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23/10/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Le riflessioni degli ultimi giorni portano ad elaborare su come siano stati deludenti i dati di sintesi dei prezzi degli “industriali” nel corso dell’anno, meno 10% da gennaio |
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La pesante riduzione dei prezzi dei semilavorati sulla piazza italiana mette la parola fine al piano delle acciaierie che vedevano nella decrescita produttiva una leva per la tenuta delle quotazioni |
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L’Oro ha tutti i presupposti per varcare nuovamente la soglia dei 2mila Dollari per oncia e sarebbe la terza volta nell’anno, un riscontro importante, ma denso di incognite |
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Il Cobalto procede nella sua azione di consolidamento del prezzo USD. La discesa del Molibdeno potrebbe essere interrotta a breve, anche se le richieste di metallo restano molto basse |
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I rottami non ferrosi non hanno subito alcun cambio di valore negli ultimi otto giorni e questo grazie alla stabilità del listino LME. Le logiche di bilancio dei grandi gruppi siderurgici fermano le riduzioni dei prezzi delle principali classifiche |
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L’Euro sta tentando un timido recupero sul Dollaro USD, mezzo punto percentuale nell’ultima settimana, fattore che sposta al rialzo la parità virtuale, ora a quota 1.060 |
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Una settimana difficile per i titoli del settore minerario, che porta la perdita complessiva del comparto al 18% dall’inizio dell’anno. I metalli confermano i valori degli indici rilevati l’ottava precedente |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Nelle prossime settimane i numeri, quelli contabili, rivestiranno sempre più importanza nell’imminenza del 31 Dicembre, per la maggior parte delle Aziende la data di chiusura esercizio. Una delle poste di bilancio che rivestono un’importanza non secondaria sono le giacenze di magazzino, non solo perché rappresentano una tra le principali destinazioni del circolante generato all’interno delle Imprese, ma sono anche la cartina al tornasole di come sono stati gestiti gli acquisti dei semilavorati necessari per le produzioni di beni lavorati e destinati alle vendite. Il criterio della competenza contabile è quindi centrale per la valorizzazione finale delle giacenze, indipendentemente dalla metodologia di calcolo adottata (FIFO, LIFO, valore medio o altri). I dati che comunque non possono essere soggetti alla libera interpretazione sono i prezzi delle materie prime e come nel caso dei metalli riconducibili a dei valori certi, al momento attuale il listino della Borsa LME. Un problema non indifferente per chi si occupa di tematiche contabili sarà il decremento dei valori delle materie prime che, dato LMEX alla mano, ha visto gli “industriali” subire un decremento di oltre il 10% da gennaio ad oggi. La settimana di Borsa si è chiusa sotto l’aspetto della stabilità con movimenti minimi per tutti i metalli del listino LME e cosa non secondaria, rilevabile anche nei controvalori in Euro, per buona concessione del Dollaro USD che si è indebolito rispetto alla valuta europea di mezzo punto percentuale. Nell’analizzare l’andamento del Rame non bisogna sottovalutare la massa monetaria che sta ruotando attorno al metallo in seno al LME. La presenza di un valore relativamente alto di liquidità sulle posizioni del Rame, esige essere prudenti e circospetti. La spinta speculativa è sicuramente di natura ribassista e questo indirizzo trova supporto anche dai movimenti di metallo “fisico” in contrazione, vista anche una situazione congiunturale non certo promettente in prospettiva 2024. L’equilibrio è invece il punto di forza dello Zinco, con domanda è offerta che non hanno problemi a concordare gli scambi di metallo ai riferimenti USD 3mesi visti negli ultimi giorni di Borsa e oltretutto privi di condizionamenti