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04/12/2023 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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La fuga in avanti del Rame lascia dietro una situazione di forte incertezza per il futuro dell’intero listino degli “industriali” |
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Il fisiologico rallentamento degli acquisti sul fine d’anno non aiuta a contestualizzare il reale impatto dei recenti aumenti di prezzo di “piani” e “lunghi” |
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Una sfida tra beni rifugio, con i metalli preziosi che al momento si dimostrano più strutturati per vincerla |
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Il Cobalto ed il Molibdeno potrebbero essere prossimi ad importanti momenti di variazione delle rispettive tendenze |
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L’eccessiva crescita del Rame rappresenta un forte limite per lo sviluppo del mercato dei non ferrosi. Le acciaierie alzano i prezzi, ma con alcuni distinguo |
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Il Dollaro ritorna ad apprezzarsi nei confronti dell’Euro, ma la parità virtuale di 1,080 risulta ancora lontana dall’essere raggiunta |
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L’impressionante crescita dei noli “bulk”, più 50% in soli otto giorni, deve essere vagliata da un’effettiva disponibilità d’imbarchi in stiva |
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Essere aggiornati sulle principali tendenze di mercato, è una necessità, non una scelta! |
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Una delle cose più complesse che possano essere svolte in questo momento è l’individuazione di un possibile univoco indirizzo sullo stato di salute dell’economia mondiale. Le notizie che giungono con cadenza quotidiana dai vari punti del pianeta, sono sostanzialmente positive nei loro contesti di attribuzione, con USA e India mettere in evidenza risultati lusinghieri in termini di crescita del PIL e nell’Eurozona con i primi significativi successi nel contenimento dell’inflazione. La collocazione temporale di questi indicatori resta però sempre riferita ad almeno il mese precedente o all’insieme di un trimestre anteriore al momento della loro pubblicazione. Il clima percepito è comunque un altro, dove molti dei fattori positivi elencati porta a delle conseguenze effettive sui mercati e nei comparti della manifattura che sono di tutt’altro tono. L’esempio della settimana LME mette ben in evidenza la situazione, seppur circoscritta ai metalli industriali. La crescita settimanale dell’indice LMEX oltre il punto percentuale, l’1,24 per la precisione, tralascia molti dettagli specifici, come il procedere incerto di quasi tutte le voci del listino con la sola eccezione del Rame. La crescita del 2,6% negli ultimi otto giorni del metallo guida del LME risulta a tutti gli effetti un’anomalia di significativa rilevanza e che quindi va analizzata con molta attenzione e soprattutto verificare se la fase positiva del Rame potrà costituire un effetto traino per gli altri “industriali” quotati in Borsa. Il fulcro di questo momento incrementale del metallo è individuabile da una eccezionale attività di natura finanziaria-speculativa con orientamento rialzista, che ha fatto letteralmente gonfiare il valore del Rame e che lo porterà a lambire la soglia degli 8700 USD 3mesi. Gli utilizzatori dovranno muoversi con estrema cautela, poiché il crollo del prezzo del “metallo rosso” potrebbe avvenire improvvisamente. La fase acuta della discesa dello Zinco risulta ormai alle spalle, ma per essere più precisi, occorrerebbe dire che è terminato il momento delle turbative del prezzo Dollari 3mesi che si erano venute a creare nella fase ascendente del riferimento di Borsa, culminato nella seduta del 15 Novembre. Le leghe, soprattutto l’Ottone, risentiranno degli ultimi fattori di variabilità dei metalli di riferimento. La variazione prevista per i semilavorati di Ottone, proporzionalmente alla percentuale di Rame in lega, si aggirerà intorno ai 100 Euro/tonnellata, con prospettiva di ulteriore crescita e fino al termine della spinta speculativa di cui si è parlato in precedenza. La Zama ha toccato il suo minimo relativo nei giorni scorsi, con il fattore Zinco da non sottovalutare per gli inevitabili condizionamenti positivi generabili da una situazione di possibile ulteriore crescita del Rame. Le vicende “calde” della Borsa LME non paiono riguardare l’Alluminio, che ad ogni rimodulazione ribassista del suo prezzo di Borsa domanda e offerta trovano un adeguato punto di contatto, a dimostrazione del fatto che il metallo è al momento fuori dall’orbita speculativa. Il