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29/07/2024 - LE NOTIZIE DI QUESTA SETTIMANA |
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Le attese in termini generali sono quelle di un listino degli “industriali” che a fine agosto riporterà dei valori più alti |
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La prima parte dell’anno si chiude con dati deludenti sui tonnellaggi venduti. La ripresa del dopo ferie darà delle indicazioni importanti anche in prospettiva 2025 |
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I prezzi di Oro e Argento sono scesi in modo significativo, ma i movimenti del comparto speculativo andranno seguiti con la massima attenzione per non incorrere in brutte sorprese, soprattutto per i detentori di “Oro fisico” |
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Il Cobalto e il Molibdeno chiudono luglio con valori in calo. Il Nichel avrà quattro settimane per dimostrare che l’attuale prezzo LME non è adeguato al suo rango |
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Le fonderie e le raffinerie lamentano la carenza di rottami presenti sul mercato, ma i commercianti non sono disposti a svendere i lotti in giacenza. Le acciaierie definiscono i nuovi prezzi delle classifiche sulle future stime dei consumi di semilavorati da parte di industrie e centri servizio |
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Il cambio tra Euro e Dollaro si è stabilizzato in area 1.0860, mentre la parità virtuale tende a dare indicazioni a favore del “biglietto verde” a 1.0810 |
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Le variazioni restano negative per gli indici riferiti ai metalli, negli ultimi otto giorni tra i 2,5 e i 2,8 punti percentuali. Gli ETS - CBAM si sono mantenuti stabili rispetto ai valori settimanali precedenti |
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più risparmio e meno preoccupazioni |
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PIANO CBAM ZERO: METALWEEK™ ANNULLA L'IMPATTO DELLE NUOVE MISURE |
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L'indicatore EU ETS e il piano CBAM ZERO |
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Il quadro d’insieme che avrà il listino degli industriali alla fine di agosto sarà differente rispetto a quello visto nelle ultime settimane al LME. Gli elementi per affermare che il cambio di passo ci sarà nel corso del prossimo mese si basa su due fattori: la componente tempo e una rarefatta disponibilità di informazioni certe e attendibili, dove domanda e offerta si muoveranno principalmente sulle ipotesi maturate nel corso delle recentissime sedute di Borsa, mosse da aspettative d’innalzamento dei riferimenti delle quotazioni USD 3mesi rispetto ai livelli attuali. Il Rame affronterà il mese di agosto seguendo un percorso pressoché tracciato, con il minimo relativo che è stato già toccato ad inizio della settimana scorsa e quindi, seppure in termini contenuti, il prezzo USD 3mesi, avrà nel periodo delle vacanze una connotazione rialzista. La deriva ribassista caratterizzerà ancora per qualche giorno le definizioni dei prezzi LME dello Zinco, anche se si può già parlare di minimo relativo riferito al contesto di collocazione del suo valore di Borsa. I ribassi che hanno interessato il valore Dollari 3mesi dell’Alluminio nelle ultime quattro settimane possono dirsi conclusi, con un punto di risalita che andrà a pareggiare il livello di prezzo visto per l’ultima volta a metà dello scorso marzo. La nuova soglia di collocazione del prezzo del Nichel, abbondantemente sotto la linea dei 16mila USD 3mesi, accompagnerà le sue vicissitudini almeno per la prima parte di agosto, anche se la prospettiva sarà quella di vedere il metallo in sensibile crescita alla ripresa delle attività lavorative a inizio settembre. Il Piombo ha messo in evidenza nel corso dell’ultima ottava che l’attuale valorizzazione gli sia estremamente stretta, candidandosi a diventare il metallo che nel mese di agosto registrerà, all’interno del listino LME, la miglior performance percentuale in termini di crescita. I pochi utilizzatori che saranno attivi sul mercato dello Stagno mostreranno un innegabile sostegno affinché la quotazione USD 3mesi di questo metallo si manterrà bassa o con possibili ulteriori arretramenti a breve, avendo dalla loro il supporto statistico di un prezzo che attualmente replica quello visto a inizio aprile. |