esterni dettati da fenomeni speculativi estemporanei. Le leghe in questo ambito di relativa stabilità hanno prodotto riscontri di prezzo sostanzialmente in linea con gli indirizzi delle quotazioni LME di Rame e Zinco. La situazione risulta molto poco articolata per la Zama, con un valore rapportato alla quotazione del suo metallo di riferimento, posizionata in un’area di minimo relativo, andando a pareggiare i valori visti ad inizio settembre. L’attendismo dei produttori di Ottone nell’adeguare al ribasso i riferimenti base, soprattutto della barra, dovrà prima o poi terminare. Il differenziale attuale tra il valore ufficiale del semilavorato per torneria e stampaggio e quello rapportato ai dati LME risulta di circa 50 Euro per tonnellata. Un valore che le trafilerie hanno preferito utilizzare con fini discrezionali nelle trattative con i clienti. La situazione vista per lo Zinco risulta identica per l’Alluminio, anche se in questo caso non è da escludere un lieve fenomeno di correzione verso il basso del prezzo USD 3mesi. Il Nichel rimarrà agganciato ai valori di minimo relativo visti nelle ultime due ottave d Borsa, con aspettative minime di correzioni verso l’alto del riferimento LME. Il recupero del Piombo ha messo in evidenza il momento occasionale di debolezza del prezzo evidenziata a metà ottobre. Le aspettative per il metallo rimangono positive, anche se con un margine di tendenza decisamente contenuto in riferimento al valore Dollari 3mesi. L’attuale quotazione di Borsa dello Stagno rende molto scettici gli utilizzatori, i quali astenendosi dagli acquisti di “fisico” determineranno un’ulteriore contrazione del prezzo di Borsa, portando il riferimento 3mesi a lambire la linea dei 24mila Dollari, come avvenne a settembre. |
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Gli scenari di mercato mutano con velocità inaudite e quello dei semilavorati di acciaio non fa eccezione. Nel corso dell’ultima settimana molte cose hanno subito delle imprevedibili accelerazioni, prendendo delle pieghe che solo fino a qualche mese fa parevano per le acciaierie europee ed in modo particolare di casa nostra, lontanamente possibili. La prima evidenza riguarda il crollo dei prezzi dei “piani” sul mercato italiano, con escursioni di ribassi percentuali veramente importanti. I produttori italiani di coil hanno deciso di riposizionare i listini ad un punto più basso rispetto a quelli dei concorrenti dislocati a nord delle Alpi ed i risultati sono stati i seguenti: laminato a caldo meno 2% (benchmark MW 600 Euro/chilogrammo), laminato a freddo meno 4% (benchmark MW 700) e galvanizzati a caldo meno 6% (benchmark MW 730), riducendo in questo modo la forchetta tra “freddo” e “galvanizzato” a soli 10 Euro/tonnellata. I riscontri settimanali nel nord-Europa sono stati più contenuti in termini di variazioni, con l’HRC e CRC scendere rispettivamente di un punto percentuale, mentre non è cambiato il riferimento dell’HDG. Una serie di informazioni che certamente non renderanno felici produttori e utilizzatori, con i produttori ed in questo entrano a pieno titolo anche i centri servizio, che vedono svalutarsi fortemente le loro giacenze di magazzino ed i trasformatori di coil e lamiere che a breve inizieranno a ricevere dai propri clienti istanze di revisioni prezzi al ribasso, con validità primo semestre 2024. Il comparto dei “lunghi” vive solo parzialmente la “sforbiciata” dei semilavorati “piani”, con la billetta rimanere ancorata al dato di otto giorni fa e così anche la vergella. Le cose cambiano invece per i profili commerciali per carpenterie, in controtendenza e quindi in crescita dell’1%, mentre il rebar ha subito uno dei ridimensionamenti di prezzo più marcati degli ultimi tempi, il 5%, conseguenza della grave crisi che sta colpendo il comparto edile. La rivisitazione al rialzo del prezzo dei profili per carpenteria offrirà uno spunto inaspettato ai produttori di tubi saldati, che stanno difendendo strenuamente i listini definiti una decina di giorni fa e che visto il nuovo collocamento al ribasso del coil