Nichel ha tentato in alcune circostanze di superare la sua più importante linea di demarcazione tra una nuova e ritrovata capacità di crescita del prezzo LME 3mesi e l’inabissamento verso fondali sconosciuti, definibile nei 17mila Dollari. Gli utilizzatori stanno spingendo verso una direzione rialzista del prezzo del Nichel, ma l’eccesso di denaro “lungo” che sta andando nuovamente fuori controllo, non sta giocando a favore in un’ottica di rinforzo ulteriore del prezzo LME. Non è certo corretto affermare che il Piombo non stia più ricevendo le cure del comparto speculativo-finanziario, ma se fino a qualche settimana fa avevano l’effetto nel far crescere il suo valore di Borsa, ora le medesime attenzioni portano a comprimerlo significativamente. Un momento decisamente importante nel corso della settimana lo vivrà lo Stagno, ormai prossimo ad abbandonare il profilo ribassista che ha caratterizzato il metallo nelle ultime due settimane. L’effetto “minimo relativo” non ha colto impreparati molti utilizzatori di Stagno, con la tendenziale concentrazione di maggiori quantità di metallo fisico in acquisto e che determinerà un rapido riposizionamento rialzista del suo valore di Borsa. |
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La convinzione è certamente una virtù caratteriale, ma per fortificarla deve essere supportata da imprescindibili elementi soggettivi, senza perdere di vista quelli oggettivi. Nelle ultime settimane le acciaierie italiane ed europee stanno mettendo in atto un atteggiamento di ostinazione, più che di convinzione ed ora sulla piazza nazionale, fomentata dalla vicenda convulsa e grottesca del polo siderurgico di Taranto. Il panorama che si prospetta nei prossimi mesi risulta a tinte molto fosche, con gli utilizzatori che ben conoscendo il mercato, sanno quando sarà il momento per pressare coloro che per stato di necessità dovranno essenzialmente cedere per evidenti motivi di natura economica e finanziaria, ovvero i centri servizio autonomi per i “piani” ed i rivenditori e distributori indipendenti per i “lunghi”. Il momento della verità non sarà quindi adesso, riferito al mese di dicembre, nemmeno a gennaio, ma qualche crepa sulla compattezza nel “fronte vendite” semilavorati inizierà ad affiorare in febbraio, sempre che le acciaierie non si renderanno conto che la spirale incrementale dei prezzi debba essere abbandonata per “manifesta necessità” già ad inizio 2024. Le cronache della scorsa settimana riportano sui “piani” degli ulteriori aspetti incrementali dei prezzi, con il laminato a caldo salire ulteriormente del 2% (benchmark MW 650 Euro/tonnellata), il galvanizzato in aumento dell’1% (benchmark MW 750 Euro) ed il freddo addirittura del 3% (benchmark MW 730), con questo allestimento essere il vero epicentro del fenomeno rialzista, essendo quello di più complessa reperibilità in caso di strozzature logistiche in più punti delle filiere produttive e distributive. La situazione oltre i confini nazionali e più precisamente varcando le Alpi, non è certamente così pesante come quella dipinta in Italia, con i soli HRC e CRC presentare una variazione, contenuta al punto percentuale e l’HDG riconfermare la quotazione della settimana precedente, anche per la flessione significativa negli ultimi tempi del valore dello Zinco alla Borsa LME. Il momento viene ritenuto fortemente propizio per pressare il mercato anche per le acciaierie che lavorano nel settore dei “lunghi” e questo si percepisce analizzando l’evoluzione del valore della billetta Italia, cresciuta del 4% su base settimanale. Un sasso buttato in uno stagno che non ha prodotto effetti d’onda rilevanti, con la sola vergella recepire una variazione al rialzo, ma di limitata entità e pari all’1% e questo dopo ben tre settimane di prezzi praticamente immutati. I profili per carpenteria si sono mossi in senso contrario, con la variazione periodica pari al punto percentuale di discesa, mentre per i tubi saldati la linea è quella di seguire l’andamento dei coil HRC e quindi tentare l’improvvida strada del 2% dell’aumento settimanale. Il comparto dei tondini per le armature non ha comunicato segnali di eccessivi movimenti sui prezzi settimanali, anche perché alcune azioni di adeguamento prezzi erano già state attuate in precedenza e sotto l’egida dell’azione preventiva. I prezzi dei semilavorati “lunghi” in Turchia hanno subito l’ennesima accelerazione, segno evidente della continua ascesa delle materie prime, questa settimana il rottame HMS 1/2 è salito del 3% e dalla “fonte d’ispirazione” trovata nel crescente aspetto di tensione delle quotazioni nei mercati dell’occidente europeo. I valori FOB di rebar e vergella sono quindi risultati in ulteriore sensibile crescita con parziali