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15/07/2024 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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L’andamento altalenante del listino degli “industriali” non aiuta gli utilizzatori a trovare dei punti di riferimento adeguati, soprattutto in prospettiva della riapertura di settembre |
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I prezzi dei coil italiani e dell’Europa occidentale continuano ad essere equiparati. I “lunghi” risultano poco omogenei nei tratti di tendenza, con la billetta in crescita a condizionare il rialzo della barra per carpenteria |
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Il prezzo dell’Oro presenterà ulteriori margini di crescita nel corso della settimana, anche se non raggiungerà i massimi relativi toccati a metà maggio. L’Argento sarà da seguire con molta attenzione |
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I movimenti di scarsa entità che hanno interessato Cobalto e Molibdeno denotano uno scarso interesse degli utilizzatori su questi due metalli; attesa per la ripresa del prezzo del Nichel al LME |
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I prezzi dei rottami non ferrosi subiranno gli inevitabili condizionamenti rialzisti della Borsa LME e anche per una ridotta disponibilità di lotti sul mercato. Le acciaierie puntano a selezionare i fabbisogni urgenti aumentando i valori di alcune classifiche |
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Il Dollaro si indebolisce e l’Euro ritorna a vedere la soglia di 1.090 a distanza di oltre sei settimane |
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L’indice LMEX si contrae su base settimanale, ma entro il punto percentuale; più marcate le variazioni degli altri indicatori riferiti ai metalli. L’EU ETS - CBAM scende del 2% rispetto alla settimana scorsa |
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più risparmio e meno preoccupazioni |
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PIANO CBAM ZERO: METALWEEK™ ANNULLA L'IMPATTO DELLE NUOVE MISURE |
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L'indicatore EU ETS e il piano CBAM ZERO |
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La variabilità dei prezzi degli “industriali” al LME è un fenomeno con il quale occorrerà convivere a lungo. La fase dei continui saliscendi delle quotazioni che compongono il listino londinese dei metalli sarà quindi una forma di caratterizzazione delle dinamiche che, seduta dopo seduta, determineranno i nuovi indirizzi dei prezzi Dollari 3mesi, questi a rappresentare il vero baricentro delle fissazioni in Borsa. L’insieme di tutti i movimenti registrati giornalmente al LME, è fondamentale ricordarlo, negli ultimi tempi hanno mutato la loro origine, non più individuabili all’interno di un comparto, quello speculativo-finanziario, sostanzialmente disciplinato da logiche derivanti da studi e analisi mirate, bensì da una “massa critica” costituita da operatori che si muovono generalmente sguarniti di supporti tecnici, alla cui base vi siano delle proiezioni di tendenza su archi temporali certi. Un insieme di soggetti non individuabili con certezza, dove l’accezione di massa critica ingloba nel gruppo figure decisamente eterogenee e molto spesso prive di un comune denominatore capace di fungere da collante. Una sorta di “la Borsa siamo noi”, ma questo sta avvenendo anche in altri contesti, come i metalli preziosi e allargando l’orizzonte, tra le commodity dell’area denominata “soft”, come zucchero, caffè, cacao e quelle del settore cerealicolo. Un lungo preambolo per arrivare al cuore del problema che riguarda coloro che hanno a che fare con i metalli industriali. La presa d’atto della variabilità negativa su base settimanale dell’indice LMEX dello 0,83% risulta essere un elemento riduttivo sotto l’aspetto di come siano andate effettivamente le cose nel corso dell’ultima cinquina di sedute al LME. Gli utilizzatori di Rame dovranno avere come punto d’orizzonte la linea dei 10mila Dollari 3mesi, anche in considerazione del fatto che dall’inizio della settimana scorsa, a venerdì 12 luglio, lo scenario è mutato considerevolmente su questo metallo. Il passaggio da un eccesso di liquidità rialzista sul Rame, che gli ha permesso