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Nei mesi invernali le previsioni di vendita avevano scaldato gli animi e i cuori delle acciaierie e degli operatori legati alle filiere della rivendita e della trasformazione di semilavorati. Il decorrere dei mesi ha portato però ad una sorta di inversione termica sulle aspettative, con il termometro delle vendite registrare delle temperature polari in un momento in cui il clima estivo priva tutti quanti di qualsiasi sensazione di refrigerio. L’ultimo quadrimestre dell’anno risulterà, come sempre, il periodo di consuntivazione per i dati raggiunti nella prima parte dell’anno e una forma di studio per le mosse che si dovranno intraprendere in quello successivo, ma tutto questo e visti i magri risultati scaturiti fin qui nel 2024, risulterà un esercizio molto complesso. I semilavorati “piani” nel corso degli ultimi mesi hanno visto una sorta di allineamento tra i valori italiani e quelli del resto dell’Europa occidentale, un risultato che se da un lato risultava auspicabile da tempo, dall’alto mette in evidenza quanto a livello continentale ci sia ormai un appiattimento nei valori in campo. Una serie di segnali, purtroppo marcati, che inducono a pensare che la siderurgia del Vecchio Continente sia ormai subalterna nei rapporti di forza rispetto ai grandi colossi mondiali del comparto, dove le aggregazioni si stanno ormai definendo tra forti con i forti e deboli con i deboli. Il comparto dei semilavorati “lunghi” ha visto una maggiore vivacità in termini di prezzi, anche se poi i risultati finalizzati alle vendite, in funzione dei valori di mercato, non hanno sortito i risultati sperati. Il caso del tondino per il cemento armato è eloquente, dove gli utilizzatori per nulla impensieriti dei ripetuti aumenti del rebar hanno costretto le acciaierie ad abbassare i prezzi nell’eventualità di acquisire qualche ordine. Una cosa analoga sta avvenendo con la vergella, con le acciaierie sfidare gli utilizzatori, imponendo prezzi più esigenti rispetto a qualche settimana fa. Le diatribe sulle revisioni dei listini dei tubi saldati sono solo rimandate al prossimo settembre, con produttori e ritrafilatori che avranno dalla loro un’artefatta rimodulazione del mercato con volumi in effimera crescita. Il listino degli inossidabili con decorrenza agosto non avrà un peso specifico determinante ai fini commerciali, ma fornirà una serie di indicazioni per quello su base settembre, che nel primo segmento di fissazione ha evidenziato una flessione tra 1 e 2 centesimi di Euro per chilogrammo per austenitici, martensitici e ferritici. Il dato di maggiore rilevanza riguardante il listino del mese di agosto sarà quello riferito al contributo energia, con il PUN in costante crescita; un elemento che lascia aperta la prospettiva di stima d’incremento di 2 centesimi di Euro per chilogrammo rispetto al mese in corso. |
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I metalli preziosi non chiuderanno per ferie, questo almeno nella definizione dei loro prezzi di Borsa. Il mese di agosto non sarà certamente monotono e questa affermazione può essere supportata dalle spiccate aree di variabilità che sono emerse nelle orbite d’interesse di Oro e Argento. Il comparto speculativo-finanziario ha centrato a pieno l’obiettivo che si era prefissato negli ultimi dieci giorni, ovvero quello di porsi “corto” nel momento della massima espansione rialzista del prezzo USD per oncia dell’Oro. La marginalità è risultata di grande rilievo, lo 0,7% negli ultimi otto giorni e addirittura del 3 se parametrata alla quotazione record dell’Oro, toccata il 18 luglio. I detentori di “Oro fisico” sapranno che cosa leggere sotto l’ombrellone, con quelli che hanno avuto la prontezza di liberare le loro cassette di sicurezza di lingotti verso la metà di luglio, godersi un senso di “gratuità” delle meritate vacanze. Le avvisaglie di una lenta, ma costante ripresa del valore dell’Oro sono evidenti da circa tre/quattro sedute, con un punto di arrivo che potrebbe essere un nuovo aggancio del prezzo per oncia alla linea dei 2400 Dollari. La mancanza di domanda di Argento da parte del comparto industriale ha finito per rimodulare verso il basso il riferimento di Borsa, con una contrazione estremamente marcata su base settimanale di quasi 5 punti percentuali. Una situazione che risulta letteralmente sospesa per una definizione certa del valore effettivo dell’Argento, ma che per il momento risulta arenata su delle zone di secca che non si vedevano dalla prima decade di maggio. L’aria piuttosto pesante che si sta respirando nei paraggi di Oro e Argento risulta essere la stessa in prossimità del Platino, ormai relegato a un ruolo di secondo piano nei movimenti di liquidità del comparto speculativo e ad una collocazione di prezzo che faticherà ad oltrepassare la linea dei 900 USD/ozt e questo fino a quando i due metalli guida a cui si ispira non spiccheranno nuovamente il volo. La baldanza con cui gli ormai consueti “neofiti” confidavano nei sussulti repentini del Palladio importanti margini di guadagno, vedranno gli impegni di denaro trasferirsi dalle loro tasche a quelle di speculatori di alta esperienza su questo metallo e che da alcune sedute avevano determinato le loro strategie in chiave ribassista. |