settimanali posizionati rispettivamente a più 10 e più 20 Euro per tonnellata. Gli extra lega degli acciai inossidabili per il mese di dicembre appaiono estremamente generosi in termini di variazioni attribuibili sul mese precedente, dove per gli austenitici, oltre ad essere determinante il deprezzamento subito su base quattro settimane del Nichel al LME, ha pesato e non poco, il drastico calo dei consumi di semilavorati da parte degli utilizzatori. La nuova linea dei listini con validità mese in corso prevede quindi le seguenti variazioni: AISI 303 e 304 meno 14 centesimi di Euro/chilogrammo, AISI 304L meno 18 centesimi e AISI 316 meno 38 centesimi; più compresse le variabilità in vigore per ferritici e martensitici, accomunati dalla contrazione di 1 centesimo di Euro per chilogrammo. Nel corso della settimana appena conclusa le variazioni stimate per i sovrapprezzi lega degli inox con riferimento gennaio risultano in leggera crescita, con gli austenitici in aumento tra i 2 ed i 4 centesimi di Euro per chilogrammo, mentre per ferritici e martensitici la previsione, stando al momentaneo incremento delle ferroleghe in composizione, risulterebbe in entrambi gli allestimenti di 3 centesimi per chilogrammo. Le considerazioni sul mantenimento del contributo energia allo stesso livello del mese precedente non sono poche vedendo nella sua completezza la sequenza dei dati del PUN di novembre. La stabilità del dato risulta una scelta “distensiva” verso il mercato, ma se le acciaierie avessero dovuto considerare l’intera serie di rilevamenti del Prezzo Unico Nazionale, si sarebbe dovuta applicare sul mese in corso una variazione in aumento di circa 5 centesimi di Euro per chilogrammo. |
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Nel leggere con relativa attenzione il listino dei metalli preziosi o meglio la sua evoluzione negli ultimi dieci giorni, emergono dei fattori di analisi, allargati a contesti economici di più ampio respiro, di elevato interesse. Il rinforzo del Dollaro, evidenziato nel corso dell’ultima settimana, con il contemporaneo apprezzamento dei valori USD/ozt non è certo un fenomeno che ha dei suoi fondamenti logici. Il confronto tra “beni rifugio”, entrambi in crescita, dovrà necessariamente determinare un fattore predominante e univoco, tra valute (leggi Dollaro) e metalli (Oro e Argento). I parametri congiunturali USA non stanno convincendo a pieno i mercati, con la crescita del PIL di oltre 5 punti nel terzo trimestre 2023, lusinghiero ma certo lontano nel suo rilevamento, adesso che il quarto è quasi in via di conclusione. Un altro aspetto, più attuale e quindi più “pesante” da un punto di vista analitico per determinare che il Dollaro non sta navigando in acque tranquille, trae spunto dal rendimento dei Treasury Bond decennali USA, precipitato in meno di due mesi dal 5% al 4,2, ritornando così al livello di inizio settembre. Una sfida che, dati alla mano, dovrebbe essere vinta agevolmente dal comparto dei metalli preziosi e quindi da interpretare con prossimi ulteriori rinforzi dei prezzi USD/ozt di Oro e Argento. Il margine di crescita dell’Oro è ancora ampio, considerando che in questo momento il comparto speculativo-finanziario non sta intervenendo con decisione, soprattutto in funzione di un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta, che aiuterà il prezzo Dollari per oncia a rinforzarsi ulteriormente nel breve periodo. I detentori di Oro “fisico” sono quindi avvisati, i quali dovrebbero essere più attenti a possibili smobilizzi, che non ad immettere nuovo metallo nelle cassette di sicurezza. La pressione sull’Argento è ancora molto attiva e questo nonostante un livello elevato di denaro “lungo” sulle posizioni di Borsa. La componente speculativa sta “giocando di sponda”, questo a significare che il momento d’inversione di tendenza per l’Argento non è prossimo. Il comparto industriale dovrà fare tesoro della collocazione attuale di calendario ed eventualmente derubricare gli acquisti importanti di Argento a partire da gennaio, limitando la gestione attuale alle minute necessità. Il Platino sfrutterà le favorevoli curve dei prezzi di Oro e Argento, anche se la forte concentrazione di scambi sui due “metalli guida” ha letteralmente annullato attività e prerogative rilevanti su questo metallo. Una parola fine potrebbe esserci anche per il Palladio, relegato per la seconda volta al livello di minimo assoluto a distanza di tre settimane dalla precedente circostanza. Il Palladio risulta comunque un asset di nicchia e pertanto pochi movimenti concentrati e coordinati, ai limiti delle esecuzioni regolamentari delle piazze di determinazione dei suoi prezzi USD/ozt, sono in grado di generare delle variabilità significative. |