di comprimere la quotazione USD 3mesi del 2% circa nella prima parte di ottava, risulta al momento in uno stato di equilibrio tra le componenti domanda e offerta, il cui effetto sarà quello di un rinforzo del suo valore di Borsa. La flessione dello Zinco va letta nello stesso identico modo, con un disallineamento in chiave temporale rispetto al Rame, poiché su questo metallo è ancora in atto la fase regressiva del prezzo, che è stata dell’1,7% su base settimanale e che nei prossimi giorni potrà dilatarsi ulteriormente. L’effetto valutario non avrà un ruolo secondario nella determinazione dei prezzi delle leghe, con il Dollaro che amplierà la sua area di debolezza verso l’Euro determinando il passaggio oltre la linea di 1,090, timidamente varcata in precedenza a inizio giugno. Il ritrovato assetto rialzista del prezzo LME del Rame determinerà una fase di valori in crescita per il prezzo dell’Ottone, mentre per la Zama la direzionalità ribassista dello Zinco escluderà al momento delle puntate verso l’alto della sua quotazione di mercato. Il massimo relativo registrato ad inizio della settimana scorsa è solo più un ricordo per l’Alluminio, con la domanda di metallo “fisico” sempre più debole, anche in ottica delle chiusure estive che ne determinerà un ulteriore spazio di contrazione del prezzo USD 3mesi. Il momento di “scivolata generale” del listino LME ha avuto come vittima sacrificale il Nichel, sceso sotto l’iconica soglia dei 17mila Dollari 3mesi e con il 2,7% di regressione settimanale. L’ampiezza massima della diminuzione può considerarsi ormai alle spalle per il Nichel e quindi a breve il suo prezzo USD 3mesi ritornerà a collocarsi sui livelli visti a cavallo tra fine giugno e inizio luglio. Un listino LME in relativa ripresa non potrà che fare bene anche al Piombo, pronto a ritagliarsi lo spazio del valore 3mesi nuovamente oltre la soglia dei 2200 Dollari. L’area test oltre i 35mila USD 3mesi non ha ricevuto i favori degli utilizzatori di Stagno, che con un netto decremento del valore del 3% nel corso dell’ultima seduta settimanale hanno voluto mettere in chiaro questo fattore. Gli spazi per ulteriori aggiustamenti ribassisti sono da escludere per lo Stagno, anche se l’effetto dell’inerzia ribassista spingerà inevitabilmente il valore di Borsa ad un momentaneo minimo relativo sulla linea dei prezzi USD visti nella seconda metà di giugno. |
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La fase di mercato tenderà a non cambiare per i semilavorati di acciaio “piani” e “lunghi” e visto il momento, non sarà certo un fattore da sottovalutare e quasi da considerarlo come elemento sommariamente positivo. Un aspetto consolatorio veramente di bassissimo profilo, ma nulla potrà essere fatto per mutare lo scenario da qui a fine mese e purtroppo, pochi saranno gli interventi correttivi che potranno essere adottati tra settembre e dicembre. I prezzi dei coil italiani e della zona occidentale dell’Europa continuano a viaggiare di pari passo in termini di quotazioni per il laminato a caldo (benchmark MetalWeek™ HRC 620 Euro/tonnellata) e per quello a freddo (benchmark MW CRC 710 Euro), confermando i valori della settimana scorsa. L’unico aspetto divergente tra i due bacini di produzione si è evidenziato nelle bobine galvanizzate, con quelle di origine italiana presentare un vantaggio di prezzo fino a 10 Euro/tonnellata rispetto a quelle del nord Europa e questo nonostante la correzione di un punto percentuale applicata dalle acciaierie di casa nostra rispetto agli otto giorni precedenti (benchmark MW HDG 745 Euro). La situazione risulta più articolata sui “lunghi”, a partire dalla billetta, in crescita dell’1% rispetto alla settimana scorsa e che ha smosso nella stessa direzione il dato di vendita riferito ai profili per la carpenteria, con ben il 2% di aumento nonostante i volumi di vendita su questi prodotti risultino estremamente deludenti, soprattutto nel comparto delle rivendite da depositi. Gli indirizzi di segno invece non mutano rispetto alla settimana scorsa per la vergella, stabile e per il tondino per armature, in discesa di un ulteriore punto percentuale. La contiguità merceologica che in alcuni contesti risulta molto stretta tra i semilavorati ottenuti dalla laminazione della billetta o della sua