HRC, diventeranno sempre meno congrui agli occhi dei clienti utilizzatori. I problemi presenti in Europa occidentale, relativi ad una scarsa propensione al consumo di semilavorati, sono gli stessi che stanno bloccando lo sviluppo del mercato turco. Le acciaierie del Paese hanno rivisto ulteriormente al ribasso i prezzi FOB del tondino per armature, tra i 5 ed i 10 Euro per tonnellata, mentre la vergella viene proposta a 10 Euro in meno rispetto ad otto giorni fa. Gli acciai inossidabili sono entrati formalmente nell’ultima area di determinazione prezzi di questo 2023, con le prossime settimane di ottobre e novembre pertinenti nel definire gli extra lega per il mese di dicembre. L’obiettivo di ristabilire i prezzi visti a settembre, per quanto riguarda gli austenitici, risulta sempre più un’ipotesi realizzabile, anche alla luce di movimenti prezzi materie prime che la scorsa settimana non sono stati fuori dalla linea di calcolo venutasi a creare nelle precedenti tre. I ferritici ed i martensitici risentono di una fase riflessiva riferibile ai prezzi dei principali componenti di lega, tanto che si può azzardare una riproposizione su novembre degli stessi valori di ottobre. Il contributo energia, stando ai valori del PUN del mese in corso e nonostante il calo degli ultimi giorni, non dovrebbe differire rispetto alla stima individuata la settimana scorsa e quindi un incremento del sovrapprezzo posizionato intorno ai 3 centesimi di Euro per chilogrammo. |
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I navigatori e gli alpinisti rispettano gli ambienti naturali in cui portano a compimento le loro imprese, fino al punto di temerli. Nel mondo degli investimenti finanziari dovrebbe vigere la stessa regola, rispetto e timore del contesto in cui si opera. L’associare questi due mondi così lontani sotto un’infinità di aspetti, trova un suo minimo comune denominatore nell’attesa di quello che potrebbe accadere sotto forma di avversità e la parola “tempesta” risulta l’elemento di correlazione. L’Oro nei prossimi giorni avrà buone probabilità di superare la soglia dei 2mila Dollari per oncia, come accadde nei mesi scorsi, ad aprile e maggio. L’evento non si è ancora manifestato, ma occorre verificare, fin da questo momento, la profondità di questa possibile azione di rialzo per l’Oro. Il contesto in cui avrà luogo questa progressione sarà di forte instabilità, questo vuole significare che il metallo sosterà sopra la soglia dei 2mila USD/ozt per un tempo non lungo. La massima discriminante per dare questa imputazione d’indirizzo è l’eccesso di liquidità “lunga”, non certo un elemento congeniale per attribuire una consistenza forte al possibile momento rialzista dell’Oro. L’Argento manterrà l’indirizzo rialzista per un tempo più prolungato rispetto all’Oro, un periodo che gli permetterà di collocarsi in prossimità della linea dei 24 Dollari per oncia, riferimento visto per l’ultima volta ad inizio settembre. Un’informazione più utile a chi investe sul metallo, piuttosto che a coloro che impiegano l’Argento per finalità produttive. Il connubio rialzista formato da Oro e Argento porterà diretti benefici al Platino, dopo una settimana di valori altalenanti. Una crescita dettata da fattori temporanei, la cui intensità e durata sarà determinata dalle vicende legate ai due metalli guida del listino. Un discorso a sé lo merita il Palladio, la cui attività speculativa di nicchia ha portato il metallo a comprimersi notevolmente in chiave di quotazione Dollari per oncia. Il punto di minimo relativo raggiunto dal Palladio risulta in questo frangente un ottimo trampolino di lancio per una nuova fase di rivalutazione del valore espresso in Dollari per oncia. |