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Gli ultimi prezzi USD di Cobalto e Molibdeno, non devono necessariamente essere visti come dei semplici rilevamenti di mercato, ma soprattutto come elementi di “fine corsa” delle rispettive tendenze maturate negli ultimi mesi. La discesa del Cobalto, la scorsa ottava ancora in calo del 3,8% e l’ulteriore salita del Molibdeno, con una percentuale pressoché simile, non escluderanno che già in questa si assisterà ad un incrocio degli aspetti tendenziali dei riferimenti di ciascuno dei due metalli o per lo meno, ad un arresto delle rispettive attuali tendenze. Il Titanio continua a mantenersi stabile nel suo riferimento di quotazione base Dollaro, aiutato in questo anche dalla tendenza rialzista dei prezzi dei semilavorati di acciaio, sebbene gli impianti fusori, con il pretesto delle vacanze di fine anno, osserveranno dei lunghi periodi di sosta e fino a gennaio inoltrato. Il Nichel la settimana scorsa ha evidenziato segnali di spiccata variabilità al LME, segno questo che i minimi relativi raggiunti dal metallo non rappresentano il suo più corretto posizionamento di Borsa. La verifica di quota 17mila Dollari 3mesi diventa quindi un livello non solo simbolico, ma a tutti gli effetti pratico, dove la componente liquidità diventerà il vero ago della bilancia per determinare la reale struttura di crescita del valore di Borsa del Nichel. La massa di denaro risulta al momento eccessiva, appesantendo in questo modo una direzionalità di crescita importante, ma quello che non va messo certamente in secondo piano è il ritrovato interesse sulla quotazione LME del metallo. Il mercato delle ferroleghe risulta fortemente condizionato da due incognite, la prima legata alla contingenza del calendario, con il mese di dicembre ormai avviato e la seconda più di prospettiva, con i dubbi sulle reali disponibilità di materie prime “a terra”. La base Cromo incarna bene questi aspetti con il riferimento USD per libbra in crescita del 2,6% rispetto alla settimana precedente, mentre quella Tungsteno, anche in base al suo valore di quotazione decisamente più alto, ha fatto segnare una contrazione dello 0,25% sulla definizione di mercato Dollari per chilogrammo. |
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I fattori dimensionali delle variazioni settimanali dei prezzi dei rottami non ferrosi hanno assunto al termine della scorsa settimana aspetti ai limiti della sostenibilità in un mercato, quello LME, che sta concentrando tutte le contraddizioni possibili in termini di veridicità delle sue attuali quotazioni. Negli ultimi otto giorni la variazione dei prezzi dei rottami a base Rame è risultata di quasi quattro volte in aumento, mentre tutti gli altri metalli sono rimasti ai livelli della settimana precedente. Una discrepanza forte che mette in evidenza l’effimera struttura di crescita del prezzo del Rame e quindi un elemento di blocco sostanziale nel mercato dei rottami riferibili a questo metallo, leghe comprese. Il calendario avrà certamente un provvidenziale effetto regolatore, dove l’imminenza delle festività di fine anno renderà ai livelli minimi gli scambi di lotti tra i commercianti, fonderie e raffinerie. Una contingenza molto diversa se si parla degli altri “industriali” con tutti i riferimenti di base e quindi riconducibili alla determinazione dei valori dei rottami a dei minimi estremamente interessanti, Alluminio e Nichel, per gli inox austenitici, sull’intera partita. La forte azione rialzista impressa dalle acciaierie in ambito prezzi semilavorati, ha reso quasi imprescindibile per i produttori del comparto siderurgico porre mano e necessariamente in modo estremamente marcato, ai prezzi di tutte le classifiche. Le demolizioni E1 e E3 sono salite fino a toccare i 15 Euro/tonnellata di crescita, così come il lamierino E8 e le torniture. Una riflessione a parte merita il rottame frantumato E40, che rispetto alla classifica di riferimento, la demolizione E1, riporta un incremento di soli 10 Euro per tonnellata, risultando in questo modo fortemente penalizzato il “premio” per le attività di selezione e lavorazione. L’indice MetalWeek ha messo in evidenza un incremento significativo del suo valore Euro/tonnellata, passando da 333,83 a 343,44, con una collocazione di crescita ulteriore, stimabile in area 348,50 Euro. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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Si ricorda che il servizio è per uso personale. L’Associato non può copiare, distribuire, rivendere, ritrasmettere o altrimenti rendere disponibili a terzi, in alcuna maniera, le informazioni presenti se non all’interno dell’azienda. |
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