estrusione, come i profili commerciali utilizzati dalle carpenterie, di cui abbiamo parlato in precedenza e i tubi ricavati dalla calandratura dei coil HRC e successiva ritrafilatura, lascia un relativo spazio d’azione commerciale nell’adeguamento al rialzo dei listini di questi ultimi, con un 2% di allineamento di proposta alla stregua delle barre profilate. I prezzi ricominciano a muoversi anche in Turchia, con i “lunghi” di riferimento, vale a dire rebar e vergella, che rispetto alla settimana scorsa hanno registrato dei cali rispettivamente di 5 e 10 Euro/tonnellata per le definizioni con resa FOB. L’importante discesa del valore del Nichel al LME sta determinando, almeno sulla carta e viste le recenti volontà di glissare la realtà dei mercati da parte delle acciaierie produttrici di inox austenitici, una stima di adeguamento verso il basso per gli AISI delle serie 300 tra i 5 e gli 8 centesimi di Euro, questo in relazione agli extra di imminente definizione con valenza agosto. I martensitici e i ferritici confermano i valori di stima già visti la settimana scorsa, grazie alla stabilità dei prezzi delle ferroleghe, con un possibile arretramento di 3 centesimi di Euro per chilogrammo, in prospettiva del nuovo listino. Il PUN continua a mantenersi su livelli elevati, con i dati riscontrati la scorsa settimana che porterebbero a un consuntivo di crescita tra uno e due centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al contributo energia in questo momento applicato. |
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Un forte senso di opportunismo sta avendo la meglio su tutto il resto e dove il comparto speculativo sta concentrando ogni sforzo operativo su un solo metallo, l’Oro. Nelle ultime sedute di Borsa il principale asset tra i “preziosi” è stato oggetto di una pianificazione d’intervento da parte degli speculatori che ha avuto come rilevanza non tanto l’aspetto quantitativo, in termini di denaro impiegato, ma soprattutto quello qualitativo, vista la limitata allocazione di risorse monetarie. Il quadro d’insieme di quello che potrà accadere intorno all’Oro risulta al momento non ben definito, ma di certo la quotazione del metallo non potrà popolare il grafico di riferimento nella zona di massimo relativo ancora per lungo tempo. Le aspettative di ulteriori rinforzi del prezzo USD per oncia dell’Oro, anche in relazione alla debolezza del Dollaro, hanno generato un significativo accumulo di liquidità rialzista su questo metallo in Borsa e il comparto speculativo-finanziario non ha perso un attimo nel porsi in un atteggiamento di attesa per possibili sviluppi in ottica di ottenere marginalità nel breve periodo. Il punto è quando l’Oro inizierà a scendere, ma principalmente a quanto ammonterà ancora la sua finestra rialzista oltre la linea dei 2400 Dollari per oncia. L’Argento, più da un punto di vista di apparenza che di mera sostanza, parrebbe aver già superato quello che l’Oro sta attraversando, ma le cose non sono sicuramente semplici e automatiche. L’abbandono della soglia dei 31 Dollari per oncia da parte dell’Argento non risulta ancora un fatto assodato, meglio parlare di una stabilità di valore che andrà a collocarsi a cavallo di questa linea per tutto il corso della settimana, con domanda e offerta risultare estremamente bilanciate tra loro e una presenza prossima a zero dell’intervento correttivo e di indirizzo operato dalla speculazione sulla quotazione di Borsa. Il denaro, come già detto in precedenza, il comparto speculativo lo sta centellinando su operazioni che siano in grado di portare una quota quasi certa di marginalità, in questo ambito il Platino sta trovando uno spazio, seppur angusto, ma di una sua rilevanza. L’attuale quotazione USD/ozt permetterà di individuare un frangente interessante per produrre una marginalità apprezzabile con finalità speculative, anche se la crescita del riferimento di Borsa si fermerà ad incrementi percentuali relativamente esigui nel corso della settimana. L’unico metallo che si muoverà in controtendenza sarà il Palladio, ormai a conclusione di un ciclo breve e intenso che permetterà al ristretto club degli speculatori che operano assiduamente su questo metallo di incassare delle marginalità interessanti in seguito alle inversioni delle posizioni, da “lunghe” a “corte”, operate sul finire della scorsa ottava. |