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Il mese di luglio termina con i valori USD di Cobalto e Molibdeno in flessione, riportando dei riscontri negativi su base percentuale sia nei confronti dell’ottava appena conclusa che nell’arco temporale delle ultime quattro settimane. Il Cobalto ha fatto segnare una contrazione dello 0,5% rispetto ad otto giorni fa e un arretramento del 3 sul dato riferito a fine giugno. Il Molibdeno chiude in modo poco brillante il mese, mettendo in evidenza una contrazione su base settimanale del 4%, ma riducendo il differenziale negativo rispetto al pari periodo del mese precedente di soli 2 punti percentuali. Il Titanio ha dato finalmente qualche segno di mobilità e facendolo verso il basso con lo 0,5% circa, dopo innumerevoli mesi di valori stabili rispetto al controvalore in Dollari. Il Nichel avrà nel dato LME 3mesi il suo ambito di variabilità con cadenza quotidiana, anche se in una connotazione di scambi che non saranno supportati da volumi adeguati nella determinazione del suo indirizzo di tendenza. Le aspettative per il Nichel rimarranno quelle di un intervallo di quotazione compreso tra gli ultimi riferimenti rilevati in Borsa e un tetto di massimo relativo che si posizionerà a ridosso dei 16mila USD 3mesi. Le ferroleghe risentiranno in modo diretto della richiesta prossima allo zero di materiali da correzione da parte di acciaierie e fonderie e i dati dei prezzi della settimana scorsa non fanno che confermare la situazione. La base Cromo è scesa dello 0,5% nel riferimento USD per libbra, mentre il Tungsteno ha riportato una regressione di prezzo del 3,5% sulla base di quotazione Dollari per chilogrammo. |
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Lo stato di panico che recentemente hanno messo in mostra molti responsabili degli uffici acquisti di fonderie e raffinerie è da considerarsi mal riposto. La sintesi della loro frettolosa analisi è stata quella che non ci siano più lotti di rottami non ferrosi sul mercato di riferimento, determinabile con una forte criticità nel reperimento delle materie prime per l’alimentazione dei forni nel dopo ferie. La spasmodica ricerca di rottami non è stata certamente determinata da dei picchi di ordinativi da parte dei clienti, ma dalla consapevolezza dell’irripetibilità, solamente relativa, di certe quotazioni emerse negli ultimi tempi al LME. Un aspetto delle cose che vede rappresentati sull’altra faccia della stessa medaglia i commercianti, non certo disposti a svendere i lotti di rottami in giacenza sulle basi attuali dei riferimenti di Borsa. La situazione si normalizzerà nell’imminenza della ripresa dell’attività lavorativa, anche in relazione a un fattore di maggiore consapevolezza dello stato del mercato di riferimento dei rottami non ferrosi, che sarà fatto dall’insieme di quotazioni aggiornate degli “industriali” al LME e di reali necessità di semilavorati da parte dei comparti manifatturieri ad essi riferiti. Le cose sono decisamente differenti per quanto riguarda la situazione prezzi delle classifiche riferite ai rottami di acciaio, con dei movimenti di prezzo che solo in apparenza risultano poco lineari. I produttori, soprattutto di coil, hanno appreso dalla loro diretta esperienza, fatta di numeri deludenti in riferimento ai consumi degli utilizzatori e da parte delle filiere direttamente collegate, con a capo i centri servizio, che i volumi delle risulte ricavate dalle lavorazioni di lamiere e bobine saranno nei mesi a venire decisamente bassi. Il prezzo del lamierino E8, alla luce di questo dato poco promettente, è salito la settimana scorsa di 5 Euro per tonnellata, cosi come l’altro rottame dalla forte valenza tecnica per il miglioramento delle rese fusorie, qualificato nel rottame frantumato E40. Le quotazioni delle demolizioni e delle torniture sono risultate in flessione tra i 5 e i 10 Euro/tonnellata, soprattutto in ragione della loro ampia disponibilità di lotti in giacenza presso mandatarie e commercianti. L’indice MetalWeek™ riferito alla determinazione media dei valori medi di acquisto dei rottami da parte di fonderie e acciaierie chiude il mese di luglio a 342,68 Euro, con una flessione del 6,5% rispetto alla medesima collocazione di calendario riferita a giugno. |
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LMEX: London Metal Exchange Index – Indice ufficiale LME che calcola le variazioni di tutti i metalli quotati alla Borsa di Londra |
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SP&GSCI: Standard & Poors Goldman Sachs Commodity Index – Indice dei metalli industriali quotati al CME di Chicago (USA) |
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DOW JONES IND. METALS: Dow Jones industrial Metals – Indice dedicato al mercato dei futures dei metalli industriali |
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STOXX 600: Europe 600 Basic Resources – Indice di borsa legato alle quotazioni delle azioni di società minerarie e metallurgiche europee |
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BALTIC DRY: Indice di riferimento per il mercato dei noli marittimi – Indice specifico per navi cargo «bulk+dry» (alla rinfusa e non liquide) |
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EU ETS CBAM: EU Emissions Trading System - Indice dedicato al valore medio settimanale (€/tonnellata) ai fini della quantificazione economica della quota CBAM di riferimento |
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Appuntamento a lunedì26 agosto 2024 |
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