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Il Cobalto ha dato prova di grande stabilità nella struttura della sua quotazione di mercato espressa in Dollari. La settimana ormai alle spalle poteva rappresentare un punto di svolta per questo metallo e invece ha messo a segno un ulteriore momento di rinforzo, pari ad un punto percentuale. Un dato di crescita non paragonabile a quelli visti nelle scorse settimane, ma di indubbio valore strategico, che prelude ad un ulteriore rinforzo di pari entità nei prossimi otto giorni. Il Molibdeno ha continuato a scendere con una correzione in negativo del suo riferimento settimanale USD del 9%, è un dato di significativa rilevanza e che comunque accelera la potenziale collocazione di minimo relativo dal quale far partire la lenta risalita del prezzo. Una situazione di perdurante stabilità sta interessando il Titanio, a significare che gli stoccaggi effettivi “a terra” sono veramente esigui. Il Nichel ha finalmente terminato la sua complessa azione di riduzione del prezzo LME, collocandosi ormai sotto la linea sei 19mila Dollari 3mesi. Un valore che sta decisamente stretto soprattutto a coloro che dopo le ferie avevano confidato in un’importante azione rialzista del Nichel; le aspettative sono quelle di una stabilizzazione del valore USD 3mesi che si protrarrà ancora per alcune settimane. L’andamento delle ferroleghe mette in evidenza la scarsa propensione all’acquisto da parte di acciaierie e fonderie di materiali per le correzioni fusorie. La base Cromo nel mese di ottobre non ha ancora dato segnali di cambiamento sul riferimento Dollari per libbra, a differenza del composto di Tungsteno, che negli ultimi giorni ha riportato una variazione negativa dello 0,7% in rapporto al riferimento di quotazione USD per chilogrammo. |
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I commercianti che trattano rottami non ferrosi sono ormai da mesi che si trovano a contrastare una struttura di mercato decisamente amorfa. L’andare a cercare le origini di questo sentimento del mercato non porta a nessun risultato di sostanza; il fatto è che i piazzali si stanno riempiendo ad un ritmo preoccupante e le uscite di carichi verso fonderie e raffinerie sono sempre più rarefatte. La domanda di semilavorati da parte dell’industria langue e questo fa sì che si riduca notevolmente l’impiego di rottami, in modo particolare di Alluminio e Rame. La situazione della Borsa LME non sta aiutano ad imprimere un’accelerazione ai consumi di rottami da mettere nei forni, questo anche in funzione del calendario e un’accelerazione dei prezzi del listino degli “industriali” sortirebbe comunque un effetto limitato. Una situazione di stallo che per il momento permette ai metalli quotati in Borsa di rimanere stabilizzati nei valori, con la sempre auspicabile fase di inversione generalizzata di tendenza dei prezzi che, in prima battuta, darebbe un benefico senso di accrescimento sulle valorizzazioni delle giacenze di magazzino. La situazione resta piatta anche per quanto riguarda il comparto dei ferrosi, sia in termini di apporti verso le acciaierie, sia in termini di prezzi delle classifiche e questo, vista la gravità del momento, non risulta certo un dato secondario. La logica imporrebbe una drastica riduzione dei prezzi, visti i ridotti consumi di rottami da parte di acciaierie e fonderie, ma questo non sta accadendo. I motivi sono sostanzialmente due: il primo è quello di non pressare eccessivamente i commercianti nel concedere prezzi favorevoli a fronte di richieste di semilavorati ai minimi degli ultimi dodici mesi. Il secondo è quello di garantire una sostenibilità contabile dei conti di numerose mandatarie che sono legate a filo doppio con le acciaierie se non addirittura inserite nelle strutture di gruppo, che vedrebbero compromessi i loro risultati di esercizio nella valorizzazione ridotta delle giacenze di magazzino. La settimana dei prezzi riporta solamente due variazioni nelle classifiche, con la demolizione E3 in crescita fino a 5 Euro per tonnellata ed il lamierino E8 che in alcuni casi ha fatto segnare una riduzione vicina ai 5 Euro. L’indice MetalWeek, nonostante tutto ha prodotto un incremento non certo da sottovalutare visti i momenti, passando da 324,15 a 326,10 Euro/tonnellata e con una prospettiva di collocamento del prossimo riferimento a quota 326,38. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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