a partire da questa settimana e per tutto il mese in corso e tolta la giornata festiva del 2 Giugno, fino alle ferie del mese di agosto. Le giornate lavorative saranno quindi molte e si svolgeranno in un contesto di relativa stanca, con una domanda di materie prime che acciaierie, fonderie e raffinerie stanno facendo fatica a definire a causa di una richiesta di semilavorati molto complessa da intercettare tra i clienti. La difficile situazione del mercato siderurgico, da un punto di vista uscita prodotti, sta mettendo le acciaierie di fronte ad una serie di incognite di non semplici soluzioni, con la leva delle riduzioni dei prezzi dei rottami essere sempre la misura “pronta all’uso”. Le variazioni hanno riguardato tutte le classifiche e senza grandi distinzioni, con diminuzioni comprese tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata. Una tendenza generale ben evidenziata anche dall’indice MetalWeek sui prezzi medi dei rottami acquistati dalle acciaierie, passato da 396.35 a 389.66 Euro/tonnellata, con una prospettiva di arretramento di ulteriori 2 Euro circa nel corso di questa settimana. I metalli e le leghe non sembrano godere di uno stato di salute decisamente migliore. Il solo vantaggio, che comunque rappresenta un fattore significativo, è dato dalla stretta correlazione tra i valori dei rottami ed il listino LME, che toglie ogni velleità di forzatura dei prezzi in particolari situazioni di acquisto, come invece avviene, con frequenza sempre più diffusa, nel settore dei ferrosi. La triade Rame, Alluminio e Nichel e con essi le leghe, non avranno problemi a guadagnare la scena, anche in considerazione dell’attuale posizionamento di questi tre metalli in ambito listino LME. Le aspettative non sono certo remissive in ambito previsionale sui prezzi di Borsa, con Rame e Nichel mostrare degli evidenti accenni di recupero dopo che la scorsa settimana hanno avuto degli andamenti di prezzo piuttosto altalenanti. Un briciolo di riserva va invece posto sulla futura collocazione del prezzo LME dell’Alluminio, sì in crescita, ma non in maniera eclatante. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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