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Il Cobalto ha ritrovato la forza di riposizionare il suo riferimento settimanale in Dollari in crescita dello 0,3%, mentre il Molibdeno USD è sceso di un punto percentuale. Le variazioni, risultando così esigue, non rappresentano elementi di evidenza per poter tracciare possibili quadri evolutivi per i riferimenti di Cobalto e Molibdeno, alla stregua del Titanio, con la sua situazione di quotazione ancora invariata. Nell’immobilismo dei metalli appena menzionati, il Nichel ha invece avuto modo di oscillare in modo importante, chiudendo la settimana LME con una flessione di quasi il 3% e cosa più significativa, andando a esplorare una nuova situazione di Borsa e equilibri conseguenti, sotto la soglia dei 17mila Dollari 3mesi. I presupposti per rivedere il metallo sopra la linea che solo otto giorni fa rappresentava un confine difficile da valicare verso il basso ci sono tutti, ma molto dipenderà dall’insieme di sensazioni che regneranno in Borsa nel corso della settimana e quale sarà l’impatto della momentanea inerzia ribassista, che potrebbe spingere il Nichel a riproporre i valori LME 3mesi visti nella quarta settimana di febbraio. Le ferroleghe si sono ritagliate un momento di sosta nel loro non certo quieto collocamento di mercato. Negli ultimi otto giorni la loro stabilità non può essere ricondotta ad un sussulto nei tonnellaggi richiesti di base Cromo e di Tungsteno da parte del comparto siderurgico, momentaneamente più impegnato a contare i giorni che mancano all’inizio delle ferie. |
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La debole inversione di tendenza dei prezzi degli “industriali” al LME porterà ad un possibile cambio d’indirizzo dei prezzi dei rottami non ferrosi e che in prima istanza si tradurrà nell’arresto delle diminuzioni delle quotazioni viste soprattutto nella parte centrale della scorsa settimana. I metalli che hanno subito le principali diminuzioni, come Rame e Nichel, saranno quelli che nei prossimi giorni registreranno le maggiori variazioni in crescita, anche se occorrerà contestualizzare i cambiamenti di prezzo all’interno di un fattore calendario non certo di aiuto per spingere fonderie e raffinerie a riassortire i propri “parchi” materie prime. L’Alluminio non farà parte della sequenza di rincari, anzi il crollo dei suoi consumi ha messo in atto una discreta, seppur non allarmante, contrazione del prezzo USD 3mesi al LME e che di certo condizionerà anche i riferimenti di mercato delle principali sue specifiche in tema di rottami. Un fattore da non sottovalutare riguarda comunque la difficile reperibilità di lotti di non ferrosi da parte dei commercianti e soprattutto per quanto riguarda quelli ottenuti dalle lavorazioni industriali e che potrebbe acuirsi nel comparto del Rame e sue leghe. Le acciaierie pur in prossimità della chiusura dei piazzali, continuano a fornire indicazioni di prezzo molto specifiche, segno che la ricerca di classifiche mirate ad utilizzi particolari risulta molto attiva anche a ridosso delle ferie. Il caso della quotazione della demolizione leggera E3 risulta abbastanza eloquente, con il suo riferimento rapportato a conferimenti molto importanti con resa franco acciaierie risultare addirittura in crescita fino a 5 Euro/tonnellata. Il clima è di tutt’altro tono per le restanti classifiche, con le demolizioni pesanti E1 risentire di una flessione fino a 5 Euro, così come per il lamierino E8 e le torniture. Una battuta d’arresto l’ha registrata anche il frantumato E40, che fino alla settimana scorsa risultava in cima alle richieste di acciaierie e fonderie, con un calo di 10 Euro/tonnellata. L’indice MetalWeek™ pur risultando in flessione, ma inglobando alcuni riferimenti in controtendenza, ha chiuso il periodo a 351,98 e una contrazione di valore di 0,14 Euro per tonnellata rispetto agli otto giorni precedenti. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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EU ETS CBAM: EU Emissions Trading System - Indice dedicato al valore medio settimanale (€/tonnellata) ai fini della quantificazione economica della quota CBAM di riferimento |
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